i miei genitori mi stanno rendendo la vita impossibile

Inviata da elisa · 4 nov 2024 Terapia familiare

non so più cosa fare, i miei genitori mi stanno rendendo la vita impossibile vorrei solo morire.
sono andati da vari psicologi ma non mi hanno aiutato per nulla, sarà che sono sempre abituata a fare le cose per conto mio e non contare su nessuno ma non so cosa fare.
non c’è la faccio più a soffrire e a stare male.
inoltre penso di autolesionarmi (se è considerato tale) ma non con i semplici tagli ma mordendomi con tutta la forza che ho il braccio, anche facendo uscire sangue ma così che la ferita dura pochi giorni e poi scompare e non rimane la cicatrice ma non so cosa fare, i miei genitori non capiscono gliel’ho anche detto ma sembrano non capire. se io sbatto le porte e perchè sfogo la mia rabbia sulle cose al posto che su me stessa.
vorrei solo andarmene e non soffrire più.

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Miglior risposta 5 NOV 2024

Ciao Elisa, innanzitutto mi dispiace tantissimo per questa situazione e per il tuo stato d'animo.
Ti senti incompresa dai tuoi genitori perché nonostante tu abbia cercato di esprimere i tuoi sentimenti non sei stata ascoltata, questo ha fatto nascere in te un senso di solitudine e impotenza. Il desiderio di autolesionarti, come morderti il braccio, è un tentativo di gestire un dolore emotivo che sembra insostenibile. Questi comportamenti, purtroppo, offrono solo sollievo temporaneo, senza risolvere la sofferenza più profonda che stai vivendo. Per quanto riguarda la rabbia che provi, questa insieme alla frustrazione vengono fuori quando non ci si sente capiti o supportati, e sfogarle sugli oggetti o attraverso l’autolesionismo può sembrare l’unica via per “sentire” qualcosa, per rendere tangibile un dolore che altrimenti sembra invisibile. Quello che peró ci tengo a dirti é che queste azioni non ti stanno aiutando davvero a superare il dolore, ma ti stanno solo facendo sentire ancora più sola e in difficoltà.
Se pensi che i professionisti che hai incontrato finora non ti abbiano aiutato, potrebbe essere utile cercare un terapeuta che usi un approccio diverso, o provare modalità di supporto alternative, come gruppi di sostegno o consulenze online. La sofferenza che provi merita di essere trattata con attenzione e serietà, e non dovresti sentirti obbligata a farcela da sola. La tua vita ha valore, meriti di essere ascoltata e il dolore che senti ora, per quanto forte, può essere affrontato con il giusto aiuto. Ti invito davvero a cercare un’altra possibilità di sostegno, ci sono persone che possono aiutarti a navigare questa sofferenza in modo più sano e che ti permetteranno di ritrovare il senso di speranza e di connessione che ora ti sembra perduto.
Ti auguro il meglio restando a disposizione,
Dott.ssa Velia Morati.

Dott.ssa Velia Morati Psicologo a Nocera Inferiore

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6 NOV 2024

Cara Elisa,
posso immaginare la difficoltà della situazione che stai vivendo.
Leggendo ciò che scrivi non è facile mettere a fuoco quali comportamenti dei tuoi genitori ti generano sofferenza e difficoltà, ma emerge forte la necessità di sfogarsi ed esprimere a gran voce la rabbia che porti dentro.
Dici che sei abituata a fare le cose per conto tuo, ma in qualche modo attraverso questo messaggio ti stai aprendo ad un confronto con l'esterno: questo è già un primo passo!
Ti suggerirei di cercare uno spazio tutto tuo in cui mettere a fuoco ciò che ti fa stare male e dar voce alle tue emozioni, andando a recuperare le risorse e gli strumenti che hai per affrontare la situazione. Il supporto di un* professionista potrebbe essere utile in questo senso.
Resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Diane Zanella

Dott.ssa Diane Zanella Psicologo a Milano

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5 NOV 2024

Gentile Elisa,
Ti ringrazio per aver condiviso con noi il tuo dolore.
Da ciò che racconti si percepisce chiaramente quanto tu stia soffrendo, ma non avere paura, non è tutto perduto.
La stanchezza che provi in riferimento a questi tuoi sentimenti è il segnale che qualcosa dentro di te sta cambiando, e ti invito a notare come il fatto di aver chiesto aiuto sia già un passo verso la guarigione.
Gli atti di autolesionismo come quelli che agisci sono dei tentativi inconsci per cercare di tornare in contatto con la realtà e smettere di sentire il dolore, e non vanno sottovalutati: sei nel luogo giusto per trovare una via d'uscita.
Inoltre, il fatto che tu non abbia creato una buona alleanza terapeutica con i precedenti psicologi non presuppone che non ne esistano di adatti per te! Potresti cercare u* professionista con un approccio più affine alla tua personalità e farti guidare in questo percorso di fuoriuscita dalla sofferenza.

Se avrai voglia di parlarne ancora o iniziare a lavorare su quanto ci hai raccontato, sarò lieta di aiutarti.
Abbi cura di te e non perderti d'animo.
Un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi

Dott.ssa Claudia Cianchi Psicologo a Roma

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5 NOV 2024

Gentile utente si percepisce quanto tu stia soffrendo ti consiglio un percorso terapeutico per prendere le distanze dai tuoi genitori e dal loro modo di fare e agire più in connessione con i tuoi valori. sono a disposizione, un grande abbraccio

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli Psicologo a Palermo

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5 NOV 2024

Buonasera,

A volte, quando il dolore è così forte, sembra che nessuno possa veramente capirci, e tutto può apparire insopportabile. Le esperienze che descrive, inclusa la rabbia e il desiderio di trovare un sollievo, sono tentativi di dare forma a ciò che le è insopportabile dentro.

Questo dolore potrebbe essere un modo per far “parlare” una parte di sé che si sente non ascoltata, persino da chi dovrebbe esserle più vicino. Potrebbe essere utile che lei possa trovare uno spazio per esplorare cosa le sue emozioni cercano di comunicarle, dandosi il tempo e lo spazio per capirsi meglio, senza dover portare tutto questo peso da sola.

Resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Francesca Cisternino

Dott.ssa Francesca Cisternino Psicologo a Milano

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5 NOV 2024

Ciao Elisa,
mi dispiace che senti questo vuoto e questa sofferenza dentro di te. Immagino dalle tue parole che sei una ragazza giovane, e capisco quanto possa essere difficile crescere.
Sarebbe utile capire meglio delle cose, tipo che cosa ti fa arrabbiare dei tuoi genitori, cosa ti fa soffrire.
Se riesci a parlare con loro sia della rabbia che del dolore.
Ed anche come mai questi vari psicologi ti hanno lasciata delusa, che tempo ti sei data per provare a poco a poco ad aprirti con loro.
Forse potrebbe essere utile anche in percorso di terapia familiare che possa aiutare i tuoi genitori a vedere quello che non riescono a vedere in te e tu a riconoscere loro diversamente.
Avete provato questa strada?
Ti auguro di trovare la tua strada.

Dott.ssa Mariaconcetta Arezzo

Mariaconcetta Arezzo Psicologo a Ragusa

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5 NOV 2024

Per una corretta comprensione, la situazione descritta necessita di essere approfondita.

Dal sottoscritto si percepisce una forte sofferenza il disagio per la situazione che sta vivendo.

Che cos’è che la fa soffrire?
Che cos’è le cause a disagio?

Laicismo è una pratica di sfogo della sofferenza interiore sul proprio fisico.
Per il nostro corpo è sempre un male sia fisicamente sia psicologicamente.

Anche questi scatti di rabbia, da che cosa dipendono?
Qual è la loro causa e che cosa li mantiene?

Queste domande sono un primo spunto per iniziare una riflessione.

È chiaro che lei sta soffrendo.
Non è chiaro il motivo per cui soffre cos’è che la fa star male?

Un percorso psicologico hai un valido aiuto per comprendere, concretamente parlando, quale sia la causa (pensieri comportamenti, vissuti nel passato) di questa sua sofferenza e quali siano quei pensieri quei comportamenti che la mantengano tuttora.

Resto a disposizione, per ulteriori chiarimenti e domande mi contatti. Sarò lieto di aiutarla.

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Pontedera

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5 NOV 2024

Mi dispiace molto sentire che stai attraversando un momento così difficile e che ti senti così sola e incompresa. È importante che tu sappia che il tuo dolore e la tua sofferenza sono reali e validi, e meriti di essere ascoltata e supportata. Anche se al momento ti sembra di non avere nessuno su cui contare, ci sono persone che possono e vogliono aiutarti a trovare un po' di sollievo.

Soffrire in silenzio è davvero pesante, e posso capire che possa portarti a cercare di sfogare il dolore fisicamente per trovare una via d'uscita. Questo è un segnale che il tuo malessere è molto forte, e il fatto che tu ne stia parlando è già un primo passo verso una soluzione. Parlare di ciò che provi può fare davvero la differenza, anche se può sembrare difficile.

Ecco alcune cose che potresti considerare:

1. Contattare una linea d’ascolto: Esistono servizi di supporto come Telefono Amico, dove puoi parlare liberamente e in anonimato con qualcuno che è lì per ascoltarti e sostenerti senza giudizio.


2. Considerare di parlare con un terapeuta: Anche se in passato non hai trovato aiuto, non tutti i terapeuti sono uguali, e a volte è necessario trovare quello con cui ti senti a tuo agio. C'è anche la possibilità di fare terapie online, se ti può far sentire più comoda.


3. Esprimere le tue emozioni: Se parlare ti risulta difficile, prova a scrivere i tuoi pensieri e sentimenti. Mettere su carta quello che senti può aiutarti a dare forma al tuo dolore e a vederlo da una prospettiva diversa.


4. Coinvolgere un amico o una persona di fiducia: A volte aprirsi con una persona fidata, un amico, un insegnante o un familiare che possa comprendere almeno in parte quello che provi, può aiutarti a sentirti meno sola.



Ricorda che questi momenti, per quanto terribili, possono passare e lasciare spazio a un tempo in cui stare meglio sarà possibile. Non sei sola, e le tue emozioni meritano rispetto e comprensione. Non c'è nulla di sbagliato nel chiedere aiuto, e ci sono persone disposte a darti il supporto di cui hai bisogno per uscire da questa sofferenza.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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5 NOV 2024

Buongiorno Elisa, mi sembra di capire che sente di non essere compresa dai suoi genitori, nonostante abbia cercato di comunicare chiaramente con loro. Non è l’unica a pensare a gesti autolesionistici quando si affrontano grandi frustrazioni, come quella di non sentirsi ascoltata o, come dice lei stessa, di sentirsi ostacolata al punto da rendere la vita “impossibile”.
In tutto questo, però, leggo una risorsa preziosa: la sua autonomia. All'interno di un percorso psicologico, questa risorsa può essere utilizzata e potenziata, aiutandola a trovare sollievo dalla sofferenza.

Elena Gambogi Psicologo a Lucca

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5 NOV 2024

Buongiorno cara
La rabbia va affrontata, come i nostri problemi.
Ti consiglio, di chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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5 NOV 2024

Buongiorno cara utente,
Quello che lei dice e i comportamenti ai cui fa riferimento lasciando intendere che sta passando un momento di estrema difficoltà e sofferenza, dove mortificare il suo corpo sembra l’unica soluzione. Sono dispiaciuta che ha avuto delle cattive esperienze con dei professionisti della salute mentale, però riuscire a fare un lavoro di terapia sarebbe importante per abbassare il livello di frustrazione e così trovare delle risorse più adattive per gestire il rapporto con i suoi genitori.
L’autolesionismo è una questione importante, se ne prenda cura
Saluti

Dott.ssa Debora Randazzo Psicologo a Roma

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