Ho davvero bisogno di aiuto e capire qual é il percorso migliore per me

Ciao a tutti, grazie in anticipo per il vostro prezioso tempo.

Sono nato e cresciuto a cavallo tra gli ’80 e i ’90 in un sud Italia che sin da tenerissima età ho detestato. Da piccolo odiavo ogni anfratto del paesino dove sono cresciuto, e fantasticavo all’idea di fuggire via da quel posto terribile. Tutt’ora da adulto, quando penso alla mia terra natia e alla mia infanzia, mi sembra di vivere il malessere della protagonista dell’Incubo di Füssli.

La mia educazione è frutto di un’epoca disgraziata in cui si credeva che le botte facessero bene ai bambini, i miei genitori hanno provato a fare del loro meglio usando la violenza fisica e psicologica così come “si sentiva dire”, perché dovevo crescere su bene: educato, temprato, e per carità, nessun sogno o ambizione nel cassetto da coltivare. Come dubitare di tale metodo se anche la maestra e il medico di famiglia suggerivano di usare i ceffoni? Non ritengo i miei genitori delle pessime persone, sono figli di epoche di fame e miseria e mi hanno insegnato la rassegnazione al destino, l’accettare ogni dolore e ingiustizia del mondo senza reagire, e in tutto questo mai una carezza, un gesto d’affetto, un “ti voglio bene”. Non si dice ti voglio bene, non si abbraccia, è troppo imbarazzante. Così sono cresciuti loro. Ho avuto solo botte e un ambiente casalingo dove regnava continua e persistente tensione. Mio fratello maggiore mi picchiava anche con molta foga, perché gli avevano sempre detto che era lui a dover badare a noi, con i metodi che avevo già detto. Ero lo sfogo delle sue frustrazioni. Spesso anche l’altro fratello mi menava. Tutt’ora tendo a sminuire tutto questo perché “era normale” per quei tempi.

Credetemi, ho un grande malessere mentre ve ne parlo e il mio bambino interiore ha paura persino di me adesso, e io ho paura di parlargli. In casa il piccolo me si isolava e compieva gesti bizzarri per attirare l’attenzione. A scuola ho avuto insegnanti incapaci (ora che anche io sono un docente riconosco i loro madornali errori pedagogici) e il mio rendimento e la mia condotta erano pessimi, e questo comportava le botte più violenti che abbia mai avuto. Ricordo che un giorno, dopo un colloquio andato male mi hanno picchiato nell’ordine mia madre, mia padre, mio fratello. Quest’ultimo lo fece con così tanta foga che mia madre seppur arrabbiata disse: “forse adesso basta”.

Non li giudico, erano l’unico metodo che conoscevano ma mi hanno distrutto la vita. So che non posso avere controllo sul passato, so che si può curare ma non ci riesco da solo.

Con grande fatica sono riuscito a fuggire da quel sud maledetto solamente 5 anni fa e la mia felicità è durata un anno circa. Ho intrapreso molti percorsi di auto aiuto, con libri e video YouTube di psicologi e psicoterapeuti che mi sono stati e mi sono ancora di grande aiuto.

Viaggio sempre con questo passeggero oscuro, è la mia anima intorbidita e il malessere del bimbo che sono stato, seduto in un angolo in una stanza chiusa.

Tutto ciò mi fa essere immotivatamente triste, come il bambino che sono stato: sentirsi incredibilmente solo tra la folla e persino nella tua famiglia, che non parla se qualcuno tende una mano. Ho la convinzione che nessuno può aiutarmi se persino quelli che dovevano proteggermi mi picchiavano così tanto.

Quando il mio bambino interiore tocca l’abisso, mi dico che non sarebbe poi così male non risvegliarsi più, eppure paradossalmente ho tutto: una condizione economica stabile, la salute, dimostro meno anni di quelli che ho, e il mio stile di vita salutare mi porta ad avere un fisico tonico.

Ho una relazione che sta andando male perché entrambi passiamo un periodo difficile e probabilmente finirà a breve.



Ho provato la psicoterapia due volte ed è andata male: la prima aveva un approccio analitico e non ne sentivo giovamento. La seconda mi sembrava davvero incompetente e sembrava più interessata ai soldi che al mio caso. Tra le altre cose ho atteggiamenti auto-sabotanti e il procrastinare la psicoterapia mi fa rimanere in questa torbida pozzanghera. Ho trovato sollievo nella meditazione e nei libri di psicologia, vorrei iscrivermi a scienze e tecniche psicologiche.

Ho davvero bisogno di riprovarci e chiedo il vostro aiuto per capire qual é il miglior approccio per me per iniziare un nuovo percorso. Purtroppo ho la tendenza ad abbandonare se dopo sei o sette sedute nemmeno un piccolo stimolo mi è stato infuso.

Grazie per il vostro aiuto!
 Scusate gli errori, non ho corretto.

“Zeno Cosini”