MIO FIGLIO E L'ASILO

Inviata da Pamy · 8 ott 2024 Psicologia infantile

Buon pomeriggio, sono una mamma di un bimbo che a fine ottobre compirà 3 anni. Il 12 settembre ha iniziato la scuola dell'infanzia pubblica ed è andato volentieri fino a che non è iniziata la mensa il 30.09. Premetto che all'età di quasi 2 anni ha frequentato il nido in una struttura paritaria in cui non ha avuto problemi particolari incluso il pranzo.
Come dicevo dal 30.09, a mensa iniziata, mio figlio non vuole andare più a scuola, dice che è brutta e non va oltre questa risposta; inoltre le maestre negli ultimi giorni mi hanno chiamato spiegando di aver provato a distrarlo in tutti i modi ma senza riuscirci, chiede costantemente di me piangendo e ciò capita anche se lo lascio a casa con mio marito o mia suocera.
Come posso fare per rendergli la situazione più tranquilla?
Grazie

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Miglior risposta 9 OTT 2024

Salve Pamy,
Grazie per la sua condivisione; immagino sia un momento difficile dove sente di non saper come aiutare il suo piccolo. Consideri che il periodo che sta attraversando suo figlio è di grande cambiamento: in questi momenti può essere normale che lui abbia maggiore bisogno di lei. Inoltre, dal punto di vista emotivo, l’età che ha è un fattore importante per la sua modalità d’espressione; cerchi di esplorare, senza pressioni, cosa possa significare il termine brutto per lui.

La distrazione di cui parla, che le maestre mettono in atto per tranquillizzarlo, invece, non ha una gran funzionalità, perché lo sposta da un sentire importante che in quel momento vive e sarebbe importante che attorno a lui ci fossero persone che le validano queste emozioni; questo permetterebbe anche una maggiore esplorazione.

Consideri di valutare se ci siano stati cambiamenti importanti nella vostra famiglia, che possono aver influito sul piccolo; qualora la sua difficoltà continuasse si affidi ad un professionista del settore.

Spero di averle dato qualche spunto,
Dott.ssa Giorgia Tanda.

Dott.ssa Giorgia Tanda Psicologo a Roma

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17 OTT 2024

Buonasera,

piacere sono la dott.ssa Virginia Babusci.
Immagino che avrà già avuto ulteriori risposte ma, leggendo il suo messaggio, ci tenevo a darle anche il mio feedback.
La variabile da considerare sembrerebbe essere la situazione mensa, come da lei riferito, ma per confermare sicuramente servirebbero ulteriori informazioni (che sarei disposta volentieri ad accogliere in privato).
Non avendo il bambino espresso con lei il suo disagio in modo completo dal punto di vista verbale (cosa normale data l'età), bisognerebbe approfondire la dinamica del pranzo a scuola attraverso le insegnanti, che hanno la possibilità di osservare direttamente. Ciò per comprendere se vi sono delle situazioni o dei comportamenti che possono rendere frustrato il bambino, fino alla mancata accettazione della scuola e alla ricerca costante di un punto di riferimento (rappresentato assolutamente da lei).
Sicuramente c'è un qualcosa che NON tranquillizza il bambino, che lo intimorisce a tal punto da non rendere piacevole l'intera giornata scolastica. Inoltre il bimbo potrebbe non riuscire a far capire a chi ha intorno il disagio che sta vivendo e come meccanismo attua il rifiuto e l'evitamento (data l'età la miglior reazione è quella emotiva dal punto di vista del bimbo).
Non avendo per ora ulteriori informazioni, consiglio intanto di tentare di rafforzare la comunicazione con il bambino, ponendo delle domande che possano aiutarlo a comprenderSI maggiormente, ovvero domande che possano indagare il perché di alcune frasi (es. "la scuola é brutta") e il perché di alcune espressioni emotive (es. il pianto). Ciò potrebbe aiutare il bambino a capire meglio cosa sta provando e con quale intensità e anche a capire come riuscire a tirare fuori il tutto in famiglia e a scuola, continuando ovviamente a frequentare.

Detto questo rimango assolutamente a disposizione, sperando di essere stata in qualche modo di aiuto.

Dott.ssa Babusci

Virginia Babusci Psicologo a Fiumicino

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10 OTT 2024

Cara mamma,
quello che suo figlio e lei state attraversando è un momento di passaggio importante che richiede un pò di pazienza.
Molto spesso, dopo la fase di novità iniziale dell'inizio della scuola(dove tutto sembra procedere bene) , nei bambini subentra la reale consapevolezza del cambiamento che stanno attraversando, con una conseguente insorgenza di segnali di difficoltà nell'adattamento all'ambiente ( che può essere legata a qualche aspetto specifico, come alla mensa in questo caso...) . Le consiglio di comunicare con chiarezza alle maestre le sue perplessità, per comprendere se c'è stato o meno qualche episodio specifico che può aver turbato il suo bambino e che merita di essere indagato. Ma, se questo non fosse accaduto, il consiglio da professionista, ma anche da mamma che posso darle, è quello di stargli accanto nella difficoltà emotiva che vive, comprendendo però che in questa fase è sano e normale che avvenga.
E' importante soprattutto riuscire a dargli il giusto tempo .
Con l'augurio che il suo bambino possa presto trovare il suo equilibrio,
le auguro una buona giornata !
Dott.ssa Anna Lucia Marzia

Dott.ssa Annalucia Marzia Psicologo a Roma

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10 OTT 2024

Gentilissima, suo figlio ha iniziato un percorso nuovo che vuol dire far un passo importante nella sua crescita e anche nella crescita della relazione mamma-bambino. Allontanandosi da lui perde la sua sicurezza e quindi piange all'asilo ma anche se lo lascia con il papà o la nonna. Pur avendo frequentato il nido (che però era in una scuola paritaria, probabilmente con pochi bambini e un rapporto stretto con le maestre) la situazione è ben diversa. Ora gli chiedono una maggior autonomia, i bambini sono tanti e probabilmente c'è una gran confusione. Il momento del pasto è un momento molto importante per il bambino, è un momento intimo che il bambino ha vissuto a lungo con la mamma, a scuola fa fatica a mangiare perché non si sente sicuro del fatto che mamma tornerà. Dirglielo per cercare di rassicurarlo non serve a nulla, giochi con il bambino cercando di capire quali sono i suoi dispiaceri, le sue paure, le varie emozioni che prova e le accolga in modo sereno, altrettanto dovrebbero fare anche le maestre. Immagino e capisco il suo dispiacere ma è una fase di transizione, va vista come un momento di crescita.
Resto a disposizione,
I miei migliori auguri
dott.ssa Miculian
dott.ssa Miculian

Dott.ssa Orianna Miculian Psicologo a Trieste

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10 OTT 2024

Ciao Pamy.
Dal mio punto di vista, in queste situazioni la strategia migliore è quella di collaborare con le maestre il più possibile, in modo da trovare il più possibile delle strategie che siano lineari sia in casa sia quando il bambino va a scuola.
Le maestre in questo caso sono fondamentali. In particolar modo, per la mia esperienza, potenzialmente per capire se ci sono problemi durante la mensa o la permanenza nella scuola oppure probabilmente gli potrebbe mancare lo stare con la propria mamma.
Dal mio punto di vista, se la situazione fosse particolarmente difficile da affrontare ed il bambino si continuasse a rifiutare di andare a scuola, potreste potenzialmente chiedere un aiuto ad un terapista/psicologo, il quale può supportarvi a realizzare un piccolo progetto da seguire con il bambino, sia a scuola sia quando si trova in casa, in modo da permettertgli anche di abituarsi a questa nuova realtà della scuola.
Le faccio tanti in bocca al lupo.

DOTT.SSA KLAUDIA DEDA Psicologo a Roseto degli Abruzzi

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9 OTT 2024

Buongiorno signora,
come normale che sia, probabilmente suo figlio sta vivendo il cambiamento sia della scuola che dell'inserimento della mensa. Come per tutti, grandi e piccini, nei cambiamenti, nel momento in cui si altera un equilibrio precedentemente ottenuto, si necessita di un po di tempo per far si che l'equilibrio ritorni.
Se pensa che per lei potrebbe essere utile approfondire le dinamiche di attaccamento e separazione nella dinamica madre-figlio,
rimango a disposizione per un eventuale incontro,
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Linda Giomarelli

Linda Giomarelli Psicologo a Sinalunga

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9 OTT 2024

Cara mamma,
capisco la sua preoccupazione da quello che racconta suo figlio sta attraversando un periodo di rifiuto verso il cibo e una ricerca di lei. Il cibo per i bambini è il nutrimento materno quindi spesso possono presentarsi momenti di regressione dove il desiderio del bambino è di essere nutrito dalla mamma. Le crisi subentrano quando l'oggetto d'amore e nutrimento non è presente. All'età di suo figlio si comincia a sentire la separazione dai genitori ma è ancora in costruzione il bambino non è sicuro che l'oggetto d'amore resti anche se non c'è ma ha paura che sparisca. Quello che può fare è nei momenti in cui siete insieme fare una narrazione della giornata d'asilo divisa in fasi (anche quella del pasto) facendosi poi raccontare che cose buone ha mangiato dicendo " Sai la mamma è curiosa non lo sa cosa mangi di buono!" Sono certa che troverà le parole giuste e che questi sono solo episodi momentanei.
Resto a disposizione
Un saluto
Dott.ssa Cecilia Cicchetti

Dott.ssa Cecilia Cicchetti Psicologo a Milano

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9 OTT 2024

Buon pomeriggio. È comprensibile che si senta preoccupata per la reazione di suo figlio alla mensa. A questa età, i bambini possono affrontare transizioni significative, e il pranzo a scuola può rappresentare un cambiamento notevole nella loro routine.

Potrebbe essere utile esplorare con lui le emozioni che prova rispetto alla mensa e alla scuola in generale. Provare a chiedergli cosa rende il momento del pranzo “brutto” potrebbe aiutarla a capire meglio le sue paure o insicurezze. A volte, i bambini possono sentirsi sopraffatti da nuovi ambienti o situazioni, anche se precedentemente avevano avuto esperienze positive.

Inoltre, potrebbe essere vantaggioso introdurre gradualmente l’idea della mensa a casa. Ad esempio, potreste organizzare dei momenti di “pranzo” giocoso, dove imita la situazione della mensa, per familiarizzarsi con essa in un contesto sicuro e divertente.

Infine, continuare a comunicare con le maestre può essere molto utile. Potrebbero avere strategie aggiuntive da suggerire per rendere la transizione più fluida. Ricordi che queste reazioni sono comuni e che con il tempo e il supporto, suo figlio potrebbe adattarsi meglio a questa nuova situazione.

Dtt.ssa Diamante Carta Psicologo a Milazzo

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9 OTT 2024

Buongiorno Pamy, essendo per lui un cambiamento, potrebbe provare a costruire con lui delle nuove routine o delle nuove strategie. Potrebbe, ad esempio, disegnare sulla manina del suo bambino un cuoricino e farne a sua volta uno sulla sua mano in modo che, nel momento del bisogno, possa avere qualcosa di "tangibilmente" collegato a lei; ancora, potrebbe provare, oltre ad accogliere l'emozione della scuola "brutta", a fare insieme un disegno in un momento di calma che rappresenti questo concetto o, ancora, aiutarsi con libri che possano essere centrati sulle emozioni che le sembra che il suo bambino esprima (non solo a scuola, ma anche a casa con figure diverse da lei). Ovviamente questi sono tips generici, ma spero che qualcuno possa fare al suo caso!

Dott.ssa Ilaria Francomano Psicologo a Verona

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9 OTT 2024

Cara Pamy, è comprensibile la preoccupazione e la frustrazione di non sapere cosa stia succedendo al proprio figlio. Il passaggio dal nido, dove c'è una maggiore attenzione e "coccola" del piccolo, alla materna dove si inizia ad introdurre un nuovo tipo di approccio è molto dura per i bambini. IL fatto che abbia questa difficoltà nell'ora dei pasti è un indicatore molto importante ma ci possono essere tante motivazioni. Potrebbe essere il suo canale per dimostrare un malessere nell'ambientamento, oppure non trovarsi a proprio agio con le modalità delle maestre, oppure ancora riportare sul cibo una difficoltà che vive al di fuori della scuola. Ci sono diverse cose da valutare: quando mangia a casa come si comporta? ci sono stati dei cambiamenti (oltre al cambio scuola) nella vita del bambino?
In quello che riporta sembra esserci una difficoltà nella separazione con lei e questo è piuttosto fisiologico nei periodi di cambiamento. Potrebbe essere utile individuare un bambino con cui si trova in sintonia a scuola e farli mangiare accanto per esempio, mentre a casa è importante che senta che il suo disagio è stato accolto partendo dal comunicarglielo. Provate a fargli domande mentre state mangiando, domande molto semplici come "a chi ti siedi accanto a tavola? ti piace la pasta che fanno? preferisci usare la forchetta o il cucchiaio?" sembrano domande sciocche ma vi possono aiutare ad entrare nel suo mondo e senza prendere di petto la cosa che lo fa stare male e non riesce a dire.
Resto a disposizione
Un caro saluto

Dott.ssa Irene Fortuna

Dott.ssa Irene Fortuna Psicologo a Firenze

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9 OTT 2024

Buongiorno Pamy, mi dispiace per la situazione che si è venuta a creare. Non dev'essere facile per lei gestirla.

La volevo rassicurare, come hanno fatto anche le mie colleghe, sul fatto che i 3 anni sono un'età di transizione sotto molti punti di vista. Può essere quindi normale un cambiamento nel comportamento e nelle reazioni di suo figlio.

I bambini necessitano di più tempo degli adulti per acquisire una nuova routine. La pausa estiva è un tempo sufficiente alla sua età per 'perdere' il ritmo scolastico e sentirsi disorientato.

Accolga le emozioni di suo figlio e parlate delle sue preoccupazioni. Cercate di ripercorrere insieme le fasi della giornata fino al momento in cui vi ricongiungete, magari anche con l'aiuto di immagini e disegni.
Dia il tempo a suo figlio di abituarsi a questa nuova routine e al cambiamento di maestre e compagni.

Può essere una situazione temporanea che si risolverà anche grazie all'aiuto delle maestre. Se la situazione dovesse persistere si confronti con loro su eventuali strategie o sulla necessità di consultare uno psicologo dell'età evolutiva per esplorare altre cause.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Beatrice Siotto

Dott.ssa Beatrice Siotto Psicologo a Verona

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9 OTT 2024

Buongiorno Pamy,
probabilmente anche il cambiamento, legato al passaggio dal nido alla scuola, può aver destabilizzato suo figlio, che si trova a vivere un’esperienza nuova, e che lui vive come un distacco dalla mamma. Perciò mette in atto tutta una serie di comportamenti finalizzati ad ottenere la sua vicinanza, come il rifiuto di andare a scuola e il rifiuto del pranzo che aumenterebbe il tempo di permanenza.
Il bambino va rassicurato circa il fatto che la mamma torna, adottando delle strategie apposite. Potrebbe, anche d accordo con le insegnanti, fare in modo che resti a pranzo, concordando l’orario di uscita anticipata, facendo in modo da aumentare, gradualmente, il tempo di permanenza.

Saluti
Dottssa Matilde Ragno

Dott.ssa Matilde Ragno Psicologo a Avellino

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9 OTT 2024

Buongiorno, Pamy, l'ingresso in una nuova scuola è certamente molto difficoltoso per molti bambini, devono abbandonare le loro abitudini e con essi gli adulti di riferimento, arrivare poi, in una scuola di un grado superiore, con nuove e più regole può essere molto frustrante per molti bambini. Probabilmente tuo figlio si trova nella fase in cui ha realizzato la nuova realtà scolastica con le nuove regole nuove figure ed anche perdite di figure adulte a cui era affezionato. La sua reazione, alla luce di questi cambiamenti è molto comprensibile, e cerca la figura a cui è più legato cioè la sua mamma. E' necessario comprendere il suo stato d'animo pieno di paure, di confusione e di lutti, riconoscergli ciò che prova parlandone con lui, rassicurarlo ed avviare questo processo insieme alle maestre che alla luce della conoscenza di questi vissuti, sapranno comprendere e rassicurarlo con delle attività che gli permettano di inserirsi in questo nuovo mondo scolastico, vedrai che con pazienza e vicinanza emotiva le cose pian piano cambieranno.
Spero di esserti stata utile, se vuoi sono a disposizione per ulteriori approfondimenti.
A presto,
dott.ssa Concetta Lo Bartolo
Psicologa dello Sviluppo e della Educazione

Concetta Lo Bartolo Psicologo a Bologna

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9 OTT 2024

Capisco perfettamente la tua preoccupazione. Il passaggio dalla famiglia alla scuola dell'infanzia è un momento delicato per i bambini, e l'introduzione della mensa può essere un ulteriore elemento di stress. Ecco alcuni consigli che potrebbero esserti utili:

1. Dialogo con le maestre:

Osservazioni precise: Chiedi alle maestre di darti più dettagli su come si comporta tuo figlio a mensa: cosa lo disturba di più (il cibo, il rumore, la separazione da te)?
Collaborazione: Coinvolgi le maestre nella risoluzione del problema, proponendo insieme delle strategie.
Fiducia: Ricorda che le maestre hanno esperienza e possono offrirti consigli preziosi.
2. Preparazione a casa:

Gioco di ruolo: Simula a casa l'esperienza della mensa, utilizzando le stoviglie e il cibo che tuo figlio troverà a scuola.
Parlare positivamente della scuola: Sottolinea gli aspetti positivi della scuola e della mensa, come i giochi con gli amichetti e il cibo gustoso.
Libri e cartoni animati: Utilizza libri e cartoni animati che raccontano storie di bambini che vanno all'asilo e mangiano insieme.
3. Gradualità:

Ritorno al nido: Se possibile, potresti concordare con la struttura del nido qualche ora di frequenza per un breve periodo, in modo che tuo figlio possa ritrovare un ambiente familiare e rassicurante.
Pranzo insieme: Nei giorni in cui non va a scuola, prova a fargli fare un pranzo simile a quello della mensa, magari coinvolgendolo nella preparazione.
4. Pazienza e comprensione:

Non forzare: Non costringere tuo figlio ad andare a scuola se è troppo angosciato. Potresti peggiorare la situazione.
Ascolta le sue paure: Cerca di capire cosa lo preoccupa e rassicuralo.
Routine: Mantieni una routine serale rilassante e rassicurante prima di andare a dormire.
5. Cause possibili e soluzioni:

Cibo: Potrebbe non piacere il cibo che viene servito a scuola. Prova a parlarne con la cucina della scuola per vedere se possono proporre alternative.
Separazione: La difficoltà potrebbe essere legata alla separazione da te. In questo caso, potresti provare a salutarlo in modo più breve e deciso.
Ambiente: Potrebbe sentirsi sopraffatto dal rumore e dal numero di bambini presenti a mensa. In questo caso, potresti chiedere alle maestre di farlo sedere in un tavolo con pochi bambini.
Ricorda: Ogni bambino è diverso e ha i suoi tempi. È importante essere pazienti e costanti nel supportarlo. Se la situazione non migliora, potresti valutare di consultare un pediatra o uno psicologo dell'infanzia.

Dott. Alessandro Cancellieri Psicologo a Genova

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9 OTT 2024

Buongiorno Sig.ra Pamy, è comprensibile che la situazione possa essere difficile per entrambi. Le transizioni, come l'inizio della scuola dell'infanzia e il passaggio alla mensa, possono essere sfide significative per i bambini piccoli, anche per quelli che precedentemente non hanno avuto problemi di adattamento.

Le propongo alcuni suggerimenti che potrebbero aiutare suo figlio a sentirsi più a suo agio:

Parlare della scuola: Dedicare del tempo a parlare con lui della scuola dell'infanzia in modo positivo. Raccontandogli delle attività divertenti che può fare, dei giochi e dei suoi compagni e che al termine dei giochi ci saranno dei pasti gustosi.

Rituali di partenza: Stabilire un rituale di partenza potrebbe offrirgli un senso di sicurezza. Questo può includere un saluto speciale, un abbraccio prolungato o un "saluto" al suo giocattolo preferito prima di andare a scuola.

Esplorare la mensa insieme: Se possibile, visitare la mensa insieme a lui in un altro momento, quando non ci sono altri bambini. Questo può aiutarlo a familiarizzare con l'ambiente e a rendere la situazione meno spaventosa.

Rassicurazione: validare il suo stato d'animo: il sentirsi un po’ ansiosi quando si affronta qualcosa di nuovo. Spiegargli che lei e lui lo potete affrontare insieme e che è una fase che passerà.

Comunicazione con le maestre: Rimanere in contatto con le maestre è fondamentale. Chieda loro di continuare a cercare modi per coinvolgerlo durante il pranzo che potrebbero attirare la sua attenzione e distrarlo dall’ansia.

Transizioni graduali: Se possibile, consideri di abbreviare il tempo che passa a scuola, iniziando con ore brevi e aumentando gradualmente, in modo che possa adattarsi progressivamente alla nuova routine.

Attività rilassanti: Introdurre momenti rilassanti, come lettura o gioco tranquillo, dopo il ritorno da scuola, per aiutarlo a decomprimere e rendere la transizione più dolce.

Infine tenga presente che ciascun bambino ha il suo ritmo e le sue modalità di adattamento. Se dopo un periodo di tempo le difficoltà persistono, potrebbe essere utile consultare un professionista per esplorare ulteriori strategie di supporto.
Confidando che l'adattamento alla situazione giunga velocemente, le porgo un cordiale saluto.

dott.ssa Sabina Aldrovandi

Sabina Aldrovandi Psicologo a Piacenza

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9 OTT 2024

Buongiorno signora
Il cambiamento porta sempre dei problemi.
Specialmente per un bambino.
Che cosa e successo?
E nato un fratellino? O sorellina?
Oppure altre situazioni?
Si rivolga ad uno psicoterapeuta, per farsi aiutare.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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9 OTT 2024

Buongiorno signora.
Non esistono risposte preconfezionate valide per tutti i bambini.

I sintomi che manifestano i bambini sono spesso un megafono, bisogna conoscere da vicino la situazione, parlarsi e comprendere come fare per significare le loro richieste.

Se fatica a separarsi da lei bisogna approfondire cosa teme e perché ed anche cambiamenti o eventi per noi adulti insignificanti vanno compresi con gli occhi dei bimbi.

Se desidera sono disponibile ad approfondire.
Ricevo online ed in studio a Torino

Cordialmente

Dott.ssa Barbara Durand

Dott.ssa Barbara Durand Psicologo a Torino

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9 OTT 2024

Buongiorno Signora,

La prima cosa che bisognerebbe sapere è come avviene il distacco, quando vi salutate il bambino è tranquillo?
Non sta piangendo?
In seguito posso dirle che la distrazione non è un buon modo per aiutare un bambino a calmarsi, perché appena l’attenzione non viene più forzatamente attirata, il bambino ritorna a piangere o comunque al comportamento precedente.
Anche in questo caso, per poterle dare un’indicazione più precisa dovrei sapere normalmente qual è la modalità con cui aiuta suo figlio a calmarsi.

Rimango a disposizione.
Dr.ssa BoveAngeretti

Dr.ssa Barbara Angeretti Psicologo a Milano

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9 OTT 2024

Buongiorno
Immagino che per lei sia frustrante non capire come mai suo figlio stia sopportando male questo nuovo inserimento all’asilo. Mi sento di rassicurarla e dirle che questo comportamento è normalissimo. Su figlio a breve compirà 3 anni e’ piccolino e inizia a percepire il distacco dalla figura di attaccamento primaria.. proprio lei la mamma. E questa è la sua protesta!! Cerchi di avere molta pazienza perché ogni bambino ha bisogno del suo tempo per iniziare a tollerare la frustrazione che deriva dal suo distacco.
Quando sta insieme a suo figlio lo coccoli e gli dia tanto affetto continuando a rassicurarlo spiegando che l’asilo è un luogo divertente sicuro in cui la
Mamma non lo abbandonerà mai ma tornerà sempre a prenderlo. Rimango a disposizione

Dott.ssa Bonato Elena Psicologo a Scorzè

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9 OTT 2024

Buongiorno
Tenga conto che l'inserimento in una nuova scuola può senz'altro creare disagio in un bambino anche se ha frequentato il nido.
Siccome però i fattori che entrano in gioco sono davvero tanti, la cosa più utile ed efficace che può fare è chiedere una consulenza ad una psicologa infantile per aiutarla a capire come interpretare questi segnali di disagio e agire nel modo più corretto per il bambino.
Rimango a disposizione se vuole per approfondire quello che state vivendo.
Saluti
Serena Costa psicologa dell'infanzia e blogger di Connettiti alla psicologia dei bambini

Dott.ssa Serena Costa Psicologo a Giovo

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9 OTT 2024

Cara P. , sa a volte noi adulti diamo per scontato che la vita dei bambini sia più semplice della nostra , ma di fatto loro, come noi ,sono costretti dalla vita ad affrontare tanti cambiamenti e i cambiamenti hanno un effetto amplificato per loro che sono molto più legati di noi alle routine . Il distacco dalla figura materna per quanto a volte possa apparire d'obbligo e anche scontato e’ uno dei momenti più difficili per un bambino , significa perdere il contatto con la sua base sicura e trovarsi da solo di fronte al mondo . Indubbiamente è un momento di crescita ma non per questo scontato . Suo figlio in questo momento sta vivendo una separazione dopo una lunga vacanza estiva e in più in un luogo e con persone ancora per lui sconosciute oltre al fatto di avere perso i legami costruiti nella vecchia scuola che gli garantivano in questo passaggio un senso di maggiore sicurezza . Insomma se ci riflettiamo e’ un momento difficile per lui e quindi il rifiuto , la non accettazione e la protesta ci stanno tutti . E allora dobbiamo pazientare e dargli del tempo prima di parlare di altri cambiamenti e fare scelte azzardate . Intanto garantirgli quella sicurezza emotiva di cui ha bisogno , con una maggiore vicinanza affettiva . Occorre che l’inserimento a scuola sia graduale e che i tempi si prolunghino sempre un po’ di più , e’ importante dare dei riferimenti temporali tipo “ dopo la merenda “ per fare capire al bambino quando arriverà a prenderlo in modo che lui possa avere un orientamento , e dopo la scuola dedicargli il suo tempo . Sarebbe importante anche premiare i comportamenti positivi , ad esempio quando entra senza piangere con un piccolo regalino . Dopodiché , appurato che non ci siano altre preoccupazioni possibili relative al contesto scolastico , bisogna dargli tempo , vedrà che andrà tutto bene . Cari saluti

Dott.ssa Laura Baiano Psicologo a Pozzuoli

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9 OTT 2024

Salve,
la situazione che descrive è abbastanza comune nei bambini in età prescolare, specialmente quando si verificano cambiamenti nelle routine scolastiche, come l'introduzione della mensa. È possibile che suo figlio stia attraversando una fase di adattamento, in cui l'ambiente e le dinamiche della scuola dell'infanzia risultano nuove e, in parte, disorientanti.
Cerchi di parlare con lui in momenti di tranquillità, magari a casa, e cerchi di capire se ci sono particolari preoccupazioni o paure legate alla mensa o ad altri aspetti della scuola. A volte i bambini non sanno esprimere chiaramente le loro emozioni e possono aver bisogno di aiuto per trovare le parole giuste. Lo rassicuri sul fatto che è normale sentirsi un po' spaventati o tristi quando ci sono novità, ma che con il tempo le cose miglioreranno.
È utile mantenere un dialogo aperto e costante con le insegnanti, condividendo con loro le preoccupazioni di suo figlio. Insieme potreste trovare strategie personalizzate per aiutarlo a sentirsi più a suo agio, come coinvolgerlo in attività che gli piacciono o permettergli di portare con sé un oggetto da casa che gli dia conforto.
A casa, potrebbe aiutare suo figlio a vivere momenti di separazione in modo graduale. Questo lo abituerà a trascorrere tempo senza di lei, riducendo l'ansia da separazione. Ad esempio, può iniziare con periodi brevi e poi allungarli progressivamente, sempre spiegandogli che tornerà presto e mantenendo la promessa.
I bambini trovano conforto nelle routine. Cerchi di mantenere una certa coerenza nei rituali della giornata, soprattutto al momento di accompagnarlo a scuola. La regolarità e la prevedibilità possono ridurre l’ansia e dare al bambino un senso di sicurezza.
Infine, mostri un atteggiamento positivo nei confronti della scuola e della mensa. Se percepisce che anche lei è tranquilla e serena riguardo all'ambiente scolastico, potrebbe sentirsi più sicuro e disposto ad affrontare il nuovo contesto con meno timore.
Le difficoltà che suo figlio sta affrontando possono essere temporanee e, con il giusto sostegno, riuscirà ad adattarsi meglio alla nuova routine. Se il disagio dovesse persistere, potrebbe essere utile confrontarsi con uno specialista per valutare ulteriori strategie di supporto.
Resto a sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o supporto.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Pinella Chionna

Dott.ssa Pinella Chionna Psicologo a Mesagne

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9 OTT 2024

Gentile Pamy,
Capisco che questa situazione possa essere molto difficile per te e per tuo figlio, soprattutto considerando che aveva già frequentato il nido senza particolari problemi. È importante ricordare che i bambini, soprattutto intorno ai tre anni, attraversano fasi di grande cambiamento emotivo, e spesso faticano a esprimere chiaramente ciò che li disturba.

Il fatto che tuo figlio abbia iniziato a rifiutare la scuola proprio con l'introduzione della mensa potrebbe essere un indicatore importante. Anche se la routine scolastica può sembrare simile a quella del nido, alcuni piccoli cambiamenti – come il modo in cui si svolge il pranzo o l'atmosfera durante i pasti – potrebbero generare ansia o insicurezza. Quando tuo figlio dice che la scuola è "brutta", potrebbe essere utile accogliere questa sua affermazione senza cercare immediatamente di correggerla, ma piuttosto cercando di approfondire in modo delicato. Prova a dirgli che capisci che per lui in questo momento la scuola sembra difficile, e cerca di esplorare, senza forzarlo, se c'è qualcosa in particolare che gli causa preoccupazione.

Inoltre, è normale che un bambino di questa età manifesti una maggiore attaccamento nei confronti della mamma, specialmente in un periodo in cui si sente vulnerabile. Potrebbe essere utile creare una routine rassicurante sia al momento di salutarlo che durante la giornata, magari concordando insieme un piccolo rituale che lo aiuti a sentirsi più sicuro. È importante anche dare il tempo necessario affinché si adatti, rispettando i suoi tempi senza forzarlo troppo.

Se la situazione dovesse persistere, potresti considerare di parlare con le maestre per osservare eventuali cambiamenti nel comportamento durante la giornata, così da poter trovare insieme strategie per supportarlo meglio.

Ricorda che queste fasi, pur impegnative, sono generalmente temporanee e con il giusto supporto emotivo tuo figlio potrà superarle.

Resto a disposizione se ne volessi parlare ancora.
Un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi

Dott.ssa Claudia Cianchi Psicologo a Roma

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9 OTT 2024

Grazie per averci raccontato la sua storia ed immagino la situazione di stress nella quale si trova non sapendo come comportarsi. Premetto dicendo che suo figlio ha tre anni, solitamente vivono ancora in simbiosi con la madre. Il suo comportamento di piangere quando lei si allontana potrebbe considerarsi quasi normale, anche quando lo lascia con il padre o la nonna. Magari suo figlio che per la prima volta a scuola sta vivendo il suo primo vero distacco da lei, andrebbe rassicurato. Dovrebbe iniziare a fargli capire che lei non lo sta abbandonando a scuola ma che tornerà presto a prenderlo, che gli vuole bene ma che a scuola conoscerà tanti nuovi amichetti. Magari potrebbe iniziare a stare con lui qualche ora a scuola, solitamente le scuole i primi giorni fanno proprio questa fase d' inserimento. Il suo rifiuto di mangiare li potrebbe essere un suo meccanismo di difesa per la paura dell' abbandono. Non serve forzarlo, lui capisce tutto, un passo alla volta con la dovuta calma vedrà che se rassicurato potrà migliorare la situazione. Cordiali Saluti

Dott.ssa Ada Palma Psicologo a Giugliano in Campania

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