TEMPI MODERNI
CI HANNO ABITUATO A CORRERE E A NON FERMARCI. IL CORPO COME STA? SE LO ASCOLTIAMO COSA CI RACCONTA? DI SEGUITO PROVO A EVIDENZIARE QUANDO IL "SENSO DEL DOVERE" DIVENTA UN MITO
Siamo molto abituati a correre, a non fermarci, a fare, fare, fare perché ci hanno insegnato che il "senso del dovere" è importante, che ci contraddistingue come esseri umani e che, se lo seguiamo in modo ferreo e convinto, possiamo autodefinirci "bravi ed efficienti".
Spesso questa idea diventa un mito cui si crede troppo e si rischia di renderlo troppo rigido, di non metterlo mai in discussione. Progressivamente, perdiamo il contatto con noi stessi, con le nostre emozioni, con la giocosità che fa parte di noi come "bambini cresciuti". Ecco, la giocosità... che spesso viene messa da parte perché la vita ci ha indurito o perché ci prendiamo troppo sul serio o per altri motivi ancora. Perdiamo così, secondo me, la possibilità di osservare il mondo, un tramonto, un paesaggio, di soffermarci sugli odori, sapori, di parlare veramente con qualcuno senza fretta, di stare a occhi chiusi, di ascoltare il corpo, di riposarci. Se percorriamo questa strada senza fermarci, ascoltarci, il corpo ci potrà mandare segnali di disagio,dolore, malesseri, tensioni. E noi che "abbiamo fretta" cosa faremo prevalentemente? ci fermeremo o proseguiremo? magari ci racconteremo la storia che "non possiamo fermarci nemmeno un po', non proprio ora, non adesso, poi... dopo.. chissà..." e nel frattempo, il malessere del corpo non verrà ascoltato, magari messo a tacere da un farmaco.
ALT! Il corpo ci parla, narra di noi, ci racconta delle storie se stiamo ad ascoltarlo. Ci racconta cosa non torna nella nostra vita o cosa torna, cosa non digeriamo o digeriamo, cosa temiamo o ciò che ci procura gioia, le nostre preoccupazioni, le nostre aspirazioni, ci manda dei messaggi chiari, di emozioni "rabbia" "tristezza" "paura" "felicità"... di dolori e di tensioni "alla pancia, alla schiena, al colon, alla testa" o viceversa di piacere, passione, amore.
Se pensiamo che il linguaggio del corpo sia meno interessante del linguaggio verbale, tireremo avanti perdendoci un pezzo di noi; se cominceremo a pensare che il corpo è parte di noi, cominceremo ad ascoltarlo imparando a farlo senza giudicarlo. Così potremo darci la possibilità di prenderci cura di noi a tutto tondo, aiutandoci nei momenti di stress imparando a gestirlo, attrezzandoci di strategie utili a noi per abbassarlo senza farlo diventare stress cronico e infiammazione cronica che fa male sia al corpo che alla mente.
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