Perché la mente umana ha la tendenza al pensiero negativo?

Inviata da Francesco Melfi · 19 giu 2023 Problemi psicologici

Come da titolo mi chiedevo come mai si tende quasi sempre, come se fosse un elemento innato in noi, a pensare gli eventi in maniera negativa.

Esempio.
Se il partner è ad una festa come mai nella stragrande maggioranza dei casi l'alto elemento della coppia che magari si trova a casa ha la tendenza a pensare in negativo?
Il partner magari chissà cosa starà combinando?

Ammetto che può essere visto come una carenza di autostima ma allo stesso tempo sono abbastanza sicuro che solitamente i pensieri tendono al negativo.

Come mai questo?
Il mio era solo un esempio, ma credo che si tratti di una tematica applicabile ad ogni circostanza.

Mi chiedevo, inoltre, è possibile riprogrammare il cervello?
Magari con frasi di positività sentiti durante il sonno?

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La tendenza a pensare in maniera negativa è un fenomeno noto nella psicologia come "bias negativo". Questa tendenza è radicata nel nostro cervello e ha a che fare con il nostro istinto di sopravvivenza. Nel corso dell'evoluzione, i nostri antenati dovevano essere particolarmente attenti ai pericoli e alle minacce per sopravvivere, quindi il nostro cervello ha sviluppato una maggiore sensibilità agli eventi negativi.

Nel tuo esempio, se il partner è a una festa e l'altra persona si trova a casa, potrebbe preoccuparsi di cosa sta accadendo. Questa preoccupazione potrebbe essere vista come una sorta di meccanismo di difesa: preparandoci mentalmente al peggio, ci sentiamo più pronti a fronteggiare eventuali problemi. Tuttavia, è importante notare che un eccessivo bias negativo può portare a stress, ansia e depressione, e può essere particolarmente dannoso in una relazione di coppia, dove la fiducia è fondamentale.

Per quanto riguarda la tua seconda domanda, è effettivamente possibile "riprogrammare" il cervello, anche se non necessariamente nel senso letterale del termine. Questo processo è noto come "neuroplasticità", che è la capacità del cervello di cambiare e adattarsi nel tempo in risposta alle esperienze. Tecniche come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), la meditazione di consapevolezza (mindfulness), e anche l'esercizio fisico possono aiutare a ridurre il bias negativo e promuovere pensieri più positivi.

Il concetto di ascoltare frasi positive durante il sonno si basa su una tecnica chiamata "suggerimento ipnotico", e c'è qualche evidenza che potrebbe avere un effetto positivo. Tuttavia, la ricerca in questo campo è ancora limitata, e non è chiaro quanto sia efficace o duraturo questo metodo. In ogni caso, cambiare i pattern di pensiero è un processo che richiede tempo e pratica, e può essere utile lavorare con un terapeuta o un altro professionista della salute mentale.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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21 GIU 2023

Buongiorno Francesco,
grazie per la sua interessante domanda. I pensieri che emergono da un evento sono spesso legati a nostre convinzioni di base e apprendimenti che guidano il nostro comportamento. Derivano dalla nostre esperienze ed è importante capire che funzione hanno avuto e che funzione continuano ad avere nella nostra vita, poichè, se ci sono, vuol dire che per noi hanno avuto un'utilità che si è consolidata nel tempo.
Non starei quindi sulla generalizzazione: per esempio, se sentiamo sbattere una finestra il nostro primo pensiero potrebbe essere diverso da quello di un'altra persona. Potrebbe essere "sta entrando un ladro" , ma anche semplicemente "ho lasciato la finestra aperta". Il pensiero negativo, come nel primo caso, potrebbe essere una modalità difensiva, appresa per combattere quelle che ci aspettiamo essere conseguenze dolorose.

Più che sul fatto che sia una tendenza generale però mi focalizzerei su quello che può essere utile per lei, cioè a ciò che accade nella sua esperienza. Proverei ad osservare quando capita, quali pensieri emergono e da quali emozioni sono accompagnati. L'esempio che ha portato mette l'accento su una questione particolare, cioè il rapporto con le situazioni in cui non abbiamo il controllo, che non possiamo conoscere e che sono a noi poco familiari. Come si sente in queste situazioni? Il pensiero va subito al negativo? Riesce a distoglierlo o fa fatica? Cosa fa in quei momenti?
Le mie domande vogliono essere uno spunto di riflessione per lei. Se sente che questa modalità di pensiero è persistente ed interferisce con il suo benessere e/o il raggiungimento dei suoi scopi può iniziare un percorso psicologico per approfondire questi aspetti.

Rispetto alla "riprogrammazione" è importante sapere che il nostro cervello è costituito da intricate mappe neurali e collegamenti che danno forma ai nostri pensieri. Non so dirle di questa possibilità durante il sonno perchè non è il mio ambito, ma quello che si può fare è ampliare i pensieri e modificare le mappe. Un percorso psicologico serve anche a questo.

Un caro saluto,

dott.ssa Alessandra Castellani Mencarelli

Dott.ssa Alessandra Castellani Mencarelli Psicologo a Codogno

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