Ansia, tristezza e vuoto. Possibile che non ci sia un modo per essere felice?

Inviata da Tiziana · 11 giu 2024 Ansia

Buonasera a tutti. Ho deciso di scrivere in quanto la mia situazione è diventata per me insostenibile e mi sembra di non avere una via di uscita. Premetto che ho passato degli anni difficili: un lutto improvviso in famiglia mi ha portato a tornare a vivere a casa nella mia città di origine (da cui ero andata via da poco più di un anno), a cambiare lavoro improvvisamente e a perdere tutti i contatti sociali che avevo (in realtà già pochi). Tutto ciò mi ha portato a chiudermi in me stessa -cosa che in parte già facevo da prima- ad uscire di casa prevalentemente solo per andare a lavoro, a non avere più alcuno stimolo ed entusiasmo. Aggiungo che la situazione a lavoro è andata sempre più peggiorando per una serie di motivi e questo mi ha portato ad essere ancora più ossessionata dal confronto con gli altri. Nel tempo l’ansia e la tristezza sono diventati così forti da spingermi a contattare un terapeuta, ormai due anni fa. Abbiamo analizzato vari aspetti della mia vita e del mio carattere, ho compreso meglio alcuni miei meccanismi e ho attuato delle modifiche alla mia vita. Lo psicologo che mi segue dice che in questo periodo ho fatto molti passi avanti, molti dei quali non sono esterni ma interni alla mia mente. È vero. Tuttavia io sto ancora male, alcuni giorni L ansia e la tristezza mi impediscono di fare qualsiasi cosa. Vorrei stare solo a letto a piangere e allo stesso tempo ho voglia di partire, andare in un’altra città e iniziare una nuova vita che sia più emozionante, più piena. Poi mi dico che non ne sarei capace e che se anche lo facessi io sarei la stessa di sempre e mi porterei dietro i miei problemi. Io so che per ottenere una vita che sia più simile a quella che immagino devo impegnarmi, devo lavorare, devo riprendere in mano la situazione ed essere di nuovo me stessa e non posso fare niente di tutto questo se devo continuamente lottare con questo peso che ormai mi opprime il petto da anni. Alcuni giorni mi dico che ce la posso fare, che presto sarò più soddisfatta, più felice. Altri giorni, come oggi, niente mi sembra avere un senso e penso che niente cambierà mai. E se cambierà sarà in peggio. La mia vita non è come l avevo immaginata. È vuota, noiosa, insensata, priva di emozioni positive. IO sono vuota e non capisco con cosa lo devo riempire questo vuoto. Anzi, lo so con cosa dovrei riempirlo: amore, amicizia, divertimento, lavoro soddisfacente, avventura. Tutte cose che mi mancano e che non solo non so come ottenere, non ho nemmeno la forza di provarci. Possibile che non ci sia un modo per me per essere felice?

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Miglior risposta 12 GIU 2024

Buongiorno Tiziana, mi spiace molto per quello che stai sperimentando, ma io credo che tu parta da presupposti ideali e un po' fuori realtà quando parli di una vita fatta di "amore, amicizia, divertimento, lavoro soddisfacente, avventura" mentre la tua è "vuota, noiosa, insensata, priva di emozioni positive". La vita è fatta anche di vuoti e di tristezza. La vita è un complesso di situazioni e di emozioni che andrebbero accettate e affrontate e vissute in pieno. Anche il dolore, anche la tristezza vanno vissuti come qualcosa che attiene alla nostra "umanità". Non siamo personaggi di un romanzo Tiziana! Siamo esseri che subiscono l'influenza dell'ambiente e degli eventi. Parli di un lutto che hai subito. Un lutto è una fase da superare che mette alla prova e può lasciare degli strascichi depressivi. Io vorrei "interrogare" questa tristezza e questo senso di vuoto per capirne l'origine ,più che cercare di eliminarle (cosa non possibile). L'unica cosa che mi sento di consigliarti è di continuare il tuo percorso e portare il tuo vuoto, la tua tristezza, il tuo "peso" in seduta. Come aspetti di te che devono avere uno spazio, che devono essere "osservati" compresi e accettati. solo in questo modo potranno trasformarsi. Un caro saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani

Dott.ssa Marzia Mazzavillani Psicologo a Forlì

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12 GIU 2024

Buonasera Tiziana
La psicoterapia è uno strumento potentissimo per il nostro benessere mentale; ma richiede dei tempi e spesso questi ultimi possono essere anche più lunghi del previsto.
Le sue emozioni di rabbia e tristezza a quali pensieri sono collegati principalmente? Quali comportamenti mette in atto per reagire a queste emozioni? Provi a porsi queste domande e a vedere se trova dei collegamenti anche con alcuni suoi modi e comportamenti caratteristici: possono voler dire tanto.
Prima di fare dei cambiamenti concreti, spesso è necessario aver fatto dei passi interiori molto importanti.
Parta proprio dalla sua frase "la mia vita non è come l'avevo immaginata" per provare a comprendere il perchè di questo disagio, da cosa deriva, da cosa è caratterizzato e cosa lo mantiene.
La felicità che lei cerca esiste; prima però, forse, è necessario sciogliere ancora alcuni nodi.

Cordialmente
Dott.ssa Benedetta Micheletti

Dott.ssa Benedetta Micheletti Psicologo a Lunata

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12 GIU 2024

Gentile Tiziana, sicuramente lo spazio del colloqui psicologico, può essere un'opportunità per comprendere questo vuoto che sente dentro e approfondire le sue emozioni. La vita è fatta di problemi da risolvere e imparare a farlo attraverso le proprie risorse, la farà evolvere- crescere come persona.. per se stessa. Importante inoltre, che lei si senta a suo agio e in alleanza con il Tecnico che ha scelto per farsi aiutare. Non si scoraggi e ne parli in seduta con la collega/il collega.

Cordialità
Dott. Maurizio Di Benedetto

Dott. Maurizio Di Benedetto Psicologo a Monza

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12 GIU 2024

Buongiorno signora
Comprendo il suo dolore e la sua situazione.
Dica alla collega di lavorare sulla depressione e sull'ansia.
Non si scoraggi mai, la vita e ' fatta di problemi, sta a noi attivare le nostre risorse.
Per andarli a risolvere.
E se non ci riusciamo, chiediamo aiuto
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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12 GIU 2024

Cara Tiziana,
avrei voluto conoscere la sua età ma immagino sia una giovane adulta che stava iniziando a vivere la sua vita da sola.
Il "tornare" nella casa di origine, oltretutto con un lutto, è una cosa assai delicata da affrontare.
Quando usciamo dalla famiglia d'origine, è come se decidessimo che è arrivato il momento di diventare grandi. A volte lo facciamo tagliando emotivamente con la famiglia, cosa che purtroppo non aiuta poi lo stare bene da soli, a volte invece lo facciamo quando abbiamo la certezza interiore di appartenere alla famiglia anche a kilometri di distanza, questo è il caso più auspicabie.
Non so se lei sia "scappata" o no dalla sua famiglia, in ogni caso ci è tornata, costretta da un lutto, con tutto ciò che comporta.
La sua vita l'ha interrotta.
Quel percorso che stava facendo verso una sua indipendenza e una sua capacità di stare da sola, l'ha interrotto.
Io mi concentrerei lì, sulla sua capacità di ascoltarsi, di riprendere da dove ha interrotto, a livello emotivo non del contesto (lavoro ecc)
Il contesto, le cose di cui ci riempiamo la quotidianità, ci danno gioia se già noi siamo capaci di giore. Altrimenti sono solo "cose" che occupano del tempo ma che non sappiamo apprezzare. Ma non perchè siamo sbagliati noi, ma perchè dentro di noi non siamo pronti ad accoglierle. E' come se lei volesse cercare di non essere triste o non provare delle emozioni naturali solo perchè aveva deciso che la sua vita doveva essere piena di cose che l'avrebbero emozionata. Ma anche la tristezza è un'emozione, e se non la ascolta, occuperà sempre di più il suo spazio emotivo.
Le consiglio pertanto di occuparsi di sè, delle sue emozioni, prima di volerne altre, che arriveranno quando sarà in grado di provarle.

Un caro saluto
Dott.ssa Valentina Borsari



Dott.ssa Valentina Borsari Psicologo a Mantova

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12 GIU 2024

Buongiorno Tiziana.
Sperimentare un senso di vuoto di fronte ad alcune situazioni ed eventi che la vita ci mette di fronte è una reazione normale, a volte anche di difesa del nostro corpo e della nostra mente che si mette in allerta perche vuole evitare di restare in contatto con le emozioni e le sensazioni che derivano da ciò che abbiamo vissuto e ci ha emotivamente segnato, attivando il pilota automatico della nostra mente. Questo pilota automatico non ci permette di dare il giusto ascolto alle nostre emozioni, facendoci fare le cose per senso del dovere, per abitudine e non perché realmente ciò che facciamo ci soddisfa a pieno. Perciò le giornate passano senza uno scopo e restando impigliati nel senso di negatività che ci pervade non riusciamo a fermarci un attimo su noi stessi per scegliere che direzione dare alla nostra vita. Un esercizio che puoi fare è restare in contatto con le tue emozioni nel momento in cui le sperimenti e capire quanto questo senso di vuoto ti blocchi nelle tue azioni quotidiane e nel raggiungimento di ció che per te è importante e ha valore e iniziare da li, a piccoli passi, dei nuovi piccoli cambiamenti.

Dott.ssa Maria Concetta Lanzone Psicologo a Cosenza

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