Figlia adolescente ribelle e cattive compagnie

Inviata da Mamma disperata · 31 ott 2024 Crisi adolescenziali

Buongiorno, vorrei esporre la situazione che stiamo vivendo con nostra figlia di 14 anni.
Da quando ha conosciuto un coetaneo, ha iniziato a frequentarlo e purtroppo se ne è invaghita. E' un ragazzo poco raccomandabile, senza regole e senza famiglia (vive con la nonna e la madre - il padre non l'ha riconosciuto)...è noto come un ragazzo difficile da gestire; purtroppo la sta portando sulla strada sbagliata. E' soggiogata da questa persona che la usa come "passatempo"...quando lui chiama lei deve scattare, le dice quali amiche frequentare... Si "diverte" con altre ragazze e glielo dice pure ma lei continua ad stargli vicino. Abbiamo trovato sigaretta elettronica e sigarette...naturalmente ha negato...ma sono sempre e solo bugie quelle che racconta. Ha iniziato la scuola superiore (scelta da lei) ma non si impegna .... non ha nessuno slancio. La sua unica preoccupazione è stare sempre in giro con questo elemento...quando le vietiamo di uscire....incomincia la tragedia, diventa isterica, arrogante, maleducata, irrispettosa e ci minaccia di andare via di casa o di uccidersi....stiamo vivendo un inferno io e mio marito da diversi mesi. Stiamo crollando fisicamente e psicologicamente...ogni giorno è una battaglia...non ci rispetta.
Non ascolta nessuno, nonostante tutti le dicano che quella persona è nociva per lei e la nostra famiglia che si sta distruggendo.
Tutta la famiglia ha iniziato un percorso psicologico (due sedute io e mio marito - una seduta nostra figlia). Ormai siamo in ostaggio di nostra figlia che sta rovinando la sua e la nostra vita. La psicologa ha detto che dobbiamo lavorare per capire il motivo per il quale lei si fa trattare così....purtroppo però ad ora non è cambiato nulla e noi siamo sempre più soli in questa tragedia. Il problema che continua a frequentarlo nonostante i nostri divieti e per noi sarebbe invece che lei non avesse più alcun contatto perchè altrimenti non se lo leva più dalla testa... Siamo disperati che abbiamo pensato di parlare con la sua "famiglia" e magari anche con lui per spiegare la nostra terribile situazione e fare in modo che non la frequenti più ne la cerchi anche perchè a lui non interessa nostra figlia...è una delle tante (così ha detto alle sue amiche ...). Purtroppo la sta plagiando e siamo molto preoccupati . Cosa ci consigliate ? Per favore aiutateci, non ce la facciamo più...

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Miglior risposta 1 NOV 2024

Buongiorno, innanzitutto mi dispiace molto che stiate vivendo una situazione così complessa e difficile con vostra figlia. La vostra preoccupazione è normalissima, soprattutto considerando l’influenza di questo ragazzo e il modo in cui sembra avere un impatto sulla sua vita. Io le consiglio, anche se può essere complicato in questo momento, di provare a parlarle senza giudicarla, cercando di capire le sue motivazioni e le emozioni che la spingono a restare legata a questa persona. A volte, ascoltarla senza interromperla può aiutarvi a costruire un rapporto di fiducia e a farla sentire compresa.
Allo stesso tempo, è fondamentale stabilire regole chiare e coerenti, quando imponete dei limiti, cercate di farlo in modo calmo e deciso, spiegando perché sentite la necessità di farlo. La coerenza in queste decisioni può aiutarla a capire che ci sono conseguenze per le sue scelte, e che le vostre intenzioni derivano da una preoccupazione genuina per il suo benessere.
È anche utile educare vostra figlia sui rischi legati a comportamenti come l’uso di sostanze o le dinamiche di relazioni poco sane. Potreste farlo in modo indiretto, magari condividendo articoli o storie che trattano questi temi, in modo che possa riflettere su di essi senza sentirsi attaccata. Parlare con la famiglia del ragazzo potrebbe sembrare un’opzione, ma è importante considerare le possibili conseguenze. Potrebbe essere più efficace concentrarvi su come sostenere vostra figlia e costruire un ambiente familiare positivo, piuttosto che cercare di intervenire direttamente su di lui.
Inoltre, un suggerimento che sento di darvi é di dedicare del tempo a fare attività insieme a lei, avere dei momenti di condivisione e di piacere può aiutarla a sentirsi più supportata e meno isolata. Spesso, quando i ragazzi si sentono amati e valorizzati, sono più aperti a considerare le opinioni e le preoccupazioni dei genitori.
Infine, abbiate pazienza, il cambiamento richiede tempo e il processo può essere lungo e faticoso. Continuate a supportare vostra figlia, anche se i progressi possono sembrare lenti. Ricordate anche di prendervi cura di voi stessi in quanto la situazione è stressante e può influire sulla vostra salute mentale. Continuare a lavorare con la psicologa è una buona scelta perché prendervi cura di voi è fondamentale per poter aiutare anche lei.
Vi auguro il meglio, cordialmente
Dott.ssa Velia Morati.

Dott.ssa Velia Morati Psicologo a Nocera Inferiore

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2 NOV 2024

Gentilissima,

grazie per aver condiviso questa situazione delicata e dolorosa. Posso solo immaginare quanto sia difficile per voi affrontare questo momento e vedere vostra figlia coinvolta in una relazione che ritenete pericolosa, sia per lei che per l’equilibrio familiare. Il coinvolgimento emotivo di un’adolescente in un legame intenso e disfunzionale può avere un impatto notevole, generando tensioni, conflitti e preoccupazioni che incidono profondamente sulla serenità della famiglia. Quindi, ciò che state vivendo è normale e comprensibile.

Capisco il vostro desiderio di proteggerla e, allo stesso tempo, la frustrazione nel non riuscire a interrompere questo legame che le sta facendo male a vostro dire. Tuttavia, è importante considerare che un divieto netto potrebbe rinforzare il suo desiderio di stare con il compagno di cui parla, aumentando la percezione che si tratti di una scelta ‘contro’ il contesto familiare. La scelta migliore sarebbe farla ragionare, spiegandole il perché dei vostri pensieri.

A questo punto, potrebbe essere utile continuare a lavorare, anche in terapia, su una strategia che metta al centro il vostro rapporto con lei, costruendo con pazienza uno spazio in cui vostra figlia si senta ascoltata e compresa. È comprensibile il desiderio di intervenire con azioni dirette per proteggerla, ma costruire una comunicazione aperta e non giudicante, per quanto sfidante, può aiutarla a sentirsi meno isolata e a riflettere sulle proprie scelte senza percepire una forte opposizione.

Inoltre, il fatto che tutta la famiglia abbia iniziato un percorso terapeutico è un segnale molto positivo, perché può fornirvi gli strumenti per gestire questa crisi e trovare una via di dialogo. Potrebbe essere utile continuare con costanza queste sedute, per esplorare a fondo le dinamiche che si sono instaurate e accompagnare vostra figlia in un percorso che la aiuti a comprendere i suoi bisogni e a fare scelte più consapevoli.

Se lo desiderate sarò qui per accompagnarvi e fornirvi il supporto necessario lungo questo percorso complesso, ma prezioso.
In caso di necessità, io ricevo a Bergamo ma anche online.

Vi auguro ogni bene.

Saluti,
Dott.ssa Sara Cutrale.

Dott.ssa Sara Cutrale Psicologo a Bergamo

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2 NOV 2024

Capisco profondamente la vostra preoccupazione e il senso di impotenza che state vivendo di fronte alla situazione complessa di vostra figlia. Il fatto che stiate cercando supporto e che abbiate già avviato un percorso psicologico è un passo molto importante e significativo.
L’adolescenza è un periodo caratterizzato da cambiamenti intensi e dalla ricerca di identità, spesso accompagnata da sfide come il desiderio di appartenere a un gruppo e il bisogno di sperimentare l’autonomia. In un contesto così delicato, l’influenza di una compagnia negativa può avere un impatto destabilizzante e portare a comportamenti oppositivi e impulsivi.
È comprensibile che, di fronte a questi atteggiamenti, vi sentiate esausti e preoccupati per la sicurezza di vostra figlia. La sua ribellione e il legame con una persona che percepite come pericolosa possono essere segnali di un profondo disagio o di un tentativo di cercare un senso di appartenenza che forse non riesce a trovare altrove.
Il primo passo è continuare a mantenere aperto il canale di comunicazione, cercando di stabilire un dialogo empatico e non giudicante. Anche se può essere difficile, mostrare comprensione e accoglienza può aiutare a creare un clima in cui vostra figlia si senta sicura di esprimersi senza timore di essere attaccata o incompresa. Chiedetele come si sente, cosa prova quando è con questa persona, e ascoltate senza interrompere o criticare. Questo può aiutarvi a comprendere meglio le sue motivazioni e i suoi bisogni.
Parallelamente, continuare il supporto psicologico è fondamentale. Il professionista vi aiuta a esplorare i motivi alla base dei comportamenti di vostra figlia e a sviluppare strategie per affrontare la situazione in modo efficace.
Riguardo alla gestione delle regole e dei limiti, è essenziale mantenere una coerenza e una fermezza affettuosa. Fate capire a vostra figlia che ci sono dei confini che esistono per la sua sicurezza e il suo benessere, ma evitate di trasformare ogni confronto in un conflitto. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra l’imporre limiti e il lasciare che lei si senta rispettata come individuo.
Infine, è importante non scoraggiarsi. La situazione che state vivendo è dolorosa e faticosa, ma con il giusto supporto e una comunicazione aperta, c'è la possibilità di guidare vostra figlia verso scelte più consapevoli e sane.
Non siete soli in questo percorso: continuate a cercare aiuto e risorse che possano sostenervi e accompagnarvi. Vi auguro tanta forza e coraggio.
Un caro saluto,
Antonella D'Orlando

Dott.ssa Antonella D'Orlando Psicologo a Napoli

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2 NOV 2024

Buongiorno, dalle sue parole mi arriva molta preoccupazione per la relazione in cui sua figlia si trova. L'adolescenza è sicuramente un momento molto delicato in cui l'individuo cerca di trovare una propria identità, e spesso si affida alla "guida" di altri ragazzi, considati più forti e decisi. Il lavoro che avete fatto con vostra figlia non viene dimenticato, ma questo è il periodo in cui i giovani sfidano le regole e testano i confini, per vedere se dall'altra parte ci sono delle figure in grado di contenerla quando necessario, dandole anche la libertà di esplorare in sicurezza.
Il mio consiglio è quello di accogliere il momento di transizione di vostra figlia, di parlare con lei in modo aperto e comprensivo, mettendola in guardia sui rischi che potrebbe correre frequentando brutte compagnie. Piuttosto che imporre limiti e divieti, vi suggerisco di dare a vostra figlia dei piccoli obiettivi da raggiungere per poter uscire e frequentare il ragazzo, così da responsabilizzarla e non chiudere del tutto i ponti.
Lavoro in una comunità di ragazze adolescenti e queste situazioni sono all'ordine del giorno.
Date fiducia a vostra figlia, consapevoli del lavoro fatto finora, ovviamente mantenendo l'attenzione sui possibili rischi.

Vi auguro di superare in modo positivo questo periodo tempestoso.

Resto a disposizione, dott.ssa Amissini Federica

Dott.ssa Federica Amissini Psicologo a Bergamo

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2 NOV 2024

Buongiorno,rt
mi dispiace che stiate passando un brutto periodo della vostra vita. L'influenza e la frequentazione con questo ragazzo sicuramente non è delle migliori, il rischio è di entrare nella spirale della dipendenza da sostanze o di condotte antisociali di conseguenza. prima di tutto bisognerebbe lavorare con un percorso di psicoterapia con vostra figlia e cercare di comprendere cosa la porta ad essere dipendente da questo ragazzo. quando un membro della famiglia si ammala e sta male non fa che trascinare e influenzare gli altri membri. per questo avete fatto bene a chiedere un aiuto per un percorso insieme. la strada da percorrere la state già attuando, ci vorrà un po di tempo ma state facendo la cosa giusta
dott.ssa barbara lolli

Barbara Lolli Psicologo a Casalecchio di Reno

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1 NOV 2024

Buona sera. Lavoro tanto con gli adolescenti e conosco Bene queste dinamiche.
Sua figlia sta esplorando il mondo degli adolescenti, ha una storia che le fa battere il cuore e la fa anche un po' soffrire visto che questo ragazzo ha anche altre frequentazioni. Il suo obiettivo principale non è la scuola ma l'esplorazione di queste dinamiche nuove per lei. Sta provando a sentirsi grande anche con la sigaretta elettronica.
Voi siete molto in ansia, forse troppa. Pensate di intervenire con lui e la sua famiglia come di farebbe alle primarie, ma vostra figlia è alle superiori. Più siete spaventati più lei alzerà il tiro perché si sente in gabbia.
È importante che abbia dei confini ben definito, es. Quante volte a settimana uscire, a che ora tornare, deve essere chiaro cosa succede se prende continuamente voti bassi. Ma nulla di più. In questo modo comincerà a lavorare sui limiti sapendo però che ha dei margini di libertà che dovete darle.
Andate indietro nel tempo e ricordate la vostra adolescenza, i vostri bisogni, desideri. Forse comincerete a capirla di più. Aprite una finestra di ascolto non giudicante, fatevi raccontare cosa le piace di questo ragazzo, come la fa sentire. In questo modo, non ansioso, avrete modo di monitorare e conoscere in modo più sano.
Datele fiducia, è alle sue prime esperienze ed è giusto che le faccia ovviamente senza farsi troppo male. Voi dedicate del tempo alla vostra coppia, fatele vedere cosa significa essere coppia, siate una buona immagine per lei. Ne gioverete tutti.

Buona adolescenza.
Michela Romano
Psicologa psicoterapeuta

Dr.ssa Michela Romano Psicologo a Santorso

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1 NOV 2024

Gentile signora,
premesso che l'adolescenza è di per sè un periodo difficile per i ragazzi che (nel dare spazio al loro desiderio di autonomia e libertà) fisiologicamente si allontanano dalle figure genitoriali avvicinandosi ai loro pari, è poi da considerare qual'era il clima familiare ed il comportamento di sua figlia prima di conoscere questo ragazzo che per lei ha rappresentato probabilmente un motivo di compiacimento e allo stesso tempo una opportunità di evasione da una quotidianità ritenuta insoddisfacente.
Pertanto è molto importante che lei e suo marito abbiate iniziato un percorso terapeutico finalizzato ad acquisire consapevolezza su eventuali interazioni intrafamiliari disfunzionali agite in modalità automatica che abbiano potuto facilitare la ribellione e l'ostilità della ragazza.
Ovviamente è necessario che questo percorso terapeutico sia portato avanti con continuità e regolarità per il tempo necessario anche se non è chiaro se si tratta di una psicoterapia familiare o individuale.
Parlare con il ragazzo o i suoi familiari a scopo di dissuasione non è consigliabile anche perchè peggiorerebbe il rapporto conflittuale già esistente tra voi genitori e vostra figlia.
E' utile, invece, cercare di (ri)guadagnare la fiducia della ragazza con pazienza e con il supporto della psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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1 NOV 2024

È davvero difficile vedere una figlia coinvolta in una relazione che sembra nociva. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarvi:

Continua il supporto psicologico: È positivo che abbiate iniziato un percorso psicologico. Continuate a partecipare alle sedute e cercate di coinvolgere vostra figlia il più possibile.

Comunicazione aperta: Cercate di mantenere un dialogo aperto con vostra figlia, senza giudizi. Fate capire che siete preoccupati per il suo benessere e che siete lì per sostenerla.

Stabilire limiti chiari: È importante stabilire regole e limiti chiari, ma cercate di farlo in modo che non sembri una punizione. Spiegate le ragioni dietro le vostre decisioni.

Coinvolgere la scuola: Parlate con gli insegnanti e il personale scolastico per monitorare la situazione e ottenere supporto.

Attività alternative: Incoraggiate vostra figlia a partecipare ad attività che possano distrarla e farle conoscere nuove persone, come sport, hobby o gruppi giovanili.

Supporto legale: Se la situazione peggiora, potrebbe essere utile consultare un avvocato per capire quali sono i vostri diritti e le vostre opzioni legali.

È importante ricordare che non siete soli e che ci sono professionisti pronti ad aiutarvi. Continuate a cercare supporto e a lavorare insieme come famiglia per superare questa difficile situazione.

Dott. Alessandro Cancellieri Psicologo a Genova

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1 NOV 2024

Buon pomeriggio Signora,
Grazie per averci raccontato qui questo momento difficile che state vivendo con vostra figlia.

L'adolescenza è senza dubbio un momento di passaggio estremamente delicato nella vita di un ragazzo e la ribellione spesso la caratterizza. In questa fase della sua vita il vostro ruolo è indispensabile per poterla aiutare a crescere; se riflettiamo su ciò che ha raccontato credo che la situazione evidenzi chiaramente un disagio. Il ribellarsi in età giovanile possiamo dire che può anche esser ben voluto, ma ci sono alcuni elementi che sottolineano che è necessario avere un attenzione particolare. Tendenzialmente i ragazzi diventano l'espressione di un disagio presente all'interno del nucleo familiare, quindi in qualità di famiglia sarebbe importante rifletteste su questo ponendovi alcune domande; in questo caso è indispensabile che facciate un lavoro costante e fatto di impegno come coppia genitoriale con un terapeuta (mi sembra di aver compreso che lo avete appena iniziato: molto bene!).

Ci tengo ad aggiungerle che andare in totale contrasto con questa ragazza, facendo un tentativo con la famiglia del ragazzo porterebbe certamente ad allontanarla ancora di più da voi, piuttosto che creare una vicinanza. E' nell'essere vicini che si può sostenere ed aiutare una persona, al contrario iniziare una lotta di potere non farà altro che portarvi ad iniziare una guerra metaforica dove nessuno di voi ne uscirà vincitore.

Spero di avervi dato qualche spunto e qualora veste bisogno di parlarne insieme, sarei lieta di aiutarvi.
Dott.ssa Giorgia Tanda.

Dott.ssa Giorgia Tanda Psicologo a Roma

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1 NOV 2024

Capisco quanto questa situazione sia difficile e logorante per voi. Come genitori, vedere una figlia coinvolta in una relazione che percepite come distruttiva è un’esperienza che provoca ansia, frustrazione, e senso di impotenza. Posso provare a offrirvi qualche riflessione e suggerimento che potrebbe aiutarvi ad affrontare questa crisi in modo costruttivo e a far emergere il vostro sostegno, senza danneggiare ulteriormente il legame con vostra figlia.

1. Comprendere l’Adolescenza e l'Attaccamento Emotivo
L’adolescenza è un periodo complesso e intenso in cui i ragazzi spesso sono alla ricerca della propria identità e indipendenza. È normale che si affezionino a persone che rappresentano la ribellione o l'indipendenza, come nel caso di questo ragazzo. Vostra figlia sembra essere molto coinvolta emotivamente, e questo può renderla più vulnerabile ai comportamenti manipolatori. Il desiderio di essere accettati e amati durante l’adolescenza è forte, e questo spesso porta i giovani a sopportare situazioni che, da adulti, considererebbero inaccettabili.

2. Evitare di Demonizzare il Ragazzo
È comprensibile il desiderio di allontanarla da lui, ma cercare di forzarla a smettere di vederlo potrebbe avere l’effetto opposto. Se percepisce che siete “contro” questa relazione, potrebbe rafforzare il suo legame con lui solo per contrapporsi a voi. Invece di demonizzare il ragazzo, provate a focalizzarvi sugli aspetti di come questa relazione influisce su di lei, piuttosto che sulla sua persona. Aiutatela a riflettere su come si sente e sul rispetto che merita nelle relazioni.

3. Creare uno Spazio di Dialogo
In questi momenti, è fondamentale che vostra figlia percepisca che può parlare con voi senza sentirsi giudicata o punita. Provate a creare un ambiente in cui può esprimere i suoi sentimenti, magari cercando di capire cosa la attrae in questa relazione. Potreste chiederle, ad esempio: “Cosa ti piace di questa persona?” oppure “Come ti fa sentire questa relazione?”. Mostrandovi interessati a capirla senza giudizio, potreste aiutarla a riflettere meglio su ciò che realmente prova e su ciò che vuole davvero.

4. Valutare il Dialogo con la "Famiglia" del Ragazzo
Avvicinarsi alla famiglia del ragazzo per esprimere le vostre preoccupazioni potrebbe avere senso, ma questo approccio richiede molta delicatezza. È importante che non sembri un attacco al ragazzo o alla sua famiglia. Potreste parlare con loro per cercare una collaborazione, facendo presente la vostra preoccupazione per l’impatto che questa relazione ha su vostra figlia, piuttosto che accusare direttamente il ragazzo. Ricordate che il loro intervento potrebbe non essere risolutivo, ma potrebbe almeno portare consapevolezza nella famiglia del ragazzo.

5. Coinvolgere Persone di Fiducia nella Vita di Vostra Figlia
Avere un adulto di fiducia che non sia un genitore – come un insegnante, un familiare, o un altro adulto significativo – potrebbe aiutarla a riflettere sulla sua situazione da un’altra prospettiva. Spesso gli adolescenti ascoltano più volentieri persone esterne alla famiglia. Chiedetevi se ci sia qualcuno nella sua cerchia che possa supportarla o fungere da figura di riferimento.

6. Continuare il Percorso Psicologico
La psicologa ha identificato un aspetto importante: è essenziale comprendere perché vostra figlia si fa trattare così e cosa la spinge a mantenere una relazione che sembra non rispettarla. Questo richiede tempo e pazienza, ma è una domanda cruciale. Continuate a frequentare le sedute, anche voi come genitori, per affrontare meglio le dinamiche familiari e imparare nuovi modi di comunicare con lei senza conflitti diretti. Nel tempo, questo percorso potrebbe aiutarvi a costruire un terreno comune su cui comunicare.

7. Essere Attenti ai Segnali di Autolesionismo e Richieste di Aiuto
Vostra figlia ha minacciato di andare via di casa o di farsi del male. Queste frasi possono essere segni di disperazione o richieste di attenzione. Tuttavia, è importante prendere seriamente questi segnali, senza ignorarli o liquidarli come "capricci". Spiegate a vostra figlia che se mai si sente così male, siete pronti ad ascoltarla e a trovare aiuto insieme. Mostratele che vi importa profondamente della sua salute emotiva e fisica, senza far sentire queste minacce come una forma di manipolazione.

8. Riconoscere i Vostri Limiti e Prendervi Cura di Voi Stessi
Non trascurate voi stessi e il vostro benessere. È naturale sentire di dover fare tutto il possibile per aiutare vostra figlia, ma ricordate che ci sono limiti a ciò che potete controllare. Se sentite di stare crollando, continuate a lavorare sul vostro benessere attraverso il supporto psicologico, attività che vi rilassano, o anche solo momenti di tranquillità. È fondamentale che siate emotivamente forti per poter sostenere vostra figlia.

9. Cercare Risorse di Supporto Specifico per Genitori
In molte città ci sono gruppi di supporto per genitori che affrontano situazioni simili. Essere in contatto con altre famiglie che vivono esperienze analoghe può offrirvi idee, sostegno emotivo, e magari anche suggerimenti pratici su come gestire la situazione. Esistono anche risorse online, libri e associazioni che forniscono strumenti per affrontare difficoltà relazionali con gli adolescenti.

Conclusioni
Vi trovate in una situazione estremamente delicata, che richiede tanto coraggio, pazienza e amore. È comprensibile voler proteggere vostra figlia e desiderare di allontanarla da un’influenza negativa. Tuttavia, cercare di forzarla a prendere le distanze potrebbe portarla a irrigidirsi ancora di più su questa relazione. Concentratevi, invece, sul costruire un dialogo basato sul rispetto e sull’ascolto, cercando di offrirle un modello di rispetto e autostima che possa aiutarla a vedere chiaramente il valore che merita.

Spero che questi suggerimenti possano offrirvi qualche spunto utile. Non siete soli in questa battaglia, e continuare il percorso psicologico insieme potrebbe essere un grande passo verso la guarigione e il cambiamento.






Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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1 NOV 2024

Cara Mamma,
Capisco quanto possa essere estenuante affrontare questa situazione e il senso di frustrazione che può derivarne.
La fase adolescenziale è una tappa delicata, in cui i ragazzi cercano di affermare la propria identità, spesso in modo impulsivo e in contrasto con le aspettative familiari.
La scelta di frequentare un ragazzo percepito come “ribelle” potrebbe rappresentare per vostra figlia una ricerca di autonomia e affermazione personale. In casi come questo, proibire del tutto la relazione rischia di farle percepire il vostro intervento come un attacco alla sua libertà, portandola a difendere il legame con maggiore intensità.
Favorire un dialogo aperto può rivelarsi una strada efficace. Provate a parlare con lei non focalizzandovi sui divieti, ma adottando un atteggiamento di ascolto e comprensione. Chiedere “Cosa ti fa sentire speciale in questa relazione?” o “Come ti sembra di cambiare stando con lui?” può aiutare vostra figlia a esplorare i propri sentimenti senza sentirsi obbligata a giustificarsi. Domande come queste stimolano una riflessione, permettendole di valutare in modo critico le proprie scelte. L’obiettivo non è criticarla o indirizzarla, ma aiutarla a prendere consapevolezza di se stessa e di cosa realmente desidera.
E' importante che percepisca il vostro obiettivo di sostegno e non controllo. Comunicarle che tenete a lei e al suo benessere, sottolineando che desiderate che viva esperienze autentiche e gratificanti, può invitarla a vedere il vostro intervento sotto una luce diversa. Potreste, per esempio, dirle che volete che lei sia in grado di scegliere liberamente le proprie amicizie, relazioni e attività. Spesso, infatti, le reazioni conflittuali nascono quando i ragazzi si sentono invalidati nella loro capacità di giudizio.
Parallelamente, aiutarla a coltivare altri interessi in contesti sociali può offrirle delle alternative facendole scoprire nuove dimensioni di sé. Attività come sport, hobby creativi, o gruppi di volontariato, ad esempio, sono occasioni che potrebbero distoglierla da relazioni nocive e indirizzarla verso amicizie basate su valori più positivi. Se si sente coinvolta in esperienze che la fanno stare bene, le sue energie potrebbero gradualmente spostarsi verso ciò che le trasmette serenità.
Dal momento che avete già intrapreso un percorso di supporto psicologico, questo è un passo prezioso. Con il terapeuta, è possibile approfondire le dinamiche relazionali e trovare strategie più specifiche per affrontare la situazione. Se notate che vostra figlia si sente compresa o trova sollievo nel percorso, potreste considerare di intensificare le sedute o di esplorare un ulteriore supporto per lei, se lo ritiene utile. Avere uno spazio sicuro dove può esprimere ciò che prova e affrontare le proprie difficoltà potrebbe rivelarsi essenziale.
Per quanto riguarda l’idea di parlare con i familiari del ragazzo, vi consiglio cautela. È comprensibile il desiderio di chiarire la situazione con chi è vicino a lui, ma un intervento diretto potrebbe complicare ulteriormente il rapporto con vostra figlia.

Infine, è importante monitorare con discrezione i segnali di disagio emotivo. Le minacce di andare via di casa o di farsi del male vanno prese in considerazione senza però cadere nel panico o drammatizzare, poiché l’attenzione eccessiva può talvolta rafforzare questo tipo di comportamento. L’ideale è osservare, rimanendo vigili, senza mettere pressione su questi aspetti, ma pronti a intervenire se dovessero emergere segnali di pericolo.
Resto a disposizione per eventuali dubbi o chiarimenti
Cordiali Saluti Dtt.ssa Jessica Bombino

Jessica Bombino Psicologo a Bra

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1 NOV 2024

L’adolescenza non è un periodo semplice. Ci sono tanti cambiamenti sia psicologici che fisici che influenzano quel periodo di crescita

L’adolescenza è il periodo in cui l’adolescente inizia a formare il suo stile di pensiero le sue idee, nessun modo di vedere la vita è il periodo di transizione dell’essere bambina a diventare adulta.è un periodo difficile.


C’è da dire anche che gli adolescenti non hanno il concetto del danno a lungo termine, ma vivo nel momento. Fanno ciò che li fa stare bene in quel momento senza pensare a possibili conseguenze future

Sono facilmente influenzabili.


Le lascio alcune domande su cui iniziare a riflettere:

L’incontro e la frequentazione con questo ragazzo ha la sua influenza, ma siete sicuri che sia solo questo?

Prima di conoscere questo ragazzo ed iniziare questa frequentazione, sua figlia, come si comportava??

Siamo sicuri che non ci siano altre motivazioni?

Sua figlia, come giustifica il cambiamento in questi suoi comportamenti?
A parte questo ragazzo, sua figlia ha delle amiche?
Prima conosce questo ragazzo sua figlia usciva? Aveva una vita sociale?

Cambiare frequentazioni potrebbe essere utile. Ad esempio, proporle di fare qualche sport in questo modo batte La è impegnata e diminuire la frequentazione con questo ragazzo.

Un percorso psicologico per sua figlia ed anche per voi genitori è utile per affrontare questo momento difficile..

Resto a disposizione, per ulteriori chiarimenti domande mi contatti pure sarò lieto di aiutarla




Dott. Luca Ferretti Psicologo a Pontedera

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1 NOV 2024

Buongiorno,
sua figlia in terapia con la sua psicologa dovrebbe lavorare su di sé, su quello che cerca in un ragazzo e cosa necessita per sentirsi confermata. Nel frattempo lavorerei con voi genitori, per la gestione di vostra figlia in casa e nella quotidianità.
Resto a disposizione, buona giornata.
Dott.ssa Carmelina Proietto

Dott.ssa Proietto Carmelina Psicologo a Scandiano

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1 NOV 2024

Buongiorno Signora,
Da quello che dice la situazione sta subendo un avvitamento che necessita di maggior contenimento psicologico. Premesso che non è bene entrare in un braccio di ferro con la ragazza, tuttavia sembra di capire che forse la modalità di incontro con la psicologa risulta insufficiente se cadenzata una volta al mese per la ragazza e due volte per la coppia genitoriale. Servirebbe un’osservazione più vicina, presente e attenta per comprendere cosa sta succedendo e tentare un arginamento della dimensione distruttiva in atto in questo momento. La ragazza parla di sé e del suo mondo con la terapeuta? Ha stabilito un’alleanza con lei di qualche natura? La terapia è di tipo familiare o riguarda la creazione di uno spazio di ascolto dedicato alla minore?
Insomma sarebbe auspicabile osservare più da vicino i fenomeni psichici in corso, sia da un punto di vista di gruppo familiare che individuale, ovvero proprio alla ragazza. Forse sarebbe necessaria più di una figura terapeutica, per assicurare un buon confronto su ciò che sta accadendo e studiare più modalità integrate di approccio ai problemi che si intrecciano contemporaneamente, rendendo complessa la situazione. Di fronte alla complessità è necessario adottare visioni complesse, nel senso di più sguardi , inclusi quelli familiari e della ragazza, che si confrontino per trovare vie d’uscita e resistere alle onde d’urto che possono essere portate dall’adolescente. Se si resiste con un intervento complesso a queste fasi di accelerazione critica, spesso si va verso un passaggio di attenuazione della crisi e verso un cambiamento fausto evolutivamente parlando.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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1 NOV 2024

Buongiorno,

La situazione che descrive è molto dolorosa. A questa età, gli adolescenti vivono emozioni intense e relazioni che sembrano totalizzanti, soprattutto quando, come in questo caso, l’altro rappresenta un ideale di libertà e trasgressione. Spesso questi legami hanno una forza di attrazione che va oltre la razionalità e che, anche per chi ne è coinvolto, può essere difficile da comprendere.

Il rischio di vietarle il contatto con lui è che, senza volerlo, si alimenti proprio quel fascino proibito che la spinge verso di lui. La psicologa vi ha suggerito di esplorare perché vostra figlia accetti questo trattamento, e questo è un punto centrale: piuttosto che insistere sugli aspetti negativi del ragazzo, potrebbe essere utile concentrarsi su ciò che vostra figlia sta cercando in questa relazione, su cosa questa esperienza rappresenti per lei.

Potreste trovare un modo per essere presenti nella sua vita in modo diverso, offrendole un ascolto aperto, cercando di comprendere, per quanto possibile, cosa senta di aver trovato in questa relazione. Mantenere un dialogo aperto e sincero, anche se difficile, è fondamentale per permetterle di sentirsi accolta e di trovare la propria strada, senza il peso di una continua contrapposizione. Continuate a essere presenti, pazienti e solidi, anche quando sembra di non riuscire a influenzare la situazione.

Resto a disposizione

Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Cisternino

Dott.ssa Francesca Cisternino Psicologo a Milano

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1 NOV 2024

Buongiorno, mi spiace per la sofferenza che state vivendo. Voi e la ragazza.
Sicuramente qualcosa da qualche parte si è incagliati, al di la di questo ragazzo.

Condivido con la collega che sì debba capire perché vostra figlia sia attratta da questa persona…se ha poca stima di se, se è manipolabile, se è proba alla sottomissione è perché questo da qualche parte lo ha imparato.

Chiamare il ragazzo o la sua famiglia vuol dire rompere definitivamente il patto di accoglienza ed ascolto con vostra figlia…

Innanzitutto se lei si sente giudicata come sbagliata da voi e sente il giudizio verso dì lui non può che sottrarsi con le bugie…

Accettate che faccia anche qualcosa che non condividete ma mantenete il dialogo aperto, siate curiosi, non giudicanti.

La terapia è la strada giusta. Ma non dovete avere fretta …

Cordialmente




Dott.ssa Barbara Durand Psicologo a Torino

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