Come si sopravvive alla fine di una lunga relazione?

Inviata da Sara · 24 mag 2024 Dipendenza affettiva

Buongiorno,
vi scrivo perché sono distrutta, mi è venuta a mancare la terra sotto ai piedi improvvisamente, senza nessun preavviso e al momento non so come fare per andare avanti.

Ho avuto una bellissima storia di 12 anni con il mio compagno, di cui ben 9 di convivenza, io ero convinta sarei invecchiata con lui: la mia persona, il mio migliore amico, l'amore della mia vita.
33 anni io, 40 lui, da qualche mese avevo iniziato a parlare di figli, ma lui non mi sembrava convinto. Ingenuamente pensavo fosse solo spaventato e lo convinco ad affrontare un percorso psicologico per aiutarlo a farsi chiarezza.
Un mese fa lui se ne esce con un "non so se ti amo più, sono confuso, ho bisogno di stare da solo". Dice anche di voler cambiar lavoro: l'ho visto molto in difficoltà, mi è sembrata una crisi vera e propria nei confronti di tutta la sua vita. Va via di casa prendendo con se solo uno zainetto di indumenti.

Mai avrei immaginato una cosa del genere, ovvio ci sono stati alti e bassi come in tutte le relazioni, ma tra noi c'è sempre stata complicità e rispetto. Per me è stato un fulmine a ciel sereno, non aveva palesato nulla. L'unico campanello d'allarme che c'è stato è la mancanza di rapporti intimi negli ultimi mesi, ma alla mia richiesta di spiegazioni lui diceva di essere stressato per il lavoro.

Quello che più mi ha ferita è stata la mancanza di comunicazione: perché non mi ha mai detto come si sentiva? Perché dopo tutti questi anni non ha voluto parlarne con me e provare a risolvere il problema? Ho tantissimi dubbi per la testa, ma nessuna risposta.
Gli ho chiesto di poter fare della terapia di coppia, ma la sua risposta è stata "che senso ha se non so nemmeno se siamo ancora una coppia". Inizialmente pensavo fosse solo confuso e che sarebbe tornato da me: mi aveva detto che avrebbe continuato a pagare il mutuo di casa, di non venderla, di aspettare a disdire le ferie estive (che avevamo prenotato appena 20 giorni prima), tutti atteggiamenti che mi facevano ben sperare, ma ora le mie speranze stanno iniziando a svanire.

La settimana scorsa mi ha detto che mi vuole un bene dell'anima, che sono la persona più importante della sua vita, ma che il nostro rapporto si è spento da un po' e al momento sta bene da solo e non sente il bisogno di tornare a casa. Credo di averlo perso per sempre.
Una pugnalata avrebbe fatto meno male. Come può una storia di 12 anni concludersi così su due piedi? Senza neanche cercare di parlarne? Sto cercando di lasciargli lo spazio che mi ha richiesto, ma mi sembra impossibile, non riesco a realizzare e a credere che davvero ci stia succedendo questo.

Ora ho questo senso di angoscia costante, un dolore anche fisico nel petto, ho perso 5 kg in un mese e non riesco più a dormire. Ma la cosa che più mi preoccupa è che non riesco più a stare da sola. Devo occupare qualsiasi mio momento libero con delle persone, se sto da sola mi sembra di impazzire.
Sono tornata a vivere momentaneamente dai miei genitori perché l'idea di stare da sola in quella che era/è casa nostra mi distrugge, mi spaventa qualsiasi cosa. Avere al proprio fianco una persona per tutti questi anni e poi risvegliarsi improvvisamente in un letto vuoto, il silenzio, tutti i nostri ricordi: non credo di farcela. Mi manca l'aria. Ho paura.

Mi sento un fallimento per essere tornata a 33 anni dai genitori ed ho paura che non riuscirò più a tornare da sola in casa mia. Tutti mi dicono di darmi tempo, ma io sono una persona molto ansiosa e al momento tutto mi sembra impossibile.

Grazie per aver letto la mia storia e scusate per la lungaggine.

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Miglior risposta 25 MAG 2024

Gentile Sara,

È comprensibile che in un momento così delicato si senta smarrita e preoccupata.
Una relazione di coppia è come un incastro tra tasselli diversi di un puzzle: in un particolare periodo di vita (che puó durare anche anni) c’è una corrispondenza, in un altro non ci si riconosce più. Nel corso del tempo intervengono tutta una serie di cambiamenti, sia sul piano personale che ambientale, che possono influire sul legame tra i partner.
Da quel che racconta, si puó ipotizzare una deflessione del tono timico che andrebbe approfondita all’interno di un percorso di consultazione e sostegno psicologico.
Resto a disposizione per un colloquio, anche online, o un contatto telefonico.

Dr.ssa Gioia Raffoni

Dr.ssa Gioia Raffoni Psicologo a Pavia

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28 MAG 2024

Gent.le Sara grazie per aver condiviso la sua storie e le sue emozioni. Ogni emozione è comprensibile dato che la fine di una relazione vissuta bruscamente rappresenta comunque un trauma da perdita e comporta un lutto da elaborare. Sarebbe importante un percorso psicoterapico utile a metabolizzare l'evento, ridare significati utili a reintegrare le sue rappresentazioni di se stessa , per risanare la.sua vita individuale e relazionale.
Rimango a disposizione per contatto.
In bocca al lupo
Dott.ssa Antonella Pititto psicologa - psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

Dott.ssa Antonella Pititto Psicologo a Rosarno

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28 MAG 2024

Buongiorno Sara,

comprendo benissimo quello che stai vivendo. La chiusura di questa relazione, tanto più così inaspettata, deve essere come un lutto per te. Posso immaginare il senso di impotenza, l'angoscia e il senso di solitudine, ma anche talvolta, immagino, il senso di inadeguatezza e di colpa per pensare di aver fatto qualcosa che possa aver determinato questa rottura.

Dal tuo racconto mi sembra evidente che, come tu stessa affermi, lui sia confuso e in un momento di crisi personale e che questa chiusura sia il risultato di questo. Ci sono persone che tendono ad affrontare le difficoltà chiudendosi in se stessi, perché non riescono a condividere quello che vivono dentro, non ne sono capaci o non riescono a farlo.

La tua difficoltà a stare da sola è legata sicuramente al fatto che sei stata sempre in coppia e hai pensato ogni cosa per due. Ora ti trovi in una condizione nuova e sconosciuta. E' come se ti mancasse un pezzo. So che ora non vedi la luce in fondo a questo tunnel, ma posso assicurarti che piano piano ti adatterai a questa nuova situazione e con il tempo imparerai a stare bene anche da sola. Un giorno ti renderai conto che, questa situazione così negativa e di enorme sofferenza che stai vivendo, ti darà in qualche modo l'opportunità di crescere e diventare più solida.

Abbi fiducia in te e nelle tue risorse e fatti supportare dagli amici e dai familiari in questo momento così duro e doloroso, vedrai che un giorno ricomincerai a fiorire.

Un caro saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi

Dott.ssa Claudia Cioffi Psicologo a Ancona

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27 MAG 2024

Buongiorno
Penso che la genitorialita lo abbia fatto scompensare.
Per lui essere genitore e una grande responsabilità.
Meglio averlo detto prima che dopo.
Comprendo la sua sofferenza per la fine della storia.
E utile per lei dei colloqui.con uno psicoterapeuta
Per il trauma che ha subito.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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26 MAG 2024

Gentilissima, il mio consiglio é di farsi aiutare attraverso un supporto psicologico a ritrovare la sua autonomia, solo così potrà pensare a vivere serenamente le sue relazioni. In quanto la relazione fra due persone é basata sull’autonomia individuale come persona e poi condividere e fare festa con l’altro. Questo momento potrebbe essere per lei una possibilità di evolvere come persona e magari l'opportunità di far crescere la sua relazione.

Saluti
Dott.. Maurizio Di Benedetto

Dott. Maurizio Di Benedetto Psicologo a Monza

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25 MAG 2024

Cara Sara, capisco il momento difficile un buon percorso di psicoterapia può aiutarla in questo momento delicato. Sono a disposizione. Un abbraccio

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli Psicologo a Palermo

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25 MAG 2024

Gentile Sara,
il momento di disorientamento, dolore, angoscia costante è normale. Dopo tanti anni di relazione con un compagno con cui si ha un progetto di vita, non sarebbe per tutti facile e non doloroso da un giorno all'altro vederlo "estraneo" e non più la persona che si era prefigurata accanto per tutta la vita: " io ero convinta sarei invecchiata con lui: la mia persona, il mio migliore amico, l'amore della mia vita.". Purtroppo, dopo tutto questo investimento nella relazione, dopo le aspettative e il desiderio di un figlio con lui, tutto ciò che sente è naturale, anche se è doloroso. Sarebbe non sano, non sentirlo. Perciò non si senta fallita se è ritornata dai suoi genitori e in questo momento le crolla il terreno sotto i piedi. Il suo compagno se ne è andato senza spiegazioni, quindi non sappiamo che cosa ha procurato questa crisi complessiva, e solo lui ne potrà uscitre fuori . Aldilà se ritornerà o meno, forse per lei è venuto il tempo di fermarsi ad attraversare la tristezza di questo momento, l'angoscia, la confusione e il disorientamento con un supporto terapeutico per comprendere e sentire ciò che è successo, "ri-guardandosi" come donna autonoma e responsabile e cercando di distaccarsi dalla confusione e dalla non chiarezza del suo compagno. Mi rendo conto che è un percorso doloroso e profondo dopo dodici anni di vita di coppia, ma forse è l'unica strada per non essere in "attesa" e in balia di un uomo che è , a suoi dire: "Dice anche di voler cambiar lavoro: l'ho visto molto in difficoltà, mi è sembrata una crisi vera e propria nei confronti di tutta la sua vita. Va via di casa prendendo con se solo uno zainetto di indumenti.". Le auguro di trovare la strada migliore per lei, aldilà se ritornerà o meno il suo compagno, perchè se riuscirà a centrarsi su di lei in questo momento potrà essere anche capace di scegliere liberamente e consapevolmente, se il suo compagno deciderà di tornare.
Un caro saluto,
Dott. Carlo Maria Cananzi

Dott. Carlo Maria Cananzi Psicologo a Napoli

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25 MAG 2024

Buongiorno Sara,
Grazie per avere condiviso la sua esperienza.
La prima cosa che mi è arrivata dal suo racconto è la tristezza, la delusione, e il senso di abbandono.
Tutte emozioni comprensibili nella fase in cui si trova dell'elaborazione del lutto per la fine del suo rapporto durato molti anni.
La fine di una storia così importante richiede tempo, proprio come il lutto, perchè è un lutto a tutti gli effetti e ci sono degli step ben precisi da attraversare.
Le suggerisco di non giudicarsi per essere tornata dai suoi genitori, è normale non riuscire a stare nella casa che doveva essere il vostro "nido", quando sarà pronta e se vorrà tenerla, fare i cambiamenti che riterrà opportuni per starci bene.
E' normale anche riempire il tempo per non sentirsi sola, cerchi di stare con persone con cui si sente a suo agio.
Sicuramente iniziare un percorso di terapia per elaborare lo shock della separazione può aiutarla a stare meglio.
Rimango a disposizione anche online
Dott.ssa Simona Adorni

Dott.ssa Simona Adorni Psicologo a Podenzana

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25 MAG 2024

Buongiorno! La condivisione della sua storia è molto importante perché ha preso consapevolezza delle difficoltà e ora è pronta ad affrontarle. Un/una terapeuta potrà accompagnarla in un percorso per ritrovare la serenità.

Dott.ssa Romina Cantarini Psicologo a Arzago d'Adda

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25 MAG 2024

Buongiorno Sara,
Comprendo la confusione, l’ ansia è la frustrazione che prova dovuta a questa rottura. Non è semplice e ci vuole tempo per elaborare questa separazione che è vissuta da lei come un lutto. Il consiglio che le posso dare è quello di dedicare del tempo a lei, condividendolo con le persone che le vogliono bene e magari iniziare anche un percorso di terapia per affrontare la problematica della separazione e dell’ ansia.
Rimango a disposizione
Dott.ssa Martina Romano

Dott.ssa Martina Romano Psicologo a San Vito Chietino

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