Ho rifiuto per mio padre

Inviata da D.name99 · 17 set 2024 Terapia familiare

Buongiorno
mi chiamo D., sono un ragazzo di 25 anni e attualmente vivo con mio padre.
Da diverso tempo mi affligge un pensiero, pensiero cui non riesco a venire a capo della natura: se si tratti di un caso usuale che presenta sintomi tipici e dei pregressi in altri soggetti; una situazione venutasi logicamente a creare per il trascorso o se sono solamente io il problema.
Spiego: circa 3 anni fa è venuta a mancare mia madre, a cui - tra litigi e scontri, un amore/odio - ero molto legato.
Premetto che sono cosciente e comprendo di non aver gestito e affrontato nella maniera corretta il lutto: ho tenuto tutto dentro, cercando di non far trasparire a parenti e amici quanto stessi soffrendo in quel momento, tant’è che tutt’oggi al minimo pensiero di mia mamma mi assale un senso malinconico che mi porta immediatamente le lacrime agli occhi e una forte pressione sul petto. Senso che puntualmente sopprimo al presentarsi.
Ma questo è una altro discorso.
Sono un appassionato di bodybuilding, l’allenamento inteso e la dieta mi hanno e tutt’ora mi aiutano nella gestione di questi pensieri (ergo, non penso a mia mamma perché la testa è concentrata sull’allenamento e il regime alimentare), è la mia “costante distrazione” insomma. Però, le rare, rarissime, volte che mi capita di sognare mia madre mi sveglio sempre nel cuore della notte in lacrime.
Il problema però è un’altro:
Da quando è venuta a mancare la mamma, non riesco più ad avere rapporto personale con mio padre. Prima non è che fossimo pappa e ciccia, ma parlavamo, ridavamo e scherzavamo, come una normale coppia padre e figlio. Abbiamo la passione delle moto in comune, facevamo dei giri nel weekend assieme o comunque passavamo in qualche modo del tempo l’uno con l’altro.
Adesso invece non riesco quasi a guardarlo in faccia; trovo irritante averlo in casa anche se non fa nulla di male e spesso, quando ci capita di mangiare nello stesso momento (per lavoro e impegni non mangiamo quasi mai allo stesso orario) preferisco temporeggiare che finisca o andare in un’altra stanza a consumare il pasto.
Non capisco questi miei comportamenti, anche perché ripensandoci quando sono solo mi sento in colpa di trattarlo in questo modo, perché so di volergli bene e che lui è la poca famiglia che mi è rimasta.
Dopo pochi mesi dalla morte di mamma, mio padre ha iniziato una frequentazione con un’altra persona (prima che mancasse, mia madre è stata malata per alcuni anni, tra terapie e momenti davvero no) e da lì la situazione è peggiorata notevolmente: quando mi parla, soprattutto di quello che fa con la sua “compagna” o anche solo se la nomina, provo un forte senso di rabbia verso di lui, come se stesse “tradendo” la mamma o le stesse in qualche modo mancando di rispetto.
Sono adulto e capisco perfettamente la sua situazione, di fatti non gli ho mai impedito in nessun modo di “rifarsi” una vita, ma non ho mai voluto saperne della sua compagna né in maniera alcuna essere coinvolto. Lei, in più di 2 anni, l’ho vista una volta sola; in tutto il tempo ho evitato e evito le occasioni di poterla vedere. Siano essi eventi informali e/o festività comandate.
In ogni modo, mi sembra di percepire la presenza di mio padre come uno sgradito ospite che vive con me in casa; tanto che mi viene quasi spontaneo avere sempre un tono irritato e senso di indifferenza verso di lui.
Sento come “pesante” tutto quello che mi dice o racconta; e le espressioni sulla mia faccia non lo nascondo.
Le mie risposte alle sue domande si limitano a un “si”, “no” o “mmh”.
Delle cose belle o brutte che mi succedono, i viaggi, le questioni di lavoro e altro preferisco parlarne con il vicino piuttosto che con lui, di fatti non sa nulla di quello che mi è successo in questi 3 anni, perché non gliene parlo.
Sembra che adesso lui abbia quasi “accettato” la cosa, o si sia rassegnato, non lo so. Non ne abbiamo mai parlato. Mi dispiace solo che ci sia questa muraglia tra noi, gli voglio bene e rivorrei mio padre indietro, ma queste mie sensazioni mi ostacolano..
Mi sento uno str*nzo e mi dispiace ancora di più apparire o dargli questa sensazione a lui, ma la cosa è quasi spontanea.

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Miglior risposta 6 OTT 2024

Gentile D.,
è difficile affrontare la perdita di una persona così significativa come era sua madre. Di fronte a un evento del genere è assolutamente normale provare emozioni forti, intense e caotiche, che ci influenzano nella vita quotidiana e anche nei rapporti con gli altri.

Per questo posso comprendere come questo tumulto emotivo influenzi anche il suo rapporto con suo padre: gli vuole bene, ma allo stesso tempo prova rabbia e frustrazione nei suoi confronti, tanto più da quando ha trovato una nuova compagna.
Ovviamente non conosco appieno la situazione e i vostri vissuti, per cui non voglio sbilanciarmi in interpretazioni eccessivamente azzardate, ma non dimentichiamo che spesso la rabbia è una reazione a un dolore che proviamo, causato ad esempio da una perdita così importante.

Elaborare un lutto implica stare a contatto con le emozioni che un evento del genere causa, affinché (con il dovutissimo tempo!) sia possibile esplorarle, comprenderle e accettarle. Mi rendo conto che questo sia molto più facile a dirsi che a farsi, e che voler evitare questa ulteriore sofferenza sia la reazione più normale del mondo. Quello che traspare dal suo racconto è che sembra non essersi mai dato veramente l'opportunità di affrontare questo processo e che quindi senta ancora tutto il peso della sua perdita.

Un consiglio potrebbe essere quello di parlare con suo padre e di aprirsi rispetto al proprio vissuto. Potrebbe diventare un'occasione per dare sfogo a parte del suo malessere e superare quella "muraglia" tra voi, rafforzando il vostro rapporto.
Se sente che questo è per lei troppo difficile o se semplicemente sente la necessità di avere un maggior supporto, un suggerimento è quello di considerare un percorso psicologico, così da poter comprendere come gestire al meglio questa situazione con il supporto di un professionista.
Nel caso io sono disponibile anche attraverso sedute online.

Dott. Gioele Salvatori Psicologo a Firenze

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14 OTT 2024

Carissimo D.,
dalla lettura delle sue parole comprendo la delicata situazione in cui si trova. Il processo di elaborazione del lutto è un qualche cosa di difficile e prolungato nel tempo, ognuno di noi ha le proprie tempistiche e modalità. Il lutto accade nella nostra vita come un'esperienza traumatica che se non adeguatamente trattata può manifestarsi come disagio o difficoltà in altri aspetti della nostra vita. Mi colpisce il sogno che ha descritto, così denso di significato ed importante. Il sognare ci aiuta a digerire quei "pensieri indigesti", forse le potrebbe tornare utile tenere traccia di questi sogni così significativi. Probabilmente il sostegno individuale di un professionista potrebbe aiutarla nell'affrontare le dinamiche familiari inevitabilmente cambiate dopo la perdita di un membro, inoltre comprendere sè stessi permette di migliorare le relazioni significative.
Resto a disposizione per ogni richiesta di chiarimento e/o contatto,
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Bertucco

Dott.ssa Francesca Bertucco Psicologo a Caselle

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8 OTT 2024

Salve, mi dispiace tantissimo per ciò che è accaduto. Sono sicura che con una buona psicoterapia lei possa cercare la via più compassionevole per riavvicinarsi a ciò che è stato il rapporto con suo padre. Sono disponibile, un grande abbraccio

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli Psicologo a Palermo

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7 OTT 2024

Buongiorno D,
da come racconti gli ultimi tre anni sono stati davvero difficili e la chiusura di cui parli nella relazione con tuo padre ha compromesso sempre più il vostro rapporto. Ad oggi tuttavia, che tuo padre è riuscito a superare, almeno in parte, quel dolore, crea in te profonda rabbia e vederlo felice può essere difficile da comprendere ed accettare. Mentre tuo padre è tornato a “vivere”, a suo modo, sembra da come scrivi ci sia in te un blocco in questo, motivato da un lutto non elaborato, una perdita importante di cui non si può né parlare, né sentire emozioni, perché troppo dolorose ancora oggi da sopportare. La “muraglia” di cui parli presente oggi nella relazione con tuo padre, appare nascere da un mancato confronto su tutto l’accaduto: dalla perdita, dalla nuova compagna, dalla possibilità di esprimere i propri sentimenti ed emozioni ed insieme condividerli. Non sono assolutamente situazioni scollegate, ma riconducibili al dolore, rabbia, chiusura che oggi provi.
Un colloquio potrebbe essere un aiuto in questo momento e la terapia bioenergetica, attraverso la tecnica respiratoria può essere un ulteriore aiuto nel sentirsi.
Mi sento di dirti inoltre, quanto è importante l’aspetto del controllo del tuo corpo attraverso la fitness…ma cosa potrebbe accadere se ti lasci un po’ andare alle sensazioni che provi?
Solo con un lavoro su di te, è possibile recuperare il rapporto con tuo padre, con gli altri e soprattutto con te stesso.

Dott.ssa Virginia Mancini
Psicoterapeuta Bioenergetica

Virginia Mancini Psicologo a Roma

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3 OTT 2024

Caro D

comprendo perfettamente quanto tu possa sentirti confuso e sopraffatto da tutto ciò che stai vivendo. La perdita di tua madre, unita alle dinamiche familiari che si sono create in seguito, sono eventi complessi che richiedono tempo e spazio per essere elaborati.

Non sei solo nel provare queste emozioni contrastanti e nel sentirti così. È del tutto normale sentirsi confusi, arrabbiati, tristi e persino in colpa dopo un lutto così importante.

Analizziamo insieme alcuni punti:

Il lutto non elaborato: È evidente che il dolore per la perdita di tua madre sia ancora molto presente nella tua vita. Il fatto di aver represso le tue emozioni ha creato un blocco emotivo che ora si manifesta in diversi modi, tra cui la difficoltà a relazionarsi con tuo padre e la rabbia verso la sua nuova compagna.
La figura paterna: La relazione con tuo padre è cambiata radicalmente dopo la morte di tua madre. La presenza della nuova compagna ha innescato in te sentimenti di gelosia e di tradimento, rendendo ancora più difficile accettare la nuova situazione.
La rabbia repressa: La rabbia che provi verso tuo padre e verso la nuova compagna è comprensibile, ma reprimerla non fa altro che aumentare il tuo malessere. È importante trovare un modo sano per esprimere queste emozioni, magari parlandone con un terapeuta o con un amico fidato.
Il senso di colpa: Sentirti in colpa per il modo in cui tratti tuo padre è un ulteriore peso che porti sulle spalle. Ricorda che stai attraversando un momento molto difficile e che nessuno ti chiede di essere perfetto.

Cosa puoi fare:

Accetta le tue emozioni: Non cercare di reprimere o negare ciò che senti. È importante riconoscere e accettare tutte le tue emozioni, anche quelle più negative.
Parla con qualcuno: Condividere i tuoi pensieri e sentimenti con un amico fidato, un familiare o un terapeuta può essere di grande aiuto. Parlare ti permetterà di sfogarti, di ottenere un punto di vista esterno e di trovare nuove strategie per affrontare la situazione.
Prenditi cura di te stesso: Dedica del tempo alle attività che ti piacciono, pratica attività fisica, mangia in modo sano e dormi a sufficienza. Prenderti cura del tuo benessere fisico e mentale ti aiuterà a gestire meglio lo stress e le emozioni negative.
Considera un percorso terapeutico: Un terapeuta può fornirti gli strumenti necessari per elaborare il lutto, gestire la rabbia e migliorare le tue relazioni interpersonali.
Ricorda:

Non sei solo: Molte persone affrontano situazioni simili alla tua.
Ci vuole tempo: Il processo di lutto è lungo e complesso. Non aspettarti di guarire da un giorno all'altro.
Puoi migliorare: Con l'aiuto giusto, puoi superare questo momento difficile e costruire relazioni più sane e soddisfacenti.
Se ti senti sopraffatto o hai pensieri suicidi, non esitare a chiedere aiuto.

Vorrei sottolineare l'importanza di un supporto professionale in questo caso. Un terapeuta può offrirti uno spazio sicuro per esplorare le tue emozioni, sviluppare strategie di coping e migliorare la tua qualità di vita.

Dott. Alessandro Cancellieri Psicologo a Genova

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1 OTT 2024

Gentile D.,

Ti ringrazio per aver condiviso con noi i tuoi pensieri e le tue emozioni. È evidente quanto tu stia affrontando un periodo complesso e carico di sentimenti contrastanti, e voglio dirti che è normale sentirsi sopraffatti dopo una perdita così significativa come quella di tua madre.

È chiaro che il lutto ha avuto un impatto profondo non solo sulla tua vita, ma anche sulle tue relazioni, in particolare con tuo padre.
È comprensibile che, dopo aver perso una persona così importante, tu possa provare risentimento e confusione nei confronti della sua nuova relazione. Questo tipo di reazione è comune, e non significa che tu non voglia bene a tuo padre o che tu non possa riconoscere la sua necessità di andare avanti. La perdita di una figura genitoriale porta con sé una serie di emozioni complesse e contraddittorie.

Ti invito a considerare che il modo in cui ti senti nei confronti di tuo padre potrebbe essere legato al dolore e alla mancanza di tua madre. La tua reazione di irritazione e distanza è comprensibile e può rappresentare un modo per proteggerti da un dolore che potrebbe sembrare insopportabile. È possibile che ci sia una parte di te che lotta per elaborare il lutto e che sente la necessità di mantenere un certo controllo su ciò che accade intorno a te, anche se questo comporta un conflitto con la tua voglia di vicinanza e connessione.

Intraprendere un percorso di supporto psicologico potrebbe offrirti uno spazio sicuro per esplorare questi sentimenti e aiutarti a trovare un modo per elaborare il tuo lutto. Potremmo lavorare insieme per capire le tue emozioni, affrontare il conflitto con tuo padre e trovare modalità per comunicare e riconnetterti con lui. Questo percorso potrebbe non solo aiutarti a guarire, ma anche a ricostruire la relazione che desideri avere con lui.

Non sei solo in questo, e ci sono modi per affrontare e comprendere ciò che stai vivendo. Se ti senti pronto, possiamo iniziare questo viaggio insieme.

Spero di ricevere tue notizie.

Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Cutrale.

Dott.ssa Sara Cutrale Psicologo a Bergamo

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30 SET 2024

Gentile D.,
ti ringrazio per aver condiviso la tua storia e le tue emozioni. È chiaro che stai affrontando un momento molto difficile, e i sentimenti che provi sono comprensibili, soprattutto dopo una perdita così significativa. La tua esperienza di lutto è unica e complessa, e non esiste un modo giusto o sbagliato per affrontarla.

È normale che il rapporto con tuo padre sia cambiato dopo la morte di tua madre. Entrambi state vivendo il lutto in modi diversi, e questo può creare una distanza. La tua reazione di irritazione e rabbia verso di lui, soprattutto riguardo alla sua nuova compagna, è un modo in cui il tuo dolore e la tua frustrazione possono manifestarsi. Potresti percepire questa situazione come una forma di tradimento nei confronti di tua madre, e questo è un sentimento legittimo.

Tuttavia, è importante riconoscere che tuo padre sta cercando di ricostruire la sua vita dopo una perdita, e questo non toglie nulla all'amore che avevi per tua madre. Potresti considerare di trovare un modo per parlare apertamente con lui delle tue emozioni. Anche se è difficile, affrontare il tema del lutto e della sua nuova relazione potrebbe aiutarvi a ricostruire un legame più profondo.

La tua passione per il bodybuilding è un ottimo strumento di gestione dello stress, ma potrebbe essere utile anche trovare uno spazio per esprimere e affrontare i tuoi sentimenti.
Ricorda che non sei solo in questo processo! Prenderti cura di te stesso è fondamentale, e il tuo desiderio di ricostruire un rapporto con tuo padre è un passo importante.
Con pazienza e apertura, forse potete iniziare a trovare un nuovo modo di stare insieme.

Dott.ssa Claudia Cianchi Psicologo a Roma

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25 SET 2024

Gentile D.,
Mi dispiace davvero moltissimo per la sua sofferenza e non solo per quella attuale, ma anche e soprattutto per il lutto di sua mamma.
Lei stesso ha detto di non aver elaborato a sufficienza quel tragico evento, che invece potrebbe essere il punto d'inizio per poter ristabilire un senso di pace ed equilibrio, per poi potersi dedicare al rapporto con suo padre, che chiaramente, a causa di certe dinamiche, è cambiato e quindi deve essere anch'esso ritarato sulla base delle situazioni attuali.
Il supporto di un professionista, in questo momento, potrebbe essere davvero prezioso per lei.
Spero di esserle stata utile e resto a sua disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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24 SET 2024

Buongiorno D.name99,
il suo racconto è ricco e porta alla luce molte questioni, tra cui quella d’esordio circa la frequenza o normalità di ciò che lei chiama “i suoi sintomi".
Mi soffermo innanzitutto su questo concetto, poiché mi preme sottolineare che la categorizzazione medica di “sintomo" non permette di comprendere lo spessore del suo racconto che è invece ricco di esperienza e di vissuti relazionali importanti non riducibili a disturbi o malattia.
L’importante lutto che lei sta vivendo comporta una elaborazione faticosa e non priva di ostacoli che probabilmente nel suo caso ha portato alla luce altri conflitti.
Dico conflitto non intendendo una dimensione escludente di un rapporto, ma piuttosto una dimensione ambivalente che genera sofferenza per l’impossibile equilibrio tra l’affetto che lei nutre verso suo padre (e desidererebbe nutrire con una relazione più autentica) e il distacco fastidioso che state vivendo.
La muraglia potrebbe essere non da abbattere ma semplicemente da ristrutturare e riqualificare attraverso aperture comunicative che permettano l’avvio e la possibilità di scambio.
E‘ un lavoro complesso ma possibile con l’aiuto di qualcuno che le permetta di affrontare le questioni dolorose che ostacolano l’evoluzione del vostro rapporto.

Le mando un caro saluto, rimango a disposizione

Dr. G.Gramaglia

Gramaglia Dr. Giancarlo Psicologo a Torino

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24 SET 2024

Caro D, sembra che tu tema anche di dire il tuo nome, sembra. Voglio essere schietto con te dopo aver letto la tua lunga lettera e le lunghe risposte dei colleghi che in gran parte condivido. Vai da uno Psicoterapeuta e digli che vuoi parlare di lutto conflittuale, narcisismo e gestione emozionale. Sei molto giovane e tutto cambierà in modo sorprendente. Buone cose

Dott. Bonacina Giampiero Psicologo a Valmadrera

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24 SET 2024

Caro D.
Grazie per aver descritto così bene il tuo stato d'animo. In qualche modo dalle tue parole trapela una rigidità nell'esprimere i sentimenti che provi per la morte della mamma, sentimenti normali e che dovrebbero essere espressi ed elaborati per poter andare avanti nel percorso della vita con una certa serenità. In qualche modo è come se non ti concedessi la possibilità di stare male...
E forse, proprio per questo, non accetti la figura di tuo padre che, molto probabilmente, è una proiezione di uno stato d'animo che vorresti provare. Tuo padre, avendo anche una nuova compagna, facilmente ha elaborato la perdita della moglie attraverso le proprie modalità. Tu, da figlio, come da te stesso riconosciuto, non hai elaborato la morte della mamma ma, probabilmente, hai e utilizzi distrazioni palliative per non permetterti di provare dolore.
Penso possa essere utile rivolgerti ad un professionista per elaborare la perdita in modo adeguato e sereno, e di conseguenza,ritrovare l'equilibrio con la figura paterna.
A disposizione

Paola Schizzarotto Psicologo a Limena

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24 SET 2024

Salve, comprendo tutto il suo dolore . Quello che sta attraversando non è sicuramente semplice. Ognuno si difende come può e lei si è difeso nascondendo agli altri il suo dolore. Ha scelto quello che poteva aiutarla in quel momento, ma sa anche bene che la nostra mente non può essere raggirata per molto tempo. Le sue difese, la sua volontà di voler spostare il pensiero viene meno proprio durante il sonno, la sera, le sue difese si abbassano perché non può controllarle durante il sonno e fuoriescono tutte insieme. Questo le può provocare le crisi di pianto che ha. Il suo dolore è umano, dovrebbe imparare ad esprimerlo quello sarebbe il primo vero passaggio che potrebbe aiutarla. Essere qui a chiedere aiuto è già un primo passo. Le ostilità con suo padre del quale lei stesso si pente, sono solo il frutto della consapevolezza di una realtà che fa difficoltà ad accettare. Il momento della cena era anche il momento nel male deduco voi tre, con sua madre vi riunivate in famiglia. Questo le potrebbe portare la non voglia di sedersi accanto a suo padre perché sentirebbe ancora più forte il dolore della perdita. Come dice è consapevole che suo padre avesse il diritto di ricominciare, trovarsi una compagna in così breve tempo magari potrebbe essere stato il meccanismo di suo padre per allontanare il dolore, non un gesto di non rispetto verso sua madre. Dovrebbe canalizzare e comprendere anche che suo padre abbia voluto proteggersi. Siamo sempre sul campo delle ipotesi. La sua rabbia è del tutto naturale, ma anche se ora le costa confrontarsi con suo padre sul dolore che avete provato potrebbe essere un primo passo. Un lutto è sempre doloroso ed non è sempre semplice elaborarlo. Potrebbe iniziare con uno specialista un percorso, che le riporti un equilibrio e che magari le rifaccia ritrovare suo padre sotto una luce diversa.

Dott.ssa Ada Palma Psicologo a Giugliano in Campania

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22 SET 2024

Buonasera D.,
è molto consapevole che sta elaborando il lutto per la perdita di Sua madre; questa perdita ha degli "effetti", e provoca "affetti" molto importanti; citava anche "malinconici". Non è per Lei un momento semplice da gestire; si interroga rispetto ai legami ed interroga noi professionisti sul perchè di questo tipo di cambiamento, nello specifico rispetto a Suo padre. Ripete che è consapevole di questo dolore, che ha, e sta cambiando, anche Suo padre, nel Suo dire. Concordo con i colleghi che hanno scritto prima di me, che la questione "tempo" è importante: il dolore può essere forte e "indicibile", e a tratti invalidante sotto un certo piano. Concordo con i colleghi che sottolineano l'importanza di un sostegno clinico; e non a caso, alle Sue domande, cerca una risposta. Qualcosa che è nell'ordine di una consulenza psicologico/psicoterapeutica, che può inserirsi nel significato di un legame tanto forte, che, come scrive, può essere stato a tratti ambivalente. La mancanza di una persona cara, può rendere, nella perdita, il valore vero dell'autenticità "del" o "dei" legami che sta vivendo.
La ringrazio per il coraggio della Sua condivisione, e ne apprezzo fortemente il valore. Cordialmente. Dott. Mirko Martini

Mirko Martini Psicologo a Gallarate

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21 SET 2024

Gentile D.,
come anche lei ha ben compreso, i problemi su cui ci sono degli approfondimenti da fare sono sostanzialmente due : a) il completamento dell'elaborazione del lutto per la perdita di sua madre e b) il recupero di un rapporto più sereno con suo padre.
E' anche molto probabile che questi due temi/problemi siano interdipendenti nel senso che l'uno si ripercuote sull'altro.
Ritengo che il suo malessere sia altresì accresciuto dal duplice senso di colpa, quello per i litigi e scontri con sua madre quando ancora era in vita e quallo per la distanza emotiva che lei, pur nella ambivalenza amore-odio, ha messo nei confronti di suo padre soprattutto per la precoce frequentazione con un'altra donna, cosa che lei ha interpretato come scarso rispetto per la memoria di sua madre.
E' evidente che lei attualmente vive un forte conflitto interiore tra la sofferenza aggiuntiva per questa distanza emotiva e l'incapacità di cambiare e correggere questo stato di cose.
Pertanto è consigliabile un percorso di psicoterapia (preferibilmente cognitivo-comportamentale) che la aiuti ad affrontare (anzichè evitare) e risolvere questi due grossi problemi sopra accennati.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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21 SET 2024

Buongiorno D,

per elaborare un lutto ci vuole pazienza,tempo e capacità di riuscire a dare voce alle emozioni negative che arrivano senza trattenerle : tristezza, rabbia, paura, angoscia...
Ci sono vari step intermedi che variano da persone a persona.
Schoc iniziale: non si crede veramente che la persona sia morta e non c'è più
Seconda fase: rabbia perché non c'è più e si cerca la spiegazione che ci fa stare un po' meglio
Terza fase: tristezza, angoscia perché si diventa consapevoli della perdita
Quarta ed ultima fase, si riesce ad integrare ciò che abbiamo vissuto e chi era per noi quella persona amata con il fatto che non c'è più ma continua a vivere nei nostri ricordi, nel nostro cuore.
Resto disponibile se vorrà intraprendere un percorso di elaborazione del lutto.

Cordiali saluti

Dottoressa Margherita Romeo


Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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21 SET 2024

Gentile D.,
la perdita di una persona cara, soprattutto della propria madre, è un evento traumatico che porta con sé un carico emotivo enorme e ognuno di noi trova il proprio modo per affrontare il lutto. Lei riconosce che, fin dal principio, ha scelto di "tenere tutto dentro", cercando di gestire il dolore da solo, e che questa scelta continua a influenzare i suoi vissuti e comportamenti attuali.
Quello che sta vivendo con suo padre sembra essere collegato proprio al dolore irrisolto per la perdita di sua madre. Spesso, dopo una perdita così significativa, le relazioni familiari possono subire delle trasformazioni: a volte, chi resta diventa il riflesso di ciò che è stato perso, e ciò può far emergere emozioni come la rabbia, il senso di colpa o addirittura il rifiuto. Il fatto che suo padre abbia iniziato una nuova relazione poco tempo dopo la scomparsa di sua madre può aver acuito queste emozioni. Anche se razionalmente capisce la sua necessità di rifarsi una vita, emotivamente può percepire questa situazione come un "tradimento", alimentando quella rabbia e quel senso di distacco che descrive.
È evidente che non vuole allontanarsi da suo padre e che, anzi, desidera ristabilire quel legame che una volta vi univa. Tuttavia, come ha sottolineato, c’è "una muraglia" tra voi, costituita da sentimenti che sembra faticoso esprimere. La difficoltà nell’aprirsi con lui, il bisogno di mantenere le distanze, può essere un modo per proteggersi dal dolore ancora vivo per la perdita di sua madre.
Mi permetto di suggerirle di considerare l’idea di affrontare questo lutto in modo più diretto. Un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla a elaborare meglio la perdita di sua madre, a capire il significato delle emozioni che prova verso suo padre e a esplorare il modo in cui potrebbe ristabilire un rapporto più sereno con lui. L’elaborazione del lutto è un processo lungo e personale, che spesso richiede un accompagnamento professionale per dare un senso a ciò che sembra insormontabile.
Non c'è nulla di "sbagliato" in quello che sta provando. Sta affrontando un momento di grande fragilità e, come ha detto, queste reazioni sono quasi spontanee. Tuttavia, il suo desiderio di migliorare la relazione con suo padre è già un segnale positivo. Potrebbe iniziare parlando con lui, magari condividendo alcune delle sue difficoltà e spiegandogli quanto per lei sia difficile gestire questo insieme di emozioni. Un primo passo verso una maggiore comprensione reciproca può già essere un grande sollievo per entrambi.
Le auguro di trovare la serenità e la forza di affrontare queste sfide, e resto a disposizione se avrà bisogno di un ulteriore confronto.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Pinella Chionna

Dott.ssa Pinella Chionna Psicologo a Mesagne

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19 SET 2024

Buongiorno D.,

risulta evidente che sta attraversando un periodo molto difficile e complesso. La perdita di una persona cara, specialmente un genitore, è un evento traumatico che può influenzare profondamente le nostre emozioni e relazioni.
È importante riconoscere che il lutto è un processo unico per ciascuno di noi, il fatto che lei abbia cercato di mantenere tutto dentro di lei potrebbe aver contribuito a questa sensazione di malinconia e pressione sul petto che descrive.
L'allenamento e il controllo della propria alimentazione possono essere strumenti per gestire lo stress e distrarre la mente, ma è altrettanto importante conoscere profondamente i suoi sentimenti. Per lei potrebbe risultare proficuo esplorare e comprendere meglio le sue emozioni e i suoi comportamenti.
Per quanto riguarda il rapporto con suo padre, verrebbe da chiedersi se il rifiuto di quanto razionalmente è in grado di comprendere, non sia un modo funzionale per mantenere uno status quo che non permetterebbe di andare avanti, bensì di rimanere ancorati a ricordi, emozioni e sensazioni che appartengono ad un passato, che emotivamente risulta essere un presente.
Affrontare il dolore è un “esercizio” difficile e impegnativo, tuttavia necessario per comprendere anche aspetti di sé che diversamente rimarrebbero “congelati” in un momento diverso rispetto a quello che sta vivendo.
Cordialmente

Dott.ssa Sabina Aldrovandi

Sabina Aldrovandi Psicologo a Piacenza

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19 SET 2024

Buongiorno gentile D., quello che descrive è un insieme di emozioni molto intense e complesse, e voglio innanzitutto riconoscere il coraggio che ha avuto nel condividere questo suo vissuto. È evidente che la perdita di sua madre abbia avuto un impatto profondo su di lei e sulla sua vita quotidiana, inclusa la relazione con suo padre.

Dal suo racconto emerge una dinamica molto comprensibile: il lutto non elaborato può creare una serie di reazioni che, anche se razionalmente riconosciamo come ingiuste o irrazionali, emotivamente sembrano fuori dal nostro controllo. Lei descrive con molta chiarezza un conflitto interiore: da una parte riconosce di volere bene a suo padre, ma dall’altra prova rabbia, frustrazione e distacco nei suoi confronti.

Ci sono alcuni elementi importanti nel suo racconto...

1) La rabbia nei confronti di suo padre: spesso, dopo una perdita così significativa, è normale sentire delle emozioni che non si riescono a spiegare del tutto. La sua rabbia potrebbe essere legata al fatto che suo padre ha trovato un modo per andare avanti, una cosa che, in qualche modo, lei sente di non essere ancora riuscito a fare. La sensazione che suo padre "tradisca" il ricordo di sua madre con la sua nuova compagna è un sentimento molto comune, anche se a livello razionale si comprende che ogni persona ha bisogno di trovare la propria strada per affrontare il dolore.

2) L'evitamento emotivo: il fatto che l'allenamento e la dieta la distraggano dai pensieri legati a sua madre indica che ha trovato una via per gestire il dolore, ma forse non l'ha affrontato completamente. Evitare le emozioni dolorose (come il senso di perdita) spesso le fa riaffiorare in modi inaspettati, ad esempio sotto forma di rabbia verso suo padre o di sensazione di "blocco" emotivo.

3) La colpa e il desiderio di riconnettersi: è molto significativo che, nonostante le difficoltà nel rapporto con suo padre, lei senta il desiderio di ristabilire un legame. Questo mostra che c'è ancora una forte affettività nei suoi confronti, e riconosce che il distacco che sente non corrisponde ai suoi veri sentimenti. Questo è un punto di partenza prezioso.

Considerato tutto questo, le suggerirei alcune spunti di riflessione e possibili strade da percorrere:

- È evidente che la perdita di sua madre non è stata completamente elaborata, e questo sta influenzando anche la sua relazione con suo padre. Parlare del suo dolore con un professionista potrebbe aiutarla a far emergere quelle emozioni represse che attualmente si manifestano come rabbia o distacco. Il supporto di uno psicoterapeuta specializzato in lutto potrebbe essere di grande aiuto per trovare uno spazio sicuro in cui esplorare questi sentimenti.

- Anche se può sembrare difficile, trovare un modo per aprire un canale di comunicazione con suo padre potrebbe aiutarla a riconnettersi con lui. Potrebbe essere utile iniziare con piccole conversazioni, magari non direttamente legate al dolore che entrambi state vivendo, ma su argomenti neutri o condivisi, come la vostra passione per le moto. Col tempo, potrebbe sentirsi più a suo agio a parlare dei sentimenti più profondi che stanno alla base della vostra distanza.

- Nonostante sia comprensibile che la nuova relazione di suo padre le susciti delle emozioni difficili, riconoscere che ognuno affronta il dolore a modo suo potrebbe aiutarla a vedere la situazione con più distacco. Non è necessario che lei accetti o approvi la sua nuova compagna, ma trovare un modo per rispettare il suo percorso personale potrebbe alleviare parte della tensione che sente verso di lui.

Non è raro sentirsi in conflitto dopo una perdita così importante, ma affrontare questi sentimenti con il giusto supporto può fare una grande differenza nel ripristinare le relazioni e nel trovare una forma di pace interiore. Sono qui per continuare questa conversazione se ha bisogno di ulteriori chiarimenti o supporto.

Un caro saluto,
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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19 SET 2024

Buongiorno D, nel leggere le sue parole ho percepito la rabbia che prova e al tempo stesso la sofferenza che questa situazione le sta provocando. La morte di sua madre è sicuramente stato un evento che ha stravolto gli equilibri familiari, e trattenere tutte le emozioni, sicuramente per proteggere se stesso e gli altri dal dolore, non ha aiutato a superare la crisi in modo costruttivo, anche con l'aiuto e il supporto di suo padre. Il fatto che suo padre abbia una nuova relazione, sebbene razionalmente capisca che sia un evento "normale" e accettabile, a livello di emozioni probabilmente le suscita rabbia, come se la memoria di sua madre sia stata cancellata. Penso che la convivenza con suo padre riaccenda quotidianamente un dolore che non è stato metabolizzato a sufficienza. Il consiglio che mi sento di darle, oltre a quello di iniziare un percorso di terapia per affrontare le questioni irrisolte, è quello di parlare con suo padre, di esternare i propri sentimenti e cercare insieme una soluzione. Anche suo padre avrà sicuramente sofferto per la perdita della moglie, e sarà disponibile ad affrontare con lei il dolore.

Resto a disposizione e le auguro il meglio

Dott.ssa Federica Amissini Psicologo a Bergamo

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19 SET 2024

Gentilissimo D,
Grazie per la condivisione e apertura alla sua sofferenza, che dalle parole che ha usato emerge fortemente.
Il dolore profondo che prova per la perdita di sua madre è comprensibile, soprattutto a causa della mancata elaborazione del lutto. Purtroppo non c'è un tempo stabilito nell'elaborazione, ognuno di noi reagisce in modo diverso, sicuramente però, il suo chiudersi in se stesso indossando una maschera, non ha però favorito i vari passaggi verso l'accettazione e il superamento dell'evento.
La perdita di una persona importante, come specificatamente nel suo caso, un genitore che viene considerato come base sicura dalla nascita, è destabilizzante e se non affrontato può lasciare segni profondi e duraturi. Il suo atteggiamento verso il lutto, il cercare di sopprimerlo in tutto i modi, che nell'immediato sembra offrire una protezione perchè allontana i pensieri, ha però impedito di elaborare la perdita e lasciar andare le emozioni che sono rimaste inespresse. Tutto questo però lo sta facendo uscire nei sogni che offrono un materiale prezioso per lavorarci in psicoterapia e superare questo difficile momento.
Per quanto concerne il rapporto con suo padre, da ciò che descrive potrebbe essere legato al modo in cui ciascuno di voi sta cercando di affrontare il lutto. È comune, in queste situazioni, che il legame con la figura rimasta cambi in modo significativo, soprattutto quando si cerca di proteggersi dal dolore reciproco scappando, non parlandone, piangendo insieme, raccontandoci cosa si prova, condividendo i sentimenti e le emozioni reciproche. L'emergere della sua rabbia nei confronti della nuova relazione del padre può derivare dalla percezione del tradimento nei confronti della memoria di sua madre, dalla percezione che suo padre stia andando avanti non portando il dovuto rispetto a sua madre. Questo sentimento è comprensibile, ma bisogna anche ricordarsi che ogni individuo è diverso dagli altri e che l'elaborazione di un lutto si vive in modi e tempi del tutto personali.
Il senso di colpa che emerge nei confronti di suo padre, così come il desiderio di rivolerlo indietro dimostrano che il legame fra di voi c'è ancora, ed è profondo, ma che questo momento di forte dolore a causa del lutto non elaborato sta creando una barriera tra voi.
Credo sia importante per lei intraprendere un percorso di psicoterapia, che può aiutarla elaborare il lutto, a riconoscere, comprendere e gestire meglio le emozioni., ma anche per comprender e ricostruire un rapporto sano con suo padre.
Spero di esserle stata di aiuto.
Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore riflessione o chiarimento anche online.

Dott.ssa Simona Adorni

Dott.ssa Simona Adorni Psicologo a Podenzana

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19 SET 2024

Salve D., mi spiace molto per la situazione che descrive poichè traspare tutta la sua sofferenza circa questa complessa situazione. Innanzitutto, credo sia per lei importante soffermarsi sui suoi pensieri, vissuti emotivi e sensazioni connesse con il lutto di sua madre, trauma importante che ha creato un solco nella sua vita; successivamente, relativamente al rapporto con suo padre, credo che ci siano delle cose che dobbiamo imparare ad accettare (tenendo conto che siamo organismi e persone indipendenti con vissuti diversi, a volte anche opposti rispetto ai nostri) ma, ancor più importante credo necessario lavorare per approcciarsi in maniera diversa ad alcune situazioni che sono, appunto, dati di fatto e che non possiamo cambiare.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice Psicologo a Roma

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18 SET 2024

Gentile D.
La sua storia è molto toccante e si evince dalle sue parole la sua sofferenza per quello che ha vissuto e che sta vivendo. La relazione con suo padre sembra essere venata da un malessere che forse non è soltanto suo ma di entrambi, forse non è azzardato dire che sia lei che suo padre abbiate un lutto da elaborare, ognuno in modo differente. Sembra infatti che fra voi si sia interposto questo velo di dolore inelaborato e forse anche inespresso reciprocamente.
I sogni che la fanno svegliare nel cuore della notte, sono l’indice di una necessità di elaborare in rappresentazioni psichiche la perdita della madre, cui lei era molto legato. Credo che sia molto necessaria una psicoterapia in cui far emergere vissuti legati a questo e insieme al terapeuta tentare una lettura di volta in volta che abbia senso nuovo per la sua vita nuova. Anche i pensieri che le sì presentano alla coscienza sembrano emergere dall’inconscio. Non esiti a contattarmi se decide di fare qualcosa in tal senso.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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18 SET 2024

Gentile D.,
una semplice chiave di lettura è la seguente: lei è in un'età chiave per l'individuazione, cioè lo staccarsi completamente dai genitori e divenire adulto. Per staccarsi si misurano l'avvicinarsi e la distanza con l'altro. Finchè ci si sente sufficientemente forti e si va. Con suo padre sembra star ancora misurandosi con questi opposti: lo odio e poi lo amo... e intanto stiamo vicini. Da notare che prima sembrava poter avere queste misurazioni di distanza (aprire e chiudere confini) con sua madre. È possibile che venendo lei a mancare adesso spontaneamente suo padre venga investito di questo ruolo. Anche il fastidio verso il fatto che suo padre abbia una partner rientra bene nel quadro. Non sembra così strana come situazione, fa parte della crescita. Non so se ha avuto relazioni ma queste dinamiche di attaccamento e amore/odio si sperimentano anche lì. Maturando si trova maggior equilibrio, introspezione, capacità di esprimere i sentimenti senza esserne travolti e saggezza.
Per quanto riguarda il suo lutto ha tutto il diritto di tenerlo per sè, solo è consapevole che parte delle risposte che cerca potrebbero essere lì, ma l'unico modo per saperlo è trovare una modalità sicura per avvicinarcisi (magari viene fuori che no, la cosa era effettivamente una storia a parte).
Le consiglierei di provare qualche terapeuta per giovarsi soprattutto della dinamica relazionale della terapia, anche un po'a prescindere dal tipo di approccio.
Spero di esserle stato d'aiuto.
Un caro saluto
Dott. David Maddalon

Dott. David Maddalon Psicologo a Treviso

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18 SET 2024

Buonasera D.
Immagino non sia facile per lei vivere questa situazione.
La morte di sua madre non è un evento scollegato dalla relazione instaurata con suo padre.
Nonostante siano passati tre anni dalla morte della mamma, come ha sottolineato anche lei, deve ancora elaborare il lutto.
Certo è riuscito fino ad ora a trovare delle strategie che le hanno permesso di andare avanti, come l’allenamento in palestra, ma come avrà già capito il ricordo e il dolore tornano costantemente. Lei non potrà ignorare i suoi sentimenti per sempre.
La rabbia nei confronti del padre rappresenta proprio una delle fasi del lutto.
Le consiglio di affidarsi ad un buon terapeuta che sia in grado di aiutarla ed elaborare la perdita della mamma. Questo gioverà in primis a lei e al rapporto con suo padre. Avete bisogno entrambi di ritrovarvi, di tornare a parlare di come state, di ridere insieme, condividere le vostre passioni e parlare o piangere insieme la morte di sua madre.
Rimango a disposizione

Dott.ssa Bonato Elena Psicologo a Scorzè

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18 SET 2024

Caro D. name 99,
mi spiace per la perdita di sua madre.
Come qualcun altro le ha già detto, l’elaborazione del lutto necessita di tempo. Tale tempo varia da persona a persona e dal tipo di legame che esisteva con la persona defunta. L’aiuto di uno psicoterapeuta potrà esserle molto utile nel guidarla nell’elaborazione del lutto. Eventualmente cercherei l’aiuto di uno psicoterapeuta EMDR.
I problemi collegati alle difficoltà relazionali con suo padre hanno un collegamento con dolore della perdita di sua madre.
Si prenda cura di sé e chieda aiuto ad un professionista.
Un caro saluto
Dr.ssa Anna Capriati

Dott.ssa Anna Capriati Psicologo a Trieste

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