Che fare ora?
Salve a tutti! Sono una ragazza di 23 anni e scrivo perché sono appena stata lasciata dal mio ragazzo, con il quale stavo da 8 anni.
Premetto che da qualche mese le cose non andavano perfettamente, lui (mai vissuto fuori casa) a febbraio/marzo si è trasferito poco lontano per frequentare l’università. Io sono una persona molto gelosa (cosa su cui sto provando a lavorare) e questi mesi non li ho vissuti molto bene anche perché lui giustamente si è creato un gruppo universitario formato prettamente da donne (a sua discolpa devo dire che la sua facoltà è notoriamente frequentata da più donne che uomini). La cosa mi faceva particolarmente soffrire anche perché lui non ha mai fatto in modo di farmele conoscere, in modo tale anche da farmi stare tranquilla e mostrarmi che non c’è nulla di cui preoccuparsi.
In tutti questi mesi gli ho fatto notare il mio malessere, ho cercato di parlarne e l’ho supplicato affinché provasse a impegnarsi, perché in passato mi aveva già fatto stare male. Lui mi ha sempre rassicurato dicendomi che non c’era nulla di cui preoccuparsi, che non aveva grilli per la testa e che con me stava molto bene. Che era solo un periodo di transizione ed era difficile anche per lui capire come gestire la sua “nuova vita”.
Mesi, questi, in cui con me faceva anche piani per il futuro, buttandomi ogni tanto qualche parola per una eventuale convivenza nella città in cui si è trasferito, o più banalmente per qualche gita fuori porta per quest’estate. In sintesi, io ho stretto i denti perché in qualche modo illusa di potermi vivere una bella estate insieme a lui, che una volta tornato qui per l’estate sarebbe ritornato ad essere coinvolgente anche con me. A maggio, però, un po’ sopraffatta gli ho detto che la situazione era molto pesante per me e che se fosse continuata allo stesso modo il prossimo anno, io non ce l’avrei fatta, e gli avevo chiesto di cercare una soluzione (che per me era semplicemente un maggiore coinvolgimento, in quanto mi sentivo data per scontata e “lasciata sulla soglia”).
Altra premessa: io sto finendo la magistrale, a giugno ho terminato gli esami, e da mesi sapevo che mi sarei trovata adesso in un momento di crisi perché non so cosa fare nel futuro, e lui questo lo sapeva bene.
A giugno, finiti i miei esami, un mercoledì andiamo a pranzo fuori, torniamo a casa e facciamo l’amore, su sua esplicita richiesta, pure reiterata. Il sabato….. il patatrac, mi mette al corrente del fatto che c’è qualche problema. Io lo conosco e se mi ha parlato quel giorno è perché la sua decisione l’aveva già presa, eppure per “legittimarsi” mi ha tenuta in sospeso per tre settimane, durante le quali abbiamo parlato un paio di volte per vedere se c’era possibilità di lavorare per ricucire, ma nonostante non lo esplicitasse, era evidente che la sua decisione era già stata presa.
Quindi arriva il fatidico giorno: basta, non stiamo più insieme, e perché? Eh non so più se ti amo. Mi è mancata la terra da sotto ai piedi.
Dopo un mese di no contact qualche giorno fa abbiamo riparlato, ed è emerso che non solo non mi ama più, ma ha avuto qualche pensiero, qualche interesse nei confronti di una tra le ragazze del suo nuovo gruppo, neanche a dirlo, quella che mi preoccupava di più (sesto senso).
Ora, il pensiero comune potrebbe essere, bene basta ti ha dato le motivazioni mettitela via, ma c’è da fare un ennesimo collegamento.
Due anni fa, stessa identica situazione, io finivo gli esami, era un periodo che per una cosa o per l’altra ci si vedeva di meno, lui aveva cominciato l’università e lì aveva fatto amicizia con una ragazza con la quale si trovava bene a parlare ma che non rientrava proprio nei suoi parametri. Anche quella volta di punto in bianco, come un fulmine a ciel sereno, decise di chiudere.
Stesso identico schema.
Quella volta, come questa volta, motivazioni reali non ce n’erano, o meglio erano motivazioni immotivate (se non mi ami non vuoi fare l’amore con me!). Io sono una persona molto analitica e ho bisogno di sapere il perché di tutto, quella volta dopo una conversazione in cui lo spingevo a darmi queste risposte, è venuto fuori “il marcio” e dopo essersi liberato è tornato da me.
Io ora non so più se sono innamorata onestamente, nonostante quando lo vedo, pur con tutta la rabbia che mi porto, sento una certa connessione e vorrei baciarlo. Il mio problema è che anche riconoscendone gli errori e i difetti, dopo tutti questi anni non riesco a non immaginarmelo nel mio futuro (insieme abbiamo condiviso davvero tanto, tra cui due importantissimi lutti), in più frequentiamo inevitabilmente gli stessi posti e le stesse persone, è una situazione molto complicata. Ma come faccio a non illudermi che lui torni se sia le azioni che le motivazioni sono le stesse delle altre volte? Io sto cercando di farlo ragionare, non sul fatto che deve rimettersi con me, ma sul fatto che non è lucido, sbaglio ad aiutarlo? Sbaglio a sperare che lui possa cambiare per me? E se lo lasciassi andare e non tornasse?