Attacchi di panico post terapia farmacologica
Buongiorno, sono Andrea, una ragazza di 26 anni. Quasi due mesi fa mi sono rivolta al csm della mia città, sotto consiglio della mia terapeuta, perché stavo passando un momento molto brutto di sconforto, tra le spese di casa, il lavoro, i corsi serali, sono completamente crollata.
Così ho fatto una visita da uno psichiatra (che per la precisione erano due specializzandi). Al primo colloquio mi hanno diagnosticata ciclotimica, nonostante non abbia nessun sintomo di questo disturbo (detto anche dalla mia psicoterapeuta che mi conosce ormai da 6 anni) però ho provato a fidarmi, perché non sono io il medico.
Dopodiché mi hanno prescritto la Lamotrigina, che ho interrotto dopo tre settimane dall’assunzione (assolutamente sotto controllo dei due psichiatri specializzandi) che mi hanno fatto smettere senza scalare perché era la dose minima di 25 mg.
Ora: la lamotrigina l’ho interrotta perché mi stava facendo star male: ero sempre stanca, vertigini, ansia molto forte, confusione, depersonalizzazione, mal di stomaco, sonno costante… e da qui sono iniziati gli attacchi di panico. Mi avevano detto che dopo aver smesso di prenderla sarei tornata dopo qualche giorno “normale” senza queste problematiche.
Eppure questi attacchi di panico dopo quasi un mese che ho smesso di prenderla continuano ad esserci, non riesco più ad andare a lavorare, non riesco ad andare in palestra, neanche a fare la spesa da sola e questo non mi è mai successo prima di iniziare con quel farmaco. Vorrei sapere sé queste cose smetteranno con il tempo, perché ho chiesto ai medici (sia quello di base che gli psichiatri che mi hanno seguita) ma nessuno mi sa rispondere, e si concentrano sugli attacchi di panico volendoli dare “qualcosa” per quando mi vengono, senza concentrarsi sul fatto che prima non li avevo e nonostante il momento brutto, riuscivo comunque ad avere una routine.
Tornerò come prima? O mi hanno rovinato il cervello?
Spero di non essere inopportuna. Ringrazio di cuore chi mi risponderà