Ho paura di stare male...

Inviata da cristina deferrari · 15 gen 2013 Disturbi psicosomatici

Buon giorno.
ho 26 anni e sono sempre stata una ragazza tranquilla senza alcun problema. circa 5 anni fa, a seguito di una situazione stressante, ho iniziato a soffrire di colite. ho cominciato ad avere problemi di pancia, ad andare in bagno spesso... ora credo di essere guarita, ma comunque mi è rimasta la paura di stare male. quando organizziamo delle gite fuoriporta, quando prenotiamo una vacanza...io penso "e se sto male? e se mi viene mal di pancia e devo andare in bagno? poi come faccio? e mi viene paura e ci penso ed infatti è già accaduto che proprio nei giorni in cui dovevo partite per una vacanza o avevo degli impegni io sia stata male. e mi porto sempre dietro l'imodium. credo che sia una cosa di testa, cioè non penso di avere dei problemi fisici ma soltanto a livello mentale. cerco di ripetermi che non posso essere così, che non devo avere queste paure, che è stupido...ma fino ad ora non è servito a molto. rispetto a prima ci sono più alti e bassi, ma non ho risolto il mio problema. Perché ho questa paura? perché non riesco a vivere serena? in questo modo mi rovino tutto...le vacanze, le giornate in giro... come posso fare per superare questa paura? come posso riuscire a non pensarci e a vivere come una persona normale? vorrei tornare come ero prima... grazie!

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Miglior risposta 16 GEN 2013

Buongiorno,
molto spesso vi è una correlazione tra stress-ansia e disturbi del colon. La sindrome da colon irritabile, ove le indagini mediche escludano un disturbo a livello organico, spesso sono associate a problematiche di natura psicologica. Spesso l'origine è di natura psicosomatica. Sicuramente in quel periodo in cui soffrivi di colon irritabile, avrai vissuto sensazioni ed emozioni spiacevoli ( imbarazzo, paura ecc..). Tali emozioni sono collegate ai pensieri connessi alla situazione ( " e se ... devo andare in bagno?")... praticamente si instaura un circolo di "paura della paura"...
Adesso che gli episodi non ci sono più, ti rimane il ricordo ed i pensieri delle situazioni spiacevoli che hai vissuto. Ogni volta, probabilmente, che avvertirai un cambiamento fisico minimo, il tuo organismo si allerta a seguito del pensiero " e se...".
Pensieri, emozioni e comportamenti sono strettamente interconnessi e possono incidere sullo stato di attivazione fisiologica. Probabilmente un percorso psicologico-psicoterapeutico potrebbe aiutarti a capire l'esordio ( il primo episodio di colite) e conseguentemente anche i periodi successivi. Potrebbe aiutarti ad affrontare le situazioni di vita quotidiana in modo più efficace.
In bocca al lupo.

Dr.ssa Roberta Fuga Psicologo a Roma

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7 APR 2014

Ho esattamente lo stesso problema!!!! Uguale!..purtroppo pure io ne soffro, ho spesso mal di pancia, devo letteralmente correre al bagno e sto male. E purtroppo ora per paura non vado piu' da nessuna parte, perdendo molte amicizie. Ma se capita di star male, che fare? So bene la situazione, è un forte disagio e nonostante abbia fatto visite ecc non ho risolto la cosa. Ora ho sempre panico, è difficile vivere cosi'! E pensare che fino qualche anno fa stavo benissimo, mai avuto problemi. Poi per stress o non so cosa sia accaduto... soffro e vivo male. Ho provato di tutto, ma nulla.

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17 GEN 2013

Gentile Cristina,
spesso i disturbi fisici sono un modo che il nostro organismo ha per mandarci un segnale, dicendoci che c'è qualcosa che non va; se non ci sono cause mediche organiche, il sintomo può essere inviato dal nostro mondo interno, e la causa è quindi psicologica: è come se ci fosse qualcosa a livello emotivo che non riesce a esprimersi e viene perciò trasmesso al corpo perchè lo renda evidente. Un percorso psicoterapeutico può aiutarla a decodificare il segnale tanto disturbante che la sua psiche le manda e a trovare una soluzione adeguata per superarlo. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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16 GEN 2013

Cara Cristina,
da quello che racconta i suoi sono dei chiari sintomi di ansia. Non di rado infatti questa si manifesta con disturbi del tratto gastrointestinale che esprimono un disagio che di solito nasconde una paura di perdere il controllo sul proprio corpo e di risultare inadeguati in determinate situazioni, soprattutto quelle più inusuali. Mi sembra che la sua voglia di superare questo disagio, fortunatamente, la porti a mettersi continuamente alla prova senza rinunciare alle vacanze e alle gite, ma se il livello di ansia dovesse rimanere alto le consiglio di contattare uno psicoterapeuta per lavorare più effeicacemente sulle sue paure.
Dr.ssa Guglielmucci Simona, Roma e Avellino

Dott.ssa Guglielmucci Simona Psicologo a Roma

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16 GEN 2013

Buongiorno gentile Cristina,
la cosa migliore da fare è rivolgersi al suo medico curante e accertarsi che sia effettivamente guarita e "da cosa" è guarita. Questo perché qualsiasi disfunzione che riguarda il colon porta con se spossatezza ed una certa fragilità emotiva riguardo la certezza di non essere presa alla sprovvista. Poi, dopo aver ricevuto una diagnosi medica precisa, potrà approfondire la componente emotiva con uno psicologo psicoterapeuta specializzato in Psicosomatica.
Cordialmente

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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16 GEN 2013

Cara Cristina, lei stessa ha associato l'inizio della sua colite ad una forte situazione stressante. Passata la situazione le è rimasto il sintomo e la paura di potere stare male; la colite ha una forte componente psicosomatica e rientra nelle somatizzazioni dei disturbi d'ansia. Provi a capire cosa le vuol dire la sua pancia e se non ci riesce da sola provi a farsi aiutare da un professionista della sua zona. Con una psicoterapia potrà migliorare decisamente la qualità della sua vita. Auguri!
Dott.ssa Lorico, Psicologa Psicoterapeuta Piacenza

Dott.ssa Concetta Lorico Esposto Psicologo a Piacenza

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15 GEN 2013

Carissima Cristina, hai ragione il tuo sta diventando un problema di testa, cioè te lo auto annunci il disturbo ed ecco che lui compare, tutto ciò fa parte dell'ansia che hai a causa della colite ma credo che ci sia qualcosa in più, cioè questa tua ansia attuale credo che abbia radici anche nel passato, per cui puoi contattare il collega psicologo più vicino a te ed iniziare un percorso che ti permetta di conoscerti e quindi di guarire.
Auguri.

Dott.ssa Angela Virone Psicologo a Agrigento

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15 GEN 2013

Cara Cristina,
credo che la colite possa essere per te il simbolo di un'altra paura, di un'altra preoccupazione, che non ti porta a godere delle cose divertenti, delle gite, delle feste, delle vacanze..
è importante che tu analizzi la tua storia, le tue preoccupazioni, le tue relazioni..
Vedi il sintomo come qualcosa che blocca e che serve a te per bloccarti.. ma da cosa??
Sono a disposizione per chiarimenti.
Dott.ssa Marianna Vallone. Roma

Marianna Vallone Psicologo a Modena

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15 GEN 2013

Gent.le Cristina,
leggendo le sue righe, di primo acchito mi verrebbe da avvallare la sua ipotesi, ovvera quella di un sintomo psicosomatico, cui ha fatto seguito un pensiero intriso di ansia anticipatoria e che nel tempo ha preso il sopravvento, diventando ricorsivo, fino a limitarle gli spostamenti, i desideri, i progetti e la libertà personale.
ma per correttezza, è utile che lei abbia innanzitutto una diagnosi medica che accerti il suo malessere a livello organico. Poi sull'ipotesi avanzata, alla quale già pensa, può certamente lavorarci con un /a collega e vedere a cosa è legata (può darsi non linearmente alla situazione stressante da lei vissuta in precedenza oppure si), che significato e funzionalità ha, a quale schemi (idee) è associata e trovare un modo diverso per esprimere la paura, l'ansia, lo stress e trasformarli, comprendendo la loro origine, verso il benessere.
cordiali saluti

Dott.ssa Elisa Fagotto Psicologo a Portogruaro

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15 GEN 2013

Gentile Signora De Ferrari,
l'autodiagnosi non è mai cosa buona, per cui innanzitutto le consiglio di escludere qualsiasi causa organica per la sua colite con una visita specialistica se non lo ha già fatto...
Se poi le analisi mediche dovessero confermare la sua ipotesi, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe essere un ottima soluzione.
Cordialmente

Anonimo-125403 Psicologo a Firenze

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