Buongiorno, ho 42 anni e ho sempre avuto un rapporto conflittuale con mia madre. Da adolescente sono stata vittima di bullismo e ho cercato aiuto in lei (papà era sempre al lavoro per mantenerci e comunque con lui ho sempre avuto un rapporto affettuoso e da lui mi sono sempre sentita compresa), ma lei mi ha sempre detto che dovevo arrangiarmi da sola. Crescendo, me ne sono andata di casa e sono andata a vivere 200 km lontano. Questo in parte ha giovato al nostro rapporto perché non ha subito ulteriori incrinature, ma sei anni fa ho intrapreso un percorso psicologico per togliermi la rabbia che avevo dentro: ho passato la vita a raggiungere obiettivi per renderla orgogliosa ma lei non ha mostrato mai i suoi sentimenti.
Ora, dopo una relazione finita male, finalmente sono felice con un uomo meraviglioso e che ha cercato di avere un rapporto coi miei genitori, ma lei non fa altro che giudicarlo. Inoltre, sono incinta da poco e pensavo che dicendoglielo avrebbe ‘fatto la mamma’ invece mi ha solo detto che l’importante è che non mi pento di avere un figlio (sono una persona seria e sarebbe impensabile che questa gravidanza non sia cercata e voluta) e il secondo consiglio è stato ‘di mollare sculacciate al bambino se se le cerca’. Come capite, due suggerimenti cinici e freddi mentre io come sempre cerco il suo supporto.
Prima del mio percorso psicoterapeutico volgevo la mia rabbia su me stessa, ora invece sono davvero molto arrabbiata con lei. Perché non può semplicemente essere una madre che cerca di comprendere che io sono una figlia che ha bisogno di vicinanza e affetto?
Vi aggiungo che lei non manifesta affetto nemmeno fisicamente. Credo non mi abbia abbracciata nemmeno quando sono partita per gli Stati Uniti per una esperienza di lavoro, nè quando sono tornata.
Ultima cosa, lei imputa tutto al fatto che è stata ‘maltrattata’ da mia nonna, ma di questo non ho prove… e soprattutto può una persona che è stata maltrattata consigliare di sculacciare un bambino quando ‘se lo merita’?
Le direi di farsi seguire da uno psicologo, ma ovviamente lei dice che sono tutti ciarlatani.
Quale è la cosa migliore da fare per me?
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
6 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 6 persone
Gentile Wickedgarden1001,
La maternita riattiva tutte le dinamiche familiari, il passaggio da figlia a madre chiede di fare i conti sospesi. Lei ha già fatto un percorso di psicoterapia, forse è il momento di fare ancora qualche passo.
Come lei si stupisce.. come può uno che ha subito violenze dire di sculacciare? Perchet il nostro bisogno di ‘salvare il genitore’ e sentirci piuttosto colpevoli noi non ci permettono , spesso, di vedere che il male viene da fuori e non da noi, e quindi di condannare definitamente i metodi coercitivi.
Lei ha già fatto in grande lavoro per spezzare le catene e non passare questa sofferenza ai suoi figli., ora ne potrebbe fare ancora un pezzettino.
Mettendo al centro però il fatto che ora lei custodisce una vita, e va protetta anche da eccessi emotivi e di stress. L’Hypnobirthing può essere uno strumento utile, per concentrarsi sulla sua esperienza di maternita e cercare equilibrio e positività.
La saluto cordialmente
Sono disponibile per approfondire
Dott.ssa Barbara Durand
Ricevo Online ed a Torino in studio
7 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buon pomeriggio signora! Dal suo racconto sì percepisce tanto dolore e rabbia, oserei dire che sento un’aspettativa di attenzioni e amore che vorrebbe ricevere da sua mamma, soprattutto ora che sta diventando lei mamma. Purtroppo non possiamo obbligare qualcuno ad iniziare un percorso psicoterapeutico deve essere una necessità della persona avere voglia di conoscersi e migliorarsi. Però quello che si può fare è iniziare un proprio percorso per non ricadere in errori fatti dai nostri genitori. La gravidanza e la maternità riattivano in un modo o nell’altro delle dinamiche familiari vissute, delle paure, aspettative o esigenze. Quello che mi sento si rimandarle è di darsi nuovamente la possibilità di lavorare su questa rabbia percepita.
7 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno, quando una persona si comporta come sua madre ha alle spalle un'infanzia difficile ed una vita non soddisfacente. Ci aspetteremmo il contrario (hai sofferto e non dovresti far passare a tua figlia quello che hai passato) ma io dico sempre ''noi siamo quello che siamo stati in passato, quello che abbiamo vissuto). Indubbiamente sua madre avrebbe bisogno di aiuto ma non lo accetterà anche per non dover ripercorrere tutta quella sofferenza. Ricordo che quando dissi a mia madre di essere incinta l'unica cosa che mi disse fu '' ma lo sai che ci creerai un problema al lavoro?'' perchè li aiutavo nell'azienda di famiglia....La nascita di mia figlia ha aggiustato alcune cose, è una nonna presente e si è smussata in tante cose. Certo non è stato facile ma vedrà che le cose miglioreranno. Se volesse comunque avere un confronto non esiti a contattarmi, lo farò molto volentieri.
Un saluto.
Marina
6 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentilissima,
innanzitutto desidero ringraziarti per aver condiviso la tua esperienza. Immagino che non sia stato facile viverla, né tantomeno metterla nero su bianco qui.
A volte, anche senza accorgercene, cerchiamo di influenzare coloro che ci circondano, anche quando non si rendono conto del danno che ci causano. Spesso ci troviamo di fronte ad un muro, e siamo noi gli unici a soffrirne. È molto importante riflettere sul modo in cui reagiamo agli eventi che ci coinvolgono e su come ci fanno sentire. A volte sono i nostri pensieri a causarci più sofferenza di quanto la situazione stessa non faccia, generando sentimenti e comportamenti contrastanti e dolorosi.
Possiamo intervenire su questi pensieri, lavorando in modo specifico sull'accettazione, perché in molte situazioni, la cosa migliore che possiamo fare è accettare che alcune persone e situazioni resteranno immutate e non sarà in nostro potere cambiarle, ed intervenire su ciò che invece possiamo cambiare, il nostro modo di fronteggiarle.
6 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Wickedgarden, come prima cosa le voglio dire che ha fatto una scelta decisa e corretta quando ha intrapreso il suo percorso terapeutico, che l'ha portata a gestire la rabbia che rivolgeva contro se stessa a causa del cattivo rapporto, che ha sempre avuto con sua madre.
Come sento dalle sue parole, è stato molto difficile cercare di trovare una strategia per ricevere i riconoscimenti e i gesti d'affetto da parte di sua madre, gesti che fino ad ora non le sono mai arrivati, neanche in un momento così bello e delicato della sua vita insieme al suo compagno.
Le propongo quindi due spunti di riflessione che mi auguro possano esserle utili in questo momento importante della sua vita:
1) Riguardo a sua madre, seguendo l'ipotesi del possibile maltrattamento subito dalla nonna, purtroppo il suo comportamento è perfettamente in linea con i processi psichici delle persone maltrattate, ovvero subisco qualcosa e il dolore è così grande da non riuscire ad elaborare la portata dell'evento, con la conseguenza di attuare con i figli le stesse vicissitudini subite.
Per questo motivo è probabile che ancora oggi la signora non voglia parlare con nessuno del suo passato, da qui l'idea che tutti gli psicologi siano ciarlatani .
2)Per quanto riguarda la sua persona credo che lei abbia mostrato molto coraggio a mettersi in gioco con un terapeuta, coraggio che invece sua madre al momento non sembra possedere . Inoltre visto la nuova fase della vita che sta affrontato e viste le sue risorse ( aver trovato un uomo meraviglioso, la sua capacità di riflessione e di venir fuori dai problemi con le sue forze) potrebbe esserle utile fare un'ulteriore riflessione sul suo passato e sulla difficile relazione con la mamma.
Resto a disposizione per ogni dubbio o chiarimento,
un caro saluto,
dott.ssa Bianchi Eugenia
6 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara,
la cosa migliore per lei? Andare oltre; oltre le premesse ingabbianti della famiglia d'origine materna, che rischiano di chiuderla in un recinto di pattern (schemi comportamentali rigidi appresi) i quali non aprono a nuove prospettive. Come? All'interno di un percorso di psicoterapia, nel quale eventualmente rielaborare, ridefinire e ridimensionare i suoi vissuti.
Sono a sua disposizione per qualsiasi approfondimento, anche online.
6 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno,
mi rendo conto che essere vittima di bullismo a scuola e non poter contare sulla propria madre deve essere stato doloroso; l'affermare che doveva arrangiarsi da sola indica una scarsa se non assente capacità genitoriale che probabilmente ha reso anche la sua stessa vita più limitata.
Può sembrare assurdo, ma in realtà ha senso, che con la distanza lei ha notato un giovamento al rapporto: in qualche modo la distanza ha aiutato a separare il suo bisogno "da bambina" di una madre affettuosa e l'incapacità di sua madre di farlo.
La rabbia che lei ha scoperto in terapia come "ho passato la vita a raggiungere obiettivi per renderla orgogliosa ma lei non ha mostrato mai i suoi sentimenti" è una rabbia non adatta, mi permetto. Sarebbe più sano per lei riuscire ad avvicinarsi alla paura di passare la sua vita con il fine di rendere orgogliosa sua madre, che non ne è capace, con il risultato di buttare via la sua vita e l'orgoglio che lei può avere per se stessa.
Ora che lei è felice con suo marito ed è incinta, rifletta sul se anche ora vuole continuare ad aspettarsi l'orgoglio di sua madre oppure se vuole godersi a pieno questa gioia nella sua vita. Lei ha 42 anni, ora l'affetto e la vicinanza di cui ha bisogno è suo marito che deve darglielo. La cosa migliore per lei rispetto a sua madre sarebbe accettare di avere e di aver avuto una madre limitata e non capace (che si ricordi, ha limitato la stessa vita di sua madre molto probabilmente) di genitorialità; nel rispetto di come è sua madre, lei potrebbe scoprire un nuovo modo di relazionarsi a lei (come ad esempio la distanza a 200km ha permesso di non avere altre incrinature). Da bambina e da adolescente il "ruolo" di figli è quello di imparare dai genitori e poi cominciare ad avere una propria identità, da adulti il figlio ha la responsabilità delle proprie scelte nel diventare autonomo e indipendente.
L'obiettivo per lei potrebbe essere quello di accettare i limiti di sua madre, per separarsi e godere della sua vita autonoma per non rischiare di far ricadere inconsapevolmente tutto questo sulla sua famiglia e arrivare ad essere serena rispetto a sua madre.
6 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Wickedgarden1001, e in primis auguri per la sua gravidanza. Da quello che scrive per lungo tempo ha provato a compiacere sua madre forse sentendosi responsabile del trattamento che le riservava, probabilmente poi con la terapia è riuscita ad affrancarsi dalla colpa, ma le resta la rabbia nei confronti di sua madre e chiede cosa può fare, forse l'unica possibilità è accettare che sua madre è così, certo non è una cosa semplice, ma avendo lei fatto già un grande lavoro potrebbe riuscire a fare anche quest'altro pezzo. Giustamente pensa che a sua madre a gioverebbe un percorso terapeutico, ma non abbiamo il potere di cambiare gli altri o di convincerli a farlo, è dunque bene concentrarsi su se stessi per poter vivere al meglio.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Daria Russo
6 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Signora,
Da ciò che lei dice è possibile che sua madre abbia avuto un’esperienza negativa con la propria madre e che il suo mondo materno ne abbia risentito provocandole sofferenza. Ciò che può accadere in tali casi è che inconsapevolmente, ovvero inconsciamente, il materno ferito si trasformi in emozioni aggressive. Potrebbe essere appunto questa aggressività quella che lei sente, e sentirla in questo momento in cui lei è in stato interessante non è sicuramente una gradevole esperienza. Quando si è in dolce attesa, la tenerezza e l’accudimento sono essenziali. Pertanto le consiglio di proteggersi da attacchi consistenti in cinismo o previsioni negative, mettendo una distanza, sia verbale che fisica. Il consiglio di effettuare una psicoterapia per sua madre resta una chance percorribile, anche per difendersi nel momento in cui l’attacco è troppo invadente del proprio mondo intimo col nascituro.
Dott. Pietro Salemme
6 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Mi spiace molto della situazione con la sua mamma.
Visto che lei non può cambiare la sua mamma.
Può cambiare lei.
Le consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
6 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
capisco bene quello che vive, e il suo desiderio profondo di avere una madre affettuosa e accogliente è legittimo, allo stesso tempo, la sua ricerca disperata che lei sia come vorrebbe non le porterà che delusioni e rabbia.
Ognuno di noi porta dentro i suoi vissuti, le sue credenze e i conseguenti comportamenti. Probabilmente sua madre ha questo atteggiamento freddo e distaccato, perché è l'unica difesa che l'ha aiutata a "sopravvivere" nella sua famiglia d'origine. All'inizio della nostra vita, infatti, ognuno di noi "decide" inconsapevolmente qual è il comportamento più efficace per ricevere le attenzioni di cui ha bisogno. Probabilmente sua madre ha sperimentato che il distanziamento e la mancata espressione delle emozioni erano il modo migliore per non essere trattata male e per avere almeno quel poco di vicinanza di cui aveva bisogno. Se sua madre parla di una madre distanziante e maltrattante, è molto probabile che stia ripetendo i comportamenti del suo modello, suo malgrado. Spesso le persone che hanno vissuto esperienze traumatiche di questo tipo, seppure abbiano l'intenzione di non ripeterle, si trovano invece a mettere in atto proprio quegli stessi comportamenti, perché sono gli unici che conoscono.
A mio parere, potrebbe esserle d'aiuto un supporto psicologico per arrivare ad accettare sua madre così com'è. Ora è adulta e, anche se il suo desiderio di avere una madre accudente e amorevole è legittimo, può cavarsela da sola, prendendosi cura di sé e della nuova famiglia che si è creata. La chiave di tutto è il perdono e l'accettazione di questa madre che, sicuramente, è così fredda, perché non ha imparato a fare diversamente. Penso che, quando non avrà più aspettative su sua madre, riuscirà a trovare la serenità e magari a modificare il suo rapporto con lei in positivo.
6 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile utente, comprendo bene la sua sofferenza per il mancato appoggio e affetto della sua mamma. Purtroppo non possiamo obbligare le persone a cambiare o a farsi carico delle loro problematiche relazionali, ciò che lei può fare è farsi aiutare tramite un percorso psicologico a gestire la relazione con la propria madre per ridurre al minimo la propria sofferenza. Non è semplice accettare che le manifestazioni d'affetto e le validazioni che cerchiamo da una figura così importante potrebbero non arrivare, la tendenza a cercare l'approvazione e l'amore della propria madre è innata. Tuttavia, "da una rapa non si cava sangue". Può essere che sua madre sia così perché è stata maltrattata, ma le consiglio di non perdere tempo ad analizzare le motivazioni del suo essere in questo modo, di non perdere tempo a fare la terapeuta della sua mamma: non si carichi di ulteriori oneri che, fortunatamente, non le competono.
Le faccio un grande in bocca al lupo,
Cordiali Saluti
Dott.ssa Francesca Gastaldo
6 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
A volte sembra così strano voler sentire da una madre parole come “Ti voglio bene” ,“Sono orgogliosa di te”, “non preoccuparti ci sono io”.. invece queste parole non arrivano mai.
Se la cosa la può consolare non è la sola a vivere questo tipo di relazione con la propria madre.
Sua madre è fatta così e non cambierà anche se sembra impossibile da credere. Ma la cosa importante è che non è colpa dei figli se i genitori sono poco empatici.. Non sprechi troppo energie nel cercare di renderla fiera o compiacerla. Cerchi di concentrarsi su di sé e sulla vita che porta in grembo. Sono certa che sua madre le voglia bene a modo suo. Ricordi le cose positive che le ha trasmesso mentre le negative le lasci andare. Probabilmente il suo comportamento dipende dal suo passato ma non si faccia condizionare. Sia fiera di se stessa e faccia le cose per il semplice piacere di farle, l’unica persona che può giudicare e’ lei stessa. Vedra’ che presto arriverà un po’ di sana serenità e felicità.
6 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno,
Sicuramente la distanza aiuta, ma non pacifica. Deve essere stato molto difficile per lei ed è stata davvero molto brava nel costruire la vita che meritava. Tuttavia la rabbia potrebbe essere un indicatore del fatto che qualcosa del rapporto con sua madre ancora non sia stato elaborato .
Il mio consiglio è riprendere in mano la sua analisi personale, per sé e per il piccolo/a in arrivo e per evitare che ferite del passato trovino il tempo per ripetersi.
Spero di esserle stata d'aiuto
6 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buongiorno carissima,
con sincera vicinanza le dico che non so quale sia la cosa migliore per lei. Ha avuto coraggio nel chiedere aiuto e il consiglio è quello di continuare soprattutto ora che sta diventando madre.
Nessuno purtroppo nemmeno il suo partner può darle l'amore di una bambina, di quella bambina, che non è stata vista e amata. Non può riaverlo indietro, è duro da capire quello che possiamo fare è diventatare genitori di noi stessi e se si riesce con il tempo diventare genitori dei nostri. Le sembrerà strano ciò che scrivo. Quello su cui può contare è l'amore che prova lei e che nonostante l'assenza di una madre accuditiva è riuscita a costruire.
Un caro saluto e congratulazioni
Un caro saluto
Dott.ssa Cecilia Cicchetti