Problemi con la fine del percorso si laurea

Inviata da Rebecca Meroni · 25 giu 2024 Orientamento scolastico

Buongiorno, sono una ragazza di 28 e da un anno sto vivento un periodo decisamente difficile e complicato con l'università. Premetto che ho avuto un percorso decisamente travagliato con l'università e che attualmente mi sta forse ossessionando e deprimendo ancora di più. Subiro dopo le scuole superiori ho intrapreso un percorso di studi in logopedia, che ho però abbandonato al terzo anno per iniziare un nuovo percorso in sociologia, che ho concluso felicemente nel 2022. Tuttavia, subito dopo aver finito la triennale mi sono subito iscritta ad un percorod di studi magistrale in inglese in management of human resources e adesso sto veramente faticando a cercare la forza per scrivere la tesi. Le difficoltà sono iniziata a settembre 2023, quando ho deciso di teminare anticipatamente un percorso di tirocinio curriculare presso un'azienda a milano e di tornare a frequentare l'università full-time. Proprio quando ho ripreso a frequentare, le sensazioni di inadeguatezza e di disperanzione che provavo anche quando stavo svolgendo il tirocinio sono riprese e si sono ripresentate ancora più forti. Ho iniziato a seguire un percorso psicologico, che continuo tuttora, ma ho affrontato tutti gli ultimi esami e le lezioni in un perenne stato di ansia e di paura. Attualmente mi manca un solo esame universitario e ho iniziato a scrivere ad una professoressa per la tesi, ma mi sento completamente bloccata. Per provare a distrarmi dai pensieri ossessivi sull'università e per cercare di superare l'ansia che spesso provo nel relazionarmi con altre persone ho iniziato a maggio un percorso di servizio civile presso una biblioteca del mio comune, ma adesso mi sento ancora più in ansia e disperata perchè non riesco a concentrarmi sulla tesi e mi sento sempre più un fallimento. In più ho paura che le sedute con la psicologa non stiano servendo a molto, perchè in media provo sempre dei pensieri di fallimento e di totale sconforto e di ansia che mi sveglia nel corso della notte. Mi sento veramente persa e ho la sensazione di essere ripiombata in un baratro da cui non riesco ad uscire, con il rischio di deludere tutti. Infatti, sto trovando delle enermi difficoltà nel fare la tesi, il solo pensiero di dovermi mettere a leggere e a cercare materiale mi demoralizza e mi paralizza. In più mi sento anche una fallita, perchè pur avando una media del 29,8 non sono in grado di concludere il percorso di laurea e provo incessante il pensiero di non essere in grado di fare nulla. Durante le sedute psicologiche sto parlando di queste difficoltà, ma mi sembra di girare a vuoto, senza arrivare a nulla. Mi sento proprio demorallizzata e depressa, faccio veramente fatica a concentrarmi e mi sembra di fare tutto per inerzia. Non solo le attività del servizio civile, ma anche le relaizoni con i miei genitori e il mio ragazzo sono diventate un peso. Non so veramente cosa fare o che problemi io possa avere.

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Miglior risposta 26 GIU 2024

Cara Rebecca,
mi dispiace molto leggere della tua attuale situazione e delle difficoltà che stai affrontando. Da quanto descrivi, sembra che tu stia vivendo un periodo di stress e di ansia molto intenso, che ti sta impedendo di proseguire serenamente con i tuoi impegni accademici e personali.
È comprensibile sentirsi sopraffatti quando le pressioni si accumulano in modo così significativo, soprattutto quando si è così vicini al termine di un importante percorso di studi.
Innanzitutto, è importante riconoscere che quello che stai vivendo è un momento difficile, ma non definisce il tuo valore personale né il tuo futuro successo. Hai già dimostrato grande determinazione e capacità, completando con successo un percorso di studi triennale e mantenendo una media eccezionalmente alta nel tuo percorso magistrale. Questi sono risultati che testimoniano la tua competenza e il tuo impegno.
Il blocco che stai sperimentando nella scrittura della tesi e l'ansia che provi sono segnali che il tuo corpo e la tua mente ti stanno mandando, indicando che forse è il momento di fare una pausa e rivalutare le tue priorità e le tue risorse. Continuare il percorso psicologico è sicuramente una scelta positiva, ma è comprensibile che i risultati non siano immediati. Spesso, la terapia richiede tempo per portare cambiamenti significativi, e parte di questo percorso include imparare a gestire le aspettative verso sé stessi e gli altri.
Un approccio che potresti trovare utile è suddividere i tuoi compiti in piccoli passi gestibili. Ad esempio, anziché pensare alla tesi come a un progetto monolitico, prova a concentrarti su piccole attività giornaliere come leggere un articolo, prendere appunti o scrivere una breve sezione. Ogni piccolo progresso è un passo verso l'obiettivo finale e può aiutarti a sentirti meno sopraffatta.
È anche fondamentale ritagliare del tempo per te stessa, lontano dagli impegni accademici e lavorativi. Attività che ti rilassano e ti danno piacere possono aiutare a ridurre l'ansia e a ristabilire un equilibrio emotivo. Questo potrebbe includere esercizio fisico, meditazione, hobby creativi o semplicemente passare del tempo con le persone care senza la pressione di dover discutere dei tuoi problemi.
Non sottovalutare l'importanza di comunicare apertamente con il tuo supervisore di tesi. Spiegare le tue difficoltà può permettere di trovare un supporto più mirato e magari un piano di lavoro che tenga conto del tuo stato attuale. Inoltre, cercare il sostegno di amici, familiari e del tuo ragazzo, anche solo per parlare e sentirti compresa, può essere di grande aiuto.
Ti auguro il meglio e spero che tu possa trovare la serenità e la forza per superare questo periodo difficile.

Dott.ssa Jessica Pierobon

Dott.ssa Jessica Pierobon Psicologo a Torino

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3 LUG 2024

Buona sera Rebecca, è chiaro che stai affrontando una serie di sfide importanti che stanno influenzando il tuo benessere emotivo e mentale. Mi permetto di condividere con te alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a gestire la situazione e trovare una strada per andare avanti. Per quanto riguarda la tesi, nonostante può sembrare un compito schiacciante, potrebbe essere utile suddividerla in piccoli obiettivi giornalieri o settimanali per renderla più gestibile. Inizia con qualcosa di semplice come la ricerca di articoli o la scrittura di un paragrafo al giorno. Comunicare apertamente con il tuo relatore di tesi sulle difficoltà che stai affrontando può essere utile. Potrebbe offrirti consigli, risorse aggiuntive o estendere le scadenze per alleviare parte della pressione.
Altro aspetto importante è la cura di te stessa: assicurati di prenderti del tempo per te stessa ogni giorno, anche se è solo per pochi minuti. A volte, prendersi una pausa può essere la cosa migliore da fare per recuperare le energie e la motivazione. Infine, se senti che le sedute con la psicologa non stanno funzionando come vorresti, prova a parlarle apertamente di come ti senti riguardo alla terapia stessa. Potrebbe essere necessario un approccio diverso o nuove tecniche per affrontare i tuoi problemi. Affrontare questo periodo con gentilezza verso te stessa è essenziale.

Valentina D‘Immé Psicologo a Palagonia

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2 LUG 2024

Gentile Rebecca, leggo le sue parole e avverto forte il peso che sta portando in questo momento sulle spalle e nel cuore: l'ansia intensa del futuro, la paura di essersi bloccata, persa; la paura di non riuscire nei progetti in cui ha investito tempo ed energie.
Forse sta attraversando un periodo in cui sente di aver perso la bussola.
Tuttavia sento di doverle rimandare con forza e convinzione anche un altro aspetto: nelle parole che leggo intravedo una giovane donna, che nonostante le difficoltà di percorso, affronta con coraggio i percorsi della vita, i cambi di rotta mai facili e scontati..mi riferisco ad es. al suo tirocinio a Milano e ancora prima al suo cambio di percorso universitario.
Inoltre ha deciso di iniziare un percorso di terapia, e anche se in questo momento avverte uno stallo, questo significa che è stata disposta non solo a chiedere aiuto ma anche a mettersi in gioco per affrontare il periodo che vive. E questa è una forza ed una risorsa che lei possiede.
Ci tengo infine a dirle che sentirsi bloccati e demoralizzati difronte al lavoro di tesi può essere fisiologico nonchè leggittimo: la tesi rappresenta l'ultimo scalino da affrontare, è un lavoro che ci fa sentire sotto giudizio, è una tappa valutativa del percorso intero; è ciò che ci separa dal lasciare il nostro ruolo di "studente" e figlio, per entrare nel nuovo e incerto ruolo dell' "adulto-lavoratore". E tutto ciò implica un lavoro di presa di consapevolezza, di chiusura e apertura al nuovo, di costruzione della propria identità: e per questo che può far paura e può bloccare. Si prenda il tempo di vivere questo momento della sua vita così carico e importante.
Mi trova qui, a disposizione.
Dott.ssa Maria Torri

Dott.ssa Maria Torri Psicologo a Roma

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30 GIU 2024

Buon pomeriggio Rebecca,
il tuo percorso curriculare di studi evidenzia una facilità e capacità di seguire ambiti del sapere diversi tra loro che ti interessano.
Hai superato brillantemente tutte le prove che il percorso di studi necessitava per giungere fino a questo punto, ove ti rimangono un esame e la tesi da svolgere. Per cui renditi conto della tua forza e abilità cognitiva. Hai superato ansie e paure precedentemente per cui puoi superarle anche ora. Il problema é quando subentra il tuo bisogno di dimostrare che vali, non solo a te ma anche agli altri, quando scrivi " il rischio di deludere tutti". Tu non devi soddisfare aspettative altrui e neppure fartene su te stessa in quanto sono foriere di ansie e timori di non essere realizzate. Se ti rendi conto che i risultati ottenuti fin'ora dimostrano il contrario del fallimento, puoi iniziare a vederti sotto un'altra luce, specie con un sostegno psicologico che stai condividendo.. Hai un percorso che hai scelto e che stai portandolo a compimento,quindi dopo ti prenderai una pausa di riflessione e deciderai come usare la laurea ottenuta.
E' molto comune, al finale del percorso di studi, provare un senso di paura di non farcela, specie davanti all'incombenza di redigere la tesi, la cosiddetta "ansia da foglio bianco", ma potresti metterla da parte, per un certo periodo, come dovere primario e porre un poco più d'attenzione a esaurire l'ultimo esame. Viverti dei piccoli momenti di piacere nel fare cose che ti possono interessare (non solo relativi agli studi), passeggiare, correre e cose simili.Dopo potrai iniziare l'argomento della tesi con la relatrice scelta. Se puoi riduci i troppi impegni che ti sei assunta e dedicati maggiormente, con la professionista, a risolvere la sensazione fallimentare che ti senti, ad aumentare l'autostima e l'autovalutazione che meriti e non riconosci abbastanza. Sei una giovane donna, per cui matura per affrontare i passi che hai deciso di fare. Un passo alla volta: l'esame e la tesi. Se necessita per riposare meglio anche un aiuto medico si può contemplare per un breve periodo.
Un cordiale saluto e buona energia Rebecca.
Dott. Giancarlo Mellano

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

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30 GIU 2024

Cara Rebecca,
prima di tutto mi sento di dirle che nonostante le difficoltà che ha incontrato nel suo percorso universitario è comunque riuscita ad andare avanti nella sua vita, integrando lo studio con altre attività lavorative . Questo non è cosa da poco.
In effetti io ritengo che lei abbia grandi capacità, ma che in questo momento si senta un po’ frenata nel fare il suo passaggio successivo, ovvero concludere la sua laurea (tra l'altro con ottimi voti) e passare al mondo del lavoro.
È perfettamente fisiologico in questo periodo della sua vita sia in difficoltà e abbia dei dubbi, visto che sta passando da un momento in cui il suo percorso è deciso da un'istituzione (come appunto l'università) a un momento in cui la sua strada è completamente nelle sue mani.
Da quello che ho capito lei si sta facendo aiutare da una psicologa e per questo la incoraggio a seguire con fiducia il suo percorso . Le voglio dare alcuni spunti di riflessione che possano esserle utili , per comprendere appieno i motivi di questo stallo.
Cosa si aspetta dal mondo del lavoro? Come ha vissuto questi anni all'università? Quali sono le aspettative che ha su se stessa e sulla sua vita? Quanto sono importanti per il suo sistema di valori e per la sua famiglia i risultati che ha conseguito all'università?
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Un saluto,
Dott.ssa Bianchi Eugenia

Eugenia Bianchi Psicologo a Pordenone

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30 GIU 2024

Ciao Rebecca, quello che percepisco dal tuo racconto è una paura rispetto alla fine del tuo percorso e forse di quello c'è dopo. L'iniziale altre attività come il servizio civile mi sembra aun modo per distrarti ed evitare/agitare questa difficoltà (se vuoi ho fatto un reel su questo e ne farò altri sullo stesso tema ) questa strategia però porta solo ad aumentare la tua ansia perché ti porta a credere che scrivere la tesi sia uno scoglio insormontabile crescendo sempre di più e te ti sentirai sempre più incapace di superarlo. Quindi quello che mi viene da consigliarti è di metterti un timer di un' ora a settimana (o un tempo ceh decidi te ma circoscritto) per fare la tesi e il resto del tempo assolutamente non devi studiare e devi dedicarlo a tutte le tue altre attività godendotele. Resto a disposizione

Dott.ssa Giulia Alfani Psicologo a Roma

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30 GIU 2024

Buongiorno Rebecca,
Sembra che lei sia una brava studentessa e al contempo si dia da fare per migliorare in tutto, dal tirocinio scelto con cura al corso di laurea orientato secondo una precisa visione futura. Quindi in questo senso non manca nulla. Anche in ambito psicologico sta operando bene, perché coscienziosamente sta seguendo un percorso di cura psicoterapica.
Dunque questo malessere che la fa soffrire potrebbe essere dato da una particolare dimensione psichica che si è ipertrofizzata: l’Ideale dell’Io. Come sappiamo dagli studi pionieristici di Freud e dalla ricerca in campo psicoanalitico susseguente, l’Ideale dell’Io spinge l’individuo verso la realizzazione delle proprie aspirazioni ma porta con sé un carico di aspettative interne al soggetto che lo costringono ad uno sforzo costante senza sosta. In più c’è da dire che l’impossibilità di raggiungere questo ideale, per sua stessa natura ineffabile, fa cambiare di segno ll’istanza psichica stessa, che da Ideale si trasforma in Super-Io, ovvero l’istanza psichica interna inconscia che sanziona e punisce con un dialogo interno di tipo svalutante. A quel punto inizia un affaticamento dell’Io che deve continuamente compiacere tali istanze, l’Io Ideale e la sua controfigura, cioè il SuperIo, con delle conseguenze depressive sulla psiche del soggetto.
Quindi sarebbe consigliabile lavorare su questo, ovvero abbassare le pretese superegoiche, dandosi tregua per accogliere le proprie parti preziose che desiderano essere solo riconosciute.
Buon lavoro
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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30 GIU 2024

Capita molti studenti avere problemi con il percorso di studi.
Per una corretta valutazione la situazione va approfondita.

Da quello che scrive mi sembra che Il suo percorso universitario ha tantissime cose da sistemare. Il senso di paralisi di ansia di pensieri Ossessivi… Potrebbe dipendere dal fatto che si sente soffocata da tutta questa situazione da tutti questi impegni.

Sono come tanti fili intrigati da districare… Ci si sente aperti.

Una possibile soluzione potrebbe essere quella di fermarsi fare un’analisi della situazione attuale E stabilire delle priorità ai vari impegni così primo piano da risolverli tutti

Non pensare di risolverli tutti insieme.

Questo è soltanto uno spunto di riflessione un percorso psicologico potrebbe aiutarla A fare Chiarezza.

Se con l’attuale psicologa non si trova bene le suggerisco di cambiarla. Gli approcci psicoterapeutici non Tutti uguali. Ognuno ha un modo suo di affrontare un problema.

Forse il metodo Con cui con la sua psicologa affrontate la problematica non è il modo più adatto a lei.

Resto a disposizione

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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30 GIU 2024

Buongiorno innanzitutto tutto in questo periodo potrebbe esserle utile un supporto farmacologico che la sostenga anche dal punto di vista dell' attenzione e della concentrazione. Ovviamente dovrebbe riferirsi ad uno psichiatra, ma gari indicato dalla sua psicologa. Inoltre non deve demordere, il percorso psicoterapeutico ha tempi molto personali e a volte ha momenti in cui sembra ci di blocchi..non è così! Ogni seduta aiuta a mettere un mattoncino in più nella costruzione del suo equilibrio e pian piano si accorgerà di diventare più forte e capace. In ogni caso confrontarsi col proprio terapeuta può essere utile a chiarire quali sono i punti cardine del percorso. Le faccio i migliori auguri x il futuro.
Dott.ssa Somaschini

Dottoressa Elena Somaschini Psicologo a Legnano

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27 GIU 2024

Ciao Rebecca, molte persone si trovano a dover affrontare questa situazione, ti stupirà sapere che non sei l'unica. Sicuramente l'esperire emozioni così negative, come sentirsi un fallimento e temere di deludere tutti, non ti sono d'aiuto, anzi ti fanno sentire ancora di più tutta la pressione su di te e aumentano la percezione di non essere in grado. Ti consiglio di parlare con la tua psicologa in modo da, se non l'hai già fatto, metterla al corrente della percezione che hai rispetto al percorso terapeutico che state affrontando. Questo potrebbe permetterti di capire da dove hanno origine queste sensazioni di inadeguatezza che provi e trovare delle strategie funzionali per affrontare questo empasse. Ti fermi mai a pensare a tutti i traguardi che hai raggiunto per arrivare fin dove sei adesso, ai sacrifici che hai fatto e a tutta la forza che hai impiegato per raggiungere i tuoi obiettivi?
Se senti la necessità di prenderti una pausa dallo studio, ti consiglio di farlo, soprattutto perchè questo non fa di te una fallita. I percorsi che viviamo sono diversi gli uni dagli altri e dovremmo sentirci liberi di prendere il tempo che ci serve per stare bene e valorizzare la nostra persona.

Dott.ssa Amelia Melchionda Psicologo a Gambettola

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27 GIU 2024

Gentilissima Rebecca, sicuramente la consulenza psicologica all'interno del colloquio psicologico, è lo spazio più adeguato dove potersi affrontare e approfondire se stessa, comprendendo quest'ansia, paura, sconforto e inadeguatezza che non le permettono di riposare bene neanche la notte. Le nostre emozioni ci raccontano come stiamo dento di noi, quindi fare chiarezza è il primo passo per ritrovare la sua serenità. Inoltre si ricordi che la prima relazione è con noi stessi, di conseguenza se tornerà a stare bene con se stessa, potrà stare bene anche con gli altri. Ecco perché è importante che ne parli con il professionista che ha scelto per essere aiutata, nella relazione con il Professionista dovrebbe sentirsi accolta e a suo agio per potersi affrontare, cosi da creare un'alleanza terapeutica utile e funzionale.

Cordialità
Dott. Maurizio Di Benedetto

Dott. Maurizio Di Benedetto Psicologo a Monza

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26 GIU 2024

Cara Rebecca.
La tua descrizione è stata molto accurata, è molto aspetti sono comprensibili.
A partire dal fatto che è un'età in cui tutti si mettono in dubbio, sulla vita e sulle scelte.
Il percorso universitario è sempre pieno di insidie, e avvicinandosi alla fine spesso, inconsciamente, si affaccia la paura del termine e dell:ignoto.
Hai inoltre cambiato diversi ambiti, magari per passioni diverse, magari per indecisione, magari per trovare ancora la tua strada.
Ovviamente tutto questo si riversa sulle relazioni che ti circondano, famiglia, partner, amici, creando una spirale ancora più "vorticosa".
Mi chiedo come mai però, il percorso che stai seguendo con la tua psicologa non riesca ad "acquietare" alcune di questi tuoi timori, se è per tue resistenze, o se il percorso con la collega non è adatto a te.
Hai varie cose da valutare e sicuramente un percorso può aiutarti e deve essere continuato.
Un caro saluto ed un in bocca al lupo, con la speranza che troverai la forza necessaria.

Dr.ssa Eleonora Pepparini Psicologo a Montefiascone

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26 GIU 2024

Gentile utente, consiglio un percorso di psicoterapia per capire come gestire meglio le sue insicurezze. Sono a disposizione, un abbraccio

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli Psicologo a Palermo

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26 GIU 2024

Buonasera
Penso che hai il problema dell'ansia, della poca autostima, del perfezionismo.. e dei tratti ossessivi.
parlane con la tua psicoterapeuta .
dott.ssa Patrizia Carboni
psicologa psicoterapeuta
Roma.

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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26 GIU 2024

Cara Rebecca, grazie per la generosa descrizione, ci sono tante preziose informazioni. Prima di tutto mi sento di chiederle se ha provato a portare questi suoi pensieri riguardo al vostro percorso insieme con la psicologa , potrebbe essere utile sia a lei che alla collega per ricalibrare gli obiettivi. Purtroppo la fine del percorso universitario è per molti un momento critico, di sfida e messa alla prova con quello che ci sarà dopo, una vita davanti che è svincolata dal percorso ben definito della carriera scolastica/universitaria, può fare molta paura. Se questa incertezza sul futuro incontra poi del malessere che già covava, ecco la ricetta perfetta per un "baratro" con delle mura altissime. Da quello che scrive sembra essere una persona che si dà da fare, non si ferma mai, cerca una soluzione, è ammirevole. Forse provare invece questa volta a stare su questo sentire, questa sofferenza che si veste di ansia e paura, e capire cosa le sta dicendo, cosa è per lei e cosa c'entra con la sua storia, potrebbe essere un nuovo modo di affrontare la difficoltà. Attraversare il dolore fa male, ma necessario.
Resto a disposizione
Dott.ssa Irene Fortuna

Dott.ssa Irene Fortuna Psicologo a Firenze

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26 GIU 2024

Buonpomeriggio,leggendo un po' la tua storia volevo capire se il percorso che ti hai scelto sia veramente quello che desideri raggiungere ,in più se stai facendo delle sedute psicologiche dovrebbero aiutarti a superare buona parte dei problemi da quanto tempo che stai seguendo un sostegno psicologico?
DR Alessandra Zito Psicologa

D.r Alessandra Zito Psicologo a Cittanova

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