Ho paura di non riuscire a superare una delusione d'amore
Salve, provo a spiegare brevemente la mia situazione. Ho 28 anni ed esco da una storia di 9 anni, l'unica storia importante con quello che credevo sarebbe stato l'unico uomo della mia vita. Lui è più grande di me di 6 anni. Iniziata all'età di 18 anni, continuata per anni come una storia a distanza dato che io studiavo fuori, esperienza Erasmus, mentre lui era stabile nel nostro paese. Mai liti furibonde, gelosie, tradimenti. Un amore molto dolce. Dopo 6 anni insieme torno definitivamente a stabilirmi nel paese in cui entrambi viviamo e la storia continua ma senza svolte, ognuno a casa propria. Il nostro amore è sempre puro, innocente, ma forse avrebbe dovuto tramutarsi in qualcosa di più maturo. Lui in questo periodo esce da una società andata male, io ancora studentessa... comunque andiamo avanti, sempre innamorati. Inizia il 2017 e io trovo finalmente lavoro (lui nel frattempo lavora part-time, si iscrive nuovamente all'università ma ancora in debito per la gestione andata male). Il nostro rapporto risente sicuramente sia della nostra precarietà a livello lavorativo che della condizione in cui ci troviamo: viviamo a casa con i genitori - che inevitabilmente sono figure spesso "ingombranti" nella nostra storia, poco tempo e spazio per la nostra intimità, nessun gruppo di amicizie che non ci accomuna, oltre al fatto che negli anni abbiamo portato avanti interessi diversi e divergenti. Credevo però fortemente che dopo aver trovato lavoro le cose sarebbero finalmente cambiate. Ed è stato così...ma in peggio. Alla fine dell'estate lui ha iniziato ad essere sempre più insofferente, indeciso, ha iniziato a farmi richieste fuori da ogni nostro piano, come andare a vivere qualche giorno a settimana (venerdì-sabato e domenica) a casa sua con i suoi. Ha iniziato poi ad "incolparmi" di essermi sempre fatta la mia vita e di aver preso scelte indipendentemente dalla sua volontà, come fare l'Erasmus o decidere di andare in vacanza con le amiche. Mi viene incolpato anche di averlo fatto allontanare dai suoi amici. Nonostante le liti continuo a stargli vicino, a dirgli di avere fiducia e che lo amavo comunque come sempre. Infine, mi rivela che c'è una ragazza con cui si trova molto bene a parlare e che, per la prima volta dopo 9 anni, pensa a qualcun'altra. Anche questo non mi ferma. Il nostro rapporto è qualcosa di più, penso. Nessuna scenata di gelosia. Sono mesi orribili, in cui lui ha messo un muro tra di noi pur non volendo lasciarmi andare. Alla fine decido di lasciarlo andare io, capendo che il suo atteggiamento era finalizzato proprio a questo, che io lo mollassi. Da lì il silenzio, ma sicuramente lui si butta a capofitto nella conoscenza dell'altra. Poco dopo lui torna indietro...mi dice proprio quello che avrei voluto sentirmi dire, ma purtroppo rinnega tutto il giorno seguente, facendo di nuovo a pezzi il mio cuore. Qualcosa si è rotto, dice, per lo meno da parte sua: evidentemente si era stufato, vuole di nuovo essere felice e sorridere e vuole provare con quest'altra ragazza, anche se magari lo lascerà (sempre parole sue). Il tutto sempre in lacrime, sembrava soffrire molto per quello che gli stava capitando. è anche vero che nel frattempo familiari e amici si sono messi in mezzo, rendendo tutto più difficile. Io l'ho amato davvero tanto, con tutti i suoi difetti. Non posso dire di essere convinta che fosse l'unico uomo che potesse starmi accanto, ma lo volevo. Il fatto che abbia deciso tutto lui e che io abbia tentato in tutti i modi di convincerlo del contrario mi fa stare malissimo. Anche perché negli anni è sempre stato innamoratissimo di me, anzi pensavo che tra i due lui lo fosse maggiormente. Ora come ora non riesco più nemmeno a pensare ai momenti belli trascorsi ma solo a quest'ultimo periodo, alle parole e ai gesti di lui, la persona di cui mi fidavo più al mondo. Lo sogno tutte le notti. E comunque sono due mesi che non ci sentiamo più. Non credo di voler tornare insieme a lui perché col tempo ci siamo rivelate due persone diverse: più intraprendente e positiva io, più insicuro, instabile e negativo lui. Vorrei un altro tipo di uomo al mio fianco, ma per ora non c'è spazio nemmeno per l'immaginazione nella mia testa. Conduco la mia vita come sempre, senza alcuna emozione, né positiva né eccessivamente negativa.
Ma se due persone stanno bene e hanno condiviso tanto, perché buttare tutto all'aria anziché provare a rinnovarsi, a riaccendere gli antichi sentimenti, a sentirsi vivi? Sarà sempre così con chiunque, dunque? Passano gli anni, non avvengono svolte, subentra la noia, avanti il prossimo. Mi rende triste anche solo pensare "questo succede perché non hai avuto altre esperienze in amore". C'è davvero bisogno di termini di paragone? Sono amareggiata e sfiduciata.