Non riesco ad agire #2

Buongiorno.
Innanzitutto la ringrazio di aver condiviso la sua storia con noi e posso comprendere il momento difficile che ha passato.
Per capire come comportarsi è bene che lei definisca i suoi valori e obbiettivi personali. Sulla base di quelli può trovare degli strumenti utili per perseguirli.
Oltre a ciò, cosa è che l’ha spinta a tenere un legame con questa persona che continuava ad umiliarla? Cosa pensa lei di se stessa?
Un lavoro profondo su di sé, supportata da una figura professionale, potrebbe aiutarla a trovare la via più adatta.
Rimango a disposizione.
Cordialmente
Dott.ssa Covini Sofia

Una relazione per essere sana si deve basare sul rispetto fiducia dialogo comprensione e sostegno perdono ecc. Tutto questo da entrambe le parti.

Da quello che lei descrive c’è da chiedersi se nella sua relazione ci sono i presupposti per una relazione sana.

Può definire amore una persona che la tratta nel modo tale descritto?
Che futuro potrebbe avere con questa persona?
Che futuro potrebbero avere i suoi figli con una persona che si comporta in questo modo?
È questo il tipo di persona che vorrebbe accanto a sé per la vita, per costruire un futuro insieme?

Questi romanzi sono solo un primo spunto di riflessione per decidere il da farsi in futuro.

Non possiamo pretendere di cambiare le persone

Le consiglio di valutare se è il caso di continuare questa relazione.

Percorso psicologico potrebbe aiutarla a fare chiarezza

Resto a disposizione se ha necessità mi contatti

Buongiorno, provo a darle la mia opinione. Innanzitutto mi dispiace che lei abbia passato momenti difficili e che si sia sentita umiliata da una persona per lei importante, deve essere stato molto difficile per lei. Per quanto riguarda il come dovrebbe comportarsi, è importante, secondo me, che lei capisca prima quale sarebbe il suo obiettivo. Se avere o meno un rapporto con questa persona e che tipo di rapporto avere nessuno può deciderlo per lei, in quanto è la sua vita e nessuno dovrebbe permettersi di stabilire cosa sia più giusto. Non conoscendo la sua storia personale non mi azzarderei mai a darle consigli su cosa sia meglio fare, ma con l'aiuto di un professionista potrebbe iniziare un percorso che da un lato le dia la possibilità di metabolizzare la sofferenza che prova e dall'altro la aiuti ad esplorare cosa la renderebbe felice. Una volta stabilito quale vorrebbe che fosse la destinazione finale, nella massima libertà, si potrebbe lavorare per capire meglio quali comportamenti risulterebbero più funzionali a questo scopo. Se la mia risposta non le risulta sufficientemente chiara, non esisti a contattarmi.
Dott. Carlo Rispoli

Cara Fra,
questa situazione deve averla fatta soffrire molto. Al suo posto mi sarei chiesta: "Cosa mi ha spinta a restare in un rapporto in cui mi sono sentita umiliata?". Come hanno sottolineato anche altri colleghi e colleghe, può essere utile riportare il discorso su di sè, su ciò che lei può fare e pensare per se stessa e il suo benessere emotivo e psicologico a tutto tondo. In seguito, un'altra questione che può orientare il ragionamento è: "Cosa desidero, piuttosto?"; "Come posso prendermi cura di me stessa?".
Più che delle ricette di comportamento, le posso suggerire dei flussi di ragionamento, i quali possono portare ad una maggiore consapevolezza che favorirà, spontaneamente, un cambio di rotta.
Le auguro una buona continuazione,
dott.ssa Di Tillio

Buongiorno, comprendo la sua rabbia. Lei ha incontrato il classico uomo narciso manipolatore e si è sentita vittima, insultata, offesa, umiliata, violata e così via.
Questa esperienza potrebbe essere utile a comprendere il motivo che l'ha tenuta legata a questa persona nonostante tutto. Quindi se stessa.
Per il resto i giochi sono fatti e nessuna vendetta le darà soddisfazione e per lui non può fare assolutamente nulla.
Se non affronta se stessa, prima o poi si ritroverà a vivere la stessa situazione con un altro uomo. Sarà come una calamita per questa gente lì.
Coraggio, si metta in gioco.
Cordiali saluti!

Gentile utente, grazie per la sua condivisione. Immagino stia attraversando un periodo di forte sofferenza per la fine della relazione e per il modo in cui questa si è conclusa. Condivido il suo senso di ingiustizia ma, allo stesso tempo la invito a riflettere sulla disfunzionalità di questa relazione. I comportamenti che ha descritto da parte del suo ex compagno sembrano “poco sani” e, quando si è all’interno di una relazione del genere, possono sembrare normali e giustificati. Approfitti di questo momento per guardare con lucidità la situazione generale. Inoltre immagino che il suo senso di umiliazione abbia a che fare con una sua vulnerabilità personale che potrebbe farsi risentire in questo percorso. Se desidera, può affrontare con un professionista questo tema per non lasciare che i suoi punti di debolezza la facciano ritrovare in situazioni spiacevoli. In bocca al lupo! Dott.ssa Chiara Manna

Buongiorno,
dal suo racconto emerge tanto del suo ex compagno e poco di lei: immagino che si sia sentita senza potere decisionale nella relazione per molto tempo, orientata ad evitare che lui si arrabbiasse e si ingelosisse piuttosto che ascoltare se stessa e chiedersi cosa volesse per sè. In questo momento di separazione la inviterei a lavorare su di sè tramite un percorso psicoterapeutico per rincentrare il focus su di lei e non sull’altro.

Un saluto,

Dott.ssa Camilla Santini

Quando una relazione si conclude porta con sé degli strascichi,a maggior ragione se con una persona che ha una famiglia. Molto spesso si fanno delle promesse,si crede a delle promesse sperando in un futuro insieme,migliore,ma a volte le cose vanno avanti proprio perché non c'è una relazione vera e prioria ed è li che ci si deve interrogare su cosa si desidera avere in quel momento della propria vita. Lei parla di invettive,di insulti da parte di questo uomo,ma molto spesso i dubbi e le gelosie provengono proprio da colui che le mette in atto o non pensa di essere nel giusto. Ognuno ha il proprio passato e la propria storia,così come la propria privacy e dignità ed è importante che queste cose non vengano messe da parte per accontentare la persona con cui si è ma accettare che quello che si è stato, ha formato la persona che si è oggi e che alla base di un rapporto c'è la fiducia,la possibilità di scoprirsi a vicenda senza giudicare l'altro e se così non è,allora bisogna interrogarsi sul perche si accetta una persona accanto che non ha un buon pensiero del compagno/ compagna e soprattutto su cosa si è disposti a fare oltre.
È importante in questi casi prendere in considerazione un percorso psicologico individuale,per poter capire di più sui propri atteggiamenti e sulle risposte in relazione all'altro.

Salve, l’umiliazione che ha subito va al di là di tutto. Nessuna donna, ma in generale nessuna persona di sesso maschile o femminile, dovrebbe subire una tale umiliazione. Il consiglio che mi sento di darLe è quello di approfittare di questo momento per approfondire e comprendere certe emozioni e comportamenti che l’hanno spinta in quella direzione .
Non esiti a contattarmi
Dott.ssa Adelaide Maria Buscemi

Salve! Si tratta chiaramente di una relazione piuttosto problematica e disfunzionale, in cui la gelosia patologica è solo una delle espressioni di problematiche individuali da approfondire.
Ti consiglio di approfittare della fine di questa relazione non per rimuginare su quanto è ingiusto il modo in cui sei stata trattata ma sul perché ti sei trovata in una situazione del genere, magari accompagnata da un professionista.
In bocca al lupo;)

Buongiorno, il comportamento di questo ragazzo è un po' ambiguo, per approfondire la tematica credo sia necessario lavorare sulle motivazioni che la spingono a restare, non sembra una relazione semplice... Non abbia timore di intraprendere un percorso con qualcuno che possa aiutarla a far luce.