È il caso che lasci il compagno?

Inviata da consiglia fasano · 5 ago 2024 Terapia di coppia

Mi sento un mostro. Non sopporto di fare le vacanze col figlio del mio compagno. È autistico. Un bambino dolce e buono che però diventa spesso molto impegnativo. Ho solo questa vacanza, e si inizia dal mattino con piccoli capricci e ce ne possono essere di più vigorosi dove urla ed è insistente.per giunta iniziano le vacanze e lui ha il covid. Ora sono ammalata io e sto davvero male. Gli ho detto di andarsene al mare lui e figlio, e così ha fatto. Ora sono sola con mia figlia e piena di rabbia. Non accetto la situazione. Aiutatemi, faccio bene a lasciarlo? Non credo il mio sia amore. Io ho cresciuto tre figli ho avuto una vita difficile e ora non ho energie né voglia di tribolare.

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Miglior risposta 7 AGO 2024

Buongiorno Consiglia,
non biasimi se stessa per i suoi sentimenti; tra i compiti delle emozioni vi è anche quello di segnalare come veramente stiamo aiutandoci a capire i nostri bisogni.
La gestione di un bambino autistico è certamente impegnativa; richiede grandi risorse e disponibilità da parte degli adulti che se ne prendono cura. La vacanza rappresenta un momento di svago e rilassamento, ma anche un momento da trascorrere insieme ai propri cari. Una relazione di coppia piena e soddisfacente può realizzarsi nell' accoglienza del figlio con disabilità, pur con l' impegno e la fatica che la situazione può prevedere. La motivazione per la quale chiede consiglio, in merito ad una possibile rottura e alla sua non accettazione della situazione, fa riferimento alla vacanza oppure si tratta di una difficoltà estesa ad altri contesti? Si prenda del tempo per riflettere analizzando la questione da diversi punti di vista.

Un cordiale saluto
Dott.ssa Laura Soldati

Dott.ssa Laura Soldati Psicologo a Riccione

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3 SET 2024

Buongiorno, mi sembra di aver capito che si sente appesantita da una relazione dove il compagno non esiste (al meno sul piano formale della richiesta) ma c'è un figlio autistico (presente forse onnipresente?) che ha necessità di essere aiutato continuamente, mettendo tutti a dura prova anche con atteggiamenti propri.
lei il suo l'ha gia fatto , ...cresciuto tre figli, ...vita piena e difficile, è rimasta con sua figlia piena di rabbia.... sono tutte parole che ci raccontano questo momento pesantissimo che lei sta vivendo.
Forse lei vorrebbe una relazione piu serena? meno impegnativa? sono domande che portano spero a riflettere.
Mi auguro che possa trovare la strada da percorrere facendo scelte consapevoli, a volte la fretta .....
I miei migliori pensieri per il futuro
Fabian G.B.

Dott Fabián Gabriel Beneitez Psicologo a Fermo

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27 AGO 2024

Buongiorno Gentile Utente, capisco che la situazione in cui si trova sia estremamente complessa e dolorosa. La sua esperienza di sentirsi sopraffatta e di lottare con sentimenti di rabbia e frustrazione è del tutto valida, specialmente considerando il contesto e le difficoltà che ha descritto. È importante riconoscere e affrontare questi sentimenti in modo costruttivo.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarla a gestire questa situazione e a riflettere su come procedere:

- Riflessione sui Sentimenti: È normale sentirsi sopraffatti quando ci si trova a dover gestire situazioni particolarmente stressanti, come prendersi cura di un bambino con esigenze speciali, specialmente mentre si è malati e si affrontano sfide personali. Riconoscere questi sentimenti è il primo passo per affrontarli. Non significa che lei sia un "mostro"; invece, è segno che sta vivendo una situazione difficile e che ha bisogno di supporto.

- Supporto e Comunicazione: Parli apertamente con il suo compagno riguardo alle sue sensazioni e alle sue esigenze. La comunicazione è fondamentale per affrontare i problemi relazionali e per trovare soluzioni che possano funzionare per entrambi. Esprimere come si sente senza accusare, ma piuttosto parlando di come la situazione la sta influenzando, potrebbe aiutarla a trovare un terreno comune.

- Cura di Sé e Spazio Personale: La sua salute fisica e mentale è fondamentale. Se si sente esausta e sopraffatta, è importante cercare di prendersi cura di sé e di trovare il supporto di cui ha bisogno. Se possibile, cerchi di trovare spazi di recupero e momenti per rilassarsi, anche se brevi. La sua condizione attuale, inclusa la malattia, rende ancor più cruciale il prendersi cura di sé.

- Valutazione del Rapporto: Riflettere sulla natura della sua relazione e su come si sente a riguardo è importante. Se sente che il rapporto non le sta portando felicità e che le sfide stanno superando i benefici, potrebbe essere utile considerare se è il caso di continuare nella relazione. Pensare a cosa desidera realmente e se la relazione le permette di avere una vita soddisfacente è essenziale.

- Gestione della Rabbia e del Risentimento: Trovare modi costruttivi per gestire la rabbia e il risentimento può essere utile. La meditazione, l'esercizio fisico, o parlare con un terapeuta possono fornire strumenti per affrontare queste emozioni in modo sano.

- Sostegno Professionale: Considerare di parlare con un terapeuta o un consulente potrebbe offrire uno spazio sicuro per esplorare e affrontare questi sentimenti e difficoltà. Un professionista può aiutarla a navigare i suoi sentimenti e a prendere decisioni informate su come procedere.

Le consiglio di prendersi del tempo per riflettere su questi aspetti e di cercare il supporto necessario per affrontare questa fase difficile. È importante che lei possa trovare un equilibrio tra le sue esigenze personali e le dinamiche della relazione.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e le auguro di trovare la serenità e la chiarezza che cerca.

Cordiali saluti,
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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26 AGO 2024

Gentilissima Consiglia, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrive, e comprendo quanto possa essere per lei difficile da gestire, avendo avuto anche delle fatiche personali nel passato. Credo che, al di là della decisione personale di interrompere o meno questa relazione, sia importante un confronto aperto e sincero con la persona che le sta accanto, in modo da discutere costruttivamente della situazione, e soprattutto di come la fa sentire a livello emotivo.
Rimango a disposizione!
cordiali saluti
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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24 AGO 2024

Ciao consiglia,
non si tratta di essere un mostro. Si tratta di propri bisogni. Probabilmente in questa fase della sua vita, non ha energie e non ha voglia di farsi carico di così tanto sforzo e impegno. Non per questo significa che non ama il suo compagno, e non per questo significa che è una cattiva persona. Si dia del tempo per sè, e le vacanze, se sono vacanze, devono ricaricare le energie. Pertanto, può parlare al suo compagno, dicendo ciò che prova e vedendo se la capisce. Se ci sono le basi per trovare delle soluzioni le troverete insieme.
Le auguro il meglio
Dott.ssa Valentina Borsari

Dott.ssa Valentina Borsari Psicologo a Mantova

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23 AGO 2024

Gentile Consiglia,
non è bene coltivare sensi di colpa e ovviamente lei non è un mostro ma solo una donna con un carico eccessivo di stress e che si trova in un momento di frustrazione e difficoltà.
Si prenda anche lei con sua figlia qualche giorno di vacanza per smaltire la rabbia e poi valuti, magari con un supporto psicologico (individuale o di coppia) se ci sono ancora i presupposti per continuare questa relazione nonostante il disagio segnalato oppure è meglio chiuderla.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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20 AGO 2024

Buongiorno,
Interrompere o meno una relazione e' una decisione che solo Lei puo' prendere. ll miglior consiglio che posso darle e' quello di prendere tempo e rimandare la decisione a quando sara' passato il periodo di crisi. E' sempre meglio non prendere decisioni importanti sull'onda di una reazione emotiva ad una situazione specifica. Detto questo, vorrei rassicurarla che Lei non e' un mostro. Il desiderio di godersi un periodo di vacanza e' piu' che legittimo e non e' facile vederlo svanire all'ultimo momento, tanto piu' se la "colpa" e' di qualcun altro. Allo stesso modo, l'aver gia' sostenuto in passato la responsabilita' e fatica di crescere dei figli e la consapevolezza di non voler ricominciare, a maggior ragione con un bambino che richiede attenzione e cura particolari, non fa di Lei un mostro. Tutti attraversiamo diverse fasi della vita e non e' detto che si debba avere il desiderio o le energie di tornare indietro e ricominciare. Mi sembra sia questa la richiesta implicita in questa relazione e merita una risposta onesta, consapevole e matura, per il bene suo, del suo compagno e dei figli di entrambi. Un supporto psicologico puo' essere utile in caso si senta bloccata a lungo e non riesca ad arrivare ad una decisione, o se una volta presa dovesse trovarsi in difficolta' a far fronte alle conseguenze della stessa, qualunque essa sia.
Un caro saluto,
dott.ssa Francesca Calvano

Dott.ssa Francesca Calvano Psicologo a Roma

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19 AGO 2024

Buongiorno, sicuramente una situazione complessa e difficile. Dove fosse dietro non c’è solo la difficile gestione del figlio del suo compagno. le consiglio di prendere appuntamento con un terapeuta per far fronte alla difficile situazione che sta vivendo e gestire la rabbia

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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18 AGO 2024

Buongiorno,
Posso comprendere la difficile situazione che sta vivendo.
Detto ciò, riterrei opportuno, innanzitutto, normalizzare la difficoltà che avverte nel gestire e convivere con un bambino con una patologia complessa come l'autismo. Questo al fine di ridurre i sensi di colpa e considerare l'oggettiva difficoltà, soprattutto data dalla difficile posizione in cui si trova.
In secondo luogo, un percorso di terapia breve potrebbe esserle d'aiuto nel venire meglio a contatto con quelli che sono i suoi reali sentimenti: spesso, difficoltà di consapevolezza emotiva rende più difficoltoso scindere tra i vari sentimenti e il rischio è quello di confondere, nel suo caso, l'impotenza legata alla gestione del bambino con la mancanza del sentimento di amore verso il suo compagno.
Questo, al fine di individuare con maggiore chiarezza i suoi bisogni ed emozioni, al fine di dare una più esatta risposta ad essi.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero

Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

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7 AGO 2024

Buonasera,
occorre affrontare questa situazione quando lei starà meglio, in forze e aver compreso di preciso da dove viene questa rabbia che sente, qual'é la causa reale, cosa la lega di preciso al compagno che ha. Lei ha diritto ad avere un periodo di tempo (la vacanza) nel quale ricaricarsi di energia e rilassarsi, pensando prima di tutto al proprio benessere e condividerlo con il partner (se si é in coppia o se lo si desidera). Ora avere una relazione con un compagno il cui figlio é autistico richiede una grande abnegazione ed una solidarietà di coppia molto forte. Il rapporto con una persona autistica assorbe completamente l'attenzione e il tempo personale. Questa realtà avrebbe dovuto affrontarsi prima di continuare la relazione, ma tant'é, ora va affrontata . Lei cerchi per prima cosa quali sentimenti la legano ora al suo compagno, se é solo un momento di logoramento di energie che la portano a dire che non prova "amore " verso di lui, oppure se realmente non prova più il sentimento che la legava e la portava a accettare la condivisione della presenza del figlio. Ne parli con lui di questo momento (che forse arriva da molto prima), se crede vi sia un margine di recupero e si faccia aiutare, con un sostegno psicologico professionale, a capire quali sono le sue esigenze,urgenze per il suo e vostro benessere e quali energie poter realmente spendere per continuare questa relazione molto impegnativa. Quindi se realizza che continuare rappresenterebbe un grande sacrificio, non più sostenuto da un sentimento forte, interrompa la relazione. Abbiamo tutti/e dei limiti e dobbiamo riconoscerceli senza condannarli o sentirsi "mostri". Come dice, ha vissuto una vita difficile e ora non ce la fa più a continuare in una relazione non adeguatamente valutata da entrambi.
Continuare alle attuali condizioni senza fare una grande chiarezza, risulterebbe dannoso oltre che per lei e il suo compagno, anche e sopratutto per il figlio, che ha bisogno invece di stabilità e tranquillità emotiva da parte di chi lo circonda e lo cresce, come d'altronde tutti/e i figli e figlie, ma lui un po' di più. Inoltre non é vostro figlio, il che rappresenta per lei una forte demotivazione a condividerne la crescita.
Mi rendo disponibile e le porgo
un cordiale saluto.
dott. Giancarlo Mellano

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

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7 AGO 2024

Buongiorno signora,
ovviamente non c'è nessun mostro dentro di lei, c'è solo stanchezza, rabbia e sfinimento, vale a dire solo alcuni dei sentimenti che sempre accompagnano le relazioni di accudimento; si tratti di un anziano, di un bambino o di una persona con handicap arriva sempre il momento in cui ci si sente così. E spesso, come sta accadendo a lei, a questi sentimenti si aggiunge il senso di colpa: perché non è nobile provare sentimenti così "duri" verso chi è indifeso.
Messa in questi termini la dinamica psichica sembra inevitabile e senza soluzioni. In realtà alcuni (piccoli) accorgimenti risultano efficaci.
Accetti prima di tutto questi sentimenti che oggi la disturbano perché essi sono del tutto congruenti con la situazione che sta attraversando.
Poi accetti il fatto che lei ha bisogno di riposo e, visto che il suo compagno è al mare col bambino, ne approfitti per prendersi una breve vacanza.
Durante questo periodo veda se riesce a mettere a fuoco quali sono le cose da fare o le relazioni da coltivare che la fanno sentire bene e che la ricaricano. Tenga poi molto care queste scoperte perché sarà a loro che dovrà ricorrere quando sentirà che il malessere e lo sfinimento si stanno avvicinando.
Quando starà un po' meglio dovrà poi riflettere sul fatto che le relazioni che nascono in età adulta portano sempre lo strascico di ciò che è già stato vissuto, detto con un'immagine: i partner arrivano sempre con la valigia e non di rado la valigia è molto pesante. Starà a lei decidere con lucidità e onestà emotiva se vuole o non vuole aiutare il suo compagno a portare il suo carico.
Oggi sembrerebbe di no a giudicare dalla sua lettera, ma oggi non è un buon giorno per lei , curi prima i sentimenti che la disturbano e poi potrà prendere con maggiore serenità una decisione più stabile.
Un abbraccio sincero.

Dott.ssa Rinalda Sabbadini Psicologo a Arese

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7 AGO 2024

Buongiorno, è assolutamente sbagliato sentirsi un mostro.

Io credo che il problema e la soluzione siano entrambi a monte. Se due persone si vogliono bene si fanno spesso una domanda di questo tipo: "come posso aiutarti a stare meglio in questa situazione?" In questo modo si rendono disponibili ad aiutare il partner ma si aspettano che si interroghi su cosa lo aiuterebbe e su come potrebbe essere aiutato. In questo modo entrambi, in una situazione difficile, fanno la loro parte.
Io dalle sue parole leggo molta rabbia e rancore e vorrei tanto prendesse consapevolezza di queste sue emozioni che non sono sbagliate affatto.

Rimango a sua disposizione.

Carmen Cuomo Psicologo a Catanzaro

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7 AGO 2024

Salve Sig. ra Consiglia,
Non ci sono consigli da dare in tali casi, poiché è un caso di coscienza individuale e qualsiasi indicazione di azione in proposito risulterebbe improvvida. La questione di sentirsi in grado di contenere psicologicamente un bambino autistico è delicata nel senso che non tutti sanno o possono o vogliono accudire chi è portatore di disagio. Non sono cose che si possono imporre nè ci si può imporre ciò. Inoltre anche nel caso in cui uno si senta in grado e desideri prendersi cura del ragazzo , ha comunque bisogno di un supporto psicologico e fattivo in modo da non portare il peso tutto su di sé. Forse potrebbe parlare chiaramente al suo partner di questo e insieme potreste cercare delle soluzioni mediative. Ma prima delle soluzioni c’è bisogno di comunicare con trasparenza di sentimenti come ci si sente in questa situazione di forte impegno psichico.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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7 AGO 2024

Buongiorno, mi spiace molto per la situazione che sta vivendo. Vivere con un bambino autistico non è facile, richiede molti sacrifici e molta pazienza, ne ha mai parlato con il suo compagno? C’è altro che la porta ad allontanarsi da lui? Penso sia fondamentale interrogarsi bene su quali sono gli aspetti che non funzionano e capire se si vuole trovare una soluzione insieme o se desidera percorrere strade diverse.
Credo che una terapia individuale la possa aiutare a trovare le risposte che sta cercando.

Dott.ssa Francesca Gervasoni Psicologo a Gallarate

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7 AGO 2024

Buongiorno,
grazie per la condivisione.
Sicuramente è una situazione molto complessa che va stratificata.
Dalle parole che emergono come concetto chiave risulta esserci un evitamento della situazione in maniera non esplicita. Probabilmente una mancanza di comunicazione tra lei e il suo Partner che andrebbe indagata al meglio.
Sarebbe utile trovare delle strategie che consentano di definire quali siano i punti in comune e quali i compromessi che lei e il suo compagno potete raggiungere.

Dott.ssa Alessandra Muretti Psicologo a Firenze

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7 AGO 2024

Gentile signora, credo che nessun collega possa dirle se fa bene o fa male a fare qualcosa, non siamo giudici tantomeno dispensatori di consigli.

Quello che si può fare ‘nella stanza delle parole’ è provare ad esplorare senza giudizio queste sue parti… quella che vuole andarsene e quella che non lo vuole.

Cercare di capire i suoi bisogni e autorizzarsi ad accondiscenderli.

Se volesse sono disponibile a Torino in studio o online.

Saluti
Dott.ssa Barbara Durand

Dott.ssa Barbara Durand Psicologo a Torino

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7 AGO 2024

Buongiorno signora,
non c'è nessuno mostro dentro di lei, c'è solo una grande stanchezza unita alla rabbia e allo sfinimento. E questi sono i sentimenti che nascono in ogni essere umano quando l'accudimento di un bambino, di un anziano o di una persona con handicap, dura a lungo e brucia via via l'amore, la buona volontà, la solidarietà o la pena.

Dott.ssa Rinalda Sabbadini Psicologo a Arese

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7 AGO 2024

Cara Consiglia, mi dispiace molto che tu stia attraversando questo momento difficile, è comprensibile che la situazione possa farti sentire in questo modo. Gestire le esigenze di un bambino autistico, specialmente durante le vacanze, può essere molto impegnativo, ed il fatto che tu stessa sia ammalata rende tutto ancora più complesso. la stanchezza accumulata ed il tuo vissuto ti hanno sicuramente dato molta forza e abilità di adattamento ma hanno anche contribuito alla diminuzione delle tue energie, cosa che in una situazione impegnativa come questa ti fa sentire completamente scarica.
La decisione di prenderti del tempo per te e tua figlia credo sia stata la scelta più oculata, ti sei permessa di ritagliarti del tempo per te così da prenderti cura di entrambe e ricaricare le energie.
Pensare di porre fine al rapporto con il tuo compagno è una decisione importante e complessa. potrebbe essere utile utilizzare il tempo a tua disposizione per esplorare i tuoi sentimenti e pensieri riguardanti questa relazione e decidere cosa sia meglio per te. prova a comprendere cosa ti sta impegnando di più nella relazione: la patologia del bambino o ci sono altri aspetti della relazione che ti preoccupano? compreso questo potresti anche decidere di parlarne con il tuo compagno in modo assertivo e comprendere insieme anche il suo vissuto riguardo questa situazione.

Dott.ssa Melania Melito

Dott.ssa Melania Melito Psicologo a Parma

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7 AGO 2024

Buongiorno signora,
non c'è nessuno mostro dentro di lei, c'è solo una grande stanchezza

Dott.ssa Rinalda Sabbadini Psicologo a Arese

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6 AGO 2024

Buongiorno
Non si deve sentire un mostro per le emozioni che prova, sono normali.
La gestione di un ragazzo autistico è già difficile e frustrante per i genitori naturali figuriamoci per chi non lo è!
Immagino possa sentirsi in colpa, quello che posso suggerirle è cercare di capire se è solo il figlio autistico la causa della fine del vostro rapporto o potrebbero esserci altre cause.
Ha mai affrontato l’argomento con il compagno? Se pensa possa esserci qualche margine di risoluzione dei vostri problemi le consiglio di affrontare la questione.
Rimango a disposizione

Dott.ssa Bonato Elena Psicologo a Scorzè

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6 AGO 2024

Gestire un figlio con autismo non è semplice.

Prima di Fidanzarsi e andare a convivere sapeva dell’esistenza di Questo figlio autistico E di tutto l’impegno pratico Che era tra le situazione comporta?

(La mia domanda non è provocatoria ma di riflessione))

Forse Prima di fidanzarci e andare a convivere sarebbe stato corretto e doveroso affrontare La questione In maniera profondità anche da un punto di vista pratico.


In ultima analisi credo che nessuno tranne che lei possa decidere se lasciare il suo compagno oppure no.

Se lei ama il suo compagno per amor suo Deve accettare anche questo figlio con tutto L’impegno e le difficoltà che Questa situazione comporta.

Altrimenti chiudo la relazione.

Resto a disposizione per eventuali colloqui

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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6 AGO 2024

Gestire un bambino con autismo non è semplice.

Quando hai deciso di fidanzarti e poi di andare a convivere col suo compagno sapeva dell’esistenza di questo figlio Autistico e E l’impegno pratico Che tale situazione comporta?

(Le mie domande non vogliono essere provocatorie ma soltanto di riflessione)

Forse prima di Fidanzarsi e andare a convivere col suo compagno era giusto affrontare l’argomento in maniera corretta e approfondita anche da un punto di vista pratico

Non so se questo è stato fatto

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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6 AGO 2024

Gentile Consiglia Fasano,
provare emozioni intense e che creano disagio non fa di noi dei "mostri". Le relazioni sono attraversate da tutto il ricco caleidoscopio dei sentimenti e delle sensazioni; siamo però spesso convinti del contrario e cioè che la relazione con una persona importante resti solida a condizione che si provino solo emozioni positive. Alla sua domanda quindi mi sento di rispondere che sarà lei a valutare, dopo aver considerato che, in momenti e condizioni diverse, le relazioni smuovono emozioni contrapposte e altrettanto intense.
Con il suo compagno, state cercando di amalgamare le storie di due vite, quelle che ognuno di voi ha vissuto fino al momento in cui vi siete incontrati; vi portate dietro le vostre rispettive esperienze; ciò che potete valutare è come crearvi uno spazio l'uno nella vita dell'altra, sapendo che quanto c'era prima, per ognuno di voi, resta qualcosa di personale e magari non condivisibile, se non in parte. Lei può scegliere se e quanto può accogliere della vita passata del suo compagno.

La saluto cordialmente.
Dott.ssa Barbara Furlano

Dott.ssa Barbara Furlano Psicologo a Asti

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6 AGO 2024

Buongiorno Cansiglia… Mi dispiace se sta vivendo questo momento con profonda rabbia e tristezza. Credo sia importante considerare un po’ tutti gli elementi e non solo il tema vacanze (dove magari si potrebbe trovare una soluzione che crei un compromesso per entrambi): lei con quest’uomo vive bene la relazione? Quali aspetti di lui, di lei e della relazione la fanno rimanere e quali invece la spingono ad interromperla?
“Avendo già cresciuto tre figli e con nessuna voglia di tribolare” credo sia un altro aspetto importante da considerare… Ma non l’unico. Provi a fare il punto della situazione ascoltandosi, concentrandosi sulle sensazioni che le invia il corpo e la mente.

Spero di esserle stato d’aiuto


Le auguro le migliori cose

Gilberto Laghezza Psicologo a Roncade

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6 AGO 2024

Buongiorno.
"non credo il mio sia amore"
"non ho energie né voglia di..." - le consiglio di riflettere su questi punti, per capire quali siano i suoi bisogni e valori e in che modo questa relazione se ne discosta, se così fosse.
Un saluto,
Dott.ssa Federica Favro

Dott.ssa Federica Favro Psicologo a Busto Arsizio

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