Mia figlia ha 12 anni, sta iniziando il periodo adolescenziale ma nonostante ciò non mi capacito a volte di alcuni suoi atteggiamenti che io trovo esagerati: si rifiuta di parlare con me, si offende per qualunque cosa ma soprattutto ha gravi problemi di rabbia. Vorrei solo capire se è un atteggiamento passeggero oppure se è qualcosa di più serio.
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16 SET 2022
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Buonasera Giulia
il periodo adolescenziale è una fase molto delicata e porta ad atteggiamenti spesso in contrasto tra loro. Gli adolescenti hanno come punto di riferimento i pari, non più i genitori, con i quali invece viene più facile scontrarsi. La rabbia è un'emozione molto presente tra gli adolescenti, ma è da capire però di che intensità sta parlando; riporta "gravi problemi di rabbia" quindi sembra una emozione che andrebbe indagata. Le consiglio quindi un consulto con una psicoterapeuta per capire come dice anche lei se si tratta di una fase "normale" dell'adolescenza oppure se a monte ci sono atteggiamenti diversi che vanno valutati.
A disposizione.
Dott.ssa Federica Bonivento
6 OTT 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Giulia,
come sa l'adolescenza comporta numerosi cambiamenti fisici che inevitabilmente hanno contraccolpi psicologi. Quella che era la sua bambina sta diventando una ragazza, più suscettibile o arrabbiata.
Le suggerisco di confrontarsi con gli insegnanti per capire se anche a scuola si evidenziano le stesse dinamiche, eventualmente approfittare degli sportelli di ascolto della scuola .
In base ai rimandi della psicologa, può valutare la necessità o meno di un sostegno psicologico
Rimango a disposizione
Dott.ssa Vanda Braga
25 SET 2022
· Questa risposta è stata utile per 7 persone
Gentile Giulia,
la preadolescenza e l'adolescenza, come certamente lei già sa, sono periodi di transizione e di cambiamenti fisici e mentali che spesso comportano nei ragazzi una tempesta emotiva tale da causare sbalzi di umore, momenti oppositivi e di rabbia specie nei confronti dei genitori che rappresentano per loro le figure più importanti di riferimento e di autorità.
Tuttavia, per capire se le reazioni di rabbia di sua figlia rientrano nella fisiologia di questa fascia di età oppure sono la spia di disagi più grandi occorre approfondire le tematiche specifiche del suo caso in un contesto di psicoterapia che le suggerisco di ricercare con sollecitudine.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
20 SET 2022
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Salve Giulia. Il periodo pre e adolescenziale può esser molto impegnativo per i ragazzi e per le famiglie, per il cambio di idea che entrambe si ha dell'altro. Ulteriormente le fluttuazioni, seppur fisiologiche, non dovrebbero uscire dalla finestra di tolleranza e cioè non dovrebbero esser troppo invalidanti soprattutto per il ragazzo. Se ciò accade meglio fare una consulenza per lavorare su una maggior regolazione ,anche di tutto il sistema familiare. Cordiali saluti. Dott.ssa De Colle
20 SET 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Giulia,
la pre-adolescenza può essere un periodo delicato e complicato, caratterizzato dalla "trasformazione" e dalla ricerca di un nuovo equilibrio che si fatica a trovare. Molti psicanalisti considerano la crisi dell'adolescenza come una manifestazione psichica della tempesta puberale che trasformava il corpo infantile in quello di un giovane uomo o di una giovane donna.
La rabbia è spesso una delle emozioni più presenti nei ragazzi e come risposta anche nei genitori ,creando di conseguenza un circolo vizioso.
I ragazzi possono sentirsi come una barca in balia delle onde nel mezzo di una tempesta, il loro corpo cambia, non sono più bambini ma neanche adulti, devono scoprire chi sono, cosa gli piace, cosa non gli piace e per questo si mettono alla prova e sperimentano.
La rabbia è l'espressione della incapacità di elaborare tutte queste situazioni.
I genitori e le loro reazioni sono fondamentali.
Mi sento di consigliarti una consulenza con uno psicologo in modo capire l'entità delle crisi di rabbia, che nella maggior parte dei casi sono più che normali, e potrebbe essere molto utile per te, per comprendere ed elaborare anche le tue emozioni.
In bocca al lupo.
Dott.ssa Rachele Sales
17 SET 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Giulia,
Lei sembra essere ben consapevole che un certo livello di ribellione e' caratteristica propria dell'adolescenza. Purtroppo saperlo non evita di soffrire di fronte a certi atteggiamenti dei figli, che diventano "esagerati", come Lei dice, e spesso apertamente aggressivi, apparentemente da un giorno all'altro. Quello dell'adolescenza e' un periodo di difficili trasformazioni per i ragazzi, ma anche per i genitori. Si dia il tempo e provi a pensare a qualche strategia che possa aiutarla ad affrontare lo stress di questo periodo. Per quanto riguarda la sua domanda specifica, purtroppo non e' possibile dare una risposta fondata sulla base delle poche righe del suo messaggio, vorrei piuttosto suggerirle alcune altre domande: quanto intensi e frequenti sono le espressioni di rabbia di sua figlia? sono dirette solo contro di lei o coinvolgono altri familiari, docenti, amici? avvengono esclusivamente a casa o anche a scuola, o dovunque, indifferentemente dal contesto? Credo che le risposte a queste domande potrebbero iniziare ad indirizzarla a capire se si tratta di un problema circoscritto o ad ampio raggio. Qualora rimanesse il dubbio, potrebbe iniziare a consultarsi con insegnanti e psicologi scolastici per valutare l'opportunita' di una valutazione specialistica.
Spero queste riflessioni possano esserle d'aiuto e Le faccio i miei migliori auguri.
dott.ssa Francesca Calvano
15 SET 2022
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Salve,
l'inizio dell'adolescenza è una fase molto delicata. Ogni genitore spesso vive questo periodo con molte preoccupazioni e con un senso di "confusione" circa i comportamenti e atteggiamenti dei propri figli adolescenti. Inoltre, i genitori sono chiamati a mettere in pratica delle competenze genitoriali che permettano di gestire al meglio questo periodo passeggero.
Sarebbe opportuno approfondire ed esplorare la vostra specifica situazione familiare rivolgendosi a un professionista.
Sono disponibile per ulteriori informazioni o per iniziare un percorso insieme, anche online.
15 SET 2022
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Buongiorno Giulia,
12 anni è proprio un'età in cui i ragazzi iniziano ad avere alcuni atteggiamenti di contrasto o di richiesta di autonomia ed indipendenza, sia fisica che mentale. Non è sempre facile accettare questi improvvisi cambiamenti di atteggiamento e di umore anche se si è consapevoli che sono tipici di questa fase di crescita e sopratutto perchè spesso non corrispondo all'immagine che abbiamo di nostro figlio o all'atteggiamento dimostrato fino a poco tempo fa nei nostri confronti. La vicinanza emotiva e le rassicurazioni di esserci sempre come genitori, qualsiasi cosa accada, sono la prima cosa da fare sempre ma se secondo lei c'è la possibilità che ci sia qualcosa di più o se per lei fosse difficoltoso affrontare questa situazione non esisti a chiedere un consulenza ad uno psicologo o psicoterapeuta familiare.
Cordialmente
Dot.ssa Loredana Luise
15 SET 2022
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Buongiorno Giulia, il periodo adolescenziale è la fase di passaggio alla vita adulta, è una fase piena di cambiamenti per questo molto delicata. Sarebbe opportuno approfondire la causa di questi momenti di rabbia di sua figlia, in quali momenti e situazioni emergono.
Resto a disposizione per un consulto, anche online.
Dott.ssa Emilia Lazazzara
14 SET 2022
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Buonasera Giulia, capisco la situazione che sta descrivendo, e le preoccupazioni che sta esternando. Sua figlia sta sicuramente entrando in un periodo molto complicato e fatto da tanti cambiamenti, che sono propri e tipici della adolescenza. Ha pensato a rivolgersi ad un terapeuta? sia per lei sia per sua figlia nel caso, in modo da poter comprendere, esplorare ed elaborare le motivazioni sottostanti ai comportamenti e ai bisogni da lei descritti.
Resto a disposizione!
AV
14 SET 2022
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Buongiorno Giulia, leggendo le sue parole posso comprendere il momento difficile che sta vivendo in casa con sua figlia; purtroppo, o per fortuna, non esiste una ricetta o dei pacchetti prestabiliti su come essere genitore e come affrontare questo periodo complicato e delicato, posso, però, sostenerla dicendole di avere fiducia nelle sue potenzialità di genitore e in quelle di sua figlia; di provare a starle accanto, comprendendo e riconoscendo il periodo turbolento che sta vivendo, pertanto sostenendola nella scoperta di sé, mantenendo sempre la funzione genitoriale, dandole i limiti, in modo che possano sentirsi contenuti e protetti. Come hanno già scritto i miei colleghi, l’inizio dell’adolescenza è un periodo delicato e complesso, caratterizzato da continue oscillazioni: nella stessa giornata un adolescente può essere euforico e felice e l’attimo successivo arrabbiato; oppure può avere un comportamento provocatorio ma dopo ricercare le coccole. Questo destabilizza il clima familiare e fa oscillare anche il genitori tra momenti di amore e piacere per il figlio e momenti in cui si sente la mancanza del proprio piccolo. Entrambi state iniziando un nuovo inizio, come molti autori sostengono, è in corso una seconda rinascita. L’adolescente, infatti deve affrontare i cambiamenti corporei ma persino quelli cognitivi ed emotivi e questo porta a destabilizzare l’intero sistema familiare, portando i genitori a interrogarsi e a preoccuparsi. Vedere la propria figlia distante, arrabbiata, porta ad essere preoccupati e si desidera trovare un modo per aiutarla e alleggerirla dal proprio dolore e sofferenza. Questo momento delicato richiede attenzione e cura, per questo può essere utile un percorso di consultazione: rivolto all’adolescente per aiutarlo a scoprirsi, a conoscere e gestire le sue emozioni e cambiamenti; ma anche per i genitori per porter aiutare a comprendere meglio questo periodo, permetta di rafforzare, incentivare e sostenere le funzioni genitoriali.
Resto a sua disposizione.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Marta Colombo
14 SET 2022
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Cara Giulia,
può farmi qualche esempio di quelli che lei definisce problemi di rabbia? Come reagisce suo padre quando sua figlia si comporta in questo modo? È figlia unica o ha fratelli?
Sono a sua completa disposizione per qualsiasi approfondimento, anche online.
14 SET 2022
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Salve sono la Dottoressa Sgarra.
Tutto quello che lei dice riguardo al comportamento di sua figlia succede nella maggior parte dei ragazzi/e che stanno per affacciarsi alla fase adolescenziale, fase caratterizzata da numerosi cambiamenti. L'adolescenza è spesso un periodo dello sviluppo durante il quale i ragazzi acquisiscono delle nuove capacità di pensiero e di conseguenza spesso tendono a mettersi alla pari con la figura adulta. Nella maggior parte dei casi le prime figure adulte con le quali iniziano ad assumere tale atteggiamento sono proprio i genitori. Probabilmente spesso questo comportamento scaturisce proprio da una serie di fattori che caratterizzano questa fase di passaggio importante dall'età infantile all'età adolescenziale e comprendo come non sia semplice per l'adulto e in particolare per un genitore rispondere alle "provocazioni" e alle crisi che questa fase comporta. Durante questa fase i ragazzi tendono in maniera anche a volte aggressiva libertà e autonomia, ma allo stesso tempo anche protezione e tutela. Inoltre lei ha parlato di rabbia. Comprendere questi comportamenti non significa giustificare, ma è necessario dare un significato e cercare di capire anche in che contesto avvengono determinate reazioni emotive. Lei ha parlato di rabbia e cercare di individuare anche con l'aiuto e il sostegno di un esperto modalità più adeguate per gestire reazioni emotive negative. Lei ha parlato di rabbia.
Ebbene si...la rabbia è un emozione di base universale e la sua natura e origine risiede nella possibilità di difendersi da qualcosa all'interno dell'ambiente che ci circonda. Ipotizzo dalle sue parole che la rabbia si manifesta per lo più in famiglia...è possibile cercare di capire in che situazione e quando, quindi i momenti in cui spesso si manifesta questo comportamento. Spesso potrebbe manifestarsi anche come segnale di malessere e non di "mancanza di rispetto" nei confronti di un genitore. Anche le emozioni con una colorazione negativa, come appunto la rabbia, fanno comunque parte del vissuto di ogni persona, e non possono essere evitate o eliminate. A volte si è in grado di comprenderle e gestirle, altre invece si fa più fatica. Comprendo quindi a pieno come ciò coinvolga lei che è la figura di riferimento primaria di sua figlia. Posso dirle che ascoltare ed aspettare sono due cose importanti....a volte i silenzi sono molto educativi e quindi far calmare prima le acque per poi cercare di instaurare un dialogo costruttivo, se possibile con sua figlia.
14 SET 2022
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Salve, un comportamento come quello di sua figlia è molto frequente tra gli adolescenti ed è legato ad un bisogno di mettere confini e di individuarsi rispetto alle figure genitoriali. Questo significa che le serve per iniziare un primo distacco psicologico e per differenziarsi da lei. Capisco comunque ciò che sta provando di fronte a dei comportamenti e modi di fare che la metteranno sicuramente a dura prova e che magari solo qualche anno fa sua figlia non mostrava affatto. Gli adolescenti in molti casi hanno bisogno (senza esserne consapevoli) di "mettere alla prova" il genitore per verificare che regga alle loro sfide e provocazioni. Il genitore che riesce a rimanere saldo di fronte ai comportamenti provocatori del figlio, che continua a fidarsi di sé e delle sue capacità genitoriali, al di là delle reazioni del figlio, viene percepito come solido e come punto di riferimento dal figlio stesso. Pertanto si tratta di un momento di crisi e cambiamento passeggero di sua figlia ed è importante che lei rimanga sicura dell'amore che sua figlia prova per lei, al di là ed oltre alla rabbia e ai comportamenti provocatori che mostra. Sua figlia ha bisogno di sentire che lei c'è, nonostante tutto, e che riesce a prendersi cura di lei e a proteggerla dandole anche giusti limiti e dicendole dei "no" quando c'è bisogno, nonostante le probabili proteste. Tutto questo rimanendo aperta al dialogo, con un atteggiamento di accoglienza. Un caro saluto.
14 SET 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve,
considerando l'età di sua figlia e il momento evolutivo che sta vivendo questi atteggiamenti sono abbastanza normali, ma attenzione ad aggrapparsi a questa cosa. Il non voler coinvolgere i genitori nelle proprie esperienze rappresenta per i ragazzi e le ragazze di questa età un atteggiamento tutelante da non confondere con il "non voglio raccontarti niente perché non ti voglio bene", poiché non è così. Tuttavia sarebbe da approfondire la questione dell'offendersi per qualunque cosa e dell'arrabbiarsi: sono legati a qualche cosa in particolare? Con quale frequenza accade che sua figlia si offende e si arrabbia? Lo fa solo con i genitori o anche con gli altri? In che situazione avviene? Cosa prova la ragazzina?
Insomma, tante sono le cose che dovrebbero essere indagate per capire se è necessario porvi l'attenzione. A proposito le suggerirei di parlarne con un professionista, poiché magari possono sembrare atteggiamenti esagerati agli occhi dei genitori mentre invece sono tutt'altro per i figli.
Se vuole parlarne io sono disponibile, anche online.
Cordialmente,
Dott.ssa Martina Pallottini
14 SET 2022
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Gentile utente mi dispiace ma non posso darle un consiglio utile visto le poche informazioni riportate.
L'adolescenza è comunque un periodo molto particolare, dove ci sono spesso vari tipi di incomprensione soprattutto con i genitori, è un periodo in cui il ragazzo ola ragazza cercano di posizionarsi in un gruppo di coetanei, cominciano ad avere una consierazione e fare una considerazzione su loro stessi più oggettiva e matura e posssono uscire fuori caratteristiche della persona nuove.
un consiglio che posso darle è quello di contattare uno psicologo per poter capirne qualcosa in più.
Resto a disposizione anche online
Dott.ssa Daniela Petrillo
14 SET 2022
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Buongiorno Giulia,
purtroppo non penso sia possibile rispondere alla sua domanda senza conoscere la sua situazione specifica. Certo, potrebbe essere una fase passeggera, ma potrebbe anche esserci qualcosa di più serio. Se vuole togliersi il dubbio, il confronto con un* psicolog* dell'infanzia potrebbe aiutarla. Se ha piacere sono a disposizione.
Cordiali saluti
Serena Costa psicologa dell'infanzia e blogger di Connettiti alla psicologia dei bambini
14 SET 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Giulia,
Sua figlia sta entrando nell'adolescenza che è un periodo in cu si inizia a caratterizzare la propria identità, anche in opposizione a quella dei genitori e si scopre la necessità di un maggiore confronto con il gruppo dei pari.
Spesso le emozioni vissute dai ragazzi sono contrastanti e altalenanti, forti e talora aggressive.
Il ruolo di genitore è quello di sostenere e affiancare il proprio figlio in questo momento di transizione.
Le consiglierei di richiedere un consulto psicologico che le offra un sostegno alla genitorialità.
La saluto caramente.
14 SET 2022
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Gentilissima Giulia,
Immagino la situazione per lei non sia semplice. L’adolescenza è una fase bellissima ma complessa per i nostri ragazzi: iniziano a costruire il loro sè e il ruolo dei genitori nell’aiutarli, sostenerli e avviarli all’autonomia è importantissimo ma spesso molto difficile.
Purtroppo non mi è possibile fornirne una spiegazione o darle degli spunti di riflessione senza conoscere nello specifico le dinamiche relazionali della famiglia e di sua figlia, ma le suggerirei un consulto psicologico piú approfondito, meglio se con un professionista che si occupa di età evolutiva e adolescenza.
Io mi occupo, nello specifico, anche di questa bellissima fascia di età. Qualora sia interessata, rimango disponibile anche online.
Cordialmente
Dott.ssa Cecilia Scuratti
14 SET 2022
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Salve Giulia, mi spiace per la situazione che state vivendo dentro casa. Difficile poterle dare un parere senza conoscere la storia personale e familiare della ragazza. Ritengo dunque utile che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL