Litigio e vie di fatto.

Inviata da Regio · 15 set 2024 Relazioni sociali

Purtroppo ho perso il controllo durante un litigio con una persona vicina di casa con cui ho avuto in passato vari problemi e altri litigi. La lite è finita con una spinta che ho causato all'altra persona. Sul momento non sono riuscito a tenere le mani a posto dopo una sua risposta infelice a un mio tentativo di risolvere un problema di vicinato. Mi sono poi scusato cercando di sincerarmi che la persona non avesse subito danni dal mio gesto, ma il comportamento negativo resta.

Alla fine la persona ha deciso di non sporgere denuncia ma sono preoccupato per il mio comportamento. Non credo di riuscire più a comportarmi adeguatamente. Vado in giro a testa bassa pensando che non sono la persona che pensavo di essere. Nonostante tutto non sono riuscito a comportarmi bene. Lo stress e la rabbia hanno avuto la meglio su di me. Durante la lite mi sentivo come in un tunnel e a un certo punto ho agito senza riflettere.

Che fare ora per evitare che si ripetano situazioni simili?

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Miglior risposta 30 SET 2024

Gentile Regio,
È comprensibile che ti senti turbato per quanto accaduto. Riconoscere il tuo comportamento e provare rimorso è già un passo importante verso il cambiamento.

Prenditi del tempo per riflettere su cosa è successo e cerca di identificare le emozioni e le situazioni che ti hanno portato a perdere il controllo. Comprendere i fattori scatenanti può aiutarti a gestirli meglio in futuro. Potresti considerare di esplorare tecniche di gestione della rabbia, come la respirazione profonda, la meditazione o attività fisiche, che possono aiutarti a calmarti quando senti che la tensione sta aumentando.

Inoltre, lavora sulle tue abilità comunicative. Imparare a esprimere i tuoi sentimenti e bisogni in modo chiaro e rispettoso può aiutarti a risolvere i conflitti senza arrivare a situazioni di alta tensione. Se necessario, parlare con un professionista, come uno psicologo o un counselor, può offrirti uno spazio sicuro per esplorare le tue emozioni e ricevere supporto nella gestione della rabbia e dei conflitti.
Infine, ricorda di essere gentile con te stesso; tutti commettiamo errori, e l'importante è imparare da essi. Riconosci il tuo gesto, ma non permettere che questo definisca chi sei.

La consapevolezza è il primo passo verso il cambiamento!
Con il tempo e l’impegno, puoi lavorare per gestire meglio le tue emozioni e costruire relazioni più positive.

Un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi

Dott.ssa Claudia Cianchi Psicologo a Roma

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14 OTT 2024

Gentile Regio,
può capitare a tutti di perdere le staffe in alcuni momenti e non riuscire a controllare la propria impulsività ma non vuol dire che se questo accade allora lei è una persona aggressiva.
Anche il fatto stesso che lei provi questo forte rimorso per quanto accaduto vuol dire che non è consuetudine per lei reagire in quel modo ma un caso eccezionale e sicuramente questa esperienza sarà per lei utile per gestire altre situazioni simili in un modo differente.
Qualora noti invece una difficoltà sia nel superare quanto accaduto che una difficoltà ripetuta nella gestione della rabbia le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta comportamentale o strategico per acquisire qualche strumento utile per affrontare al meglio questo tipo di situazioni.
Per ulteriori informazioni e se dovesse aver bisogno ricevo su Roma e online.
Un saluto
Dott.ssa Ilenia Melone

Dott.ssa Ilenia Melone Psicologo a Roma

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13 OTT 2024

Buongiorno,
Emerge, dal racconto dell'episodio, una possibile paura della propria aggressività e connessa emozione della rabbia. Accade che, proprio quando si sviluppa il timore di questa emozione e del connesso comportamento, si possono sviluppare, allo stesso modo, difficoltà nella gestione comportamentale e possibili scoppi di agiti.
Un percorso di terapia breve (ad orientamento cognitivo-comportamentale, nello specifico) le potrebbe essere d'aiuto per comprendere, innanzitutto, da dove possa aver avuto origine la paura che emerge, il tipo di consapevolezza emotiva che sente di avere al momento attuale e le tecniche che percepisce avere a disposizione, nella gestione di quest'ultima (nella prospettiva, di accrescere queste ultime).

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero


Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

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7 OTT 2024

Salve Regio, le porto l'attenzione su un fattore che considero importante, ossia il fatto che lei sente questo suo comportamento come egodistonico, estraneo alla sua persona e, quindi, scaturito da altri fattori fondamentalmente, il che l'ha portata a riparare al danno procurato. Suppongo che la rabbia possa derivare da altre dinamiche e componenti che la situazione di litigio ha risvegliato portandola ad agire in questo modo, unito allo stress da lei menzionato; di conseguenza cercherei di affrontare con un professionista la dinamica relativa alla rabbia e agli stressor quotidiani. Resto a sua disposizione, un saluto.

Dott.ssa Mara Iannone

Dott.ssa Mara Iannone Psicologo a Napoli

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3 OTT 2024

Buongiorno Regio,
Grazie per la sua condivisione.
Inatnto le faccio osservare un puntoimportanete , lei si renda consapevole comedice di suoi comportamenti non adeguati e probabilmente sente che dentro se al livello emotivo qualcosa non flusice o preme per essere ascoltato
Questo è un primo passo per poter se vorrà mettersi in ascolto di se garzie all'aiuto di un professionista e all' interno di un spazio accogliente e sicuro poter fare un lavoro di metabolizzazione delle sue emozioni .
Disponibile anche online
Cordialmente .
dr.ssa Alessandra Petrachi

Dott.ssa Alessandra Petrachi Psicologo a Rimini

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1 OTT 2024

Gentile Regio,

Ti ringrazio per aver condiviso con noi quanto è successo e per la tua apertura nel parlare di un momento così difficile. È comprensibile sentirsi sopraffatti dopo una situazione come quella che hai descritto, e il fatto che tu ti senta in colpa dimostra quanto tu tenga a comportarti in modo rispettoso verso gli altri.

È importante riconoscere che tutti noi possiamo trovarci in situazioni di stress e conflitto, dove le emozioni possono prendere il sopravvento. L’importante è come reagiamo a queste esperienze e come possiamo imparare da esse. Il tuo desiderio di evitare che situazioni simili si ripetano è un passo fondamentale e mostra una grande consapevolezza.

Potrebbe essere utile esplorare più a fondo le emozioni e i fattori che hanno portato a quella reazione impulsiva. Un percorso terapeutico potrebbe offrirti uno spazio sicuro per riflettere su queste dinamiche e sviluppare strategie per gestire lo stress e la rabbia in modo più efficace. Insieme, potremmo lavorare per aiutarti a riconoscere i segnali precoci di conflitto e trovare modi costruttivi per affrontarli, così da prevenire esplosioni di questo tipo in futuro.

Ricorda che non sei solo in questo e che c'è sempre la possibilità di crescere e migliorare. Se sei pronto, possiamo iniziare questo percorso insieme.

Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Cutrale.

Dott.ssa Sara Cutrale Psicologo a Bergamo

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28 SET 2024

La situazione che hai vissuto è chiaramente dolorosa, non solo per l'episodio di aggressività fisica, ma anche per il senso di colpa e la delusione che stai provando verso te stesso. È come se, in quel momento, tu avessi perso il controllo, e ciò che ne rimane ora è un senso di smarrimento e incertezza sulla tua capacità di gestire le emozioni in futuro.

In chiave psicodinamica, quello che descrivi potrebbe essere legato a una difficoltà nel riconoscere e affrontare le emozioni di rabbia e frustrazione in modo consapevole. Il fatto che durante la lite ti sia sentito "in un tunnel" suggerisce che probabilmente eri intrappolato in un meccanismo inconscio di risposta allo stress che ha preso il sopravvento. La rabbia, se non elaborata adeguatamente, può emergere in modo incontrollato, specialmente in situazioni in cui ci si sente costantemente sotto pressione o minacciati.

Il primo passo per evitare che situazioni simili si ripetano è cercare di capire quali sono le cause sottostanti di questa reazione. La rabbia, spesso, è un'emozione secondaria che maschera sentimenti più profondi come la paura, la vulnerabilità o l'impotenza. Forse c'è una frustrazione accumulata, non solo verso questa persona in particolare, ma verso altre aree della tua vita, e l'incapacità di affrontarla in modo costruttivo ti ha portato a questo scoppio.

In secondo luogo, è importante sviluppare strategie per riconoscere i segnali di allarme che precedono una reazione impulsiva. Sentire che "lo stress e la rabbia hanno avuto la meglio" suggerisce che potresti beneficiare di tecniche di gestione della rabbia e del conflitto, come esercizi di respirazione, mindfulness o altre forme di rilassamento che ti aiutino a mantenere il controllo in momenti di tensione.

Il fatto che ti senta deluso di te stesso è già un'indicazione che hai una forte consapevolezza e desiderio di cambiare. Tuttavia, non devi affrontare tutto questo da solo. Parlare con un professionista potrebbe aiutarti a esplorare queste dinamiche emotive più profonde, a riconoscere i tuoi trigger e a trovare modalità più efficaci per affrontare il conflitto e lo stress.

Considera la possibilità di un consulto psicologico online, dove potrai esplorare queste tematiche in modo sicuro e costruttivo. Non si tratta di essere "la persona che pensavi di essere" o meno, ma di comprendere meglio te stesso e lavorare per costruire una versione di te che sia in grado di affrontare le difficoltà in modo più sano e consapevole. Questo percorso ti darà la possibilità di riconoscere e gestire meglio i momenti di stress, prevenendo future situazioni di perdita di controllo.

Matteo Guariso Psicologo a Udine

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24 SET 2024

Gentile Regio,
la domanda che lei pone è molto importante, ed è di estremo valore: che fare per non reiterare il simile che non soddisfa ?
Quali sono le vie per il cambiamento ?
Freud ci aiuta a capire che il cambiamento non solo è possibile, ma è necessario per ogni individuo che voglia essere almeno un po’ “padrone in casa propria”.
Lei è spaventato e forse anche deluso da se stesso, perché le si è mostrata inaspettatamente, una parte di sé prima non evidente che le procura dolore.
Credo che sia importante cogliere questa occasione per capire a fondo ciò che la anima e la muove per poter ritrovare una serenità nel comportamento; non si tratta solo di correggere, reprimere o soffocare reazioni giudicate improprie, ma di contestualizzare ciò che nella sua storia ha agito per poter rivedere, giudicare ed eventualmente modificare la direzione della sua condotta nel verso dell’uscita dal tunnel.
Non è un lavoro semplice, ma è un lavoro conveniente.
Rimango a disposizione per colloqui anche online e le porgo cordiali saluti.

Dr. G. Gramaglia

Gramaglia Dr. Giancarlo Psicologo a Torino

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24 SET 2024

Buongiorno Regio, immagino il disagio derivante dal gesto e giustamente si sta interrogando su come gestire questi aspetti e sentimenti. Non penso, se quello di cui parla è un caso isolato, che possa generalizzarsi ad ogni lite che si troverà ad avere, però è da comprendere bene nello specifico cosa le ha fatto provare quella situazione, i precedenti ed il momento per comprendere come gestire alla base quella sensazione che le stimola rabbia e stress. Se vuole rimango disponibile a tale scopo.

Dott.ssa Erica Farolfi Psicologo a Forlì

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23 SET 2024

Buongiorno Regio,
Non e' facile riconoscere di aver compiuto un errore, Lei lo sta facendo con grande onesta'; questo e' gia un primo passo importante. Dal suo racconto sembra che la rabbia verso il vicino abbia una lunga storia e sicuramente Lei ha le sue ragioni nella disputa. Se arrabbiarsi capita a tutti, agire la rabbia con comportamenti fisicamente aggressivi e' un segnale da prendere in seria considerazione, come Lei sta facendo. L'attenzione verso questi comportamenti va riconosciuta non allo scopo di nutrire vergogna e senso di colpa, ma per prendere consapevolezza di un problema ed agire verso una soluzione. Questo episodio non e' da considerare la prova che Lei "non e' la persona che pensava", ma il segnale che e' sotto troppa pressione. Provi a riflettere se si tratta di un caso isolato in risposta ad un periodo particolare di stress acuto, e in tal caso cosa puo' fare per ridurre lo stress cui e' sottoposto e introdurre momenti/attivita' rilassanti nella sua quotidianita'. Se puo' invece individuare altri momenti in cui, pur non agendo fisicamente, si e' sentito sopraffatto dalla rabbia e magari in seguito ha anche provato la vergogna profonda che descrive ora, si puo' ipotizzare uno stato di difficolta' generalizzato, che sarebbe opportuno affrontare in un percordo di terapia individuale.
Cordiali saluti,
dott.ssa Francesca Calvano

Dott.ssa Francesca Calvano Psicologo a Roma

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22 SET 2024

Gentile Regio,
grazie per aver condiviso la sua esperienza.
Le dispiace dell'accaduto, riconosce in lei stress e rabbia che non riesce a gestire.
Dato che riconosce una difficoltà e vuole cambiare atteggiamento, c'è una motivazione intrinseca che la spinge al cambiamento,le consiglierei se interessato ad intraprendere un percorso psicologico.

Cordiali saluti

Dottoressa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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19 SET 2024

Gentile Regio, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso all'aver agito un atto che mette in dubbio "la persona che pensava di essere". I sentimenti che prova sono comprensibili, tanto quanto è comprensibile la sofferenza che le provocano.
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nella sua quotidianità e nella gestione del conflitto.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero

Dott.ssa Elena Sinistrero Psicologo a Torino

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19 SET 2024

Caro Regio,
come lei ha ben compreso ha reagito con eccessiva rabbia nei confronti di un vicino. Dopo si è reso consapevole del suo comportamento ed ha chiesto scusa, ma alla fine le è rimasto il senso di colpa.
Quante emozioni primarie e secondarie!
Prima fra tutte quella primaria della rabbia! Cosa dice di lei questa rabbia? Come mai ha avuto difficoltà a tenere a posto le mani??? Le emozioni secondarie sono state : la vergogna e il senso di colpa. Solo attraverso un percorso psicoterapeutico lei potrà conoscere meglio se stesso i suoi comportamenti e l’origine di tutte queste emozioni. Attraverso domande esplorative e non solo, un analista transazionale la aiuterà a comprendere l’origine di tutta questa rabbia e a decidere per un cambiamento.
Se vorrà svolgere il percorso psicoterapeutico potrà contattarmi.
Un caro saluto
Dr.ssa Anna Capriati

Dott.ssa Anna Capriati Psicologo a Trieste

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19 SET 2024

Gentile Regio, lei in una occasione non è riuscito a tenere a freno i suoi impulsi. È vero che - di regola - alcune cose non dovrebbero mai capitare, ma è pur vero che una rondine non fa primavera, e una sporadica perdita di controllo di cui lei neanche specifica l'entità (è stata una leggera spinta o ha provocato una caduta rovinosa?) può essere sicuramente letta in un quadro un po' più ampio. Ad esempio, lei in questo momento sta tornando più volte con il pensiero sull'accaduto, convincendosi di poter essere diventato una persona inaffidabile. Le capita spesso di rimuginare su qualcosa e di auto criticarsi? Le capita di "testare" mentalmente la sua tenuta allo stress, monitorando la sua voglia di perdere il controllo? Oppure principalmente si sente in colpa e prova vergogna?
La questione non è tanto "evitare che si ripetano situazioni simili" nella realtà, perché dubito che possa ripresentarsi; è più importante che non si ripetano più nella sua testa nella forma della paura di metterle in atto. Altrimenti il rischio è quello di non "svincolarsi" psicologicamente dell'accaduto. Come farlo? Qualche colloquio psicologico potrebbe aiutarla. Spero di essere stata chiara e di aver centrato il punto.

Susanna Mattoccia Psicologo a Roma

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19 SET 2024

Salve Regio,
la sua preoccupazione in merito a quello che è accaduto è comprensibile e probabilmente dovuta all'eccezionalità del fatto: lei sembra sentire di aver perso il controllo e questo l'ha fatta dubitare di sé. Un elemento sicuramente positivo è il suo tentativo di rimediare all'accaduto, il suo riflettere su cosa le sia successo e cosa l'abbia portata a compiere un gesto in cui non si riconosce. A volte questi eventi possono essere segnali di un periodo di particolare stress e frustrazione: il mio consiglio è di rivolgersi ad un professionista per parlare di cosa le sta accadendo, partendo proprio dai vissuti di stress e rabbia che avverte e degli eventi che potrebbero averli generati.
Resto a disposizione,
dott.ssa Alessia Foronchi

Dott.ssa Alessia Foronchi Psicologo a Pesaro

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18 SET 2024

Buonasera Regio, capisco che le relazioni di vicinato siano difficoltose, ognuno alla fine vorrebbe far valere il proprio punto di vista. Non mi focalizzerei sul fatto in se, seppur arrivato allo spintone, ma al fatto che lei si renda conto che c'è qualcosa che non la fa ragionare ed agire come vorrebbe. Al vicino ha chiesto scusa e lo stesso nel non voler sporgere denuncia, forse, ha capito che ci ha messo del suo vista la sua reattività nella risposta. Il fatto che lei si stia rendendo conto e che provi vergogna è segno di malessere e d una profonda insoddisfazione in riferimento ai suoi attuali comportamenti. Il mio consiglio è quello di farsi aiutare a trovare strategie per gestire questa iper reattività, mantenere il controllo e tornare a camminare a testa alta. Non permetta che quella parte che la porta a fare le cose che lei stesso riconosce non siano positive per lei tanto da farla vergognare, torni a gestire lei la sua vita come vuole e nel modo migliore. Se volesse una mano per capire come fare mi contatti senza problemi. Buona Serata. Marina

Dott.ssa Marina Brusadelli Psicologo a Cisano Bergamasco

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18 SET 2024

Gentile utente,
un gesto di rabbia può venire fuori a chiunque in un momento di frustrazione, la domanda qui è:
questo comportamento si verifica spesso?
Ogni discussione la mette nelle condizioni di perdere il controllo? Sempre ed in ogni caso?
Perché se così fosse sarebbe ideale valutare un percorso terapeutico per capire la sua rabbia e il suo discontrollo del comportamento.
Se così non fosse magari il suo vicino è veramente molto irritante…

DOTT.SSA KLAUDIA DEDA Psicologo a Roseto degli Abruzzi

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18 SET 2024

Caro Regio,
grazie per aver condiviso la tua esperienza, che immagino non sia stata facile da gestire, sia sul momento che successivamente.
È del tutto comprensibile che la situazione ti abbia lasciato con una sensazione di disagio e frustrazione, ma è importante partire dal fatto che stai riflettendo su quanto accaduto e che desideri migliorare il tuo comportamento. Questo è già un primo passo importante verso il cambiamento.
Quando ci troviamo coinvolti in momenti di forte stress o conflitto, è facile che la nostra capacità di regolazione emotiva venga compromessa, portandoci a reagire in modi che normalmente non vorremmo. È quindi fondamentale comprendere non solo la natura delle emozioni che emergono in queste circostanze, come la rabbia, ma anche il modo in cui queste emozioni vengono gestite. La rabbia è una risposta naturale a situazioni percepite come ingiuste o frustranti, ma è altrettanto importante sviluppare strategie efficaci per riconoscerla e gestirla prima che sfoci in comportamenti dannosi, sia fisicamente che verbalmente.
Il fatto che tu ti senta preoccupato e insoddisfatto del tuo comportamento dimostra la tua volontà di cambiamento e il desiderio di essere una persona migliore.
Ti incoraggio a non demoralizzarti e a vedere questo episodio come un'opportunità di crescita.
È assolutamente possibile lavorare su queste dinamiche, migliorando la tua capacità di gestire situazioni difficili e di mantenere un comportamento che rispecchi la persona che desideri essere. Un percorso di auto-esplorazione e, se lo ritieni necessario, il supporto di un professionista, possono aiutarti a evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.
Spero che queste riflessioni possano esserti di supporto. Non esitare a cercare aiuto qualora ne sentissi il bisogno: è segno di forza e consapevolezza.
Un caro saluto,
Dott.ssa Emma Noviello

Emma Noviello Psicologo a San Martino Valle Caudina

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18 SET 2024

Mi rendo conto della situazione nella quale si trova, dice che si sente avvilito perché non è riuscito a gestire la rabbia ed esplosa. Un comportamento violento può spaventare sia chi lo riceve e sia lo compie. Mi viene piuttosto da chiederle quante altre volte ha passato a contenere la rabbia, quante volte ha abbassato la testa in situazione nelle quali ha subito un torto. Lei stesso parla di periodo di stress, le varie cause andrebbero indagate per comprendere questa rabbia da dove deriva. Non sempre controllare troppa è una buona tecnica perché come lei ci dice poi esplode, dovrebbe lavorare sulla gestione, magari gestire il suo stress motivando le sue difficoltà l' aiuterebbe.

Dott.ssa Ada Palma Psicologo a Giugliano in Campania

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17 SET 2024

Gentile utente, a volte può essere normale sentire di non avere il pieno controllo delle proprie azioni o dei propri pensieri.
Un singolo caso non può e non deve scoraggiarla circa la sua persona e su chi "crede di essere" o meno.
E' stato carino il gesto delle scuse, come anche il sincerarsi che tutto andava bene.
Mi appellerei più a questi dati che ad altri perché in fondo è riuscito a riconoscere il potenziale danno arrecato o comunque la scorrettezza del gesto. A mio avviso questo è molto più importante.
Tutti noi spesso diciamo o facciamo cose spiacevoli in dati momenti della nostra vita (in cui magari siamo più stressati); certo tali gesti o tali parole non vanno mai giustificati piuttosto compresi nella loro interezza e vanno sempre contestualizzati.
Se sente di volersi aprire con un professionista per capire cosa le sia successo in quella determinata circostanza e per conoscersi un pò meglio, sa che può farlo in qualsiasi momento.
Cordialità.

Dott.ssa Letizia Lo Cascio Psicologo a Milano

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17 SET 2024

Gentile Regio, la rabbia è un'emozione che ci rende umani e provarla va bene. Tuttavia quando la rabbia diventa aggressività può rappresentare un problema, come è successo nel suo caso, perché ha danneggiato un'altra persona in primis e se stesso in secondo luogo andando ad intaccare il senso che ha di sé. Sappia che esistono strategie comportamentali per gestire la rabbia e per un lavoro che vada più a fondo può pensare di lavorare con un terapeuta. Trovo che sia importante andare a vedere le sue motivazioni ed i suoi bisogni emotivi per capire cosa si nasconde dietro a questa emozione.
Sono disponibile per un consulto.
Dott.ssa Giulia Piccinini

Dott.ssa Giulia Piccinini Psicologo a Padova

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17 SET 2024

Buongiorno gentile Regio, sono dispiaciuto del fatto che si trovi in una situazione così difficile e capisco il disagio e la preoccupazione che sta vivendo in questo momento. È positivo che abbia riconosciuto il problema e che voglia evitare che si ripeta in futuro.
Il primo passo, che lei ha già compiuto, è riconoscere che ha perso il controllo. Questo è un segnale che le emozioni, come lo stress e la rabbia, possono avere un impatto profondo sul comportamento, portandoci a fare scelte che non rappresentano la nostra vera natura.

Il prossimo passo utile sta nel provare a capire cosa ha provocato questa reazione. La lite con il vicino è stata il risultato di un accumulo di tensioni o c'è stato un singolo evento che ha fatto "scattare" la rabbia? È utile analizzare i fattori scatenanti per imparare a riconoscerli in futuro.

Quando la rabbia prende il sopravvento, può essere difficile mantenere la lucidità. Le tecniche di gestione della rabbia, come esercizi di respirazione profonda, mindfulness o attività fisica regolare, possono aiutare a prevenire reazioni impulsive. Il semplice allontanarsi dalla situazione prima che raggiunga un punto critico può fare una grande differenza.

Molto utili possono essere anche percorsi di ristrutturazione cognitiva: cambiare il modo in cui si percepiscono e interpretano le situazioni. Invece di vedere una discussione come una minaccia o una sfida personale, potrebbe cercare di considerarla come un problema da risolvere, senza coinvolgimento emotivo. Un professionista può aiutarla a sviluppare queste tecniche.
Un percorso con uno psicologo o un terapeuta potrebbe essere molto utile per comprendere meglio le radici del suo comportamento e per lavorare sulla gestione delle emozioni. A volte la rabbia o la frustrazione derivano da stress accumulato, problemi non risolti o altre difficoltà che potrebbero non essere immediatamente evidenti.

Se prevede che ci saranno ancora momenti di tensione con il vicino, può pensare a strategie pratiche per affrontare la situazione senza conflitti. Potrebbe essere utile prendere delle misure per evitare il contatto diretto in situazioni tese o cercare soluzioni intermedie come la mediazione.

È fondamentale non essere troppo duri con se stessi. Le scuse che ha fatto sono un segnale di responsabilità, ma ora è importante imparare dalla situazione senza affossarsi nel senso di colpa. L'obiettivo è fare dei passi in avanti, piuttosto che rimanere bloccati nella preoccupazione per ciò che è già accaduto.

Aver riconosciuto il problema è già un passo nella giusta direzione. Concentrarsi su come prevenire situazioni simili in futuro e su come gestire meglio le sue emozioni sarà cruciale per ritrovare la fiducia in sé stesso e nelle sue capacità di comportamento.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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17 SET 2024

Gia farsi la domanda è un buon inizio.
Sicuramente un percorso sulla gestione della sua rabbia, cercando di comprenderne l’orogine ed i significati!
Cosa stava minacciando quella lite?
Quale parte di se?
E perche si sente così vulnerabile?
Come mai ha dovuto usare le mani?

Percorsi che si possono affrontare nella stanza delle parole

Sono a disposizione

Saluti

Barbara Durand

Dott.ssa Barbara Durand Psicologo a Torino

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17 SET 2024

Caro Regio
In queste parole dimostra una buona consapevolezza di sé stesso e del fatto che rabbia e stress abbiano preso il sopravvento. Immagino si possa sentire sconfortato dell'accaduto ma mi sento di suggerirle di non essere eccessivamente severo con lei. È possibile, attraverso un consulto psicologico, comprendere in modo più adeguato la sua rabbia e lo stress che molto probabilmente questa persona le provoca, in modo da scoprirlo, comprenderlo e accettarlo nella prospettiva di affrontare possibili future incomprensioni, nella maniera più adeguata.
Jn caro saluto

Paola Schizzarotto Psicologo a Limena

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17 SET 2024

Buonasera Regio,
Jung diceva che la prima volta che un uomo ha preso coscienza di ciò che aveva fatto in un momento di rabbia, e se ne è vergognato, è nato il senso morale.
Mi pare che lei nell'episodio che ci racconta ripercorra lo stesso sentiero dell'uomo di cui sopra differenziandosene però in due punti:
1 - la vergogna per lei non è una scoperta, infatti riconosce il sentimento, gli dà un nome, non se ne sorprende e anzi la vive con molta (troppa?) intensità tanto da camminare a testa bassa;
2 - la rabbia avvertita invece, e le conseguenze che ha provocato (lo spintone), la lasciano sgomento, forse perché è la prima volta che questo sentimento l'assale con queste modalità.

Diciamo che "non si è piaciuto per niente" (purtroppo ogni tanto capita ) e che questo la destabilizza parecchio, tanto da decidere di scrivere a noi psicologi.
Per aiutarla a recuperare l'equilibrio il primo suggerimento che mi viene in mente è quello di inviare al suo vicino un mazzo di fiori o un dolce scusandosi di nuovo: questo dovrebbe rabbonire il suo vicino e ridurre l'intensità della sua vergogna.

Il secondo consiglio però è quello di iniziare un percorso psicologico per conoscersi meglio. Perché noi tutti siamo fatti di sentimenti di cui andiamo fieri e che riteniamo "nobili" ma anche di sentimenti meno "nobili" (come la rabbia per esempio) che ci imbarazzano e che non vorremmo dover frequentare, anche se hanno sempre una loro ragion d'essere e potrebbe essere molto utile andare a scoprirla.
Colga l'occasione della lite con il suo vicino per andare più a fondo nella conoscenza di sé, è un percorso interessante e non se ne pentirà.

Dott.ssa Rinalda Sabbadini Psicologo a Arese

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