Sono ad un punto morto nella mia vita e non provo più niente da diversi anni
Salve sono un ragazzo di 33 anni (almeno, credo di esserlo visto che non li dimostro) e credo che la mia vita sia ad un punto morto. Di recente ho vinto un concorso per l'Agenzia delle Entrate, ma al momento della firma ricordo di non aver provato la minima gioia. sono in questo "limbo" da quando avevo 17 anni e già da piccolo le "vittorie" non le ho mai celebrate come invece facevano altri. Non mi andava, non sentivo che era una cosa da fare. Di seguito vorrei condividere alcuni pensieri scritti sul blocco note del telefono in maniera un pò disordinata, come venivano in mente al momento, semplicemente perchè mi servivano come linee guide per illustrare la mia situazione a due psicologi della ASL dove risiedo (ho iniziato la terapia con loro solo di recente perchè non ero a conoscenza di un servizio gratuito simile, nè mi era mai venuto in mente di cercarlo):
- Non mi va mai di uscire, anche se con le giornate soleggiate sento un pó il peso di stare in casa a volte. Mi consolo con il giardino perché mi piace stare all'aria aperta. In passato quando facevo delle passeggiate a caso mi sentivo come un fantasma che vagava per le strade (probabilmente anche ora, anche se meno. Se esco senza uno "scopo" mi sento strano, quando invece ho un obiettivo come andare al corso GOL per disoccupati l'ansia non mi assale) . Nei vari capodanni mi faccio sempre una passeggiata da solo per tutta Roma, ma non gli ultimi 3-4 dove sto da solo a casa. Ogni sabato sera i miei escono con un vecchio gruppo di amici mentre io sto da solo a casa (e quando si rividero per la prima volta, i miei tirarono fuori una fotografia di 30 anni prima, lasciandola sul tavolo in sala da pranzo dopo essere usciti. Mi misi a piangere perché io un gruppo di amici non l'ho mai avuto in tutta la mia vita). Quando sono solo a casa la sera vi é molto silenzio e sento i vicini parlare quando passano per le scale. La cosa mi mette un pó a disagio, tanto che non so se abbassare certe serrande oltre un certo limite oppure no per paura di essere osservato
- Odio socializzare per via delle mie delusioni passate (in particolare la gente mi tratta male per via della mia altezza o del mio viso, ci scommetto) e non saprei come fare, vista la mia età (ci ho già provato in passato all'università, ma abitavano tutti lontano e avevano già i loro gruppi formati e in palestra/Kung Fu, seppur invitando gli altri, non hanno accettato i miei inviti. Non so se gli stessi antipatico oppure erano semplicemente impegnati con altri gruppi, ma fatto sta che io, in un modo o nell'altro, devo essere sempre quello escluso, magari non con cattiveria ma tant'é. Non sono mai riuscito ad inserirmi in un gruppo già formato) . Penso che le persone vogliano più pensare al lavoro o alla propria fidanzata piuttosto che a cercare nuovi amici all'età in cui sono. Ho paura di finire da solo sia in termini di amicizia che di amore (si puó dire che non abbia sperimentato nessuna delle 2 davvero). Mi sento indietro su tante esperienze che i miei coetanei hanno fatto (prima su tutte, il lavoro) è non sono mai stato ad esempio ad un concerto. Io mi sentirei "strano" ad andarci ora
- Mi viene l'ansia quando devo provare cose nuove (es. Entrare in un negozio per comprare il pigiama). Ultimamente ho cercato di fare cose nuove come andare a diversi ristoranti nel C. Comm. Aura con un certo successo, ma rimane lo "scoglio" del negozio di scarpe o Intimissimi uomo per il pigiama. A volte non so dove si comprano determinate cose e mi vergogno a chiederlo
- Fra circa 2 anni I miei genitori se ne andranno di casa e andranno in una nuova intestata a me. Io ho deciso di rimanere in questa perché mi sento più "sicuro", anche se la zona non é delle migliori per via del livello culturale delle persone. Quando i miei sono partiti per una vacanza di 5 giorni ho sentito come uno stato di confusione dentro di me, non sapendo se é dovuto al fatto che sto sempre in casa oppure al fatto che fossi da solo (probabilmente la seconda) e, se ho delle cose da fare come delle pulizie, tendo sempre a rimandare perché mi distraggo molto più facilmente. A volte quando escono il sabato mi viene sonno più facilmente (probabilmente per il fatto che non dormo in maniera ottimale e ho sempre gli occhi incollati a schermi) e a volte inizio a sentire "freddo".
-I miei genitori non sono stati affettivi come avrebbero dovuto. Mio padre é stato tirannico su alcune cose e troppo autoritario (senza considerare che considera la psicologia totalmente inutile e la mia generazione assieme alla successiva "deboli"), ha problemi di rabbia e ogni volta che torna a casa mi viene un minimo di nervoso, probabilmente come eco dei suoi urli quando le cose non funzionano o per puttanate in generale e conseguenti urli miei in ritorno. Mia madre che, seppure sembrava essere affettiva in certe cose, ha esercitato un controllo su di me (per il fatto che sono figlio unico probabilmente, dato che ha sempre fatto tante cose al posto mio e ora infatti devo impararle tutte in pochissimo tempo) e non ha mai dato rilevanza ai miei problemi psicologici ("tu non hai bisogno di queste cose") in aggiunta al fatto che a volte tira frecciatine di cattiveria senza un motivo logico. È nervosa abbastanza spesso, ma io cerco sempre di volergli bene perché é mia mamma e perché tutto sommato mi ha dato un pó di amore (a differenza di mio padre)
-Non sono in grado di fare cose elementari come un nodo alle buste e credo di avere una forma di autismo perché vedo delle "barriere" che altri non vedono (ma questa forse é una mia esagerazione). Quando ho fatto un mese di prova dal commercialista ci ho impiegato un pó per capire come fare le fotocopie con la stampante e mettere le spille con la spillatrice bene. Puó essere forse che era solo un sacco di tempo che non le usavo o é davvero una forma di autismo? Basti pensare che non mi é venuto minimamente in mente di cercare supporto psicologico gratuito fino a qualche anno fa e ci ho messo un anno prima di recarmi al CSM per via della mia paura degli autobus, paura che ora non ho più
-Da quando avevo 17 anni mi sono messo a parlare da solo o a casa o in posti isolati. Non so se sia un sintomo di cui preoccuparsi, ma mi fa sentire meglio, ma ultimamente mi viene da urlare quando sono solo in casa e reagire in maniera rabbiosa (solo parole, non rompo niente). Preferisco questo piuttosto che parlare con le persone perché penso che mi giudicherebbero male (quando avevo la mascherina per il Covid potevo parlare da solo a bassa voce in giro e ció mi rilassava. Questo inverno la rimetteró per lo stesso motivo).
- Nella vita difficilmente sento di essermi guadagnato un successo. Sono sempre insoddisfatto dei miei risultati e credo che mi sono sempre lasciato convincere dai miei genitori su determinate scelte (anche se io non so cosa voglio di preciso), ma loro non mi hanno mai costretto in nulla, semplicemente non ho coglioni di indirizzare la mia vita (basti pensare che sono molto titubante sull'andare in Svizzera o meno). Quando ho firmato il contratto con l'AdE ero l'unico impaurito/nervoso del gruppo poiché dovró stare a contatto con il pubblico anche se via telefono (almeno aver giocato per anni al computer in conferenza su Skype/Discord mi aiuterà sicuramente).
-Probabilmente dovró mentire ai miei colleghi di lavoro inventandomi uscite che non ho fatto per non sembrare quello "strano"... Nonostante questo, cercheró di pormi nel modo migliore con i colleghi, anche se preferiró stare sempre nel mio spazio. In fondo, non tutti dobbiamo essere estroversi (dicono che l'ambiente di lavoro sia ottimo e che il capo dipartimento sia molto preparato e disponibile, ma é tutto da vedere)
-Congiuntamente a questa terapia credo che con il mio futuro stipendio faró dei Coaching di gruppo tramite la piattaforma Healthygamergg, una piattaforma statunitense interamente online della quale ho acquistato 2 moduli di una guida redatta da uno psichiatra di Harvard
-Se non avessi avuto vari gruppi di persone su Skype/Discord da quando avevo 17 anni con le quali ho giocato ai videogiochi oggi non sarei qui... Ricordo di aver toccato davvero il fondo all'epoca, in quanto mangiavo di meno e sono arrivato a pesare 47 kg per 1,63 di altezza... Sinceramente ho paura per quando, tra circa un anno, i miei genitori cambieranno casa e quindi dovró sopportare il silenzio e la solitudine del trilocale dove abito ora, interrotto solo dai bambini che giocano in un parchetto attaccato alla mia casa o dai vicini che rientrano...
- Ho firmato un contratto con la PA in AdE e ora sono "ingabbiato" per 5 anni. Spero di non aver fatto un errore... Ho uno stipendio finalmente, ma poi potró cambiare lavoro? Sono davvero soddisfatto della mia scelta o é sindrome dell'impostore/poco sonno? A volte sono assalito dall'ansia, ma dovró reprimere i pensieri poiché dovró rispondere ai contribuenti al telefono...
- Nonostante non ci siano stati comportamenti che confermino questo pensiero, certi miei colleghi non parlano con me. È per la mia espressione "arrabbiata"? Conta davvero così tanto oppure sono solo mie impressioni? Io parto sempre con il voler evitare situazioni sociali per paura di non essere interessante, di essere lasciati ai margini, di non sapermi inserire... Devo ammetterlo, sono un pó invidioso di un mio collega che ha 5 anni meno di me e riesce ad essere estroverso con 2 colleghe (il mio aspetto gioca un ruolo importante, ma una buona fetta della colpa la ho io per non "saperci fare"). Ho paura che mia socialità assente possa mettere a repentaglio il mio lavoro, anche se forse sono solo mie paranoie visto che più vado avanti e più mi sento tranquillo in determinate situazioni sociali.
Vi ringrazio per l'attenzione. Spero di ricevere un buon feedback e di non aver allungato troppo il post o di non essere stato disordinato in qualche maniera