Paura di sprecare i miei 20 anni

Inviata da Ms2002 · 26 set 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Ho la sensazione di star sprecando i miei 20 anni.
Tutti dicono che i 20 anni sono gli anni migliori di tutta la vita, che devi goderteli, divertirti, uscire, conoscere persone, viaggiare, altrimenti te ne pentirai per tutta la vita. Ecco questa è la mia più grande paura, arrivare a 30 anni con la consapevolezza di aver sprecato la mia gioventù.
Ad oggi ho 22 anni e non sento di star vivendo questi anni come vorrei. Sono al quarto anno di giurisprudenza, mi piace quello che studio, sono in pari con gli esami e ho una media molto alta. Il problema è che nella mia vita studio e basta, non faccio altro.
Ho pochi amici: alcune amiche del liceo che però vedo giusto due volte l’anno e un gruppo di amici all’università con cui mi trovo benissimo. Il problema è che loro sono tutti fuorisede e abitano in centro, quindi escono sempre la sera senza problemi, mentre io abito in un paese a circa mezz’ora di macchina e non guido. Ho la patente da un anno, ma mia madre non mi lascia guidare da sola perché abbiamo una sola macchina e non possiamo permettercene un’altra se dovessi avere un incidente; oltre al fatto che non mi sento affatto sicura alla guida specialmente se da sola (non ho mai guidato da sola finora), e se dovessi rimanere bloccata con la macchina per qualche motivo non avrei nessuno che possa venirmi a prendere. Per cui esco poche volte (tipo una volta ogni 2 mesi) perché mi sento in colpa a farmi venire a prendere da mia madre, anche perché loro escono spesso anche in mezzo alla settimana, e anche perché economicamente non ce la passiamo affatto bene e provo sensi di colpa anche a chiedere soldi. Io vorrei vivermi a pieno la vita universitaria come i miei amici, ma non ho la possibilità e questo mi fa stare male, oltre al fatto che è anche stancante dover trovare una scusa ogni volta che non posso uscire con loro.
In secondo luogo, non viaggio mai nonostante mi piacerebbe tantissimo. Banalmente perché la mia famiglia non se lo può permettere. Io quest’estate mi sono trovata un lavoretto, ma i soldi che ho guadagnato li ho spesi diciamo per beni di prima necessità (un computer per l’università, vestiti di cui avevo bisogno, libri), e per eventuali svaghi e sfizi mi è rimasto poco o nulla. Potreste suggerirmi di trovare un lavoro part-time tutto l’anno da affiancare allo studio così da guadagnare di più, ma i problemi sono due: 1) mia madre vuole che mi concentri solo sullo studio, e 2) nel mio paesino non troverei nulla, dovrei spostarmi in città con la macchina e quindi torniamo al problema di prima.
Sempre per problemi economici non posso coltivare altri interessi che sicuramente mi farebbero da svago: ho dovuto smettere di fare nuoto, di prendere lezioni di pianoforte, perché costava troppo.
Poi, non ho una vita sentimentale. Ho avuto una relazione a 16 anni ma nulla di che, non ho mai sperimentato l’amore vero. Ma più che altro la cosa che mi fa stare più male è che in questo momento io vorrei una relazione, ma non sono nelle condizioni per averne una. In primo luogo, non sto bene con me stessa; non ho autostima, non mi piaccio, non tanto fisicamente quanto piuttosto caratterialmente, per cui non potrò mai stare bene con qualcun altro se prima non imparo ad amare me stessa. In secondo luogo, per il motivo di cui parlavo prima: non sono indipendente, non posso spostarmi da sola e non ho soldi per eventuali uscite/viaggi che si fanno di solito tra fidanzati. Infine, l’idea di presentare un mio ipotetico ragazzo alla mia famiglia mi mette estremamente a disagio. Se dovessi iniziare a parlare di tutti i miei problemi famigliari probabilmente ne uscirebbe fuori un papiro più lungo della Bibbia, quindi sarò estremamente sintetica: mio padre non lo vedo da quando ho 14 anni, con mio fratello (17 anni) ho un rapporto praticamente inesistente, l’unica con cui ho un rapporto decente è mia madre, con i nostri alti e bassi. Per il resto non ho famiglia: una nonna che non mi vuole bene, zii che se ne fregano della mia esistenza. Tutto ciò mi provoca un profondo imbarazzo, aggiungendo poi la precaria condizione economica. Di tutto questo provo molta vergogna. Mi ricordo che quando ho avuto il mio primo ragazzo a 16 anni confrontavo continuamente la sua famiglia (benestante, in ottimi rapporti) con la mia, e mi sentivo una poveraccia, una sfigata che con loro non c’entrava nulla, e non voglio provare di nuovo quella sensazione di inadeguatezza, di non essere all’altezza.
Per tutte queste limitazioni e questi problemi (non ho approfondito quelli familiari, ma sono tanti) non riesco a vivere con la spensieratezza che i miei amici hanno e che penso sia normale avere a quest’età.
Ormai è da circa un anno che mi sento così, in un tunnel senza via di uscita. Passo le giornate a casa a studiare o all’università (l’unico luogo dove sto davvero bene, anche se ormai questa sensazione di malessere me la porto dietro ovunque costantemente), non faccio nient’altro. Questa estate è stata infernale, ho studiato da maggio a settembre, ho lavorato, e ho fatto un solo giorno di mare. Nel frattempo vedo ex compagni di classe che si laureano, o che già lavorano, viaggiano, fanno mille esperienze. So che non dovrei fare paragoni perché ognuno ha il suo percorso, però non riesco a non pensare di essere indietro. Magari loro non avranno la media del 30, non saranno in pari con tutti gli esami, ma almeno si stanno vivendo questi anni che poi non ritornano più.
Ne ho parlato con mia madre e lei mi dice che è un periodo, che passerà, che devo resistere perché dobbiamo risparmiare, che quando mi troverò un lavoro e sarò indipendente potrò recuperare tutto ciò che non ho fatto in questi anni. Peccato che il post-laurea in giurisprudenza, a prescindere dalla carriera che uno vuole intraprendere, è estremamente lungo, e io non penso di riuscire a vivere così fino a 27/28 anni.
Scusate per la lunghezza. Scrivo qui perché non ho la possibilità di andare da uno psicologo, anche se ne avverto estremamente il bisogno.

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Miglior risposta 30 SET 2024

Gentile Ms2002,
È comprensibile sentirsi così, specialmente in un momento della vita in cui le aspettative possono sembrare schiaccianti. È importante ricordare che ogni fase della vita ha il suo valore e che non esiste un percorso “giusto” da seguire.

Spesso, ci confrontiamo con gli altri e ci sentiamo in ritardo, ma ogni esperienza è unica. Ciò che conta è ciò che stai facendo ora e come ti senti. Prova a vedere i tuoi anni come un'opportunità per esplorare, imparare e crescere, piuttosto che come un tempo sprecato. Ogni passo, anche se sembra piccolo, contribuisce al tuo viaggio.

Se ti senti bloccato, prenditi del tempo per riflettere su ciò che realmente desideri. Quali sono le tue passioni? Ci sono nuove esperienze che ti piacerebbe provare? Anche piccoli cambiamenti possono portare a grandi soddisfazioni.
Ricorda, è normale sentirsi persi a volte, e il tuo valore non si misura solo in base a ciò che hai realizzato. Sei ancora in tempo per costruire il futuro che desideri!

Resto a disposizione,
Cordialmente

Dott.ssa Claudia Cianchi

Dott.ssa Claudia Cianchi Psicologo a Roma

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3 OTT 2024

Gentile utente,
" tutti dicono che...." è una generalizzazione e quindi una distorsione cognitiva alimentata dalla bassa autostima che è invece un serio problema da risolvere.
Poichè lei è al quarto anno di Giurisprudenza in pari con gli esami, ciò vuol dire che è abbastanza vicina alla laurea quale primo importante traguardo. Sicuramente dovrà sopportare qualche altro anno di sacrificio e ristrettezze economiche ma poi, come dice sua madre, le cose cambieranno.
Intanto, con gli amici che la invitano ad uscire con loro non è obbligata a trovare delle scuse (nè è opportuno farlo) ma può dire tranquillamente senza vergognarsene che ha difficoltà a spostarsi e poca disponibilità economica.
I soldi che ha guadagnato lavorando questa estate li ha spesi bene perchè conviene ragionare per priorità. Tuttavia, deve iniziare a guidare anche con la paura sia perchè altrimenti è stato inutile prendere la patente e sia perchè l'evitamento non riduce l'insicurezza e la paura stessa ma la fa aumentare (e su questa cosa anche sua madre dovrebbe essere d'accordo).
Quanto alla vita sentimentale non le mancheranno il tempo e le occasioni ma è opportuno migliorare il suo livello di autostima, cosa che è agevolata da un supporto psicologico (anche tramite la struttura pubblica) oltre che dalla volontà di sperimentare anzichè evitare tutte quelle che sono difficoltà comunemente affrontabili.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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1 OTT 2024

Buongiorno gentile Utente, la ringrazio prima di tutto per aver condiviso i suoi pensieri così nel dettaglio. Capisco quanto possano essere pesanti le preoccupazioni che sta vivendo, specialmente alla sua età, quando ci si sente circondati da aspettative sociali e familiari. Le sue riflessioni sono profonde e mostrano una grande consapevolezza di sé. Spesso, il confronto con gli altri e l'idea di "perdere" gli anni giovanili possono creare una forte ansia e senso di frustrazione, ma vorrei aiutarla a guardare la situazione da una prospettiva diversa.

Prima di tutto, è importante riconoscere che non esiste un modo unico o corretto per vivere i propri vent’anni. Anche se la narrazione comune suggerisce che questi dovrebbero essere gli anni più spensierati e pieni di esperienze, la realtà è che ognuno ha il proprio percorso, con i suoi tempi e le sue sfide. Lei sta costruendo una base solida per il suo futuro con l’impegno nello studio, che non è per nulla scontato, e dimostra grande responsabilità e dedizione. Queste sono qualità preziose che spesso non vengono riconosciute immediatamente, ma che porteranno frutti nel lungo termine.

Riguardo alle limitazioni che sente nella sua vita sociale, comprendo la frustrazione legata al fatto di non poter uscire o viaggiare come i suoi amici. Tuttavia, le sue difficoltà legate ai trasporti e alla situazione economica non definiscono il suo valore o la qualità della sua vita. A volte, la vita ci pone davanti ostacoli che sembrano insormontabili, ma è possibile trovare piccole soluzioni pratiche. Potrebbe, ad esempio, pianificare delle uscite meno frequenti ma di qualità, oppure cercare attività che non richiedano grandi spostamenti o costi, ma che le diano comunque un senso di libertà e svago.

Un altro aspetto che mi sembra cruciale è il suo rapporto con sé stessa. Il fatto che riconosca di voler lavorare sulla sua autostima è già un grande passo avanti. Amare sé stessi è un processo che richiede tempo, ma ogni piccolo passo verso l'accettazione personale è significativo. Spesso ci confrontiamo con l’immagine che vediamo degli altri, senza conoscere le loro difficoltà interne. I suoi progressi personali non devono necessariamente essere misurati con gli standard degli altri. Ogni persona ha il proprio ritmo di crescita e le proprie circostanze.

Inoltre, mi sembra che ci sia una grande pressione familiare che influisce sulle sue scelte e sul modo in cui vive. La sua descrizione del rapporto con sua madre e della situazione economica indica che si trova in una posizione complicata, in cui il senso di responsabilità verso la famiglia confligge con il desiderio di indipendenza. È comprensibile che questa dinamica crei ansia e sensi di colpa, ma è importante ricordare che ha diritto di cercare la propria autonomia, anche gradualmente.

Infine, mi sembra che lei stia cercando di trovare un equilibrio tra il perseguimento di una carriera impegnativa e il desiderio di vivere pienamente la sua vita personale e sociale. Questo bilanciamento non è facile da trovare, ma si può lavorare su piccole strategie per migliorare il benessere quotidiano. Potrebbe essere utile considerare di dedicare un po' di tempo ogni settimana a delle attività che le piacciono o che la rilassano, anche se semplici o poco costose.

La sensazione di essere "bloccati" o "indietro" può essere molto pesante, ma vorrei rassicurarla sul fatto che nessun percorso di vita è lineare. Lei sta già dimostrando molta forza affrontando queste sfide e cercando di migliorare la sua situazione. A volte, anche chiedere aiuto o parlare dei propri sentimenti può fare la differenza. Se al momento non ha accesso a un supporto psicologico, esistono servizi gratuiti o a basso costo presso università o organizzazioni locali, che potrebbero darle un sostegno ulteriore.

Spero che queste riflessioni possano esserle utili per affrontare questo periodo difficile con maggiore serenità e fiducia nel fatto che le sue esperienze e il suo percorso sono validi.

Resto a disposizione se vuole approfondire alcuni aspetti.
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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1 OTT 2024

Ciao e grazie per aver condiviso con noi tutte queste emozioni.

Comprendo quanto siano intense e quanto tu stia affrontando un periodo difficile. Quello che provi, la sensazione di "sprecare" i tuoi anni migliori, è un sentimento che molte persone attraversano, soprattutto alla tua età, ma è importante che tu sappia che non sei sol* in questo.

Sei incredibilmente riflessiv* e consapevole della tua situazione, e questo è un punto di forza su cui possiamo lavorare insieme. Hai già raggiunto risultati straordinari: sei in pari con gli esami in una facoltà impegnativa come giurisprudenza e con una media eccellente, ma capisco che questo non ti sembri abbastanza, perché desideri anche vivere a pieno quegli anni di spensieratezza che vedi negli altri.

Tuttavia, ogni percorso di vita è unico e non esiste un solo modo di vivere i vent'anni. Le tue sfide – economiche, logistiche e familiari – ti stanno portando a percorrere una strada diversa, ma non meno valida o significativa. Non sei “indietro,” stai semplicemente affrontando delle difficoltà che ti stanno dando esperienza, forza e resilienza. Spesso vediamo solo la superficie delle vite altrui, ma ognuno ha le sue battaglie, anche se non sempre sono visibili.

Per quanto riguarda il senso di isolamento che provi, ci sono sicuramente delle soluzioni che possiamo esplorare insieme, a piccoli passi. Potremmo lavorare sull’aumentare la tua fiducia nella guida, magari trovando un modo sicuro per fare pratica e guadagnare quell’indipendenza che desideri tanto. Inoltre, possiamo trovare strategie per gestire il senso di colpa legato ai soldi e alle limitazioni familiari, in modo che tu possa iniziare a sentirti più leggera.

Riguardo alle relazioni e al rapporto con te stess*, è naturale avere dubbi e insicurezze, soprattutto in un periodo in cui ti senti così "ferm*". È vero, per stare bene con qualcun altro, dobbiamo prima costruire un buon rapporto con noi stessi, e questo è un viaggio che richiede tempo. Ma non significa che devi farlo da sol*. Esistono modi per lavorare su queste difficoltà, gradualmente, per farti sentire più sicur* di te e delle tue capacità, sia nel mondo delle relazioni che in quello delle sfide quotidiane.

Non sei un fallimento, né una delusione, sei una persona che sta affrontando circostanze difficili con coraggio. Il fatto che tu senta il bisogno di parlare di tutto questo è già un segnale positivo, e ti assicuro che esistono vie d’uscita da questo tunnel che oggi ti sembra senza fine.

Se ti fa piacere, possiamo iniziare a lavorare insieme su questi aspetti, per aiutarti a trovare un po’ di serenità e a capire come gestire queste pressioni, un passo alla volta. Non devi farcela da sol*, ci sono delle soluzioni che possiamo esplorare insieme per migliorare la qualità della tua vita. Se ti preoccupa il costo, posso venirti incontro. Dobbiamo solo parlarne. Ho delle tariffe agevolate per alcune categorie. I ragazzi della sua età rientrano tra queste categorie. Attendo tue notizie, se lo vorrai.

Un abbraccio virtuale,
Dott.ssa Sara Cutrale.

Dott.ssa Sara Cutrale Psicologo a Bergamo

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30 SET 2024

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Cerchi di non sprecare utili energie per rammaricarsi su ciò che non potrebbe fare, tiri fuori le risorse da dentro se stessa per trovare quelle strategie che possano valorizzare al massimo quella che è la sua vita, che non è né migliore né peggiore di quella di tanti altri. non è detto comunque che se una persona a vent’anni non abbia determinati tipi di cose sia destinata ad avere una vita terribile, può anche essere che il meglio debba ancora arrivare.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice Psicologo a Roma

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30 SET 2024

Buongiorno, non credo si tratti di "sprecare i suoi venti anni". Lei li sta impiegando proficuamente nello studio e sta gettando le basi per il suo futuro professionale. Il punto è che c'è bisogno di riequilibrare la sua vita inserendo tutto il resto. Sia nel presente che per il futuro. Cioè oltre allo studio c'è bisogno di divertimento ed emozioni positive. Di fare esperienze relazionali e di vita che la completeranno come donna e come professionista. Nel mondo del lavoro la preparazione non è affatto sufficiente. Un buon 50% del successo lavorativo dipende dalle capacità relazionali, soprattutto se deciderà di intraprendere la libera professione in ambito forense.
Perciò, dica a sua madre e a se stessa che avere una vita, non è solo salutare e benefico dal punto psicologico, ma anche formativo e propedeutico ad una realizzazione futura.
Il problema sta nel fatto che si è costruita, con la collaborazione di sua madre, una gabbia di "NO", "non" e "non posso". Per ognuna delle difficoltà che lei ha posto c'è una soluzione percorribile. Serve solo la determinazione a metterle in pratica.
E' una gabbia che probabilmente serve ad evitare di correre rischi, di esporsi con la propria personalità e di essere rifiutati, ma è anche una gabbia che serve ad evitare di correre il rischio che le cose vadano bene di avere successo con le persone, essere motivata ad uscire, fidanzarsi e quindi finire per lasciare sola sua madre con suo fratello.
E' una gabbia che serve ad evitare di doversi confrontare con la vergogna che prova verso la sua famiglia e le sue difficoltà economiche. A mio modo di vedere lei e sua madre, potete solo essere orgogliose di voi stesse, visto che nonostante suo padre non faccia fronte alle sue responsabilità genitoriali da più di 8 anni, riuscite ad andare avanti e, non solo, riuscite a far in modo che lei possa studiare. Evidentemente avete delle capacità fuori dal comune che la permetterebbero di realizzare tutti gli altri progetti. Si tratta solo di legittimarsi a farlo.
Se la famiglia dei ragazzi che conosce la fa sentire a disagio o la snobba perché ha una condizione economica non benestante, significa che sono loro sbagliati, perché non capiscono il valore di chi con pochi soldi e tanto impegno riesce a fare tanto.
Evitare tutte le situazioni sociali è un modo disfunzionale che finisce per confermare le proprie ansie, le proprie paure e i propri pensieri negativi. Evitare il confronto con gli altri significa lasciarsi definire da quello che George H. Mead definiva "L'Altro Generalizzato", cioè da ciò che noi pensiamo che gli altri pensino. Nel confronto con le persone "reali" potrebbe essere sorpresa di come invece la ammirano per la sua forza e determinazione che mette in campo quando vuole.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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28 SET 2024

Ciao, purtroppo la società di oggi è una giungla che ingoia le persone più fragili ma anche le più intelligenti che non si adeguano come capre di un gregge… credo che tu debba solo riuscire a spiccare il volo, ti basterebbe un percorso di consapevolezza, un percorso personalizzato sulla tua crescita personale che ti aiuti a restare salda nelle tue sicurezze non insicurezze, ti aiuterebbe ad affermare il tuo Io e soprattutto a vivere il presente senza l inutile ansia del futuro.
Ognuno di noi ha la sua vita totalmente diversa dagli altri, concentrati su cosa la vita t offre giorno per giorno, anche la pratica della gratitudine potrebbe esserti di grande aiuto.
Resto a disposizione ma t avviso che con te avrei un approccio più orientato alla mindfulness e se dovesse piacerti anche allo yoga.
Ti abbraccio e ti auguro tanta luce e il coraggio se distinguerti sempre.

CARMEN ROMANO Psicologo a Castellammare di Stabia

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28 SET 2024

Salve Ms2002,
partirei da questa affermazione:" Tutti dicono che i 20 anni sono gli anni migliori di tutta la vita, che devi goderteli, divertirti, uscire, conoscere persone, viaggiare, altrimenti te ne pentirai per tutta la vita". Suona come una regola di vita, un assunto, per cui, se non ti ci attieni, allora non vai bene, sei inadatta, inadeguata, ed è così ora ti senti. Da quello che leggo, è evidente che ci sono dei problemi reali, che interessano anche il tuo nucleo familiare, che inficiano il tuo benessere, purtuttavia, individui delle modalità e delle strategie di risoluzione, ma tendi a sottolinearne poi la poca utilità o fallimentarietà.
Premesso ciò, potrebbe rivelarsi utile intraprendere un percorso con un collega per riconoscere le risorse di cui disponi e provare a individuare delle strategie per gestire in modo funzionale tutto ciò di cui parli, e recuperare la stima e la fiducia in te stessa.
Esistono dei servizi pubblici in cui è possibile attivare un percorso di psicoterapia e|o di sostegno psicologico: le ASL, gli ospedali, i Comuni per il tramite dei Piani di Zona. Ci sono anche associazioni ed enti del terzo settore che spesso attivano sportelli di ascolto psicologico, così come anche le Università.

Ti auguro il meglio
Dott.ssa Matilde Ragno

Dott.ssa Matilde Ragno Psicologo a Avellino

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27 SET 2024

Cara utente, le frasi fatte sul "bisogna godersi la vita" possono fare più danno che altro. Certamente svagarsi da giovani è importante, ma anche a 30, 40 o 50 ci si può divertire. Da quanto scrive emerge una forte maturità e serietà verso lo studio e questa è una caratteristica non sempre scontata e che si deve riconoscere. Impegnarsi nel lavoro e nello studio è un investimento che ripaga a lungo andare, serve pazienza purtroppo.
Certamente non può vivere di solo studio, e svagarsi di tanto in tanto fa molto bene al corpo e alla mente. Sembra tuttavia che da questo punto di vista il problema economico sia un tasto dolente. Se sente che da sola non ce la fa a continuare con questa situazione allora non c'è nulla di male nel farsi aiutare da uno psicologo a dare una svolta alla propria vita. Se non ha molta disponibilità economica per intraprendere una terapia le consiglierei di rivolgersi ai servizi pubblici della ASL del suo territorio come il Centro Di Salute Mentale o altre strutture convenzionate con sempre con la ASL. I costi nel settore pubblico sono molti più abbordabili rispetto al settore privato.
Spero di esserle stato d'aiuto.

Distinti saluti, dr. Morgione Massimo

Dottor Massimo Morgione Psicologo a Torino

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27 SET 2024

Gentile utente, mi dispiace che sta affrontando questo periodo così difficile. La sensazione di perdersi qualcosa è molto comune tra i giovani d'oggi, specialmente per la moltitudine di eventi ed esperienze disponibili e per cui c'è una buona possibilità di accesso, naturalmente quando non ci sono problemi economici come quelli che lei riferisce. In questi casi, è facile cadere vittima della "trappola del confronto. Come dice lei stessa magari gli altri hanno altri problemi, non hanno tutti 30 all'università e certamente hanno le loro debolezze che non appaiono visibili all'esterno. Per questo, trovo che il confronto non sia utile. Ciò che la farebbe stare bene è vivere una vita in funzione di ciò che per lei è importante ed ha un valore. La invito intanto a riflettere su questo.
In generale, quello che lei descrive è ascrivibile ad un piano d'ansia e ad un processo di rimuginio che sostiene il circolo vizioso dell'ansia. Da quello che ha scritto sulla sua storia di vita, intuisco che questa ha lasciato delle tracce, delle ferite dentro di lei che si riaprono quando emergono questi pensieri e queste paure. Prima fra tutti, ho percepito molto la paura della solitudine, la necessità di condividere le esperienze con qualcuno (amici o un partner), ma allo stesso tempo una forte paura del giudizio che la limita nel perseguire questi obiettivi. Nel breve termine, potrebbe informarsi per dei lavori part-time/collaborazioni con la sua università: in questo modo avrebbe la possibilità di guadagnare qualcosina e di passare la giornata in un ambiente che la fa stare bene, come lei stessa racconta. Questo potrebbe anche aiutarla nel coltivare dei rapporti con amici e colleghi dell'università, con cui trascorrere del tempo non per forza la sera (in cui avrebbe difficoltà a tornare a casa da sola) o durante le vacanze, ma proponendo piuttosto dei pranzi o delle attività da fare in fasce orarie in cui lei frequenta l'università. Sarebbe comunque utile fare ordine tra tutte le informazioni che ha condiviso attraverso un percorso di supporto psicologico. Capisco che può essere una spesa di difficile gestione economica, tenga comunque presente che ci sono diverse realtà che offrono supporto ad un prezzo agevolato, o a volte gratuito. Ad esempio associazioni, sportelli universitari, ma anche il sistema socio-sanitario che le permette di avere 8 sedute presso una struttura pubblica sotto prescrizione del medico curante. Resto a disposizione per ulteriori informazioni. Saluti. Dott.ssa Chiara Manna

Dott.ssa Chiara Manna Psicologo a Cernusco sul Naviglio

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27 SET 2024

Cara Ms2002,
quello che mi sembra di capire dalle sue parole è che stia vivendo un grande blocco rispetto all'autonomia.
La situazione da lei descritta è sicuramente complessa e vi sono concrete difficoltà che è necessario prendere in considerazione: la situazione economica, la distanza dalla città, la frequentazione di una facoltà universitaria. La vita ci pone dei limiti esterni con i quali la nostra unicità può dialogare, ognuno e ognuna in modo diverso, per l'appunto.
Credo che non abbia bisogno di sentirsi dare consigli pratici: mi sembra decisamente capace di fare approfonditi ragionamenti sulle possibilità che può e non può sfruttare per uscire da un impasse concreta. Perciò, mi focalizzerei sul blocco interno che al momento le crea sofferenza: cosa desidera lei, veramente? A volte, soprattutto quando si è giovani, è difficile discriminare il proprio desiderio e i propri bisogni da quelli famigliari. Ormai si parla di "giovane età adulta", per intendere una nuova fascia d'età (18-25, fino ai 30 anni), in cui la persona non è più adolescente ma non si sente ancora pienamente adulta: ciò sta accadendo per ragioni di ordine socio-culturale. Per cui, è tipico che lei si senta ancora molto legata, condizionata, "in colpa" rispetto al tradire metaforicamente i suoi genitori. Il fatto che, però, lei si renda allo stesso tempo conto del disagio che ne deriva, è una risorsa per iniziare a smuovere le acque. Confido che potrà trovare il suo modo personale e unico di farlo: rispetto al supporto psicologico, esistono servizi calmierati, o può richiedere un contatto col pubblico.
Una buona giornata,
dott.ssa Di Tillio

Dott.ssa Tania Di Tillio Psicologo a Padova

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27 SET 2024

Salve Ms2002,
Grazie per aver condiviso questo pezzo così importante della sua vita qui con noi.
Mi spiace molto per quello che vive. Sì, molti dicono che quelli siano gli anni in cui la vita va goduta, questo non deve esser sentito come un dovere e mi sembra che per lei sia un desiderio. Certamente gli eventi della sua vita che ha raccontato la hanno portata a crescere molto in fretta, a responsabilizzarsi anche forse in maniera eccessiva e a sviluppare un forte legame con sua madre. Ho notato che nelle righe che ha scritto ci ha raccontato che sua madre vuole che lei si concentri sullo studio, escludendo il lavoro; allo stesso tempo però le rimanda che quando lo troverà potrà essere finalmente indipendente. Immagino lei senta molto rispetto e responsabilità verso la sua mamma, però nonostante lei sia molto giovane, le rimando che, anche se le sembra di no, può scegliere di lavorare. Il motivo per cui non sceglie di farlo è che è condizionata dal pensiero altrui. La macchina allo stesso modo è il "mezzo" che può aiutarla pian piano ad acquisire maggiore autonomia. Sono piccole cose in cui può iniziare a prendere spazio, anche facendo piccole tratte. Le ansia legate a ciò che potrebbe succedere se uscisse da sola con la macchina è importante vengano ascoltate e che capisca cosa le comunicano, perché in questo modo la stanno bloccando. E' quel blocco che la lega all'interno di casa sua. Dunque la domanda che le pongo in maniera un pò provocatoria ma per stimolarla ad una riflessione è: Come mai ha la macchina ma sceglie di non usarla? Come mai può scegliere di lavorare e studiare allo stesso tempo ma sceglie di non farlo? Mi arriva in questo modo che è un pò come se dicesse a se stessa che non sarebbe in grado di farlo, di affrontare gli imprevisti, le difficoltà e così via. Però se si pone in una posizione dove il suo agire si blocca per l'influenza che ha il pensiero altrui su di se, rischia di restare nel blocco.

Spero di averle dato uno spunto. So che ha già scritto che non può permettersi un professionista, ma provi ad affacciarsi a delle realtà che economicamente la agevolano per esser sostenuta da un collega. Mi auguro possa trovare maggiore serenità.
Resto comunque a disposizione qualora abbia bisogno di parlarne,
Dott.ssa Tanda Giorgia.

Dott.ssa Giorgia Tanda Psicologo a Roma

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27 SET 2024

Capisco che ti senti sopraffatta e insoddisfatta della tua situazione attuale. Ecco alcuni punti chiave e suggerimenti:

Accettazione e pazienza: È normale sentirsi così a volte. Cerca di accettare che ogni percorso è unico e che stai facendo del tuo meglio con le risorse che hai.

Piccoli passi: Prova a fare piccoli cambiamenti che possono migliorare la tua vita quotidiana. Ad esempio, potresti cercare di guidare brevi distanze per aumentare la tua sicurezza alla guida.

Attività economiche: Cerca attività che non richiedano grandi spese, come passeggiate, lettura, o hobby che puoi fare a casa.

Supporto sociale: Mantieni i contatti con i tuoi amici, anche se non puoi uscire spesso. Le videochiamate possono essere un buon modo per sentirsi più vicini.

Autostima: Lavora sulla tua autostima. Ricorda che il valore di una persona non dipende dalle circostanze economiche o familiari.

Futuro: Concentrati sugli obiettivi a lungo termine. Il tuo impegno nello studio ti porterà opportunità in futuro.

Se hai bisogno di parlare con qualcuno, non sei sola in questo percorso.

Dott. Alessandro Cancellieri Psicologo a Genova

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27 SET 2024

Mi spiace per la sua situazione
È comprensibile che nella situazione dalle descritta si senta un po’ ingabbiata e ha paura di rimanere così fino a trent’anni.
Tuttavia, si deve lasciare condizionare da questo pensiero in quanto i pensieri non sono delle profezie
Nessuno può sapere il futuro.

Anzi, molto spesso è proprio dando per scontato che un pensiero negativo ha ragione che noi ci comportiamo, facendo in modo che quel pensiero si avveri.

Il mio consiglio è di procedere, passo passo giorno per giorno cercando di fare il possibile per migliorarsi.
Trovare qualche attività che può fare, anche qualche Lauretta per mettersi da parte dei soldi per poter uscire con gli amici una volta in più..
Iniziare a cambiare qualcosa, anche piccole cose concrete, ma iniziare a cambiare, perché è cambiando qualcosa che inizia a cambiare. Rimanendo fermi non cambia nulla.

Questo ti darebbe anche l’opportunità di cuocere nuove persone e magari anche un ragazzo in cui possa trovarti bene.

Le consiglio per quello che lei è possibile di affrontare questa paura di guidare anche da sola, in quanto la renderebbe più autonoma anche per uscire con gli amici e soprattutto la renderebbe autonoma nel caso si trovasse in una reale caso di necessità urgente dover guidare da sola.

Le consiglio di iniziare un percorso psicologico che la possa aiutare a comprendere ed affrontare meglio la sua situazione..

Se avesse difficoltà economiche, può fare un percorso tramite la psicologa dell’Asl che hanno un ticket molto basso ed in alcuni casi è gratuito.

Resto a disposizione, se ha necessità mi contatti

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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27 SET 2024

Buongiorno,
dalle sue parole percepisco una grande sofferenza, del tutto legittimata dalle varie criticità che ha elencato. Deve solo decidere se continuare in questa direzione, oppure decidere di riprendere in mano la sua vita. In questa seconda ipotesi si tratta di comprendere cosa vuole davvero dalla sua vita, poi incentrare tutti i suoi sforzi per ottenerlo. Non sarà nè semplice nè immediato, ma trattandosi del suo benessere, direi che ne valga la pena.
Provi a fare tesoro delle risorse a sua disposizione, come ad esempio attivando i servizi di supporto psicologico della sua zona.
In ogni caso, quando le risorse esterne risultano insufficienti, possiamo convertire i nostri stessi problemi in risorse: usi quella sofferenza come innesco per un processo di forte cambiamento.
Le auguro buona fortuna per tutto
L.P.

Ludovico Pino Psicologo a Torino

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