Salve. Racconto quello che vivo da ormai un paio di anni. Premetto che ho 23 anni e lavoro da quando ne ho 21.
Perché al lavoro non sopporto lasciare delle attività in sospeso ma preferisco "evaderle" nel più breve tempo possibile anche se ho tempo a sufficienza?
Ciò spesso pregiudica la qualità del lavoro. Cosa mettere in pratica da subito per cercare di trovare un equilibrio?
Grazie
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28 OTT 2024
· Questa risposta è stata utile per 19 persone
Buongiorno gentile Utente, comprendo che questa tendenza a completare rapidamente le attività possa essere fonte di stress, oltre che influire sulla qualità del lavoro. È piuttosto comune sentire la necessità di “chiudere” i compiti il più velocemente possibile: spesso questa reazione è associata all’ansia di accumulare lavoro o al desiderio di evitare di avere incombenze pendenti. Tuttavia, come ha notato, questa spinta può incidere sulla precisione o sulla riflessione necessaria per svolgere alcune attività.
Un primo suggerimento potrebbe essere quello di introdurre delle pause programmate durante lo svolgimento di un compito, specie quando si tratta di attività più impegnative o che richiedono attenzione al dettaglio. Interrompere brevemente il flusso del lavoro può aiutare a guadagnare una prospettiva diversa, permettendo di riprendere il compito con occhi più riposati e più distaccati dall’urgenza di terminarlo.
Inoltre, potrebbe essere utile stilare una lista delle priorità giornaliere o settimanali, segnalando le scadenze effettive di ogni attività e permettendosi di rispettarle senza anticiparle troppo. Potrebbe anche considerare di introdurre una sorta di autocontrollo: prima di dichiarare finito un compito, dedicare un momento per rivederlo con calma, valutando se ci siano aspetti che possano essere migliorati o dettagli che meritino ulteriore attenzione.
Infine, imparare a riconoscere e tollerare l’idea di “attività aperte” potrebbe essere una buona strategia per gestire questo bisogno di concludere. Darsi il permesso di lasciare sospeso un compito per un tempo più lungo, anche solo come esercizio, può rendere questa situazione più gestibile sul lungo termine, contribuendo a un maggiore equilibrio nel ritmo lavorativo.
Sicuramente le consiglierei un percorso di sostegno che l'accompagni nella gestione di queste dinamiche e nell'esplorazione del terreno in cui hanno preso vita nate, evitando che si ripresentino in altre forme.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
11 NOV 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentilissimo Antony, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrivi, e comprendo le fatiche e i dubbi che sorgono quando notiamo dei nostri comportamenti che ci fanno sorgere dei dubbi o interrogativi. Solitamente una tendenza come quella da te descritta nasce o deriva da vissuti ansiosi, da un bisogno di non lasciare nulla "aperto" per non avere il pensiero rispetto a quello che manca. Credo che, se questo comportamento dovesse diventare per te faticoso o intollerabile, intraprendere dei colloqui di terapia potrebbero ad aiutare la natura e le strategie per fronteggiarlo.
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV
11 NOV 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera,
le farei qualche domanda riguardo alla situazione.
Cosa succederebbe se la task venisse lasciata "inevasa" per un po'? Sia a livello lavorativo, ma anche a lei.
Che pensieri fa quando non può finirla? Come si sente? Questa "impazienza", se così possiamo definirla, le capita anche in altre aree di vita?
7 NOV 2024
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Salve. Il problema che lei evidenzia potrebbe essere legato all'ansia da prestazione caratteristica del mondo professionale sempre più "demanding" e che, per una persona giovane, può risultare ulteriormente amplificata. E' importante approfondire, attraverso l'analisi delle situazioni concrete che vive al lavoro, le dinamiche personali e relazionali che la portano continuamente in questa situazione di disequilibrio, per cercare i contrappesi necessari, attraverso migliori strategie di fronteggiamento .
5 NOV 2024
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Salve, la ringrazio per aver scritto.
Pone un interrogativo interessante che potrebbe rivelarsi prezioso da approfondire in uno spazio terapeutico.
Ad ogni modo, potrebbe essere utile iniziare ad aprire anche altri quesiti in merito ad esempio a quanto questa tendenza a risolvere immediatamente i compiti assegnati abbia a che fare con un ideale, con un’ansia prestazionale e anticipatoria o con la fatica a non rispondere subito alle richieste e alle attese dell’altro. Molti infatti possono essere i motori che sottendono le nostre tendenze ripetitive.
Con l’augurio quindi che possa trovare un aiuto per una comprensione più piena di ciò, le porgo un cordiale saluto.
4 NOV 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Quello che lei descrive sembra ascrivibile ad un funzionamento ansioso. L’ansia è un’emozione che ci attiva, vuole mandarci subito da 0 a 100 e non accetta mezzi termini. Per rispondere alla sua richiesta sarebbe necessario avere più informazioni, per comprendere se la sua sia un’ansia solo legata alla sfera lavorativa, o più caratteristica della sua personalità. Inoltre, andrebbero esplorati i pensieri automatici che le passano per la mente durante questi momenti. Intanto, un piccolo suggerimento potrebbe essere quello di provare a “scomporre” il macro task in obiettivi più piccoli e a “premiarsi” anche per aver raggiunto solo una piccola milestone. Resto a disposizione per una consulenza, anche online. Un saluto. Dott.ssa Chiara Manna
2 NOV 2024
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Gentilissimo,
La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza e le sue preoccupazioni riguardo alla gestione delle attività lavorative. È chiaro che il suo desiderio di evitare di lasciare le attività in sospeso è legato a una forte motivazione e a un impegno professionale, ma è altrettanto importante trovare un equilibrio che consenta di mantenere la qualità del lavoro.
Per iniziare a lavorare su questa situazione, potrebbe essere utile adottare alcune strategie pratiche. Le suggerisco di considerare l’implementazione di una pianificazione più strutturata delle sue attività, suddividendo i compiti in fasi e stabilendo delle priorità. In questo modo, potrà dedicare il giusto tempo a ciascuna attività senza sentirsi sopraffatto dalla necessità di completarle tutte immediatamente.
Inoltre, prendere pause regolari può aiutarla a mantenere alta la concentrazione e la qualità del lavoro, consentendole di rimanere motivato e produttivo.
Se desidera approfondire ulteriormente queste tematiche e lavorare su strategie personalizzate per gestire al meglio le sue emozioni e il suo approccio al lavoro, la invito a considerare un percorso di supporto. Un confronto professionale può rivelarsi molto utile per sviluppare ulteriormente le sue competenze e trovare il giusto equilibrio.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni e se volesse fissare un colloquio. Mi trova a Bergamo, ma anche online.
31 OTT 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Antony,
La fretta nel terminare un compito puo' derivare sia da sue difficolta', come ansia, bisogno di controllo, sia da pressioni esterne, come un ambiente di lavoro stressante o competitivo. O magari da una combinazione delle due cose. La prima domanda da farsi e' se questo Le succede solo al lavoro, o anche in altri ambiti; la risposta a questa domanda potrà indirizzarla verso una soluzione a lungo termine. Nel caso realizzasse di vivere diversi ambiti con un alto livello di ansia, una terapia potrebbe essere di aiuto. Se il problema e' circoscritto al lavoro, comincerei a guardarmi intorno per un lavoro meno stressante, se possibile.
Nel frattempo, può mettere in atto alcune strategie per gestire meglio la situazione nell'immediato:
- Prioritizzare: valuti i compiti da svolgere nel corso della giornata o, se possibile, della settimana e faccia una lista (scritta o mentale, come preferisce) in ordine di urgenza o importanza. Si impegni ad affrontare i compiti nell'ordine che si e' dato, mettendo momentaneamente da parte quelli secondari.
- Scomporre: divida ogni compito in parti o attivita' piu' piccole, poi si impegni a completare una parte prima di passare alla successiva. Questo le permettera' di curare i dettagli piuttosto che affrettarsi ad un risultato finale incompleto.
- Programmare: assegni il tempo necessario per ogni parte/attivita' ed una data finale per il completamento del compito. Questo la aiutera' ad accettare l'idea che un dato compito non verra' terminato al più presto, ma richiede un'adeguata quantità di tempo.
Spero queste note possano esserle di aiuto.
Saluti,
dott.ssa Francesca Calvano
29 OTT 2024
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Buonasera, sembra che tu abbia sviluppato un forte impulso a completare le attività rapidamente, evitando di lasciarle in sospeso. Questa urgenza può derivare da vari fattori psicologici, come il bisogno di evitare l’ansia associata a ciò che rimane incompiuto o il desiderio di sentirti efficiente e in controllo. Tuttavia, come hai notato, lavorare in questo modo può compromettere la qualità del risultato, causando insoddisfazione o errori.
Per trovare un equilibrio, potrebbe esserti utile dividere le attività più complesse in piccoli obiettivi, assegnando un tempo specifico a ciascuno di essi. Questo ti consentirebbe di rallentare e dedicare più attenzione ai dettagli, pur mantenendo il controllo sul processo. Anche allenarti a tollerare gradualmente alcune attività sospese può ridurre la sensazione di urgenza, aiutandoti a riprenderle più tardi con la calma necessaria. Prima di iniziare un nuovo incarico, prova a concederti qualche minuto per valutare la qualità richiesta, distinguendo tra ciò che è urgente e ciò che richiede una maggiore riflessione.
Prendere questi accorgimenti ti permetterà di affrontare le attività in modo più ponderato e con la serenità necessaria per migliorare la qualità del tuo lavoro, senza aumentare il carico di ansia.
29 OTT 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver scelto di condividere la sua difficoltà. Sento che ciò che riporta sia frustrante per lei, per il lavoro che svolge e per i risultati che vorrebbe ottenere. Piuttosto che rispondere alla sua domanda, gliene pongo un'altra: in quali altre occasioni sente di "evadere" le richieste? Penso che debba riflettere su questo. Si dia la possibilità di farlo, vedrà che troverà risposta alla domanda che porta.
Resto a sua disposizione per qualsiasi dubbio e/o chiarimento in merito.
Le auguro di stare bene!
29 OTT 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve,
per poterle dare una risposta precisa occorrerebbero più informazioni: che clima c'è sul luogo di lavoro? La sua mansione le piace, la gratifica o le pesa? Questa difficoltà nel "lasciare delle attività in sospeso" si presenta solo nel lavoro o anche in altri aspetti della sua vita? Queste sono solo alcune delle domande che mi vengono in mente, ma probabilmente ne servirebbero molte altre per poterle dare un parere sensato. Se sente che questo aspetto di sé le causa malessere e complica il suo rendimento e la vita lavorativa, le consiglio di rivolgersi ad un professionista per iniziare un percorso psicologico che le dia gli strumenti per arginare tale problematica.
Saluti,
dott.ssa Alessia Foronchi
28 OTT 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve, capisco la sua preoccupazione. Quella che descrive è una situazione comune, soprattutto per chi è motivato e desidera essere efficiente. La tendenza a voler completare rapidamente le attività può derivare da un mix di fattori: la pressione di essere sempre al massimo delle proprie capacità, l’ansia di lasciare incompiuto qualcosa o anche il desiderio di sentirsi produttivi e in controllo. Tuttavia, come ha notato, questa abitudine può compromettere la qualità del lavoro, creando un senso di insoddisfazione.
Ecco alcune strategie che possono aiutarla a trovare un equilibrio tra velocità ed efficacia:
1. Priorità e Scomposizione del Lavoro: Divida le attività in compiti più piccoli e assegnando delle priorità. Può essere utile dedicarsi ai task più importanti e complessi in momenti della giornata in cui è più fresco e concentrato, lasciando per ultimi quelli meno urgenti.
2. Pianificazione Consapevole: Imposti dei limiti di tempo realistici per ogni attività, considerandoli come momenti di “pausa” mentale. Può segnare i tempi sul calendario per avere la sicurezza che c’è spazio per finire il lavoro con calma. Questo potrebbe ridurre la pressione a “correre” per completare ogni compito.
3. Abituarsi alla Pausa: Sfidare l’impulso di finire subito un compito può sembrare difficile, ma fermarsi consapevolmente, anche solo per pochi minuti, aiuta a ridurre l’ansia di lasciarlo in sospeso. Fare delle brevi pause per riprendere con più chiarezza aiuta anche la qualità del lavoro.
4. Chiarire le Aspettative: Se possibile, può chiedere feedback o suggerimenti su come bilanciare velocità e qualità al suo responsabile o ai colleghi, spiegando il suo desiderio di migliorare questo aspetto. Avere un punto di vista esterno può essere utile per trovare un ritmo che si adatti al meglio anche alle richieste dell’azienda.
Con il tempo, applicando questi approcci, riuscirà a trovare il suo personale equilibrio tra efficienza e precisione, avvicinandosi all’idea di “lavoro ben fatto” senza la necessità di rincorrere ogni task.
28 OTT 2024
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Buongiorno Antony,
Grazie per aver condiviso qui con noi questa sua difficoltà.
La modalità con cui svolge le sue attività a lavoro mi rimanda al controllo, alla necessità di sentirsi produttivi e mi arriva quasi come se descrivesse una gara. L'immagine che mi viene in mente quindi è proprio simile all'ansia prestazionale, che in maniera anticipatoria poi compromette la performance. Sarebbe importante sicuramente esplorare di più con un professionista i temi che potrebbero emergere connessi alla tematica che ci racconta. Sono sincera nel dirle che credo che l'utilizzo di strategie che vedono la pianificazione al centro della sua attenzione ad esempio possano continuare a farla stare in una dimensione di controllo che potrebbe non aiutarla. Un attività da svolgere potrebbe essere che ogni volta che sente l’impulso di chiudere in fretta un’attività, la lasci intenzionalmente aperta per un breve periodo, anche solo per un quarto d'ora: prendendosi una pausa, potrebbe riscontrare modi per migliorare lo svolgimento delle attività da svolgere. Le consiglio di prendersi questa finestra di apertura per stare in una dimensione nuova, dove non fare e dove può darsi l'obiettivo di appuntare le emozioni che nascono in lei: quali si manifestano e in che modo quando si trova in un lasso di tempo in cui non può chiudere quella task?
Spero di averle dato qualche spunto e qualora avesse bisogno di parlarne, resto a disposizione.
Dott.ssa Giorgia Tanda.
28 OTT 2024
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Buongiorno, potrebbe aiutarla a trovare un equilibrio conoscere le emozioni che prova sia quando sente il bisogno di concludere nel più breve tempo possibile le attività e sia se lasciasse il lavoro in sospeso. Questa consapevolezza la può aiutare a trovare delle strategie migliori per non pregiudicare la qualità del suo lavoro.
Potrebbe inoltre aiutarla praticare tecniche di meditazione la quali aiutano a rimanere nel momento presente.
Cordiali Saluti
28 OTT 2024
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile Antony,
se lasciare delle attività in sospeso le provoca disagio, potrebbe essere utile riflettere su cosa prova in quei momenti.
Si sente ansioso o preoccupato?
Cosa pensa che potrebbe succedere se un’attività non viene completata subito?
Teme di essere sopraffatto dal lavoro accumulato o di compromettere la qualità del suo operato?
Quando un'attività rimane in sospeso, prova frustrazione o un senso di incompiuto?
È interessante esplorare le emozioni che emergono in queste situazioni. Quali pensieri la attraversano?
Inoltre, è importante identificare le convinzioni che influenzano questo atteggiamento.
Per migliorare la gestione delle sue attività, potrebbe provare a utilizzare una lista di priorità, che le consenta di distinguere tra compiti urgenti e quelli che possono attendere.
Rimango a disposizione se desidera approfondire.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Ornella Maria Amari
28 OTT 2024
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Antony,
Grazie per la sua condivisione.
Se lei mette in atto questo comportamento sicuramente le sarà funzionale per soddisfare una sua esigenza e credo valga la pena esplorare di cosa si tratta. Ad esempio: "Che cosa le succede quando sente il bisogno di "evadere" un'attività nel più breve tempo possibile?"
Oppure un'altra domanda che può essere utile farsi in questo caso è: "A cosa mi serve agire in questo modo?".
Nel momento in cui avrà più chiarezza riguardo i suoi bisogni allora potrà mettere in atto dei cambiamenti che la soddisferanno maggiormente.
Inoltre i focus sul lavoro di cui parla sono la velocità e la qualità. E' importante comprendere quanto sono importanti per lei queste qualità o se sono importanti per altri (colleghi, datore di lavoro, ecc.).
Trovare il proprio equilibrio sul luogo di lavoro è salutare per il proprio benessere.
Rimango a disposizione per iniziare insieme un percorso psicologico.
28 OTT 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Anthony, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana.
Bisognerebbe cercare di approfondire il significato che ha per Lei quello di riuscire a soddisfare le esigenze lavorative e quali fattori mantengono in atto questa dinamica.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
28 OTT 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Antony dipende tutto dal lavoro che fai che non conosco. In linea di massima viene apprezzata la velocità e il risolvere tutto prima come fai dipende poi se il lavoro che fai richiede lentezza e precisione. In quest'ultimo caso forse c'è bisogno di decellerare. Il consiglio che ti posso dare è di parlare con il tuo titolare e sentire cosa ti dice rispetto al tuo operato, se fai spesso errori. Se vuoi ulteriori chiarimenti io avrei bisogno di parlare con te e farti diverse domande.
a presto
dott.ssa Barbara Lolli
28 OTT 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Antony, il mondo del lavoro ti spinge dentro il mondo degli adulti e tu sei un giovanissimo adulto. Molto probabilmente ci sono degli aspetti del lavoro su cui non ti senti sicuro (relazione col capo, con i colleghi, consegne, decisioni da prendere) e un modo per disfarsi presto di queste preoccupazioni è.....finire presto!
Sei giovane e ci sta che ci sono ancora tante insicurezze, se fossi super sicuro sarebbe un problema!
Ti consiglio di scrivere ogni sera 3 cose che ti sono piaciute al lavoro, su cui ti sei sentito sereno, un complimento che hai ricevuto, un sorriso di approvazione, in caffè condiviso con gli altri. E fallo per un tempo lungo; questo esercizio che fa parte della psicologia positiva ti aiuterà ad alzare l'autostima e quindi a trovare la tranquillità sul lavoro, ti aiuterà nel diventare più sereno. E ricordati che hai appena cominciato la tua vita nel mondo del lavoro e devi darti tempo.
Un caro saluto!
Michela Romano
psicologa psicoterapeuta
28 OTT 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno, trovo interessante che tu stia affrontando questo tema. La tua tendenza a "evadere" le attività il prima possibile potrebbe derivare da un desiderio di ordine o da un approccio di responsabilità verso il tuo lavoro. Tuttavia, come hai notato, questo può comprometterne la qualità.
Impara a identificare quali attività sono realmente urgenti e importanti. Ricorda che la qualità è più importante della velocità. Fai un patto con te stesso di dedicare un certo tempo a ogni attività per assicurarti di consegnare un lavoro ben fatto.
Prova a utilizzare tecniche come il Pomodoro, dove lavori in blocchi di tempo (ad esempio 25 minuti) seguiti da brevi pause. Questo ti può aiutare a mantenere la concentrazione e a ridurre la pressione di dover completare le attività in fretta.
A volte, la necessità di completare compiti rapidamente può derivare dalla paura del giudizio. Cerca di essere gentile con te stesso e riconosci che fare errori è parte del processo di apprendimento.
Poniti degli obiettivi specifici riguardo alla qualità del lavoro. Ad esempio, "Dedico almeno il 10% del tempo di lavoro a rivedere e migliorare le mie attività prima di consegnarle."
Ricorda che trovare un equilibrio richiede tempo e pratica. Sii paziente con te stesso mentre sperimenti differenti strategie. Buona fortuna!
Rimango a disposizione per ogni chiarimento e per fissare un appuntamento.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Paola Ferrazzi
28 OTT 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Capisco che la tua voglia di completare le attività velocemente possa sembrare una virtù, ma capisco anche come questo possa compromettere la qualità del tuo lavoro. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a trovare un equilibrio:
Prioritizzazione: Identifica le attività più importanti e urgenti. Concedi il giusto tempo a quelle che richiedono maggiore attenzione e cura.
Pause pianificate: Imposta delle pause brevi e regolari. Questo ti aiuterà a ricaricare le energie e a mantenere alta la concentrazione.
Tecnica Pomodoro: Lavora per 25 minuti concentrato su un compito e poi prendi una pausa di 5 minuti. Questo metodo ti aiuterà a gestire meglio il tempo e a ridurre la sensazione di dover finire tutto subito.
Qualità sopra quantità: Ricorda che la qualità del tuo lavoro è più importante della velocità. Se necessario, prendi più tempo per completare un'attività, assicurandoti che sia fatta bene.
Feedback: Chiedi feedback ai colleghi o ai superiori per capire meglio cosa funziona e cosa può essere migliorato nel tuo approccio.
Trovare un equilibrio tra velocità ed eccellenza non è facile, ma con un po' di pratica e consapevolezza, puoi migliorare significativamente la tua produttività e soddisfazione lavorativa.
27 OTT 2024
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Anthony,
occorrerebbe innanzitutto avere più informazioni sul suo contesto lavorativo e sulla tipologia di lavoro che svolge per inquadrare meglio il quesito che pone. Comunque, è possibile ipotizzare che la fretta di completare al più presto il compito possa dipendere prevalentemente da ansia per possibili complicazioni che potrebbero poi interferire nel rispettare i tempi stabiliti per le consegne.
Quest'ansia, a sua volta, può essere correlata ad insicurezza e preoccupazione del giudizio altrui sulle sue performances.
D'altra parte, siccome lei è anche attento alla qualità del lavoro e quindi alla perfezione dei dettagli, probabilmente ha una rigidità caratteriale che intensifica il contrasto tra velocità di esecuzione e precisione.
Per trovare un migliore equilibrio tra questi due parametri , bisogna fare una analisi della sua personalità ed una ricerca delle cause prime dell'ansia che produce questa modalità lavorativa disfunzionale tramite un percorso di psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
27 OTT 2024
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Gentile Antony,
innanzitutto vorrei dirle che la modalità da lei riportata nel gestire i compiti da portare a termine è piuttosto comune e suggerisce una voglia di essere al passo in una società che ci vuole efficienti e performanti a tutti i costi con una voglia diffusa di fare tutto e bene. Tuttavia, se estremizzata e non gestita, potrebbe portare ad un aumento della nostra frustrazione e ad una sensazione costante di rincorsa senza fine che si autoalimenta e con conseguenti effetti anche sulla qualità delle nostre attività portate a termine (oltre che della nostra qualità di vita).
Che si tratti della dieta, di un programma di allenamento, di un esame da preparare, o di un quadro da dipingere, il punto è sempre lo stesso.
Le vorrei però suggerire intanto alcune tecniche per provare a gestire meglio le sue attività:
1. Compilare per iscritto una lista di obiettivi e sotto obiettivi, in modo da procedere per gradi
2. Procedere con gradualità scrivendo una "scaletta" che possa fare da guida e trattarla come fosse una check list, spuntando ogni volta che si è portato a termine un compito
3. Semplificare il più possibile: se si trova davanti ad una miriade di attività da portare a termine, cerchi di riflettere su alcune attività che davvero in quel momento sarebbero superflue e si eserciti a rinunciarvi senza sensi di colpa oppure rimandarle ad un momento successivo
4. Evita il più possibile il multitasking: quando ci costringiamo a lavorare in multitasking facciamo molta più fatica, ci stanchiamo prima e la nostra attenzione sulle singole attività è meno focalizzata, aumentando la probabilità di commettere errori.
Sperando di averle dato qualche spunto utile da poter immediatamente applicare, aggiungo anche che sarebbe sicuramente interessante conoscere le motivazioni sottostanti a tale sua esigenza, magari aiutandola a conoscersi un pò meglio e comprendere eventuali pensieri legati a determinati comportamenti.
Rimango a disposizione, augurandole una buona giornata.
27 OTT 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera,
Varie possono essere le possibili risposte al suo quesito, senza un'opportuna, preliminare, analisi della sua storia clinica ed assetto personologico.
Potrebbe risultare utile, in sede di terapia, indagare se la necessità di "evadere" nel più breve tempo possibile le attività lavorative possa essere dovuto all'incapacità di stare nell'attesa del giudizio del lavoro, piuttosto che all'impossibilità di stare nel rischio dato dalla possibilità di non finire in tempo/entro una data prefissata. Ad ogni modo, sembra possibile individuare un conflitto in lei, tra una parte che desidererebbe poter eseguire il lavoro in un tempo più disteso ed un'altra parte che preferisce (presumibilmente, a causa di una qualche paura o insicurezza) abbreviare i tempi, seppur ciò potrebbe andare a pregiudicare la qualità del lavoro.
Una volta compreso meglio il timore sottostante, sarebbe altrettanto utile capire se la difficoltà alla base non possa estendersi/generalizzarsi anche ad altee aree della sua vita, anche se non necessariamente ne fosse consapevole, al momento attuale.
Sperando di esserle stata utile,
Dott.ssa Elisa Folliero
27 OTT 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Antony.
Lo chiedo a lei: "cosa non le piace dell'idea di lasciarle in sospeso? Cosa significherebbe per lei? *Se le evado in fretta, ne paga le conseguenze alle volte la qualità del lavoro, tuttavia farlo mi permette di/mi fa sentire....*//*Se mi do più tempo, allora... *". Provi a rispondere a queste domande e completare queste frasi per trovare una prima risposta.