Buongiorno, sono Linda e scrivo da Roma. Ho 28 anni. Non riesco ad uscire di casa da da 11 anni e mezzo. Sono andata ( E sono venuti a casa) psicologi, neurologi, psichiatri . inutile dire che non ho risolto niente in tutti questi anni, l unica cosa che riescono a dirmi è " Noi non facciamo miracoli, se non ci metti buona volontà tu , non possiamo costringerti ad uscire." ... Il mio problema in effetti è la paura di sentirmi male fuori casa. Non riesco a stare in mezzo alla gente, mi sento soffocare. Ho paura di morire da un minuto all'altro. Sono ipocondriaca . Ogni giorni ne ho una. Una volta mi fa male il petto, una volta collo, una volta il braccio, e poi mi ritrovi bozzetti dappertutto. Ieri sera non riuscivo a respirare non ho capito se è stato un attacco di panico o asma. È successo tutto così velocemente. Adesso per la paura che ho avuto ieri non sono riuscita a dormire , adesso mi viene da rimettere e ho una paura tremenda. Ho fatto tutte le analisi, e a parte IP colesterolo un po Altino, e la tiroide è in norma, non ho praticamente nulla. Non so più che fare, oltre che chiedere aiuto. Mi sento una cretina che nella vita non è riuscita a concludere nulla di buono. In questo momento mi viene da rimettere, mi sudano le mani, ho una sensazione indescrivibile allo stomaco, e ho l'acido. Non so davvero più che fare. In casa non mi ascolta nessuno. Sono una " Malata Immaginaria." Ma io sto male davvero, sia mentalmente che fisicamente. E a chi posso affidarmi qui da me? A nessuno. Mi scuso per lo sfogo e per essermi dilungata così tanto. Ma non so più a chi rivolgermi .. :(
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23 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Linda che fatica! Leggendoti arriva proprio la disperazione che provi da molti anni, unita anche ad un senso di solitudine....e tutto questo, ahimě, viene da te stessa, non da fuori. Da come parli sembra, da un lato, che tu abbia in qualche modo giâ "deciso" che nulla puö cambiare (e, forse, anche per questo i colleghi ti parlavano di forza di volontâ...). Dall'altro, anche il solo fatto di scrivere qui mostra che in qualche modo stai tendendo una mano sperando che qualcuno l'afferri. Nella tua situazione una psicoterapia, magari affiancata da una terapia farmacologica, ē d'obbligo. Ma la cosa ancora piú importante di questo sei tu, la tua volontâ di migliorarti, la tua fiducia nel fatto che piano piano puoi farcela. Peggio di cosí non puó andare, giusto? E allora parti da questo malessere del momento, fagli spazio e accoglilo perché non puö ucciderti. Piú te lo fai amico meno minaccioso diventerâ....ti invito a cercare (fai un giro su siti e pubblicitâ di settore) un professionista che a pelle ti ispiri fiducia e prova a ributtarti in una nuova esperienza di conoscenza di te. Te lo devi! Resto a disposizione e faccio il tifo per te.
23 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Linda,
Nelle sue parole leggo molto senso di impotenza e frustrazione. Purtroppo la psicoterapia ha il limite della presenza in studio e capisco che questo sarebbe per lei già un primo passo difficile.
Ha mai seguito una terapia farmacologica o pensato ad un periodo sono ricovero per recuperare energie e motivazione?
Sarebbe importante abbassare un po' l'ansia con i farmaci e provare poi ad affidarsi ad una psicoterapia fuori di casa.
A volte anche un ciclo di agopuntura o terapia craniosacrale possono aiutare e ridurre l'ansia e molte delle reazioni fisiologiche che ha descritto. Per la terapia invece un trattamento terapeutico valido è l'EMDR, provi ad informarsi per una consulenza su un terapeuta della sua zona, dall'Associazione EMDR Italia può scaricare i contatti di terapeuti vicino a lei.
Spero di averle almeno in parte risposto,
Buona giornata.
23 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Linda,
è evidente che i suo sintomi più che risolversi sono divenuti cronici. La gabbia di ansia e paura in cui si ritrova rinchiusa deve essere terribile da sopportare. Undici anni sono tanti, troppi, ci può essere speranza di stare meglio se lei non abbandona le sue speranze anche se le sembra difficile o impossibile. Ma, agisca subito, rifletta un po' sul senso di speranza, immagini prospettive di guarigione e incominci subito un nuovo percorso, per quanto possa sembrarle duro e impossibile io le indicherei non in domiciliare, la casa in cui vive è orami la gabbia che la protegge e la costringe però in un percorso sempre più pesante. Lei non è una malata immaginaria, ha una malattia, un serio problema il primo passo utile può essere quello di iniziare ad immaginare di poter uscire da quella casa. So che questo fa esplodere tutte le sue paure ma inizi a immaginare che la speranza e la salvezza sono fuori dal mondo di dolore e paura in cui si ritrova. Un grande pesnatore come Cioran sosteneva che l’ansioso si aggrappa a tutto quel che può rafforzare, stimolare il suo malessere provvidenziale: volerlo guarire significa comprometterne l’equilibrio, dato che l’ansia è il fondamento della sua esistenza e della sua prosperità. Lei si sta nutrendo di paure ed ansie perchè evidentemente nelle sua storia non ha potuto imparare altro ma esiste un altro modo di vivere ed i tentativi fatti per iparare l'hanno riportata indietro. Il fatto che lei scriva qui mi fa credere che lei abbia ancora voglia e anche speranza di uscirne, usi questo se non sa da dove partire e ricominci al più presto una terapia.Un caro saluto e agisca al più presto