ho bisogno di una mano perchè vedo tutto nero

Inviata da _alice_ · 30 nov -1 Depressione

Ciao, sono una ragazza di 25 anni che studia all'università ed è fuoricorso.
Sono fidanzata da 7 anni con un ragazzo sei anni più grande di me, lui lavora da sempre, indeterminato da 4 anni.
Siamo sempre stati innamoratissimi l'uno dell'altro, lui c'è sempre stato per me e io per lui e ci siamo sempre dimostrati tantissimo.
Abbiamo avuto anche una convivenza di 4 anni in cui tutto è filato liscio e siamo stati sempre l'uno la spalla dell'altro.
Vengo al dunque descrivendo la nostra situazione e il motivo per cui scrivo qui...
Dopo due anni di università (frequento medicina, noi ci fidanziamo qualche mese prima che iniziassi) in cui superavo gli esami con bei voti ne arriva uno che mi blocca: da lì io ho iniziato a vedere tutto nero (per varie problematiche/persone frequentate in passato) e mi sono bloccata con gli esami.
Non c'è stato un giorno in cui non mi sono messa alla scrivania e non ci ho provato, ma stavo molto male. Il periodo del lockdown non aiuta perchè mi isola completamente dall'ambiente universitario e dal resto del mondo. Nel 2020 decido di andare a vivere da lui (quando lui inizia a lavorare da indeterminato) perchè vivevamo in due città diverse e io mi sentivo di star male nella città in cui vivevo, pensavo di dover fare qualcosa per stare bene per uscire da quella situazione di blocco.
Funziona per un po', finchè non prende un cane molto impegnativo che tenevamo a casa (io non ero d'accordo) e da lì di nuovo sono entrata in crisi perchè non davo esami e mi sentivo indietro, stavo molto male.
Ho continuato a stare male e a provarci lo stesso fino al 2022, quando mi ha lasciato per via della situazione che stavamo vivendo. Da lì in me è cambiato qualcosa e pian piano sono riuscita a uscire (con un sacco di fatica) dal mio blocco. L'idea di perderlo mi terrorizzava e dopo anni mi ha dato la forza di reagire veramente (prima non riuscivo a sedermi agli esami anche se studiavo molto).
Pian piano ci riproviamo con la promessa che io avrei pian piano ritrovato me stessa. I miei genitori non sono sostenitori della psicoterapia e non ho avuto modo di essere seguita, è stato molto difficile uscirne sola.
Va tutto bene, faccio esami finchè a marzo di quest'anno di nuovo si rompe qualcosa: lui vuole comprare casa ma da solo non ce la fa e inizia a stare male.
Inizia a non voler uscire con gli amici, a chiudersi con me, non mi dice più parole di conferma, non mi dice più che mi ama.
Il lavoro che fa è stressante e quest'anno la situazione è peggiorata.
Dice più volte di non amarmi più, ma ogni volta non vuole che io vada via di casa.
A giugno trova casa, ma comunque dice di non voler più continuare, di voler andare avanti con la sua vita, che alla sua età si sente bloccato in questa situazione e non riesce più a vedere un futuro con me.
A luglio torniamo nella regione in cui vivono i nostri genitori per le ferie, ognuno sta a casa sua ma parliamo per messaggio (lui dice di volere del tempo per capire cosa prova). Quando ci vediamo per sbaglio nessuno dei due è palesemente indifferente all'altro.
Dopo qualche giorno ricominciamo a frequentarci e a stare insieme (mi cerca lui dicendo che gli manco, che però è confuso): le cose tra noi vanno di nuovo bene e ci avviciniamo tanto di nuovo. Lui torna nella regione in cui lavora dicendo di amarmi e di riprovarci, io rimango dai miei perchè dice che è la cosa migliore al momento e che ci saremmo rivisti ad ottobre.
Cinque giorni dopo litighiamo: io sono stata molto nervosa e non mi sono resa conto di aver riversato il malessere accumulato per ciò che ho provato in questi mesi su di lui (che tornava da lavoro stanco e stressato).
Decide di chiuderla definitivamente.
Io ho chiesto scusa per il mio comportamento alcuni giorni dopo: non mi ero accorta di essermi "comportata male", ero stata davvero male a sentirmi dire quelle cose da marzo a luglio e avevo solo bisogno di avere rassicurazioni da parte sua, ma lui non lo ha mai fatto e questa cosa mi ha incupito.
Adesso dice che non lo devo stressare, che non lo devo cercare e che non vuole più tornare indietro, anche se gli manco.
Io mi sento distrutta e in colpa: non volevo addossargli stress (mi sono scusata in tutti i modi in cui potevo farlo), mi sento in colpa per tutta la situazione che ho creato (se fossi in regola con i miei studi e non avessi fatto una tragedia per il mio essere rimasta indietro non avrei buttato a rotoli la mia vita).
Mi sembra di star perdendo le staffe e di non avere un motivo per andare avanti a lottare per i miei sogni: diventare medico è in linea con il mio modo di essere e aiutare gli altri, era la facoltà più affine al mio carattere (dal punto di vista della 'cura degli altri'),ma non è una vocazione. Il mio obiettivo era solo laurearmi e avere un buon lavoro (che non mi pesasse fare). Il mio vero sogno era costruire una famiglia con la persona che amavo.
Se non c'è lui non ho nessuno stimolo a continuare, mi sento solo molto giùdi morale, se guardo i libri li identifico come la causa di tutti i miei mali (l'università non è stata un bel periodo per me).
Gli ho proposto di trovarmi un lavoro e di iniziare la nostra vita insieme, ma lui dice che sono una bambina e che in questo modo perdo solo valore ai suoi occhi.
Non mi capacito di aver buttato via una storia così importante per via dei miei sbagli, ho paura che lui questa volta non ritorni e ho paura di tornare nel mio periodo di blocco (sono già quasi due settimane che, seppur sforzandomi, non riesco a fare nulla.
Io capisco ciò che prova lui, mi sono messa più volte nei suoi panni e mi sento continuamente in colpa per averci messo in questa situazione.
Vedo però i nostri amici (tutti suoi coetanei) nella nostra stessa situazione anche se lavorano (senza la possibilità di comprare una casa e senza figli) e mi chiedo: vale la pensa buttare all'aria tutto ciò che abbiamo costruito solo per non dover aspettare un paio di anni?
Non so più cosa pensare. Gli altri dicono che mi avrebbe dovuto aspettare e che non c'era bisogno di 'realizzarsi' così in fretta, ma io mi metto nei suoi panni e non riesco a dargli colpe: lui mi è stato vicino tutto questo tempo. Le colpe le riesco a dare solo a me stessa.
Non so cosa sia meglio fare e non so cosa fare della mia vita, non so se è solo un periodo stressante per lui e se tornerà..
Grazie per aver letto fin qui: avrei bisogno del parere di qualcuno di esperto perchè vedo tutto nero e mi sento in gabbia, senza via di uscita da questa situazione. Ho brutti pensieri e vorrei solo andare avanti con la mia vita ed essere finalmente felice.

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