lasciato per un altro dopo 9 anni assieme

Inviata da luca88 · 13 giu 2024 Terapia di coppia

Buongiorno, ho 33 anni e 6 mesi fa la mia ragazza di 28 anni mi ha lasciato. Stavamo assieme da 9 anni di cui 1 di convivenza (prima esperienza per entrambi). L'evento è stato traumatico. Già 4 anni fa ero sempre stato lasciato per un altra persona ma in quel caso era tornata da me, l'ho perdonata (perchè in parte capivo per dei miei errori e perchè l'amavo) e la relazione è migliorata nel corso degli anni. La persona con cui si è messa adesso ha 12 anni in più di lei e l'ha conosciuta in palestra. Per mesi si sono visti e sentiti in cui lei parlava con lui e mi dava del debole, lui grande manipolatore. Ho avuto varie avvisaglie, prima ad una festa dove flirtavano davanti a me presente, dopo (col senno di poi mi è venuto in mente) era al cinema accanto a noi durante un film, poi a capodanno sempre con me presente è andata a bere una cosa con questa persona. Ho provato a parlarci dopo tutti questi segnali anche su iniziativa di lei, lei si è sentita non valorizzata, trascurata, poco desiderata e non amata da me, cosa che questa terza persona invece gli dava, non voleva lasciarmi ma mi ha detto questi problemi. Mi sono preso le mie responsabilità a quel punto, ho chiesto scusa perchè effettivamente molte cose negli ultimi mesi per via di situazioni familiari pesanti e per il lavoro non sono stato presente come dovevo, nonostante fossi quasi sempre con lei, nonostante viaggi programmati da me, nonostante comunque facessimo in media 2/3 volte sesso a settimana, a volte bene a volte meno ma penso sia normale dopo tanto tempo assieme. Il sesso è sempre stato trainante della nostra relazione, oltre al fatto che lei è un persona che ama incondizionatamente, molto dolce e disponibile sempre per tutto, mi ha sempre adorato come persona, non posso reputargli alcuna mancanza salvo una scarsa comunicazione tra noi che in parte è da reputare anche a me perchè non sapevo parlarci. Ammetto di averla trascurata e ammetto di non aver espresso il mio desiderio verso di lei non più come prima in quei mesi di convivenza anche se comunque l'ho sempre desiderata molto. Nell'anno di convivenza abbiamo cambiato casa a agosto e da lì la situazione è peggiorata per continui litigi (lei si interfacciava con questa persona proprio da agosto e non so se questo può essere uno dei motivi di questo nervosismo di fondo). Dopo capodanno pensando di aver risolto tutto con la comunicazione tra noi dove le chiedevo di chiudere con questa persona e dove io promettevo di cambiare su quello che a lei mancava, assuefatto da una ritrovata complicità le ho chiesto di sposarmi, ho ricevuto un sì e abbiamo prenotato un viaggio (a cui lei poi è andata con una sua amica). Nonostante ciò aveva sempre in testa questa persona, sino al giorno prima di lasciarmi abbiamo fatto l'amore, poi a un certo punte esplode la sua rabbia, odia come vivo, odia come facevamo l'amore, odia i miei gusti sessuali, odia la mia famiglia, odia i miei amici, mi dice che sono sedentario, ha massacrato tutto ciò che riguarda la mia vita quando per me tutto ciò che riguarda la sua è sempre stata speciale. Sono crollato nel pianto a quel punto, sentirsi dire con così tanta ferocia che non apprezza nulla di quello che mi riguarda quando in questi anni è sempre stata lei quella apparentemente più innamorata e io quello più distante. Rimaniamo in casa assieme ancora per una settimana, la situazione sembra un pò rientrare ma la vivo comunque con ansia perchè so che ce un altra persona. Inizia a tornare a casa dalla palestra in ritardo e una sera mi presento alle 23 sotto la palestra e lei arriva a recuperare la sua macchina sopra la macchina dell'altra persona. Torno a casa, litighiamo, lei mi lancia addosso ancora tutte le cattiverie di questo mondo, provo ancora a riallacciare, non ci sono margini, allora la invito a tornare dai suoi. Lei non batte ciglio e il giorno dopo sparisce. Da lì 6 mesi di inferno: mi sono dovuto accollare tutte le spese della casa da solo (casa cambiata e più grande da appena 3 mesi) e non mi permette di stare tranquillo neanche economicamente, lei già pochi giorni dopo essersene andata è in discoteca con il suo nuovo lui, va alle terme con lui e lo frequenta (tutto messo on line). Inizio a impazzire, resisto per un pò e poi Ia la rincorro in tutti questi mesi con messaggi e chiamate e richieste di vederci perché la amo, perché sono attanagliato dalle colpe per averla trascurata, lei me ne dice di tutti i colori, che non sono un uomo, che lui è diverso da me, che prova delle emozioni forti con lui, che è andata avanti. Il tutto condito da lei che scopro che neanche un mese dopo essere uscita di casa (dopo 9 anni assieme io e lei) è già a vivere a casa di lui, 40 enne, appena divorziato, malato di sesso e pluritraditore della moglie con cui ha avuto una certificazione di narcisismo patologico, che prende il cialis. E si fa pure un tatuaggio con lui. Lei passa a prendere le sue cose mano a mano nei mesi come una lenta eutanasia di lei che entra e esce di casa (cose tra cui il divano, tutte portate a casa del nuovo uomo), senza che io abbia idea di come stessero le cose, con la speranza che cambiasse idea. In 6 mesi ho sempre pensato a lei costantemente, sono l'ombra di quello che ero. Lei mi dice che si è innamorata, che può succedere e che mi devo rialzare. Da un mese riesco a non scriverle ma ogni tanto riappare per qualche questione per poi sparire e mi distrugge questo. Ho perso la possibilità di una famiglia e non capisco tutto questo male che ho subito, non lo capisco, vorrei capirlo ma non ci riesco. Il tutto finisce il giorno del mio compleanno in cui mi porta le chiavi. Ogni tanto mi scrive ma lo capisco che lo fa tanto per fare. Sono 6 mesi che non faccio sport, non vedo un film, non ascolto musica. Sono uscito con qualche ragazza ma mi rifiutano tutte come se fossi un appestato. Lavoro e torno nel letto ed è il massimo che posso fare. Lo psicologo mi dice di fare cose diverse, di circondarmi di gente, ma non riesco. Voglio lei, la amo, il nostro legame è sempre stato ancestrale, inspiegabile, nonostante le differenze culturali e di carattere. Mi sono sempre sentito incastonato con lei in modo inspiegabile, io leggo tanto, rifletto molto, scrivo poesie, lei è più pratica, più attiva di me e più istintiva, nonostante questo siamo sempre stati legai tanto (l'ho fatta uscire dalla anoressia, l'ho fatta iniziare a dipinger, le ho fatto vedere il mondo e conoscere musica/film che non conosceva). Adesso lei è sempre in giro con lui, vive con lui, va in weekend in giro con lui, e mi rendo conto che forse la routine le ha fatto prendere questa scelta. Come si può nel giro di così poco accellerare così tanto con una persona e calpestare invece chi è stato con te per anni?? Mi sento debole, non mi sento un uomo, non mi sento apprezzabile. Mi fidavo ciecamente di lei e sono stato umiliato, mi manca anche la sua famiglia, che è sparita dalla circolazione e con cui trovavo tanta serenità. Penso solo a lei, non riesco a fare altro, nella casa vuota mi siedo, ascolto nella testa le sue frasi, penso a lei che fa sesso con lui come lo faceva con me, penso a tutte le informazioni che so di loro (perchè la ex moglie di lui mi ha contattato e mi ha detto tutto ciò che fanno ora e tutto ciò che è successo in passato, non so neanche se mi faccia bene questo). Sono devastato. Lei non ha mai accennato neanche una volta a cambiare idea, sembra così felice da farmi sentire come se con me fosse all'inferno, come se io l'avessi soffocata in quello che era realmente. Non so cosa fare, a volte ho pensieri suicidi, ma rimangono solo pensieri. Mi dispiace tanto per le mie colpe, sono 6 mesi che mi dispiace per non essere stato presente il giusto, per non averla valorizzata, per tutto quanto. Mi dispiace che stia con questa persona che fa paura dalle descrizioni che dicono tutti. Sono da solo, amici e famiglia non mi servono, solo lei potrebbe salvarmi, ma non mi ha salvato, mi ha distrutto ancora di più.

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