La mia ex mi ha lasciatodopo 10 anni perchè ho avuto un problema di salute

Inviata da Niko_97 · 30 nov -1 Depressione

Buonasera, sono un ragazzo di 27 anni e per quasi 10 anni ho avuto una relazione con quella che ormai è la mia ex.
La nostra è stata una relazione incredibile, conosciuti alle superiori abbiamo affrontato insieme la maturità, l'università, il lavoro, abbiamo condiviso tantissimi momenti di famiglia insieme e con gli amici, numerose vacanze in vari posti, abbiamo avuto ovviamente nel tempo delle discussioni come ogni coppia ma siamo sempre rimasti l'uno al fianco dell'altro e per anni abbiamo progettato un futuro insieme, un futuro che con il passare degli anni e della stabilità lavorativa recentemente acquisita avevamo intenzione di concretizzare al più presto fino a quando è crollato tutto.
A settembre 2023 l'azienda presso cui avevo lavoravo a tempo determinato e su cui avevo investito molto tempo e risorse personali non mi ha rinnovato il contratto in maniera del tutto inaspettata (nonostante gli oggettivi risultati raggiunti) e io ho visto il futuro che mi ero tanto costruito con fatica andare in pezzi.
Sono caduto in un profondo stato depressivo e ansioso con frequenti attacchi di panico e malessere fisico (vomito e nausee costanti) curato inizialmente con Myrtazipina dopo consulto psichiatrico.
Ho passato 3 mesi a non avere la forza quasi neanche di alzarmi dal letto, sono stato malissimo a livello fisico e mentale come mai prima d'ora, mi sono sentito come se il mondo mi fosse crollato addosso all'improvviso e io non avessi la forza di reagire.
Al quarto mese ho iniziato a guardarmi allo specchio e a dirmi che cosi non poteva andare avanti, dovevo fare qualcosa, dovevo farlo per me in primis che mi stato spegnendo giorno dopo giorno, lo dovevo per la mia famiglia e i miei amici che mi vedevano costantemente in quello stato ma soprattutto lo dovevo alla mia ragazza, che se in un primo periodo ha combattuto al mio fianco, dopo il secondo mese ha iniziato a tirarsi un po' fuori, ha smesso di comprendere il mio dolore e ha visto nel mio malessere una minaccia per il nostro amore, la nostra stabilità e il nostro futuro insieme.
Dopo 4 mesi ho trovato un lavoro, centrava poco con i miei studi ma io ero interessato più che altro a "rimettermi in marcia" e quel lavoro sembrava avere tutte le caratteristiche adatte; sono durato due giorni prima che la paura, l'ansia e gli attacchi di panico tornassero più violenti che mai costringendomi a dare le dimissioni, più per paura e imbarazzo che altro.
Ma non mi sono lasciato abbattere, e al quinto mese ho trovato un altro lavoro, mi sentivo di aver capito ciò che mi faceva stare male e ciò che invece avrebbe potuto aiutarmi quindi ci credevo tanto.
Siamo a febbraio 2024, firmo un contratto a tempo indeterminato e il giorno stesso ancor prima di dirglielo la mia ragazza mi chiede una pausa perchè gli ultimi mesi sono stati difficili e starmi vicino non solo non le fa piacere ma la fa soffrire.
Il giorno prima di iniziare a lavorare, dopo 3 settimane senza alcun contatto, mi lascia dicendo che non mi amava più, che gli ultimi mesi erano stato pesantissimi, che era dispiaciuta ma in tante occasioni mi aveva detto che non riusciva più a sopportare questa situazione.
Reagisco inizialmente nella disperazione più totale, pianti, mille messaggi, prendo due giorni di malattia in cui di nuovo non riesco ad alzarmi dal letto.
Guardo il soffitto di camera mia: carriera lavorativa sfumata all'improvviso senza motivo e accontentato di un lavoro quasi da operaio nonostante una laurea, 10 anni di relazioni spariti per un problema di salute mentale che non ho deciso io di avere, mi merito tutto questo dolore?
Qualche giorno dopo tento il suicidio.
Da quei momenti sono passati 6 mesi, 6 mesi fatti di ansiolitici, antidepressivi, stabilizzatori, psicoterapia, lavoro che non piace ma nel bene o nel male è una routine, aiuta a dare stabilità alla mia vita e mi da modo di interagire con colleghi più o meno piacevoli.
6 mesi però fatti soprattutto di pensieri quasi ossessivi verso la mia ex, mi chiedo come possa avermi lasciato in un momento cosí, come possa avermi dedicato parole al veleno quando io disperatamente i giorni successivi ho provato a scriverle, come possa essersene fregata completamente dopo aver saputo che ero quasi morto e dopo quasi 10 anni di relazione.
Io non riesco a superare tutto questo, non riesco a non guardare continuamente il suo profilo Instagram, mi faccio rovinare le giornate quando posta foto con altri ragazzi che non conosco, mi fa star male vederla cosí felice come non fosse successo nulla.
Mi sento come se stessi scalando l'Everest portando lo zaino di due persone.
Mi chiedo sempre se oggi, a distanza di tempo, dovrei scriverle, farmi sentire, chiederle come sta, magari più a freddo chiarire alcune cose, ma è veramente la cosa giusta o sono solo incapace di lasciare andare?
É giusto davanti a quello che mi ha fatto lasciar andare come se nulla fosse? non è un'ingiustizia?
Mi chiedo anche se dovrei odiarla per quello che mi ha fatto o continuare a volerle bene per il tempo passato insieme, provo sentimenti molto contrastanti e non riesco a venirne fuori, vorrei sapere a che emozione dare priorità con l'obiettivo di ricostruirmi un futuro da capo.

Grazie a chiunque voglia fornirmi uno spunto o un suggerimento.

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