Litigio e vie di fatto.

Inviata da Regio · 15 set 2024 Relazioni sociali

Purtroppo ho perso il controllo durante un litigio con una persona vicina di casa con cui ho avuto in passato vari problemi e altri litigi. La lite è finita con una spinta che ho causato all'altra persona. Sul momento non sono riuscito a tenere le mani a posto dopo una sua risposta infelice a un mio tentativo di risolvere un problema di vicinato. Mi sono poi scusato cercando di sincerarmi che la persona non avesse subito danni dal mio gesto, ma il comportamento negativo resta.

Alla fine la persona ha deciso di non sporgere denuncia ma sono preoccupato per il mio comportamento. Non credo di riuscire più a comportarmi adeguatamente. Vado in giro a testa bassa pensando che non sono la persona che pensavo di essere. Nonostante tutto non sono riuscito a comportarmi bene. Lo stress e la rabbia hanno avuto la meglio su di me. Durante la lite mi sentivo come in un tunnel e a un certo punto ho agito senza riflettere.

Che fare ora per evitare che si ripetano situazioni simili?

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Miglior risposta IERI, 18 SET 2024

Caro Regio,
grazie per aver condiviso la tua esperienza, che immagino non sia stata facile da gestire, sia sul momento che successivamente.
È del tutto comprensibile che la situazione ti abbia lasciato con una sensazione di disagio e frustrazione, ma è importante partire dal fatto che stai riflettendo su quanto accaduto e che desideri migliorare il tuo comportamento. Questo è già un primo passo importante verso il cambiamento.
Quando ci troviamo coinvolti in momenti di forte stress o conflitto, è facile che la nostra capacità di regolazione emotiva venga compromessa, portandoci a reagire in modi che normalmente non vorremmo. È quindi fondamentale comprendere non solo la natura delle emozioni che emergono in queste circostanze, come la rabbia, ma anche il modo in cui queste emozioni vengono gestite. La rabbia è una risposta naturale a situazioni percepite come ingiuste o frustranti, ma è altrettanto importante sviluppare strategie efficaci per riconoscerla e gestirla prima che sfoci in comportamenti dannosi, sia fisicamente che verbalmente.
Il fatto che tu ti senta preoccupato e insoddisfatto del tuo comportamento dimostra la tua volontà di cambiamento e il desiderio di essere una persona migliore.
Ti incoraggio a non demoralizzarti e a vedere questo episodio come un'opportunità di crescita.
È assolutamente possibile lavorare su queste dinamiche, migliorando la tua capacità di gestire situazioni difficili e di mantenere un comportamento che rispecchi la persona che desideri essere. Un percorso di auto-esplorazione e, se lo ritieni necessario, il supporto di un professionista, possono aiutarti a evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.
Spero che queste riflessioni possano esserti di supporto. Non esitare a cercare aiuto qualora ne sentissi il bisogno: è segno di forza e consapevolezza.
Un caro saluto,
Dott.ssa Emma Noviello

Emma Noviello Psicologo a San Martino Valle Caudina

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OGGI, 19 SET 2024

Caro Regio,
come lei ha ben compreso ha reagito con eccessiva rabbia nei confronti di un vicino. Dopo si è reso consapevole del suo comportamento ed ha chiesto scusa, ma alla fine le è rimasto il senso di colpa.
Quante emozioni primarie e secondarie!
Prima fra tutte quella primaria della rabbia! Cosa dice di lei questa rabbia? Come mai ha avuto difficoltà a tenere a posto le mani??? Le emozioni secondarie sono state : la vergogna e il senso di colpa. Solo attraverso un percorso psicoterapeutico lei potrà conoscere meglio se stesso i suoi comportamenti e l’origine di tutte queste emozioni. Attraverso domande esplorative e non solo, un analista transazionale la aiuterà a comprendere l’origine di tutta questa rabbia e a decidere per un cambiamento.
Se vorrà svolgere il percorso psicoterapeutico potrà contattarmi.
Un caro saluto
Dr.ssa Anna Capriati

Dott.ssa Anna Capriati Psicologo a Trieste

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OGGI, 19 SET 2024

Gentile Regio, lei in una occasione non è riuscito a tenere a freno i suoi impulsi. È vero che - di regola - alcune cose non dovrebbero mai capitare, ma è pur vero che una rondine non fa primavera, e una sporadica perdita di controllo di cui lei neanche specifica l'entità (è stata una leggera spinta o ha provocato una caduta rovinosa?) può essere sicuramente letta in un quadro un po' più ampio. Ad esempio, lei in questo momento sta tornando più volte con il pensiero sull'accaduto, convincendosi di poter essere diventato una persona inaffidabile. Le capita spesso di rimuginare su qualcosa e di auto criticarsi? Le capita di "testare" mentalmente la sua tenuta allo stress, monitorando la sua voglia di perdere il controllo? Oppure principalmente si sente in colpa e prova vergogna?
La questione non è tanto "evitare che si ripetano situazioni simili" nella realtà, perché dubito che possa ripresentarsi; è più importante che non si ripetano più nella sua testa nella forma della paura di metterle in atto. Altrimenti il rischio è quello di non "svincolarsi" psicologicamente dell'accaduto. Come farlo? Qualche colloquio psicologico potrebbe aiutarla. Spero di essere stata chiara e di aver centrato il punto.

Susanna Mattoccia Psicologo a Roma

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OGGI, 19 SET 2024

Salve Regio,
la sua preoccupazione in merito a quello che è accaduto è comprensibile e probabilmente dovuta all'eccezionalità del fatto: lei sembra sentire di aver perso il controllo e questo l'ha fatta dubitare di sé. Un elemento sicuramente positivo è il suo tentativo di rimediare all'accaduto, il suo riflettere su cosa le sia successo e cosa l'abbia portata a compiere un gesto in cui non si riconosce. A volte questi eventi possono essere segnali di un periodo di particolare stress e frustrazione: il mio consiglio è di rivolgersi ad un professionista per parlare di cosa le sta accadendo, partendo proprio dai vissuti di stress e rabbia che avverte e degli eventi che potrebbero averli generati.
Resto a disposizione,
dott.ssa Alessia Foronchi

Dott.ssa Alessia Foronchi Psicologo a Pesaro

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IERI, 18 SET 2024

Buonasera Regio, capisco che le relazioni di vicinato siano difficoltose, ognuno alla fine vorrebbe far valere il proprio punto di vista. Non mi focalizzerei sul fatto in se, seppur arrivato allo spintone, ma al fatto che lei si renda conto che c'è qualcosa che non la fa ragionare ed agire come vorrebbe. Al vicino ha chiesto scusa e lo stesso nel non voler sporgere denuncia, forse, ha capito che ci ha messo del suo vista la sua reattività nella risposta. Il fatto che lei si stia rendendo conto e che provi vergogna è segno di malessere e d una profonda insoddisfazione in riferimento ai suoi attuali comportamenti. Il mio consiglio è quello di farsi aiutare a trovare strategie per gestire questa iper reattività, mantenere il controllo e tornare a camminare a testa alta. Non permetta che quella parte che la porta a fare le cose che lei stesso riconosce non siano positive per lei tanto da farla vergognare, torni a gestire lei la sua vita come vuole e nel modo migliore. Se volesse una mano per capire come fare mi contatti senza problemi. Buona Serata. Marina

Dott.ssa Marina Brusadelli Psicologo a Cisano Bergamasco

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IERI, 18 SET 2024

Gentile utente,
un gesto di rabbia può venire fuori a chiunque in un momento di frustrazione, la domanda qui è:
questo comportamento si verifica spesso?
Ogni discussione la mette nelle condizioni di perdere il controllo? Sempre ed in ogni caso?
Perché se così fosse sarebbe ideale valutare un percorso terapeutico per capire la sua rabbia e il suo discontrollo del comportamento.
Se così non fosse magari il suo vicino è veramente molto irritante…

DOTT.SSA KLAUDIA DEDA Psicologo a Roseto degli Abruzzi

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IERI, 18 SET 2024

Mi rendo conto della situazione nella quale si trova, dice che si sente avvilito perché non è riuscito a gestire la rabbia ed esplosa. Un comportamento violento può spaventare sia chi lo riceve e sia lo compie. Mi viene piuttosto da chiederle quante altre volte ha passato a contenere la rabbia, quante volte ha abbassato la testa in situazione nelle quali ha subito un torto. Lei stesso parla di periodo di stress, le varie cause andrebbero indagate per comprendere questa rabbia da dove deriva. Non sempre controllare troppa è una buona tecnica perché come lei ci dice poi esplode, dovrebbe lavorare sulla gestione, magari gestire il suo stress motivando le sue difficoltà l' aiuterebbe.

Dott.ssa Ada Palma Psicologo a Giugliano in Campania

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17 SET 2024

Gentile utente, a volte può essere normale sentire di non avere il pieno controllo delle proprie azioni o dei propri pensieri.
Un singolo caso non può e non deve scoraggiarla circa la sua persona e su chi "crede di essere" o meno.
E' stato carino il gesto delle scuse, come anche il sincerarsi che tutto andava bene.
Mi appellerei più a questi dati che ad altri perché in fondo è riuscito a riconoscere il potenziale danno arrecato o comunque la scorrettezza del gesto. A mio avviso questo è molto più importante.
Tutti noi spesso diciamo o facciamo cose spiacevoli in dati momenti della nostra vita (in cui magari siamo più stressati); certo tali gesti o tali parole non vanno mai giustificati piuttosto compresi nella loro interezza e vanno sempre contestualizzati.
Se sente di volersi aprire con un professionista per capire cosa le sia successo in quella determinata circostanza e per conoscersi un pò meglio, sa che può farlo in qualsiasi momento.
Cordialità.

Dott.ssa Letizia Lo Cascio Psicologo a Milano

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17 SET 2024

Gentile Regio, la rabbia è un'emozione che ci rende umani e provarla va bene. Tuttavia quando la rabbia diventa aggressività può rappresentare un problema, come è successo nel suo caso, perché ha danneggiato un'altra persona in primis e se stesso in secondo luogo andando ad intaccare il senso che ha di sé. Sappia che esistono strategie comportamentali per gestire la rabbia e per un lavoro che vada più a fondo può pensare di lavorare con un terapeuta. Trovo che sia importante andare a vedere le sue motivazioni ed i suoi bisogni emotivi per capire cosa si nasconde dietro a questa emozione.
Sono disponibile per un consulto.
Dott.ssa Giulia Piccinini

Dott.ssa Giulia Piccinini Psicologo a Padova

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17 SET 2024

Buongiorno gentile Regio, sono dispiaciuto del fatto che si trovi in una situazione così difficile e capisco il disagio e la preoccupazione che sta vivendo in questo momento. È positivo che abbia riconosciuto il problema e che voglia evitare che si ripeta in futuro.
Il primo passo, che lei ha già compiuto, è riconoscere che ha perso il controllo. Questo è un segnale che le emozioni, come lo stress e la rabbia, possono avere un impatto profondo sul comportamento, portandoci a fare scelte che non rappresentano la nostra vera natura.

Il prossimo passo utile sta nel provare a capire cosa ha provocato questa reazione. La lite con il vicino è stata il risultato di un accumulo di tensioni o c'è stato un singolo evento che ha fatto "scattare" la rabbia? È utile analizzare i fattori scatenanti per imparare a riconoscerli in futuro.

Quando la rabbia prende il sopravvento, può essere difficile mantenere la lucidità. Le tecniche di gestione della rabbia, come esercizi di respirazione profonda, mindfulness o attività fisica regolare, possono aiutare a prevenire reazioni impulsive. Il semplice allontanarsi dalla situazione prima che raggiunga un punto critico può fare una grande differenza.

Molto utili possono essere anche percorsi di ristrutturazione cognitiva: cambiare il modo in cui si percepiscono e interpretano le situazioni. Invece di vedere una discussione come una minaccia o una sfida personale, potrebbe cercare di considerarla come un problema da risolvere, senza coinvolgimento emotivo. Un professionista può aiutarla a sviluppare queste tecniche.
Un percorso con uno psicologo o un terapeuta potrebbe essere molto utile per comprendere meglio le radici del suo comportamento e per lavorare sulla gestione delle emozioni. A volte la rabbia o la frustrazione derivano da stress accumulato, problemi non risolti o altre difficoltà che potrebbero non essere immediatamente evidenti.

Se prevede che ci saranno ancora momenti di tensione con il vicino, può pensare a strategie pratiche per affrontare la situazione senza conflitti. Potrebbe essere utile prendere delle misure per evitare il contatto diretto in situazioni tese o cercare soluzioni intermedie come la mediazione.

È fondamentale non essere troppo duri con se stessi. Le scuse che ha fatto sono un segnale di responsabilità, ma ora è importante imparare dalla situazione senza affossarsi nel senso di colpa. L'obiettivo è fare dei passi in avanti, piuttosto che rimanere bloccati nella preoccupazione per ciò che è già accaduto.

Aver riconosciuto il problema è già un passo nella giusta direzione. Concentrarsi su come prevenire situazioni simili in futuro e su come gestire meglio le sue emozioni sarà cruciale per ritrovare la fiducia in sé stesso e nelle sue capacità di comportamento.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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17 SET 2024

Gia farsi la domanda è un buon inizio.
Sicuramente un percorso sulla gestione della sua rabbia, cercando di comprenderne l’orogine ed i significati!
Cosa stava minacciando quella lite?
Quale parte di se?
E perche si sente così vulnerabile?
Come mai ha dovuto usare le mani?

Percorsi che si possono affrontare nella stanza delle parole

Sono a disposizione

Saluti

Barbara Durand

Dott.ssa Barbara Durand Psicologo a Torino

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17 SET 2024

Caro Regio
In queste parole dimostra una buona consapevolezza di sé stesso e del fatto che rabbia e stress abbiano preso il sopravvento. Immagino si possa sentire sconfortato dell'accaduto ma mi sento di suggerirle di non essere eccessivamente severo con lei. È possibile, attraverso un consulto psicologico, comprendere in modo più adeguato la sua rabbia e lo stress che molto probabilmente questa persona le provoca, in modo da scoprirlo, comprenderlo e accettarlo nella prospettiva di affrontare possibili future incomprensioni, nella maniera più adeguata.
Jn caro saluto

Paola Schizzarotto Psicologo a Limena

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17 SET 2024

Buonasera Regio,
Jung diceva che la prima volta che un uomo ha preso coscienza di ciò che aveva fatto in un momento di rabbia, e se ne è vergognato, è nato il senso morale.
Mi pare che lei nell'episodio che ci racconta ripercorra lo stesso sentiero dell'uomo di cui sopra differenziandosene però in due punti:
1 - la vergogna per lei non è una scoperta, infatti riconosce il sentimento, gli dà un nome, non se ne sorprende e anzi la vive con molta (troppa?) intensità tanto da camminare a testa bassa;
2 - la rabbia avvertita invece, e le conseguenze che ha provocato (lo spintone), la lasciano sgomento, forse perché è la prima volta che questo sentimento l'assale con queste modalità.

Diciamo che "non si è piaciuto per niente" (purtroppo ogni tanto capita ) e che questo la destabilizza parecchio, tanto da decidere di scrivere a noi psicologi.
Per aiutarla a recuperare l'equilibrio il primo suggerimento che mi viene in mente è quello di inviare al suo vicino un mazzo di fiori o un dolce scusandosi di nuovo: questo dovrebbe rabbonire il suo vicino e ridurre l'intensità della sua vergogna.

Il secondo consiglio però è quello di iniziare un percorso psicologico per conoscersi meglio. Perché noi tutti siamo fatti di sentimenti di cui andiamo fieri e che riteniamo "nobili" ma anche di sentimenti meno "nobili" (come la rabbia per esempio) che ci imbarazzano e che non vorremmo dover frequentare, anche se hanno sempre una loro ragion d'essere e potrebbe essere molto utile andare a scoprirla.
Colga l'occasione della lite con il suo vicino per andare più a fondo nella conoscenza di sé, è un percorso interessante e non se ne pentirà.

Dott.ssa Rinalda Sabbadini Psicologo a Arese

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16 SET 2024

Gentile Regio,
La sua presa di coscienza le fa onore, non tanto esclusivamente a livello morale, ma soprattutto perché è riuscito a comprendere il suo comportamento a livello psicologico. A mio avviso, sia per affrontare quel che è accaduto, sia per gestire eventuali dinamiche future, le suggerisco di richiedere il supporto di un professionista per imparare a fronteggiare lo stress e la rabbia, che umanamente tutti proviamo, ma che, se portate all'ennesima potenza possono perdere il loro valore utile e funzionale.
Spero di esserle stata utile e resto a sua disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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16 SET 2024

Gentile Regio,
la consapevolezza di aver messo in atto un comportamento non funzionale nella situazione che ha descritto rappresenta il punto di partenza per poter attivare il cambiamento.
La rabbia è un'emozione primaria ed è la risposta naturale a situazioni che la persona percepisce come minacciose o ingiuste e può fungere da segnale che qualcosa non va e che è necessario un cambiamento.
Dunque, non è la rabbia di per sé inadeguata ma le modalità con cui essa viene gestita, che possono compromettere il benessere e la dimensione relazionale di chi la sperimenta.
Utilizzando una metafora, la rabbia rappresenta la punta di un iceberg, cui sono sottesi altri sentimenti e vissuti emotivi.
Intraprendere un percorso con un esperto per imparare a riconoscerli e a gestirli in maniera più funzionale, così da fronteggiare in maniera consona le situazioni stressanti del quotidiano, potrebbe essere per Lei utile.
Con l'auspicio di averLe fornito degli spunti di riflessione, La saluto

Dott.ssa Matilde Ragno

Matilde Ragno Psicologo a Avellino

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16 SET 2024

Gentile Regio,
è probabile che oltre ai problemi di vicinato anche altri motivi (familiari, lavorativi etc.) mantengano in lei un livello di stress elevato di base per cui è più facile poi perdere il controllo come è accaduto questa volta.
Pertanto è utile un percorso di psicoterapia (preferibilmente cognitivo-comportamentale) per avere più consapevolezza su tali eventuali ulteriori fattori di stress e imparare tecniche per una migliore gestione di essi.
Anche training di assertività e comunicazione efficace sono una valida alternativa alle esplosioni di rabbia e aggressività che, tra l'altro, per questioni condominiali o di vicinato sono assolutamente ingiustificate essendovi per questo un regolamento di condominio e/o norme ad hoc nel Codice di Procedura Civile.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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16 SET 2024

Buongiorno,
può capitare a tutti, in circostanze particolari, di perdere anche solo per un attimo la pazienza; tuttavia da quello che scrive c'è ben altro: dall'aver perso il controllo (e questo ha comportato un agito aggressivo verso un'altra persona), alle preoccupazioni per il suo comportamento, fino all'andare in giro a testa bassa a rimuginare rispetto al fatto di essere una persona diversa rispetto a chi pensava - o forse voleva - essere. Credo purtroppo che questa dove scrive non sia la sede opportuna per avere delle risposte; piuttosto, se quanto successo dovesse ripetersi, oppure i pensieri dovessero rivelarsi una considerevole fonte di disturbo, le suggerirei di prendere un appuntamento con un professionista.
Saluti
Ludovico Pino

Ludovico Pino Psicologo a Torino

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16 SET 2024

È importante riconoscere che tutti possiamo commettere errori, e il fatto che tu sia consapevole del tuo comportamento e desideri migliorare è già un passo positivo. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a evitare situazioni simili in futuro:

1. **Gestione dello stress**: Cerca di identificare le fonti di stress nella tua vita e trova modi per gestirle. Attività come la meditazione, lo yoga o anche una semplice passeggiata possono aiutarti a rilassarti e a mantenere la calma.

2. **Tecniche di respirazione**: Quando ti senti sopraffatto dalla rabbia, prova a fare respiri profondi e lenti. Questo può aiutarti a calmarti e a pensare più chiaramente prima di reagire.

3. **Comunicazione assertiva**: Impara a esprimere i tuoi sentimenti e le tue preoccupazioni in modo calmo e assertivo, senza ricorrere all'aggressività. Può essere utile praticare queste abilità con un amico o un terapeuta.

4. **Cerca supporto**: Parlare con un professionista, come uno psicologo, può offrirti strumenti e strategie per gestire meglio le tue emozioni e le situazioni conflittuali.

5. **Riflettere sulle esperienze passate**: Prenditi del tempo per riflettere su ciò che è successo e su come avresti potuto gestire la situazione diversamente. Questo può aiutarti a prepararti meglio per il futuro.

6. **Attività fisica**: L'esercizio fisico regolare può aiutare a ridurre lo stress e migliorare il tuo umore generale.

Ricorda che il cambiamento richiede tempo e pazienza. Non essere troppo duro con te stesso e cerca di vedere ogni passo avanti come un progresso. Se hai bisogno di parlare o di ulteriori consigli, sono qui per aiutarti, anche on line.

Dott. Alessandro Cancellieri Psicologo a Genova

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16 SET 2024

Buongiorno Regio e grazie per la sua condivisione.
Personalmente trovo particolarmente rilevante il fatto che, il gesto di aggressività da lei agito, l'abbia così sorpresa da costringerla, ora, a "girare a testa bassa". Sembra provare, dalle sue parole, un sentimento di profonda vergogna e da professionista mi chiedo quanto, nella sua vita passata e a partire dall'infanzia, l'aggressività sia stata associata a vissuti di umiliazione e di rimorso, tanto da renderla intollerabile per lei, così come per chi, in primo luogo non la tollerava e non le ha permesso di comprenderne il significato e, conseguentemente, di imparare a gestirla.
Ciò che posso dirle con certezza, è che un affetto, anche qualora socialmente poco accettabile, se provato è necessariamente rilevante: così vale per i sentimenti positivi, così vale per quelli negativi, fra cui certamente figura l'aggressività. Ecco che il suo gesto incontenibile, perché sconosciuto, diventa dunque un segno: perché mi sento aggressivo?
Ciò non giustifica il gesto in sé, ma lo inquadra in qualcosa cui è necessario dare un significato, affinché possa non ripetersi.
Un sentimento che viene messo in atto, è un sentimento che non riesce ad essere pensato, pertanto caro Regio il mio consiglio è quello di ri-pensarsi, anche con l'aiuto di un professionista.

Augurandole di poter risollevare al più presto lo sguardo,
Un caro saluto,
Dr. Pastrello

Dr. Luca Pastrello Psicologo a Treviso

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16 SET 2024

Salve Regio,
lei stesso riporta che - lo stress e la rabbia hanno avuto la meglio - e dunque servirebbe comprendere da cosa sono generati questo stress e questa rabbia così da poter dare voce al suo sentire, evitando che poi si traduca in agiti che le fanno sperimentare situazioni in cui non vorrebbe più trovarsi.

Le nostre emozioni sono lecite a prescindere dalla loro natura, vanno rispettate in quanto ci danno l'opportunità di sentirci in connessione con il nostro mondo interno;
quando ci procurano effetti che viviamo negativamente più che messe a tacere necessitano di essere ascoltate e di poter trovare canali espressivi congrui che non mettano a rischio (relazionale, sociale, ecc) sia noi che altri.

Attraverso dei colloqui potrebbe esplorare con l'affiancamento di un professionista le sue emozioni, e attenuare la confusione che prova nel fronteggiarle quando sopraggiungono.

Resto a sua disposizione
Cordiali saluti

Dott.ssa Serena Renzo

Dott.ssa Serena Renzo Psicologo a Padova

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16 SET 2024

Gentile Regio, mi sembra di capire che è il primo episodio che le capita e chiaramente è rimasto scosso. Secondo me il lavoro che dovrebbe fare, partendo dall'episodio in questione, è innanzitutto lavorare per ricostruire la situazione, riflettendo su cosa la possa aver particolarmente colpito. Una frase, un gesto, qualche aspetto del contesto in cui è avvenuto l'episodio che si ricollega alla sua situazione attuale personale e alla sua storia personale che le ha fatto perdere il controllo.
A cosa è dovuta la fase di stress che sta vivendo e in che sistema relazionale si sta verificando, famiglia, lavoro o altro? Da quale altro tunnel pensa di non avere via d'uscita?
Un lavoro del genere, con la comprensione del proprio pensiero e comportamento , sicuramente la renderebbe meno preoccupato circa l'adeguatezza del suo comportamento.
Ho la sensazione che in questo periodo si stia rimproverando di qualche altra cosa e dalla sua inadeguatezza in altre situazione.
Comprendo la Sua situazione ma con un pò di lavoro su di lei può uscirne e allora l'episodio di aggressività assumerà il suo vero significato di un segno, una crisi sulla via del cambiamento.
Cordiali saluti

Dott. Gabriele Leardi Psicologo a Roma

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16 SET 2024

Buongiorno Regio,
Il mio consiglio sarebbe quello di accogliere un percorso di supporto psicologico come opportunità per capire cosa abbiano da dirle questo stress e questa rabbia, e trovare strategie utili per ascoltare le sue emozioni e al contempo non farsi da queste controllare. Rabbia e stress sono vissuti emotivi che tutti sperimentiamo, ma per ciascuno possono avere un significato differente: ecco perché la presa di consapevolezza di questi significati è passo necessario e fondamentale per poi comprendere come agire di conseguenza. Resto a disposizione,
Un saluto,
Dott.ssa Federica Favro

Dott.ssa Federica Favro Psicologo a Busto Arsizio

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16 SET 2024

Buongiorno Regio,

solitamente queste esplosioni di rabbia si generano quando in precedenza si è cercato di reprimere dei propri bisogni senza soddisfarli, ossia quando, con parole semplici, si è cercato di abbozzare buttando giù tante cose che non ci andavano bene per quieto vivere e per evitare scontri e discussioni, quando ci si è mostrati accondiscendenti senza esprimere i propri bisogni. In questi casi accade che si accumulano frustrazioni e rabbie conseguenti e, ad un certo punto, quando si raggiunge il pieno, la rabbia esplode con crisi eccessive e incontrollabili.

Ne consegue che il modo per evitare di arrivare a questi eccessi e ai conseguenti sensi di colpa, è quella di imparare ad esprimere le proprie esigenze e i propri bisogni in maniera serena e assertiva, senza tenerseli dentro e abbozzare. Per arrivare a questo, bisogna lavorare su di sé per capire perché si teme tanto un eventuale scambio di vedute diverse e un'eventuale discussione: perché non si tollera la critica dell'altro? Esprimendo i propri bisogni si teme un allontanamento dell'altra persona? Molti potrebbero essere i motivi, che solitamente vanno ricercati nel proprio passato più lontano.

Spero di esserle stata utile per riflettere su quanto ha vissuto e sta vivendo.

Un caro saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi

Dott.ssa Claudia Cioffi Psicologo a Ancona

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16 SET 2024

Gentile utente,

Capisco quanto possa essere difficile per lei riflettere su ciò che è accaduto e sentire il peso del suo comportamento. È positivo che si sia reso conto dell'errore e che abbia chiesto scusa, ma è naturale che ora provi preoccupazione e senso di colpa.

Il primo passo per evitare che situazioni simili si ripetano è riconoscere l'importanza di gestire lo stress e la rabbia prima che diventino incontrollabili. Spesso, questi sentimenti si accumulano fino a esplodere, e può essere utile imparare a riconoscere i segnali di avvertimento che ci indicano che stiamo perdendo il controllo.

Potrebbe considerare delle tecniche per gestire lo stress e la rabbia, come la respirazione profonda, la meditazione o esercizi fisici che aiutano a sfogare le emozioni in modo sicuro. Anche il dialogo con un professionista della salute mentale, come uno psicologo, può essere molto utile per lavorare sulla gestione delle emozioni e identificare eventuali fattori scatenanti che potrebbero portare a future esplosioni di rabbia.

È importante anche non essere troppo severi con sé stessi. Il fatto che lei si renda conto di ciò che è successo e che voglia migliorare è un segno di maturità e desiderio di cambiamento. Questo incidente non definisce chi è, ma può rappresentare un'opportunità per imparare e crescere. Prendersi cura del proprio benessere emotivo e lavorare su come gestire le emozioni in modo sano la aiuterà a evitare situazioni simili in futuro.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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16 SET 2024

Gentile Regio,
Grazie per avere condiviso questa consapevolezza, si perchè è gia un grande passo in avanti essere consapevole delle proprie emozioni e dargli un nome, vuol dire riconoscerle. Lo stress e la rabbia, se alimentate nel lungo periodo, possono scatenare reazioni i come quella che ha descritto lei. Ci sono delle pratiche come la mindfulness che possono esserle di grande aiutoper fare contatto con se stesso e riuscire a gestire al meglio lo stress.
E' importante imparare a canalizzare le emozioni, specialmente sotto stress. un percorso di psicoterapia sicuramente può aiutarla a lavorare su queste dinamiche, capire da dove arrivano, senza scatenare il suo senso di colpa, ma andando a riscoprire le sue risorde interiori. Rimango a disposizione anche online
Saluti,
Dott.ssa Simona Adorni

Dott.ssa Simona Adorni Psicologo a Podenzana

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