Non riesco a superare il ricordo

Inviata da paolo · 27 feb 2017 Psicologia risorse umane e lavoro

A ottobre dell'anno scorso ho dovuto far sopprimere la mia gatta improvvisamente per un quasi probabile tumore. Dico probabile perchè per diagnosticarlo sarebbe stato necessario addormentarla, ma le condizioni non lo permettevano: o sarebbe morta sotto esame oppure...

Da quel giorno non faccio altro che pensare a lei. Io vivo da solo e da quel giorno il mio compagno è venuto a vivere con me. Dovrei essere felice ma non lo sono. Mi sento come in "colpa" di aver fatto quello che ho fatto ma non avevo alternative e lei non beveva nemmeno piu' l acqua. La gente mi dice che "era solo un gatto" ma per me era di piu'. L ho tenuta con me 6 anni. L ho presa da un gattile e dopo i primi mesi di diffidenza lei era molto legata a me e vice versa. La chimavo arrivava, mi addormentavo abbracciandola tra le sue fusa, giocavamo insieme.
Una conoscente mi ha detto che non posso umanizzae i sentimneti di un gatto, ma non lo so.. Non ci capisco piu' nulla. E' che dentro di me ho il suo vuoto. Mi manca. Mi manca in casa. Mi manca sempre. Un amico mi ha detto di prendere un gatto di nuovo e ora che sarei "pronto" non posso farlo perchè il mio compagno è allergico e mi ha chiaramente detto che se voglio sarà costreto a tornarsene a casa sua.
E io non trovo giusto questo "ricatto". Gli ho detto di andare da un allergologo perchè ci sono degli aiuti ma lui è fobico verso ogni tipo di medicina da assumere e quindi non lo farà mai.

Mi rendo conto che le persone hanno problemi piu' gravi ma io non so che fare e ogni giorno lo vivo con una malinconia sempre maggiore.

Paolo7

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Miglior risposta 28 FEB 2017

Caro Paolo,
io penso che non esistano problemi più o meno grandi, penso che ogni tipo di sofferenza sia da rispettare è prendere in considerazione.
Da queste poche righe vengono fuori tante dinamiche e tanti sentimenti, dal senso di colpa che lei stesso riconosce, ma anche il bisogno di affetto, la paura della solitudine, il bisogno di comare un vuoto, di essere compreso e rispettato nel suo dolore e, non per ultima, la sua grande sensibilità.
La cosa migliore che può fare è secondo me, quella di rivolgersi ad uno psicoterapeuta nella sua zona al fine di esplorare insieme queste dinamiche ed elaborare, insieme, la perdita del suo amico fidato.

Le faccio un grande in bocca al lupo

Dott.ssa Ilaria Visconti - Firenze

Anonimo-125947 Psicologo a Firenze

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