é una ricaduta da depressione? Cosa potrei fare

Inviata da A. · 30 nov -1 Depressione

Buongiorno, ho già scritto una volta su questo sito ma purtroppo non riesco a trovare il mio vecchio post.
Volevo fare una premessa approfondita ma il succo del discorso è che a 25 anni (2 anni fa) ho sofferto di depressione per circa 8 mesi.
Il motivo principale fu l'abbandono dell'università a causa delle parole di una prof durante il mio primo esame, che mi fecero sentire un incapace non all'altezza di affrontare il percorso universitario.
Ciò mi portò a una serie di scelte per evitare quell'ostacolo: l'università. Inziai a lavorare in uno studio commerciale (avendo fatto ragioneria) ma col covid, dopo quasi 3 anni, rimasi a casa e capii che quello non era il lavoro della mia vita, non mi piaceva.
Non mi piaceva e volevo cambiare, ma per cambiare avrei dovuto fare un altro percorso, studiare un'altra cosa... non sapevo cosa, ma sicuramente ciò avrebbe significato università.
Ciò mi ha portato in un limbo, non voglio fare questo lavoro ma non voglio affrontare l'università, non voglio affrontare l'università ma non voglio fare questo lavoro. Così sentendomi infelice, non all'altezza e in ritardo rispetto agli altri che iniziavano a laurearsi, sono caduto in depressione. Iniziai un percorso psicologico e parallelamente feci un incontro anche con uno psichiatra che mi prescrisse due farmaci (anseren e solian: non so se siano potenti, ma magari possono dare un'idea di come apparissi). Non li ho mai presi; non perchè non volessi stare meglio ma perchè sapevo che la mia condizione fosse dovuta a un motivo concreto, al mio percorso di studi e lavorativo, e finchè non l'avessi 'sistemato' non avrei raggiunto la mia tranquillità psicologica, neanche con dei farmaci. Oltre a questo sono consapevole che sicuramente mi avrebbero fatto soffrire meno, ma mi hanno sempre terrorizzato; non fumo e non bevo (se non il sabato con gli amici), non ho mai avuto vizi, e il pensiero del sollievo che mi avrebbero potuto dare gli psicofarmaci mi terrorizzava; mi terrorizzava l'idea di non poterne fare più a meno e di diventarne schiavo, quasi come fosse una droga. Sono stati mesi infernali in cui una volta ho cercato anche di farla finita, non ce la facevo più. Ma per fortuna quella volta andò male e oggi sono qui in grado di scrivere queste parole.
Oggi sto meglio, ho ricominciato un percorso universitario in un'università telematica (probabilmente perchè il problema università non sono stato in grado di affrontarlo faccia a faccia e così, essendo digitale, lo sento più leggero) e sto facendo dei lavori saltuari in un ambito che mi piace parecchio e in cui spero di poter lavorare definitivamente un domani. Ma qui arrivo al dunque: oggi, dopo 2 anni passati senza troppi problemi, oserei dire normalmente, sto veramente meglio, come se fossi tornato me stesso, con un obiettivo e la voglia di fare, lavorare e crescere nell'ambito che ho scelto (il marketing) oltre ad altri progetti che sto cercando di portare avanti, ma ogni tanto è come se sentissi delle mini ricadute. Come se sentissi la testa spenta che mi rende difficile il concentrarmi. Forse da qualcuno è chiamata 'depersonalizzazione', è come se mi sentissi uno 'spettatore' della mia vita e non sia del tutto presente in alcune situazioni.
Ne ho sofferto anche in quei mesi di inferno e certamente questa sensazione non è neanche lontanamente paragonabile al livello di quel periodo, ma comunque mi mette paura.
Ogni tanto cerco di far caso al momento in cui mi succede, in cui mi sento così, se è dovuto a un qualcosa... e forse spesso è dovuto a un qualcosa che ho timore di fare o che in quel momento non ho voglia di fare. Tipo poca voglia di studiare o un'ansia da prestazione per esami o per lavoro... Ma queste sono cose che comunque voglio fare! Ho voglia di provare, provare e riuscire ma anche provare, sbagliare e cadere ma rialzandomi e riprovando, riprovando e riprovando ancora.
Forse mi sento forte come non pensavo di essere, per una volta non mi sento inferiore a nessuno e sento di avere le carte in regola per raggiungere la mia soddisfazione lavorativa ed emotiva. Magari andrà male, ma ora sto bene e mi sento davvero un buon candidato per una futura azienda.
Forse ho divagato... quello che volevo dire è che ho voglia di sudare per cercare di raggiungere i miei obiettivi, ma questi momenti che mi fanno sentire il cervello spento mi preoccupano davvero. Quando li ho, ogni tanto scuoto la testa e sento come si mi desse fastidio anche concretamente, non soltanto astrattamente facendomi stare con quella sensazione di stranimento.
Il problema è che non so spiegare bene cosa sento ed è per questo che sto scrivendo qui, spero che non sia nulla di grave e spero che forse qualcuno possa avere un consiglio da darmi per aver sentito o avuto a che fare con situazioni simili.
Quello che ho pensato di prendere è un integratore di magnesio o 5htp perchè ho letto che aiuta il benessere psicologico; ma in ambito sono ignorante, non so se effettivamente mi sarebbero utili quelli, o magari altri oppure nessuno. Oppure psicofarmaci (magari leggeri perchè non mi sento male come prima, ora remo verso la mia felicità e non a braccetto con la depressione) ma in precedenza ho detto il mio parere a riguardo e non mi dispiacerebbe evitarli, o cos'altro... La realtà è che sono confuso su cosa possa essere e su come possa aiutarmi.
L'unica cosa che ho pensato di fare è parlarne con il mio medico di base e sentire cosa mi consiglia, ma non so se potrebbe aiutarmi come credo.
Scusate se mi sono dilungato tanto e grazie se mi darete qualche consiglio o magari qualche confronto.
Altrimenti vi ringrazio comunque di aver letto fin qui, grazie davvero.

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