Ho rifiuto per mio padre

Inviata da D.name99 · 17 set 2024 Terapia familiare

Buongiorno
mi chiamo D., sono un ragazzo di 25 anni e attualmente vivo con mio padre.
Da diverso tempo mi affligge un pensiero, pensiero cui non riesco a venire a capo della natura: se si tratti di un caso usuale che presenta sintomi tipici e dei pregressi in altri soggetti; una situazione venutasi logicamente a creare per il trascorso o se sono solamente io il problema.
Spiego: circa 3 anni fa è venuta a mancare mia madre, a cui - tra litigi e scontri, un amore/odio - ero molto legato.
Premetto che sono cosciente e comprendo di non aver gestito e affrontato nella maniera corretta il lutto: ho tenuto tutto dentro, cercando di non far trasparire a parenti e amici quanto stessi soffrendo in quel momento, tant’è che tutt’oggi al minimo pensiero di mia mamma mi assale un senso malinconico che mi porta immediatamente le lacrime agli occhi e una forte pressione sul petto. Senso che puntualmente sopprimo al presentarsi.
Ma questo è una altro discorso.
Sono un appassionato di bodybuilding, l’allenamento inteso e la dieta mi hanno e tutt’ora mi aiutano nella gestione di questi pensieri (ergo, non penso a mia mamma perché la testa è concentrata sull’allenamento e il regime alimentare), è la mia “costante distrazione” insomma. Però, le rare, rarissime, volte che mi capita di sognare mia madre mi sveglio sempre nel cuore della notte in lacrime.
Il problema però è un’altro:
Da quando è venuta a mancare la mamma, non riesco più ad avere rapporto personale con mio padre. Prima non è che fossimo pappa e ciccia, ma parlavamo, ridavamo e scherzavamo, come una normale coppia padre e figlio. Abbiamo la passione delle moto in comune, facevamo dei giri nel weekend assieme o comunque passavamo in qualche modo del tempo l’uno con l’altro.
Adesso invece non riesco quasi a guardarlo in faccia; trovo irritante averlo in casa anche se non fa nulla di male e spesso, quando ci capita di mangiare nello stesso momento (per lavoro e impegni non mangiamo quasi mai allo stesso orario) preferisco temporeggiare che finisca o andare in un’altra stanza a consumare il pasto.
Non capisco questi miei comportamenti, anche perché ripensandoci quando sono solo mi sento in colpa di trattarlo in questo modo, perché so di volergli bene e che lui è la poca famiglia che mi è rimasta.
Dopo pochi mesi dalla morte di mamma, mio padre ha iniziato una frequentazione con un’altra persona (prima che mancasse, mia madre è stata malata per alcuni anni, tra terapie e momenti davvero no) e da lì la situazione è peggiorata notevolmente: quando mi parla, soprattutto di quello che fa con la sua “compagna” o anche solo se la nomina, provo un forte senso di rabbia verso di lui, come se stesse “tradendo” la mamma o le stesse in qualche modo mancando di rispetto.
Sono adulto e capisco perfettamente la sua situazione, di fatti non gli ho mai impedito in nessun modo di “rifarsi” una vita, ma non ho mai voluto saperne della sua compagna né in maniera alcuna essere coinvolto. Lei, in più di 2 anni, l’ho vista una volta sola; in tutto il tempo ho evitato e evito le occasioni di poterla vedere. Siano essi eventi informali e/o festività comandate.
In ogni modo, mi sembra di percepire la presenza di mio padre come uno sgradito ospite che vive con me in casa; tanto che mi viene quasi spontaneo avere sempre un tono irritato e senso di indifferenza verso di lui.
Sento come “pesante” tutto quello che mi dice o racconta; e le espressioni sulla mia faccia non lo nascondo.
Le mie risposte alle sue domande si limitano a un “si”, “no” o “mmh”.
Delle cose belle o brutte che mi succedono, i viaggi, le questioni di lavoro e altro preferisco parlarne con il vicino piuttosto che con lui, di fatti non sa nulla di quello che mi è successo in questi 3 anni, perché non gliene parlo.
Sembra che adesso lui abbia quasi “accettato” la cosa, o si sia rassegnato, non lo so. Non ne abbiamo mai parlato. Mi dispiace solo che ci sia questa muraglia tra noi, gli voglio bene e rivorrei mio padre indietro, ma queste mie sensazioni mi ostacolano..
Mi sento uno str*nzo e mi dispiace ancora di più apparire o dargli questa sensazione a lui, ma la cosa è quasi spontanea.

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Miglior risposta OGGI, 19 SET 2024

Buongiorno D, nel leggere le sue parole ho percepito la rabbia che prova e al tempo stesso la sofferenza che questa situazione le sta provocando. La morte di sua madre è sicuramente stato un evento che ha stravolto gli equilibri familiari, e trattenere tutte le emozioni, sicuramente per proteggere se stesso e gli altri dal dolore, non ha aiutato a superare la crisi in modo costruttivo, anche con l'aiuto e il supporto di suo padre. Il fatto che suo padre abbia una nuova relazione, sebbene razionalmente capisca che sia un evento "normale" e accettabile, a livello di emozioni probabilmente le suscita rabbia, come se la memoria di sua madre sia stata cancellata. Penso che la convivenza con suo padre riaccenda quotidianamente un dolore che non è stato metabolizzato a sufficienza. Il consiglio che mi sento di darle, oltre a quello di iniziare un percorso di terapia per affrontare le questioni irrisolte, è quello di parlare con suo padre, di esternare i propri sentimenti e cercare insieme una soluzione. Anche suo padre avrà sicuramente sofferto per la perdita della moglie, e sarà disponibile ad affrontare con lei il dolore.

Resto a disposizione e le auguro il meglio

Dott.ssa Federica Amissini Psicologo a Bergamo

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OGGI, 19 SET 2024

Gentilissimo D,
Grazie per la condivisione e apertura alla sua sofferenza, che dalle parole che ha usato emerge fortemente.
Il dolore profondo che prova per la perdita di sua madre è comprensibile, soprattutto a causa della mancata elaborazione del lutto. Purtroppo non c'è un tempo stabilito nell'elaborazione, ognuno di noi reagisce in modo diverso, sicuramente però, il suo chiudersi in se stesso indossando una maschera, non ha però favorito i vari passaggi verso l'accettazione e il superamento dell'evento.
La perdita di una persona importante, come specificatamente nel suo caso, un genitore che viene considerato come base sicura dalla nascita, è destabilizzante e se non affrontato può lasciare segni profondi e duraturi. Il suo atteggiamento verso il lutto, il cercare di sopprimerlo in tutto i modi, che nell'immediato sembra offrire una protezione perchè allontana i pensieri, ha però impedito di elaborare la perdita e lasciar andare le emozioni che sono rimaste inespresse. Tutto questo però lo sta facendo uscire nei sogni che offrono un materiale prezioso per lavorarci in psicoterapia e superare questo difficile momento.
Per quanto concerne il rapporto con suo padre, da ciò che descrive potrebbe essere legato al modo in cui ciascuno di voi sta cercando di affrontare il lutto. È comune, in queste situazioni, che il legame con la figura rimasta cambi in modo significativo, soprattutto quando si cerca di proteggersi dal dolore reciproco scappando, non parlandone, piangendo insieme, raccontandoci cosa si prova, condividendo i sentimenti e le emozioni reciproche. L'emergere della sua rabbia nei confronti della nuova relazione del padre può derivare dalla percezione del tradimento nei confronti della memoria di sua madre, dalla percezione che suo padre stia andando avanti non portando il dovuto rispetto a sua madre. Questo sentimento è comprensibile, ma bisogna anche ricordarsi che ogni individuo è diverso dagli altri e che l'elaborazione di un lutto si vive in modi e tempi del tutto personali.
Il senso di colpa che emerge nei confronti di suo padre, così come il desiderio di rivolerlo indietro dimostrano che il legame fra di voi c'è ancora, ed è profondo, ma che questo momento di forte dolore a causa del lutto non elaborato sta creando una barriera tra voi.
Credo sia importante per lei intraprendere un percorso di psicoterapia, che può aiutarla elaborare il lutto, a riconoscere, comprendere e gestire meglio le emozioni., ma anche per comprender e ricostruire un rapporto sano con suo padre.
Spero di esserle stata di aiuto.
Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore riflessione o chiarimento anche online.

Dott.ssa Simona Adorni

Dott.ssa Simona Adorni Psicologo a Podenzana

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OGGI, 19 SET 2024

Salve D., mi spiace molto per la situazione che descrive poichè traspare tutta la sua sofferenza circa questa complessa situazione. Innanzitutto, credo sia per lei importante soffermarsi sui suoi pensieri, vissuti emotivi e sensazioni connesse con il lutto di sua madre, trauma importante che ha creato un solco nella sua vita; successivamente, relativamente al rapporto con suo padre, credo che ci siano delle cose che dobbiamo imparare ad accettare (tenendo conto che siamo organismi e persone indipendenti con vissuti diversi, a volte anche opposti rispetto ai nostri) ma, ancor più importante credo necessario lavorare per approcciarsi in maniera diversa ad alcune situazioni che sono, appunto, dati di fatto e che non possiamo cambiare.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice Psicologo a Roma

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IERI, 18 SET 2024

Gentile D.
La sua storia è molto toccante e si evince dalle sue parole la sua sofferenza per quello che ha vissuto e che sta vivendo. La relazione con suo padre sembra essere venata da un malessere che forse non è soltanto suo ma di entrambi, forse non è azzardato dire che sia lei che suo padre abbiate un lutto da elaborare, ognuno in modo differente. Sembra infatti che fra voi si sia interposto questo velo di dolore inelaborato e forse anche inespresso reciprocamente.
I sogni che la fanno svegliare nel cuore della notte, sono l’indice di una necessità di elaborare in rappresentazioni psichiche la perdita della madre, cui lei era molto legato. Credo che sia molto necessaria una psicoterapia in cui far emergere vissuti legati a questo e insieme al terapeuta tentare una lettura di volta in volta che abbia senso nuovo per la sua vita nuova. Anche i pensieri che le sì presentano alla coscienza sembrano emergere dall’inconscio. Non esiti a contattarmi se decide di fare qualcosa in tal senso.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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IERI, 18 SET 2024

Gentile D.,
una semplice chiave di lettura è la seguente: lei è in un'età chiave per l'individuazione, cioè lo staccarsi completamente dai genitori e divenire adulto. Per staccarsi si misurano l'avvicinarsi e la distanza con l'altro. Finchè ci si sente sufficientemente forti e si va. Con suo padre sembra star ancora misurandosi con questi opposti: lo odio e poi lo amo... e intanto stiamo vicini. Da notare che prima sembrava poter avere queste misurazioni di distanza (aprire e chiudere confini) con sua madre. È possibile che venendo lei a mancare adesso spontaneamente suo padre venga investito di questo ruolo. Anche il fastidio verso il fatto che suo padre abbia una partner rientra bene nel quadro. Non sembra così strana come situazione, fa parte della crescita. Non so se ha avuto relazioni ma queste dinamiche di attaccamento e amore/odio si sperimentano anche lì. Maturando si trova maggior equilibrio, introspezione, capacità di esprimere i sentimenti senza esserne travolti e saggezza.
Per quanto riguarda il suo lutto ha tutto il diritto di tenerlo per sè, solo è consapevole che parte delle risposte che cerca potrebbero essere lì, ma l'unico modo per saperlo è trovare una modalità sicura per avvicinarcisi (magari viene fuori che no, la cosa era effettivamente una storia a parte).
Le consiglierei di provare qualche terapeuta per giovarsi soprattutto della dinamica relazionale della terapia, anche un po'a prescindere dal tipo di approccio.
Spero di esserle stato d'aiuto.
Un caro saluto
Dott. David Maddalon

Dott. David Maddalon Psicologo a Treviso

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IERI, 18 SET 2024

Buonasera D.
Immagino non sia facile per lei vivere questa situazione.
La morte di sua madre non è un evento scollegato dalla relazione instaurata con suo padre.
Nonostante siano passati tre anni dalla morte della mamma, come ha sottolineato anche lei, deve ancora elaborare il lutto.
Certo è riuscito fino ad ora a trovare delle strategie che le hanno permesso di andare avanti, come l’allenamento in palestra, ma come avrà già capito il ricordo e il dolore tornano costantemente. Lei non potrà ignorare i suoi sentimenti per sempre.
La rabbia nei confronti del padre rappresenta proprio una delle fasi del lutto.
Le consiglio di affidarsi ad un buon terapeuta che sia in grado di aiutarla ed elaborare la perdita della mamma. Questo gioverà in primis a lei e al rapporto con suo padre. Avete bisogno entrambi di ritrovarvi, di tornare a parlare di come state, di ridere insieme, condividere le vostre passioni e parlare o piangere insieme la morte di sua madre.
Rimango a disposizione

Dott.ssa Bonato Elena Psicologo a Scorzè

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IERI, 18 SET 2024

Caro D. name 99,
mi spiace per la perdita di sua madre.
Come qualcun altro le ha già detto, l’elaborazione del lutto necessita di tempo. Tale tempo varia da persona a persona e dal tipo di legame che esisteva con la persona defunta. L’aiuto di uno psicoterapeuta potrà esserle molto utile nel guidarla nell’elaborazione del lutto. Eventualmente cercherei l’aiuto di uno psicoterapeuta EMDR.
I problemi collegati alle difficoltà relazionali con suo padre hanno un collegamento con dolore della perdita di sua madre.
Si prenda cura di sé e chieda aiuto ad un professionista.
Un caro saluto
Dr.ssa Anna Capriati

Dott.ssa Anna Capriati Psicologo a Trieste

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IERI, 18 SET 2024

Buona sera D, grazie per aver condiviso questa tua situazione ed aver esposto il tuo dolore.
Sembrerà banale , ma aimè è la realtà, la perdita di un caro così importante non si supera facilemnte o velocemente o nascondendola diietro allenamenti che ti distraggono, come tu stesso dici.
Sai anche tu che le momentanee distrazioni non equivalgono ad un superamento, nè ad una vera elaborazione , ma serve a placare la mancanza, a mettere il dolore di una perdita lì dove fa meno male.
Non è nemmono sbagliato provare a suoerare con distrazioni poichè comunque si deve andare avanti in modo che la perdita non diventi invalidante.
Tu porti con molta consapevolezza in questa richiesta , diversi punti che stai vivendo con fatica ,poichè realmente non affrontati, e potresti pensare che forse anche per tuo padre è così?
Ma vorrei chiederti , se avessi modo di parlare con te, quale sia realmente la tua domanda , cosa realmente chiedi pichè sono tante le richieste che leggo .
Se ne hai voglia sono qui , potrei dirti che la mancanza di comunicazione con tuo padre potrebbe essere un punto di partenza , ma credo che ancor prima dei rapporti con lui , dovresti partire da come sta D realmente, cosa serve a D in questo momento.
Resto in ascolto se lo vorrai .
cordialmente
dott.ssa Giusi Vicino

Dott.ssa Giusi Vicino Psicologo a Gagliano Castelferrato

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IERI, 18 SET 2024

Buonasera D.,

l'elaborazione del lutto è un percorso complesso, che richiede tempo, un tempo emotivo, interiore, che spesso è diverso dal tempo cronologico. Pertanto, è un tempo assolutamente soggettivo. Probabilmente, come tu stesso riconosci, hai adottato delle modalità di gestione basate sulla "distrazione" che può rivelarsi funzionale nel breve termine, e non sul "fronteggiamento" vero e proprio, ma non perchè non ne tu sia capace, ma perchè troppo doloroso per te.
Per quanto riguarda il rapporto con tuo padre, chiaramente la perdita di tua madre ha destabilizzato l'equilibrio familiare, per cui avete dovuto adattarvi entrambi ad una condizione nuova, ed al contempo fare individualmente i conti con la perdita. Entrambi probabilmente non vi siete concessi la possibilità di condividere il dolore ed i vissuti emotivi reciproci, dandogli voce, isolandovi invece ed allontanandovi l'uno dall'altro. Dare voce a ciò che senti, dare voce alla rabbia che provi in relazione alla lui, e che hai il diritto di provare, potrebbe rappresentare la strategia funzionale al recupero di un rapporto.
Il fatto che tu sia consapevole della sofferenza legata sia al lutto di tua madre che al rapporto con tuo padre, è un buon punto di partenza, per provare ad attivare un processo di cambiamento. Ognuno di noi ha le risorse per farlo, vanno tirate fuori, se necessario con il supporto di un professionista.
Spero di averti lasciato degli elementi utili su cui riflettere.

Buona serata, Dott.ssa Matilde Ragno

Matilde Ragno Psicologo a Avellino

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IERI, 18 SET 2024

Buonasera mi spiace moltissimo della perdita della sua mamma lei ha subito un grande trauma.
Si faccia aiutare da uno psicoterapeuta per superare tale periodo, ed anche per riaprire il rapporto con il suo papà.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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IERI, 18 SET 2024

Capisco che la situazione che stai vivendo è molto complessa e dolorosa. Permettimi di approfondire un po' di più.

La perdita di una persona cara, specialmente di un genitore, è un evento estremamente traumatico che può avere un impatto profondo e duraturo sulla nostra vita. Il fatto che tu abbia cercato di sopprimere il dolore e di non mostrarlo agli altri è comprensibile, ma può portare a una serie di reazioni emotive e comportamentali che possono sembrare difficili da gestire.

### Lutto non elaborato
Non affrontare il lutto in modo aperto può portare a sentimenti di malinconia e tristezza che emergono in momenti inaspettati, come nei sogni. Questo è un segnale che il tuo dolore è ancora molto presente e che potrebbe essere utile trovare un modo per elaborarlo, magari con l'aiuto di un professionista.

### Distrazione attraverso il bodybuilding
Il bodybuilding e la dieta ti offrono una distrazione e un modo per canalizzare le tue energie, il che è positivo. Tuttavia, queste attività non risolvono il problema alla radice. È importante trovare un equilibrio tra il mantenimento delle tue passioni e l'affrontare i tuoi sentimenti.

### Rapporto con tuo padre
La nuova relazione di tuo padre può sembrare una mancanza di rispetto verso tua madre, e questo può causare rabbia e distanza. È naturale sentirsi così, ma è anche importante riconoscere che tuo padre ha il diritto di cercare la felicità. La tua reazione potrebbe essere una manifestazione del tuo dolore non elaborato e della difficoltà di accettare il cambiamento.

### Colpa e desiderio di riconciliazione
Il senso di colpa che provi per il modo in cui tratti tuo padre è un segnale che desideri ristabilire un buon rapporto con lui. Questo è un passo positivo e mostra che tieni a lui. Parlare apertamente con tuo padre dei tuoi sentimenti potrebbe essere un primo passo verso la riconciliazione.

### Consigli pratici
- **Parla con un professionista**: Uno psicologo può aiutarti a elaborare il lutto e a gestire i tuoi sentimenti.
- **Comunica con tuo padre**: Prova a parlare con lui dei tuoi sentimenti. Potrebbe essere difficile, ma l'onestà può aiutare a ricostruire il vostro rapporto.
- **Prenditi cura di te stesso**: Continua a seguire le tue passioni, ma cerca anche momenti di riflessione e di elaborazione del tuo dolore.

Ricorda, non sei solo in questo. Cercare aiuto è un segno di forza, non di debolezza. Spero che queste riflessioni possano esserti utili. Se hai bisogno di ulteriori consigli o supporto, sono qui per aiutarti.

Dott. Alessandro Cancellieri Psicologo a Genova

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IERI, 18 SET 2024

Buonasera D,
far emergere i vissuti che ha provato dalla mancanza di sua madre ed affrontarli é assolutamente necessario, poiché risultano un carico emotivo troppo grande per poter essere messi a tacere con il bodybuilding e la dieta. Infatti questi si presentano nei momenti, tipo i sogni, dove non può esercitare un controllo su di essi per non farli affiorare. Non é utile cercare di cancellarli ma anzi rendersi conto di cosa raccontano e del vuoto che ha vissuto e vive, dovuto a questo doloroso evento, e che si é tenuto dentro non condividendolo con nessuno della sua sfera familiare, specie suo padre. La sua risposta é stata la chiusura verso le persone e probabilmente cose, che ricordavano e ricordano sua madre. Non vi é stata una condivisione con suo padre di ciò che avete provato , il lutto non l'avete condiviso ed affrontato insieme ma ognuno per conto proprio, con il risultato che ora, pur sapendo che lei gli vuole bene, non ne sopporta la presenza. Lei non ha impedito a suo padre di rifarsi una vita ma non l'ha accettato come fatto. Anche se risulta difficile, inizi a farsi aiutare con un sostegno psicologico professionale che la potrà aiutare a guardare da vicino questo vuoto e dolore che si porta dentro da troppo tempo. Quindi coinvolgere suo padre, aprendo un dialogo che avrebbe dovuto attuarsi anni fa ,ma che può prendere ora un inizio. Aldilà del fatto che dopo pochi mesi egli abbia iniziato una frequentazione, che comprensibilmente lei ha valutato prematura, é necessario che questo dialogo avvenga per chiarire i suoi e i vostri vissuti, facendo in modo di capirvi e a riconoscere come ognuno di voi due ha risposto al dolore del vuoto lasciato dalla perdita di un affetto così importante. Lei é una persona sensibile che si é sentita lasciata sola in un momento importante dove il padre rappresentava l'unica figura di riferimento e questi, per suoi limiti emotivi, non é stato in grado di capirlo e affrontare insieme la nuova realtà. Ognuno di noi ha grandi limiti in certi campi e dobbiamo farcene una ragione, riconoscendoli e riconoscendo, per estensione, quelli altrui.
Le auguro un buon lavoro psicologico e una legittima serenità mentale oltre ad una costruttiva chiarificazione con suo padre.
Cordialmente
dott. Giancarlo Mellano

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

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IERI, 18 SET 2024

Ciao D, mi dispiace per la perdita che hai subito. L'esperienza del lutto è sicuramente dolorosa, difficile da superare e non sempre riusciamo a trovare la forza di elaborare il tutto. La sofferenza che si prova è talmente forte che, quando ci si riesce, si tende ad occupare la mente con altre distrazioni. Tuttavia, mettere da parte non vuol dire cancellare... e la mente ce lo ricorda come può, anche attraverso i sogni! Il rifiuto e/o il risentimento che provi nei confronti di tuo padre potrebbe essere un chiaro rimando di quel dolore che non hai avuto ancora modo di elaborare e di accettare. Anche se, magari adesso non ne senti il bisogno, ti voglio rassicurare dicendoti che qualsiasi condizione dolorosa può essere trasformata in qualcosa di costruttivo e non devi per forza affrontare tutto questo da solo. Io ti consiglierei di contattare un professionista che possa aiutarti con strategie di elaborazione più funzionali.
Cordialmente,
Dott.ssa Amelia Melchionda

Dott.ssa Amelia Melchionda Psicologo a Gambettola

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IERI, 18 SET 2024

Buon Pomeriggio D., deve essere stato molto difficile affrontare un lutto così importante, non si è mai pronti per perdere una madre, soprattutto a 25 anni.
Nello specifico come posso aiutarti?
Qual’è la tua domanda? Su cosa vorresti lavorare in questo momento?
Ci sono molte tematiche aperte qui e sono tutte molto importanti per lei, a partire dal lutto di sua madre e in secondo luogo il rapporto con suo padre, c’è tanto dentro di lei.
Su cosa vorrebbe lavorare sin da subito?
Distinti saluti,
Dott. Ssa Klaudia DEDA

DOTT.SSA KLAUDIA DEDA Psicologo a Roseto degli Abruzzi

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IERI, 18 SET 2024

Caro D.,
elaborare il lutto di una persona cara richiede tempo e tanta consapevolezza. Il percorso che si percorre per affrontare la perdita è personale e imprevedibile. La cosa importante è che il dolore che si prova non deve essere evitato ma affrontato, perchè questo, come tutto, si trasforma nel tempo. tristezza, rabbia, accettazione...

Perdere un famigliare comporta cambiare e adattare gli equilibri con cui si è sempre vissuti. Sia lei che suo padre state cercando di ricostruire la vostra vita. Per questo motivo la comunicazione è la prima via (se non quella fondamentale) per potersi capire e sostenere a vicenda.
Attraverso un percorso con uno specialista potrebbe riuscire a trovare quegli strumenti e risorse personali che le permetteranno di ristabilire un rapporto sano, stabile e sereno tra di voi.

Rimango a disposizione.
Cordialmente.
Dott.ssa Covini Sofia

Dott.ssa Sofia Covini Psicologo a Milano

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IERI, 18 SET 2024

Buon pomeriggio D.,

intanto grazie per aver condiviso qui queste considerazioni: immagino non sia stato facile venirne a capo o comunque riuscire ad accettarle.
Purtroppo, è difficile accettare queste emozioni contrastanti nei confronti di suo padre, non per questo deve appellarsi in quel modo, le sue emozioni hanno un valore e, soprattutto, hanno una motivazione (difficile o facile da comprendere e accettare).
Lei è sicuramente molto consapevole di tutto quello che è accaduto.. Dunque, mi sento di dirle che, purtroppo, l'evitamento di questa sofferenza (che immagino sia stata grandissima e preponderante) non le è stata d'aiuto a lungo termine ma, in quel momento, per lei è stata l'unica strategia possibile per andare avanti.
Percepisco il tuo dispiacere nell'avere, al momento, queste difficoltà con suo padre, però, la sento anche abbastanza motivata e volenterosa nel cercare di migliorare. Queste sue consapevolezze rappresentano un ottimo punto di partenza.

Mi sento di dirle che varrebbe la pena approfondire questi pensieri ed emozioni in un percorso di supporto, in modo tale che possa migliorare la sua situazione.

Resto disponibile per qualsiasi chiarimento o dubbio.

Dott.ssa Roberta Zito

Dott.ssa Roberta Zito Psicologo a Milano

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IERI, 18 SET 2024

Buon pomeriggio,

da quanto scrive, emerge un suo grande desiderio di ritrovare un rapporto autentico con suo padre, ma si percepisce anche la speranza quasi magica di poter tornare indietro nel tempo a com'era una volta. Purtroppo il tempo va avanti, gli eventi accadono, in particolare, lei ha perso una persona importante come sua madre e questo non si può cambiare... E' normale che una perdita così importante abbia portato a questo momento di profonda crisi. Immagino che sua madre avesse anche un ruolo importante nel suo rapporto con suo padre, forse anche intermediando la relazione tra voi due, e ora che non c'è più, avete bisogno di ritrovarvi.

Questo distacco che ora state vivendo mi sembra legato soprattutto alla vostra tendenza a tenere tutto dentro senza condividere cose negative e cose positive come l'affetto che provate l'uno per l'altro. Il "far finta di niente" e tutti i "non detti" che continuate a portare avanti, non possono far altro che accrescere questa distanza, con il tempo.

Quindi se inizia ad andare oltre il suo orgoglio e la sua tendenza alla chiusura (uguale a quella di suo padre!), cercando momenti insieme a lui anche solo per comunicare direttamente il suo fastidio o la sua rabbia, avrà occasione di abbattere gradualmente questi muri che vi dividono e di liberarsi da tutti questi fardelli che continua a portarsi dietro.

So che non è affatto semplice, ma sono sicura che ha dentro di sé tutte le risorse per farcela e che se riuscirà ad aprirsi anche a costo di uno scontro con suo padre, tutto potrà cambiare in meglio.

Un caro saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi

Dott.ssa Claudia Cioffi Psicologo a Ancona

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IERI, 18 SET 2024

Buongiorno D., la vita purtroppo può cambiare le dinamiche familiari in una frazione di secondo e lasciandoci improvvisamente a gestire una situazione più grande di noi. Quello che vorremmo è che siano gli altri a cambiare per poter stare meglio, anche con noi stessi. Ognuno dovrebbe fare la sua parte ma le altre persone non sono sempre disposte a farlo e quindi ci troviamo ad essere impegnati in prima linea senza essere corrisposti. Quello che le sto dicendo è che per star bene e riavere suo padre deve prima stare bene con se stesso ed elaborare le sue sofferenze, apprezzare le sue conquiste e saranno gli altri (anche suo padre) ad adattarsi al suo nuovo modo di essere. In primis dovrebbe farlo per se stesso, per il suo presente e per il suo futuro. Come fare? un percorso di crescita che le permetta di essere protagonista della sua vita senza attendere che altri lo facciano al suo posto, avere gli strumenti per far fronte a qualsiasi situazione bella o brutta le possa capitare, anche per il futuro. Se volesse approfondire mi contatti senza impegno.
Un saluto.
Marina

Dott.ssa Marina Brusadelli Psicologo a Cisano Bergamasco

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IERI, 18 SET 2024

Gent.mo D.
se può inizia ad analizzare con un analista i suoi vissuti e i suoi sogni. È un investimento in autoconoscenza e salute.
Cordiali saluti,
Dottor Eliseo Ghisu

Dott. Eliseo Ghisu Psicologo a Quartu Sant'Elena

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IERI, 18 SET 2024

Carissimo,
intanto la ringrazio per aver condiviso qui la sua storia. Avrei tantissime cose da domandarle e da approfondire per aiutarla davvero. Quello che però mi sembra abbastanza chiaro e che considero alla base delle difficoltá che racconta, è l'evitamento che mette in atto di fronte a ciò che sente e ciò che pensa, che teme o considera difficile da affrontare. Se nel breve termine evitare ciò che crediamo ci faccia soffrire può essere una strategia di sopravvivenza, prima o poi se ci limitiamo ad evitare, finiamo per confermare a noi stessi che quella cosa non siamo in grado di gestirla. Evita il confronto con suo padre, evita di incontrare la sua nuova compagna, evita di pensare al lutto...
Credo che un percorso psicologico possa aiutarla ad affrontare gradualmente ciò che sta evitando ed aiutarla a comprendersi meglio.
Resto a disposizione per un primo colloquio gratuito online.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Dott.ssa Antonella Vita Psicologo a Padova

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IERI, 18 SET 2024

Ciao! Dal tuo racconto emerge una profonda ambivalenza nei confronti di tuo padre; da un lato un sincero affetto, dall' altro rabbia e insofferenza, ma questo è già chiaro anche a te. Come il lutto familiare e il modo in cui è stato elaborato da entrambi abbia alterato gli equilibri del vostro rapporto è qualcosa da esplorare; quello che è certo è la tua voglia di lavorare su queste emozioni contrastanti, sul dolore elaborato solo parzialmente causato dalla perdita, sulla "riorganizzazione' e la costruzione di nuovi equilibri che non rinnegano l'amore per la persona perduta. Andare fino in fondo su queste importanti questioni può essere per te un opportunità di crescita e maturazione in ambito emotivo, affettivo e relazionale. Ti faccio un in bocca al lupo;)
Dott. Gianmario Galano

Dott. Gianmario Galano Psicologo a Salerno

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IERI, 18 SET 2024

Ci sono tre elementi cardine nel racconto della sua storia: la morte della mamma, l'arrivo della "nuova" compagna, dopo pochi mesi dalla morte della mamma, il mancato o "mancante" rapporto con il padre.
Sono elementi interconnessi, laddove non elaboro la morte della mamma e il papà "a pochi mesi dalla dipartita" è "già in compagnia di un'altra donna".
Sentimenti di rabbia, senso di colpa, frustrazione possono essere spiegabili con questa dinamica, dal momento che lei ha premesso di essere stato molto legato alla madre.
Cercare "colpevoli" per ciò che non si riesce ad accettare è forse più normale che non farlo, quando si deve elaborare un lutto così importante e non ci sono scuse, apparentemente, per poter accettare "quello che accade dopo".
Ogni situazione che accade ci porta la possibilità di un apprendimento di come stiamo e di come siamo.
Il padre "amato" (lei si sente in colpa" di sentirlo come irritante), in realtà, non è concesso concepirlo dopo che "è arrivata un'altra": come perdonarlo?".
Lei, signor D., riconosce la sua rabbia interna? Come intende gestirne i suoi tanti modi per imporsi, uno, tra tutti, quello di "odiare il padre", ma che, in fondo, non odia...? Le emozioni "distruttive" ci allontanano dalla realtà, la trasmutano e ci restituiscono una lettura, molto spesso, amplificata ed "esagerata". Non riconosce la compagna del padre perché sarebbe come voler accettare che la morte della madre si normalizzi in qualcosa che "è accaduto"? Tutto parte da Lei, D., e in un percorso di supporto psicologico costruttivo e dinamico in cui poter vedere queste parti dentro di lei e apportarvi pace e "per-Dono" può rivelarsi uno strumento utile per rinforzare la sua ritrovata serenità e "fare pace" con gli affetti. Le auguro ogni bene.

Dottoressa Maria Cristina Caccia Psicologo a Verona

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IERI, 18 SET 2024

Gentile utente, papà sicuramente ha mancato di sensibilità quando ha iniziato a frequentare la nuova partner, per averlo fatto effettivamente prima che se ne andasse e non averlo nascosto, come se la mamma e la malattia passassero in secondo piano.
È comprensibile che tu non l’abbia presa bene. Spesso succede che i partner che stanno insieme da tanto tempo, hanno difficoltà a gestire i sentimenti di sofferenza: perdita, abbandono, …e un rapporto parallelo li aiuta e li sostiene emotivamente..
Sarebbe utile confrontarsi con papà su questo argomento, eventualm3nte farsi aiutare da 7no psicoterapeuta che vi aiuti ad esprimere le rispettive sofferenze.
Un cordiale saluto.
Dr. Patrizia Mattioli
Psicoterapeuta Roma

Dott.ssa Patrizia Mattioli Psicologo a Roma

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IERI, 18 SET 2024

Gentile D.,
Il dolore che traspare dalle sue parole è profondo e comprensibile, data la perdita che ha vissuto e le difficoltà che sta affrontando nel rapporto con suo padre.
La perdita di una persona cara, specialmente di una madre, è un'esperienza devastante che può lasciare segni profondi e duraturi. Lei ha espresso chiaramente di non aver affrontato completamente il lutto, mantenendo tutto dentro di sé, e questo potrebbe avere un impatto significativo sui suoi rapporti attuali, incluso quello con suo padre. Il fatto che si sforzi di sopprimere il dolore, anche se sembra offrirle una momentanea protezione, potrebbe impedirle di elaborare pienamente la perdita e lasciar andare le emozioni che sono rimaste inespresse.
Riguardo al rapporto con suo padre, ciò che descrive potrebbe essere legato al modo in cui ciascuno di voi sta affrontando il lutto. È comune, in queste situazioni, che il legame con la figura rimasta cambi in modo significativo, soprattutto quando si percepiscono differenze nel modo di vivere il dolore. La sua rabbia nei confronti della nuova relazione del padre può derivare da una sensazione di tradimento nei confronti della memoria di sua madre, una percezione che il padre stia "andando avanti" troppo in fretta o in un modo che le appare come una mancanza di rispetto per la madre. Questo è un sentimento comprensibile, ma è importante ricordare che ognuno affronta il dolore in modi diversi. Per suo padre, trovare una nuova compagna potrebbe essere stato un modo per non sentirsi solo e per cercare conforto in un momento difficile.
Il distacco emotivo che sente nei confronti di suo padre e la difficoltà nel comunicare apertamente con lui sono probabilmente sintomi di un dolore non risolto e di una conflittualità interna tra il desiderio di riconnettersi e il risentimento per il cambiamento nella dinamica familiare. Il senso di colpa che prova e il desiderio di "rivolerlo indietro" dimostrano che il legame è ancora presente, ma che il dolore non elaborato sta creando una barriera tra voi.
Le suggerisco di considerare la possibilità di valutare un supporto psicologico che potrebbe aiutarla a comprendere e gestire meglio queste emozioni complesse e offrirle uno spazio sicuro per esplorare il suo lutto, il senso di perdita non solo per sua madre, ma anche per il rapporto che ha avuto con suo padre. Attraverso questo percorso, potrebbe trovare il modo di ricostruire quel legame, affrontare la rabbia e il dolore che sente e, eventualmente, riconnettersi con lui in un modo che le permetta di sentirsi più sereno.
Il fatto che riconosca il suo amore per suo padre è un segno positivo e un punto di partenza importante. Parlarne apertamente potrebbe essere difficile, ma forse con l’aiuto di un professionista riuscirebbe a farlo in un modo che allevi la tensione e apra la strada a una comunicazione più autentica.
Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore riflessione o chiarimento.
Le porgo i miei migliori auguri di coraggio e serenità,
Dott.ssa Pinella Chionna

Dott.ssa Pinella Chionna Psicologo a Mesagne

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IERI, 18 SET 2024

Gentile D.,
affrontare la perdita di una persona cara è un percorso profondo e personale.
Non esiste un tempo prestabilito per superare il lutto; elaborarlo richiede pazienza e consapevolezza. È importante ricordare che il dolore non deve essere evitato, ma affrontato; non svanisce, ma si trasforma nel tempo.
Dobbiamo concederci il permesso di vivere tutte le emozioni che emergono, siano esse rabbia, apatia o rimpianti.

Perdere qualcuno, specialmente una figura così importante, comporta un cambiamento profondo nella vita familiare e richiede un adattamento degli equilibri precedenti a nuove realtà.
Per quanto riguarda il rapporto con suo padre, avviare una conversazione sincera potrebbe essere un primo passo.
Condividere i suoi sentimenti e il dolore relativo alla perdita di sua madre e alla nuova vita di suo padre potrebbe favorire una maggiore comprensione reciproca e, forse, contribuire a ristabilire un equilibrio nel vostro rapporto.

Rimango a disposizione se desidera discuterne ulteriormente.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Ornella Maria Amari

Ornella Maria Amari Psicologo a Modena

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