Sento di star sprecando i miei 20 anni.

Inviata da Ms2002 · 30 nov -1 Depressione

Ho la sensazione di star sprecando i miei 20 anni.
Tutti dicono che i 20 anni sono gli anni migliori di tutta la vita, che devi goderteli, divertirti, uscire, conoscere persone, viaggiare, altrimenti te ne pentirai per tutta la vita. Ecco questa è la mia più grande paura, arrivare a 30 anni con la consapevolezza di aver sprecato la mia gioventù.
Ad oggi ho 21 anni e non sento di star vivendo questi anni come vorrei. Sono al quarto anno di giurisprudenza, mi piace quello che studio, sono in pari con gli esami e ho una media molto alta. Il problema è che nella mia vita studio e basta, non faccio altro.
Ho pochi amici: alcune amiche del liceo che però vedo giusto due volte l’anno e un gruppo di amici all’università con cui mi trovo benissimo. Il problema è che loro sono tutti fuorisede e abitano in centro, quindi escono sempre la sera senza problemi, mentre io abito in un paese a circa mezz’ora di macchina e non guido. Ho la patente da un anno, ma mia madre non mi lascia guidare da sola perché abbiamo una sola macchina e non possiamo permettercene un’altra se dovessi avere un incidente; oltre al fatto che non mi sento affatto sicura alla guida specialmente se da sola (non ho mai guidato da sola finora), e se dovessi rimanere bloccata con la macchina per qualche motivo non avrei nessuno che possa venirmi a prendere. Per cui esco poche volte (una volta al mese, a volte nemmeno) perché mi sento in colpa a farmi venire a prendere da mia madre, e anche perché economicamente non ce la passiamo affatto bene e provo sensi di colpa anche a chiedere soldi. Io vorrei vivermi a pieno la vita universitaria come i miei amici, ma non ho la possibilità e questo mi fa stare male, oltre al fatto che è anche stancante dover trovare una scusa ogni volta che non posso uscire con loro.
In secondo luogo, non viaggio mai nonostante mi piacerebbe tantissimo. Banalmente perché la mia famiglia non se lo può permettere. Io quest’estate mi sono trovata un lavoretto, ma i soldi che ho guadagnato li ho spesi diciamo per beni di prima necessità (un computer per l’università, vestiti di cui avevo bisogno, libri), e per eventuali svaghi e sfizi mi è rimasto poco o nulla. Potreste suggerirmi di trovare un lavoro part-time tutto l’anno da affiancare allo studio così da guadagnare di più, ma i problemi sono due: 1) mia madre vuole che mi concentri solo sullo studio, e 2) nel mio paesino non troverei nulla, dovrei spostarmi in città con la macchina e quindi torniamo al problema di prima.
Sempre per problemi economici non posso coltivare altri interessi che sicuramente mi farebbero da svago: ho dovuto smettere di fare nuoto, di prendere lezioni di pianoforte, perché costava troppo.
Poi, non ho una vita sentimentale. Ho avuto una relazione a 16 anni ma nulla di che, non ho mai sperimentato l’amore vero. Ma più che altro la cosa che mi fa stare più male è che in questo momento io vorrei una relazione, ma non sono nelle condizioni per averne una. In primo luogo, non sto bene con me stessa; non ho autostima, non mi piaccio, non tanto fisicamente quanto piuttosto caratterialmente, per cui non potrò mai stare bene con qualcun altro se prima non imparo ad amare me stessa (per questo mi servirebbe un aiuto di uno psicologo, ma non posso permettermelo). In secondo luogo, per il motivo di cui parlavo prima: non sono indipendente, non posso spostarmi da sola e non ho soldi per eventuali uscite/viaggi che si fanno di solito tra fidanzati. Infine, l’idea di presentare un mio ipotetico ragazzo alla mia famiglia mi mette estremamente a disagio. Se dovessi iniziare a parlare di tutti i miei problemi familiari probabilmente ne uscirebbe fuori un papiro più lungo della Bibbia, quindi sarò estremamente sintetica: mio padre non lo vedo da quando ho 14 anni, con mio fratello (17 anni) ho un rapporto praticamente inesistente, l’unica con cui ho un rapporto decente è mia madre, con i nostri alti e bassi. Per il resto non ho famiglia: una nonna che non mi vuole bene, zii che se ne fregano della mia esistenza. Tutto ciò mi provoca un profondo imbarazzo, aggiungendo poi la precaria condizione economica. Di tutto questo provo molta vergogna. Mi ricordo che quando ho avuto il mio primo ragazzo a 16 anni confrontavo continuamente la sua famiglia (benestante, in ottimi rapporti) con la mia, e mi sentivo una poveraccia, una sfigata che con loro non c’entrava nulla, e non voglio provare di nuovo quella sensazione di inadeguatezza, di non essere all’altezza.
Per tutte queste limitazioni e questi problemi (non ho approfondito quelli familiari, ma sono tanti) non riesco a vivere con la spensieratezza che i miei amici hanno e che penso sia normale avere a quest’età.
Ormai è da circa un anno che mi sento così, in un tunnel senza uscita. Passo le giornate a casa a studiare e all’università, non faccio nient’altro. Questa estate è stata infernale, ho studiato da maggio a settembre, ho lavorato, e ho fatto un solo giorno di mare. Nel frattempo vedo ex compagni di classe che si laureano, o che già lavorano, viaggiano, fanno mille esperienze. So che non dovrei fare paragoni perché ognuno ha il suo percorso, però non riesco a non pensare di essere indietro. Magari loro non avranno la media del 28,5, non saranno in pari con tutti gli esami, ma almeno si stanno vivendo questi anni che poi non ritornano più.
Ne ho parlato con mia madre e lei mi dice che è un periodo, che passerà, che devo resistere perché dobbiamo risparmiare, che quando mi troverò un lavoro e sarò indipendente potrò recuperare tutto ciò che non ho fatto in questi anni. Peccato che il post-laurea in giurisprudenza, a prescindere dalla carriera che uno vuole intraprendere, è estremamente lungo, e io non penso di riuscire a vivere così fino a 27/28 anni.
Scusate per la lunghezza. Scrivo qui perché non ho la possibilità di andare da uno psicologo, anche se ne avverto estremamente il bisogno.

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