Ansia e attacchi di panico post delusione d’amore

Inviata da Nini01 · 4 lug 2023 Ansia

Salve a tutti, sono una ragazza di quasi 22 anni che conduce una vita in apparenza normale. Vi scrivo questa sera, però, per esporVi una situazione che sta diventando veramente pesante. Nel corso della mia vita, finora, sono sempre stata bene o male corteggiata da più ragazzi, ma avendo sempre avuto le idee chiare ho avuto soltanto due relazioni serie e durature, l’ultima risale all’età adolescenziale, durata dai 16 ai 18 anni e mezzo. Dopo pochi mesi, ebbi un colpo di fulmine con un ragazzo che inizialmente ricambiò ma che poi, dopo qualche mese e arrivati al primo rapporto fisico, si tirò indietro dicendo che non era scattata la scintilla. Io, ormai innamorata persa di lui come mai lo ero stata nemmeno del mio ex fidanzato “storico”, caddi in depressione e dopo un lungo anno riuscii a stare nuovamente bene; ciononostante, in quell’anno trascurai l’università (ero al primo anno) e diedi soltanto la metà degli esami a causa del forte malessere che mi aveva colpito, causandomi anche insonnia e ansia somatica nei primi mesi. Quando ripresi a stare bene iniziai di nuovo a frequentare qualcuno e vidi due ragazzi, ma con entrambi finì dopo poco tempo in quanto nemmeno io me la sentivo ancora, poiché la delusione subita mi aveva portato a cambiare la mia visione dell’amore, che, se prima era idealizzata, ora era diventata cinica. Non sono mai stata la tipa da cose non serie, in quanto ho sempre creduto in determinati ideali che ancora oggi mi caratterizzano, eppure circa un anno e mezzo fa, ormai stanca dalle delusioni, decisi di cimentarmi in un rapporto di letto con un ragazzo che conobbi tramite il fidanzato di una mia amica, convinta del fatto che, in quel momento, non volendo niente di serio, sarei stata in grado di gestirla. Inizialmente, nacque tutto per gioco, ma poi, pian piano, il “rapporto di letto” prese una forma diversa o almeno così sembrava: ci sentivamo sempre e ci vedevamo ogni weekend in gruppo, essendo io amica della fidanzata del ragazzo che è il suo migliore amico. Facemmo insieme due piccoli viaggi e questo portò il nostro “rapporto” a solidificarsi, in quanto già da parte di entrambi sussisteva una forte intesa sessuale mai provata con nessuno/a prima. Io e lui eravamo d’accordo che questo legame non sarebbe mai diventato nulla di serio, che non avremmo mai concluso niente, ma i suoi comportamenti, sia per messaggio che di persona, erano totalmente contrari a ciò che effettivamente diceva a parole, e ciò che lui dimostrava coi fatti mi portò a provare dei sentimenti per lui: prima si trattò di una cotta, che coi mesi si trasformò in qualcosa di più, fino ad arrivare a realizzare che ormai mi ero innamorata. Dopo otto mesi di scambi di messaggi frequente e regolari rapporti fisici, seguì un allontanamento e passammo vari mesi senza sentirci, ma vedendoci comunque ogni weekend per via della comitiva, e il fatto che lui evitasse di parlarmi mi faceva stare male: nonostante questo, andavamo ancora a letto insieme, ma sporadicamente, e tra noi non c’era più nessun tipo di contatto a due, anzi, a malapena eravamo arrivati a salutarci. Vissi male quei mesi (si parla da ottobre 2022 a marzo 2023), ma convinta di dovermi concentrare su me stessa, mi buttai a capofitto sull’università e, tra il secondo e il terzo anno, diedi tanti esami, compresi quelli che avevo lasciato indietro, ma il problema tornava di sabato sera, quando lo vedevo, e mi assaliva una tristezza incredibile. Di mio, studio duramente per gli esami per arrivare all’obiettivo che, nella mia mente, mi regalerà presto la libertà e l’indipendenza: la laurea. Del gruppo, sono l’unica che sta studiando all’università, e questo, ai tempi, mi portò anche a convincermi di una certa superiorità nei confronti di questo ragazzo, che non appena provava a dire qualcosa di sbagliato veniva seccato dalle mie frasi che non gli lasciavano via d’uscita. Con lui, ero passata dall’essere una ragazza simpatica e accomodante ad una rivale, che lo sfidava se istigata e lo metteva a tacere ogni volta che lui provava a dire qualcosa di inopportuno.
A marzo 2023, finalmente prendo coraggio e gli confesso di amarlo, non come una cotta, ma come un sentimento forte che non riesco più a nascondere, specialmente a me stessa. Lui chiaramente mi rifiuta, e nel tentativo di “sdrammatizzare” sminuisce la situazione, insinuando che si tratterebbe, secondo lui, solo di una “cotta momentanea”. Aggiunge, inoltre, che da tempo già sapeva tutto perché lo aveva capito. Io già sapevo che avremmo chiuso definitivamente una volta detta la verità, ed era quello che volevo in quel momento, per togliermi un peso e sentirmi finalmente libera di vivere la mia vita sapendo di aver fatto tutto quel che potevo, ma ricordo che la sua presunzione di fronte al fatto di avergli aperto il mio cuore mi ferì molto, specialmente perché ero arrivata a provare, dopo tre anni, ciò che non ero più riuscita a sentire per nessun altro. Ero convinta che tutto sarebbe stato in discesa, ma poi è iniziato il vero tormento: ovviamente, continuai a vederlo nel weekend con il gruppo, e per sfuggire al malessere dovuto alla delusione, in questi ultimi mesi, mi rifugiai ancor più di prima in uno studio maniacale che mi portò a reprimere e scacciare in ogni modo ciò che per lui sentivo: il problema era che questo sentimento tornava a galla, ogni settimana, puntualmente ogni sabato sera, per varie settimane, ogni volta che lo incontravo. Tutt’ora, mi mancano 2 esami alla laurea e finire di scrivere la tesi, per cui sto riuscendo nell’obiettivo che mi sono prefissata in ambito accademico, ma sento di star fallendo in ambito relazionale. Con lui ci fu un dialogo, sempre nel contesto del gruppo, cui seguì un altro rapporto fisico, risalente ad appena due settimane fa. In quell’occasione mi diede la conferma di essere per lui soltanto un oggetto e questo mi ferì di nuovo nonostante io già lo sapessi da un po’. Decisi comunque di lasciarmi alle spalle questo isolato episodio di poco tempo fa e di andare avanti per la mia strada, pensando a me stessa. Il problema reale nasce dal momento in cui, non appena venerdì sera, lo vedo “atteggiarsi” con un’altra e, tra ciò che ho visto e ciò che ho sentito da parte di entrambi, seppur di sfuggita, mi viene il mio primo attacco di panico, che mi provoca un tremore incontrollabile, brividi e mancanza di fiato. Il tutto durò mezz’ora e fu terribile. Ad oggi, quindi, comincio veramente a preoccuparmi per la mia salute mentale, perché tengo a me stessa e so quanto sia importante viversi i propri 20 anni al meglio, ma io sento di non starcela facendo. Fino a poco tempo fa ero arrabbiata con me stessa per essermi infilata in un gioco pericoloso, più grande di me, per poi essermi fatta trattare come un oggetto, cosa che fino a un paio d’anni fa mai avrei concesso a nessuno, mentre da poco sono riuscita a perdonarmi per questo. A me dispiace per le mie amiche, perché sono le amiche di una vita e quasi tutte giriamo in quel gruppo ormai, per cui io giro insieme a loro per vederle nel weekend, uno degli unici momenti che ho liberi per uscire.
Inoltre, le altre sono quasi tutte fidanzate, ed io ora mi sento estremamente inadeguata alla realtà che mi circonda: so di voler diventare un’insegnante e di star lavorando per arrivarci, e di questo ne vado estremamente fiera, ma forse è anche l’unica cosa che, al momento, mi permette di andare avanti e di tenere duro. Ora, una mia amica del gruppo sta frequentando un ragazzo che è parte di un’altra comitiva, sempre però della nostra stessa città. Sabato sera sono uscita con loro e per la prima volta mi sono sentita bene, a mio agio, senza pensieri, e ciò non accadeva da almeno un anno. Vorrei veramente dimenticare questa tragica esperienza uscendo anche con altre persone, frequentando altri posti, e non mi dispiacerebbe iniziare a frequentare il nuovo giro di amici di questa mia amica, che mi ha già portata con sé lo scorso sabato. Al tempo stesso, però, mi sentirei in colpa per le mie amiche che, invece, girano con la comitiva in cui c’è anche questo ragazzo. Nonostante questo, credo che però sia arrivato il momento di pensare più a me stessa e al mio benessere, senza dover ogni volta star male e sentirmi umiliata quando lo vedo perché non mi degna neanche di uno sguardo. È pur vero che, in questo caso, non mi sento molto supportata dalle mie amiche, in quanto alcune di loro hanno sofferto esattamente come me in passato, ma ora che si sentono felici con qualcuno sembra che si siano scordate di quanto fosse logorante vivere una situazione in cui non si riesce a vedere la luce in fondo al tunnel: per carità, io sono felice se loro ora sono riuscite a trovare la loro felicità, ma mi piacerebbe che avessero un po’ di empatia e che riuscissero a farmi luce, in quanto io non mi sento del tutto lucida in questo periodo.. Sento un forte senso di inadeguatezza dentro di me che non so spiegare e non so spiegarmi, specialmente dovuto alla situazione con questo ragazzo, che è ormai diventata insostenibile.
Io voglio bene ad ognuna di loro, ma non è facile cambiare gruppo di amicizie da un giorno all’altro, anche se col gruppo dei colleghi della mia amica mi sono sentita veramente bene, non mi sono sentita fuori posto e non ho provato quel senso di inadeguatezza che mi pervade quando sono con l’altra comitiva, ma mi piacerebbe allargare i miei orizzonti e cominciare a frequentare gente nuova, pur mantenendo le amicizie di una vita. Credo che a questo punto sia il caso di cambiare aria, il problema è che mi trovo in difficoltà, perché, ripeto, cambiare comitiva non è facile, specie a quest’età, inoltre non ho modo di frequentare posti nuovi e gente nuova, poiché alle mie amiche, essendo fidanzate, non interessa fare chissà che altro di nuovo. Scusate per il lunghissimo sfogo ma sento di avere veramente bisogno di una mano per uscire da questa terribile condizione psicofisica in cui mi sono ritrovata. Ringrazio anticipatamente chiunque spenderà del tempo per rispondermi.

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Miglior risposta 28 LUG 2023

Buongiorno Nini01,
credo che ha bisogno di uno spazio sicuro dove prendersi cura di se stessa
Comprendere l'origine dell'ansia, elaborarla e guarire.
Resto a disposizione
Alice Noseda

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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