Il bene dietro la rabbia.
Dicono sempre che dietro la rabbia si nasconde un forte legame, ed io ci credo però sto affrontando un periodo molto confuso e non so che cosa fare. Una persona a me cara inveisce con gli altri anche senza motivo, se sta trascorrendo un periodo frustante ci passano tutti fuorché l'oggetto che gli ha causato la rabbia. Si arriva a litigare, perché lui si sente incompreso e allora cerca di ferire chi gli sta vicino in modo tale che anche gli altri possano "soffrire" come lui. E' un problema che ha sempre avuto, io son sempre stata accondiscendente perché so benissimo che gli ultimi due anni non sono stati facili, ma circa una ventina di giorni fa c'è stato l'ennesimo episodio e lui in un impeto di rabbia si è chiuso in un silenzio assurdo. Lui era arrabbiato per motivi di lavoro e io sono capitata nel posto sbagliato e nel momento sbagliato e tutto il discorso sulle incomprensioni, ecc, si è ripetuto dall'inizio. Ora, nonostante lui abbia torto, non fa un passo verso di me perché lui è convinto di aver ragione, ma non ce l'ha. Io, sinceramente, inizio ad essere preoccupata per questo suo atteggiamento, se non capisce quando sbaglia dove andrà a finire? E soprattutto come fa a non rendersi conto di ferire le persone che vuole bene? Perché un giorno capita a me, ma un altro giorno la "vittima" diventa la mamma e così via. Io gli voglio bene e so che nonostante tutto me ne vuole anche lui, per questo lo vorrei aiutare, ma non so come fare. Non puoi presentarti cosi da uno e dirgli cosi di getto "inizia una terapia". Secondo me per far si che tutto funzioni dovrebbe arrivarci da solo, capendo prima di tutto il dolore che da a chi gli sta vicino. Ma come posso fare? Io veramente stavolta non so come approcciarlo, perché mi sento ferita ma allo stesso momento non vorrei che lui pensasse che sto facendo il primo passo perché mi sento colpevole di qualcosa. E' tutto cosi complicato!