E' deleterio per me o sono io che penso e mi comporto in maniera sbagliata?

Inviata da Alice · 19 giu 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Sono 3 mesi che mi sono trasferita all’estero per intraprendere un’esperienza di tirocinio della durata di 5 mesi. Premetto che al mio ragazzo non è mai piaciuta l’idea che mi allontanassi da lui, ma devo dire che non me lo ha mai fatto vivere come un peso, anzi mi ha lasciata andare e ha dimostrato di volere il mio bene. Il mese di Aprile lo trascorriamo bene, per me è tutto nuovo e sento la sua vicinanza “affettiva” e seppur a distanza viviamo un bel momento. I problemi iniziano dal 2 mese. Va detto che qui trascorro la maggior parte del mio tempo, tolto il lavoro, da sola. I weekend cerco sempre di mantenermi impegnata e cercare di cogliere al massimo questa esperienza. So che però ha iniziato a pesarmi il fatto di star da sola. Faccio una premessa, e cioè il fatto che la nostra è da sempre stata una relazione difficile, sono tre anni che stiamo insieme e ci siamo lasciati una volta 2 anni fa e il litigio non è mai mancato. I rapporti con lui iniziano ad incrinarsi quando un giorno che lui è in giro con gli amici ed io a casa da sola mi manda lo screen di una ragazza che gli scrive sui social. Questa ragazza è la cugina di una nostra amica, pertanto non capivo perché mi avesse mandato lo screen, mi ha puzzato e mi è sembrato come un mettere le mani avanti. Va detto che però un evento passato che mi ha fatto soffrire un bel po' e ha alimentato la rottura della relazione, è stato quando durante una chiamata avvenuta in un momento di rottura (della durata di 1 settimana) gli ho chiesto chi fosse una ragazza, che pochi giorni prima (quando stavamo insieme) avevo notato avesse iniziato a seguire e con la quale si erano scambiati dei like. Lui mi risponde, dopo qualche secondo di silenzio, che lei le aveva scritto, si erano scambiati qualche messaggio e poi lui ha eliminato la chat. Io non ci ho più visto, sono scoppiata a piangere perché mi sono sentita umiliata e portata in giro, e prima di insultarlo e bloccarlo mi ha detto “non è vero che ci ho parlato, volevo vedere la tua reazione”. Mi sembrava assurdo e non credevo minimamente a questa cosa, ed è andato avanti un periodo durato 1 mese in cui chiedevo cosa ci fosse stato tra loro e lui confermava il fatto di non sapere neanche chi fosse e di non averci mai parlato. Io non mi davo pace. Passato 1 mese in cui non parliamo, c’è l’opportunità di rivedersi e lui ammette che con questa ragazza ci aveva scambiato solo qualche messaggio e poi gli aveva chiesto di smetterlo di seguire e viceversa e alla fine mi convinco di questo e ci passo sopra. Ma per me è sempre stata un incubo questa storia, perché lui non dicendomi sin da subito la verità, ha portato a me a cercare risposte e sono arrivata a pensare che sia uscito o altro con questa tizia. Con questa convinzione nel mese in cui non siamo stati insieme, io per caso ho rivisto il mio ex, ci sono uscita e con quest’ultimo mi sono comportata male, per il fatto di averlo “usato” perché fondamentalmente nella mia testa avevo Federico. Storia vuole che torno con Federico e quando viene a sapere di questa storia non ci vede più, si sente portato in giro per il fatto che a seguito di lui sono tornata con quello che era il mio ex. Gli spiego che ero in un momento di fragilità e che avevo fatto ciò che avevo fatto anche per ciò che avevo inteso a seguito della storia con l’altra ragazza. Ho fatto questa parentesi anche per giustificare la mancanza di fiducia che questa storia mi ha generato. Riprendo il discorso relativo ad un mese fa di questa ragazza che gli scrive. Succede che il giorno dopo esce con 2 amici e di punto in bianco tra gli amici c’è anche questa. Sono insistente e lo chiamo spesso. Va a finire che tra tutto il gruppo, rimangono a cena i 2 amici lui e lei. Inizialmente non mi aveva detto che sarebbero andati a cena loro 4 perché sapeva mi sarei arrabbiata. Fatto sta, che poi quando gli chiedo chi la riportasse a casa, mi dice “non so poi vediamo” quindi tra tutto l’avrebbe riportata anche a casa. Da questa situazione la distanza è diventata sempre più difficile e il rapporto sempre più burrascoso. Capisco comunque di focalizzarmi troppo su di lui, e poco su di me, per questo capisco che è giusto che io inizi a costruire il mio star bene qui. Facciamo un discorso di fiducia, dove gli confido il fatto che a me non piace questo tipo di persona perché di fatto non lo sono mai stata, è giusto che ognuno faccia la sua vita con il rispetto reciproco. Succede che un giovedì, dopo 1 mese che non vedo gente, vado su un bar dove si incontra gente internazionale, così da conoscere qualcuno e parlare la lingua (motivo per il quale sono qui). Lui è stato parecchio insistente, chiedendomi di continuo con chi fossi, quante femmine, quanti maschi, se fossero italiani. Ho passato la maggior parte del mio tempo a parlare per telefono con lui, e mi ha fatta sentire in colpa per il fatto che ciò di cui mi ero lamentata io quel giorno, era esattamente ciò che stavo facendo io. Alza la voce e dice che è giusto che io capisco le cose. Inizio a piangere e dirgli che mi ha rotto ecc ecc. Arriva la settimana che finalmente deve venire qui a trovarmi. Lui ha una paura grande per il volo, tanto che questa partenza è sempre stata basata più su questo aspetto piuttosto che sulla voglia di stare insieme. Premessa: doveva venire qui un mese fa, ma non è più riuscito a causa di un “incidente” avvenuto per il quale gli è scoppiata una vena nel polpaccio. Fatto sta che lunedì, dopo 1 mese che non nomina mai questo polpaccio, mi scrive un messaggio con scritto “mi fa malissimo il polpaccio”, dopo un mese che non lo nomina. Aggiunge anche che stava facendo la fila alle poste e che sicuramente si sarebbe ammalato per via del freddo. Io mi arrabbio, perché mi è sembrato un fatto per mettere le mani avanti. Iniziamo a litigare e si parla della partenza, e dati gli animi caldi lui mi dice “ma tu vuoi che voglio?” io gli rispondo furiosa e male di fare quello che vuole, del fatto che non me ne importa, del fatto che per me è distante e mi fa stare male. Gliene dico di tutti i colori, perché ancora una volta vedevo la partenza messa in discussione e non una particolare voglia da parte sua di vedermi dopo 3 mesi. Mercoledì va ad una laurea di un suo amico, alla quale c’è anche questa ragazza che gli aveva scritto, ma non gli dico nulla, anzi. Mi risponde ai messaggi dopo 1h, quando se lo faccio io quando sono in compagnia inizia con le chiamate croniche. Glielo faccio notare, e gli dico anche che il giorno dopo che sarei andata a quella serata internazionale avrei potuto fare lo stesso e lui non si sarebbe dovuto arrabbiare. Lui mi risponde “meglio che non mi ricatti”. La situazione precipita quando mi scrive “dimmi quando sei a casa” e prima di rispondergli carico una storia su Instagram, e lui mi accusa del fatto che prima di rispondere a lui ho messo la storia, quando in realtà a lui ho risposto appunto quando sono arrivata a casa, la storia l’avevo messa in corriera. Da lì faccio una videochiamata a casa, e lui quando torna a casa e mi chiama a seguito di queste incomprensioni io non gli rispondo perché appunto ero in videochiamata, e lui si arrabbia. Da li afferma che non riesce più la situazione in questo modo e che ci avrebbe messo un punto. Inizia a parlare del viaggio, dicendomi che se sarebbe stato per litigare di dirglielo subito perché non sarebbe venuto. Segue poi il giovedì, dove gli animi si calmano, fino a quando la sera mi dice quando io sarei andata a questa serata internazionale, che non sarebbe venuto se avessimo litigato, e che sarebbe venuto per star bene. Io non accettavo questo mettere ancora in discussione la discussione e una volta quei messaggi l’ho bloccato. Quando l’ho sbloccato gli chiedo come stesse e lui mi risponde, come pensi che io stia. Il giorno dopo è il giorno in cui doveva partire e la mattina la prima domanda che mi fa è “Se fosse a che ora hai il treno?” Ancora una volta il “se”, inizio ad infastidirmi e in seguito lui afferma che la cosa giusta a sua opinione era lasciarsi e il fatto che lui non sarebbe venuto. Inizio ad agitarmi ad alzare la voce, e a seguito mi dice “No io sarei venuto ma..” “Venge se..” Io gli manbo un messaggio per lasciarlo e lo blocco perché ero stanca ancora una volta di stare in bilico e sentirmi portata in giro. Lo sblocco alle 3 del pomeriggio, lui aveva il volo alle 21. Speravo che mi scrivesse “ci vediamo in aeroporto” senza se e senza ma, ma quel messaggio non e mai arrivato. Facendomi un’autoanalisi ho capito che non potevo prendere altro, dato come lo avevo trattato. Gli ho mandato un messaggio in cui mi auto analizzo, e ritenendo di aver sbagliato di buttarmi contro di lui quando chiedeva io cosa volessi e di avergli detto cose brutte dettate dalla rabbia. Lui mi risponde di averlo ferito profondamente per tutto ciò che gli ho detto e come l’ho fatto sentire. Il giorno dopo, il sabato mattina, mi chiama e mi fa tutto un discorso dove mi fa analizza il tutto e mi sento in colpa per come effettivamente ho gestito la cosa. Ciò che però poi dopo mi ha fatto salire il campanello d’allarme è stato quando mi ha detto che se volevo rimediare, allora avrei potuto anche io prendere un volo un weekend per andare da lui e parlare. Mi aveva quasi convinta ma poi mi sono svegliata e gli ho detto, scusami te qui non ci saresti venuto per “litigare” io dovrei? In più, io ho un volo programmato per Luglio di 1 settimana preso mesi fa. Quindi gli ho detto, che ne avremmo parlato quando sarei tornata. Lui afferma che a Luglio, lo avrò già dimenticato, quando lui neanche il giorno dopo che ci siamo lasciati ha iniziato a seguire 5 ragazze. Quindi gli dico, parla per te. Ci calmiamo, fino a quando mi richiama e mi rianalizza il discorso della mattina. Io rinnovo nuovamente le mie colpe, ma che non è tutto come dice lui e se ho reagito erroneamente in un determinato modo ho anche delle motivazioni. Fatto sta, che se il discorso fosse rimasto come la mattina, dopo fondamentalmente me le sono prese e basta andava bene, mentre se mettevo il “ma” di mezzo no. Tanto che mi ha detto, “non cambierai mai” “scapperai sempre dalle situazioni” “non darai mai peso alle parole”. Inizia a richiamarmi, e gli mando un messaggio dove specifico che non accetto più che mi faccia sentire una merda, che la colpa sta a metà, che se ne sarebbe riparlato a luglio sempre se non sarebbe stato già impegnato e che non avrei più risposto a chiamate e messaggi. Da li, cambia, dice di non aver mai detto di non voler stare assieme a me, mi manda una canzone e mi dice di andare oltre. Non rispondo, perché mi sembra che tiri fuori una sorta di atteggiamento manipolatorio a volte, adesso che io non ci sono più, non sono più quella che lo ha afflitto profondamente. Il giorno dopo, rispondo ad una chiamata per sottolineare ancora una volta che ad oggi siamo incapaci di stare insieme, e che ne riparleremo a luglio. Lui mi fa “o adesso, o niente”. Gli rispondo adesso no, mi chiude il telefono, mi blocca su Instagram ed elimina le foto assieme a me. So che i suoi atteggiamenti, come i miei sono dettati dalla rabbia ma capisco anche che io e lui ci facciamo solo del male. A volte mi spavento perché delle mie amiche, dicono che utilizzi atteggiamenti manipolatori, ma mi chiedo se questo sia vero o meno, perché anche io mi metto in discussione e ritengo di aver gestito male molte situazioni, dettate dalla paura di sentirlo lontano, dal fatto di stare sola e di aver il focus su di lui. Le persone che mi vogliono bene dicono che non sia una relazione che mi faccia bene e che devo andare avanti, ma mi rendo conto che rendo possibile il fatto che ancora una volta potremmo tornare insieme perché effettivamente ci tengo tanto. E a questo punto mi chiedo se sia più una questione di non saper gestire la situazione da parte di entrambi o sia più il peso di un atteggiamento manipolatorio nei suoi confronti. Perché ogni volta che si litiga ho paura che si instauri questo meccanismo e forse il fatto che io lo aggredisco ogni volta a parole sia per autodifesa.

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Miglior risposta 18 LUG 2024

Non ho capito a cosa state giocando.
Sembra più una scaramuccia tra adolescenti che un rapporto di coppia.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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21 GIU 2024

Una relazione per essere sana deve basarsi sulla fiducia rispetto comprensione dialogo sostegno reciproco da entrambe le parti.

Mi sembra darsi scritto che la sua relazione sia molto complicata e non le di serenità.

Forse dovrebbe chiedersi: è questo il tipo di relazione che vuole? Sta bene in questa relazione? È una relazione stabile? Che futuro può darle questa relazione?

Queste domande sono solo Un primo spunto su cui iniziare una riflessione.

Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a fare chiarezza sulla sua situazione.

Resto a disposizione.

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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20 GIU 2024

Buonasera Alice, confesso, mi sono persa nel racconto con tutte le situazioni, contro situazioni, ritorsioni, ripensamenti, analisi e contro analisi che descrivi dettagliatamente. Quello che ho capito però è la quota di sofferenza e di emozioni vissute in modo "polare" ( "dalle stelle alle stalle", si usa dire nella mia regione). Sembra quasi che tutte le cose che tutto quello che fate ( sia tu che il tuo ragazzo) sia finalizzato a provocare queste emozioni. Sicuramente è un meccanismo inconscio ma non è così raro. Anche la sofferenza amorosa vissuta in questo modo ha un suo certo "appeal", fa sentire "vivi". Quindi prima di tutto rifletti su questa modalità burrascosa di vivere la relazione. Mi ha colpito quello che scrivi: " ancora una volta potremmo tornare insieme perché effettivamente ci tengo tanto". Questo significherebbe continuare in una routine distruttiva che non farebbe altro che amplificare i tuoi /vostri porblemi. mentre è assolutamente vero quello che dici sul vostro non saper gestire la situazione. Io credo ci sia bisogno per te di iniziare un percorso di psicoterapia per imparare a gestire le tue emozioni e rintracciare i meccanismi che ti fanno agire e reagire in modo automatico salvo poi farti sentire in colpa. In bocca al lupo
Dott.ssa Marzia Mazzavillani

Dott.ssa Marzia Mazzavillani Psicologo a Forlì

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20 GIU 2024

Buongiorno Alice
leggendo il suo scritto viene alla luce che lei non ha abbastanza cura di sé, delle sue esigenze, bisogni ed urgenze. Inoltre ha questa difficile relazione con una persona che tende a farla sentire in colpa e, solo questo, basterebbe a mettere un dubbio sul continuare questa relazione. Una persona che tende a metterla in confusione e che non risulta chiara neppure nei comportamenti che lei riporta
Le consiglio di iniziare un percorso di sostegno psicologico per poter far luce su ciò che necessita per lei realmente in questo momento e che la aiuti a riprendere una tranquillità e serenità mentale che necessita, specie ora che é in un tirocinio che comporta attenzione e impegno. Le sue reazioni verso di lui sono anche dettate dalla insicurezza della relazione ed ai modi manipolativi che lui ha verso di lei. Le consiglio di metter una seria ipoteca sul continuare questa situazione e le le sue qualità.. Le auguro un buon lavoro per far emergere Alice e i suoi punti di forza e debolezza, che la portino ad un'indipendenza affettiva e mentale dalla persona con la quale è attualmente in relazione.
Se lo ritiene utile può contattarmi
Cordialmente
Dott. Giancarlo Mellano

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

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