Sono stato quattro anni in terapia, dopodiché ho lasciato la terapia per i successivi quattro anni perché ritenevo di star bene. L’anno dopo sono stato male e sono ritornato dal terapeuta ma stavo così male che ero insofferente a qualsiasi cosa mi si dicesse tant’è che ho sbagliato il modo di comportarmi, durante una seduta mi sono alzato e me ne sono andato senza dare spiegazioni. Non sono più tornato dal quel terapeuta perché mi vergognavo, mi sono comportato male, la sofferenza non giustifica il comportamento che ho avuto.
Il problema che mi porto dietro da tempo è questo: sono passati anni da questi eventi eppure non riesco a smettere di pensare a quel terapeuta. In ogni momento della mia giornata il pensiero di lui è sempre presente, al lavoro, nel tempo libero, in vacanza…
Addirittura immagino di fare una seduta con lui, di parlargli e di avere delle risposte.
Cosa mi sta succedendo? Come mai continuo a ripensare a lui? Come posso liberarmi di questo pensiero?
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Miglior risposta
12 GIU 2024
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Caro Nik,
Dice di aver fatto un percorso con il suo terapeuta della durata di 4 anni: è un periodo di tempo molto lungo in cui sicuramente ha costruito una relazione terapeutica significativa con il suo psicologo.
Le chiederei cosa effettivamente le manchi. Le manca il suo psicologo in sè oppure le manca ricevere un supporto? Pensa di aver bisogno in questo momento della sua vita di ricominciare un percorso psicologico?
Provi a rispodere a queste domande.
Se avesse bisogno mi contatti pure in privato.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita
19 LUG 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
"Addirittura immagino di fare una seduta con lui, di parlargli e di avere delle risposte."
Lo chiami, prenda un appuntamento e si confronti.
Su coraggio
18 GIU 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Il legame terapeutico con il suo precedente terapeuta non si è ancora risolto a causa forse dell’interruzione improvvisa della terapia; e per risolverlo, ironicamente, occorre una terapia
14 GIU 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Nik,
certamente un rapporto terapeutico della durata di 4 ani è molto intenso e rappresenta una forte rilevanza nella sua vita dove immagino ha compiuto dei passi importanti di crescita accompgantao dal suo terapeuta .
Rispetto alla sua riflessione di mancanza le rimando questo:
Accade che i rapporti terapeutici abbiano anche un tempo , carattterizzati da una certa intensità e alleanza e fiducia e sintonia che si instaura con il teraputa stesso e in cui ci si sente meglio accompagnati per alcuni aspetti e tematiche emergenti in una fase della vta piu o meno lunga.
Come lei ben ha detto e' arrivato a un punto del viaggio in cui riteneva di stare meglio , nel momento in cui dopo altri 4 anni e' tornato dal suo terapeuta è accaduto qualcosa che non la faceva sentire piu al suo posto e credo senza nessun errore o sbaglio di comportamento da parte di entrambi , semplicemente e' accaduto , e se e' accaduro e' perche' probabilmente rappresenta un segnale per lei che quella fase in cui ha lavorato con il suo terapuetae con ilsuo approccio è terminata probabilmente ,( per quanto la fine di una terapia possa essere delicata e provochi difficoltà e tristezza nel distacco)e probabilmente ha necessità di trovare un altra via di aiuto o di accompagmamento .
La esorterei a a poter osservare il tema che emrge dal suo racconto da questa prospettiva per poter trasformare quel senso di vergogna per come si è comportato in seduta come una risorsa, per poter invece ,fare emergere cosa ha fatto fino ad ora con il suo terapeuta e con il percorso insieme e fin dove e arrivato.
Cosi da uno spazio di quiete e di centratura onorare la strada che avete fatto insieme e certamente potra' se sentira' la necessità scrivere una mail al suo terapueta riconoscendo questo e ringraziando se stesso e lui per il percorso fatto insieme riconoscendo dentro se il lavoro di crescita conseguito .
Provi ad accettare che si puo' sbagliare senza giudicare se stesso , e molte situazioni a volte o spesso tendono a portare via dalla presenza ed è normale . La differenza la fa imparare a non laaciarsi trascinare dalla corrente ma tornare in presenza e ricontattare la fonte e da quella fonte potrà portare solo un buon ricordo dentro se del percorso fatto insieme .
Da quello stesso spazio potrà ascoltarsi e comprendere così se sentirà la necessita' e la voglia di ricominciare un nuovo percorso con un terapeuta a sua scelta che la accompagni in un nuovo viaggio dentro di se a guardare oltre tutto ciò e a nuove parti di se.
Disponibile anche online, per ulteriori approfondimenti non esiti a contattarmi.
Cordilamente .
Dr.ssa Alessandra Petrachi
13 GIU 2024
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Gentile Nik,
Il percorso che ha fatto con il suo terapeuta è durato molti anni, nei quali avete creato una alleanza terapeuta forte, significativa, può capitare che ci siano delle rotture ma questo non vuol dire che non si possano recuperare.
Il suo pensiero costante può essere dovuto al fatto che, non ha dato spiegazioni del suo atteggiamento, può essere che quanto era emerso in quella seduta,l’ha scossa molto o riacceso ricordi, emozioni, tanto da farla alzare e andare via, lasciando una situazione emotivamente non risolta, aperta; si sente che manca qualcosa, un bisogno di mettere un punto, di chiudere quanto lasciato in sospeso; il timore del giudizio e la vergogna possono averla intrappolata in un loop di pensieri negativi.
Le chiedo inoltre :
1. cosa le manca? la figura del terapeuta, qualcuno con cui parlare e quindi un supporto oppure la persona in sé?
2. come mai non si è più rivolto a un’altro specialista?
Infine, la voglio tranquillizzare dicendole che il terapeuta non ha preso il suo atteggiamento come un attacco personale, durante la terapia ci possono essere degli impasse o delle rotture nell’alleanza, ma noi siamo lì anche per aiutarvi a tirare fuori e far emergere emozioni, sentimenti, vissuti difficili da elaborare e che di conseguenza possono innescare reazioni differenti.
13 GIU 2024
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Gentilissimo Nick, le consiglio. di approfondire questo aspetto all'interno di un setting psicologico con il Professionista che sceglierà per farsi aiutare, così da evidenziare e consapevolizzare come mai questo fatto dopo tanti anni la tocca ancora, cosa fa contatto dentro di lei, cos'è ancora oggi così presente. Solo così potrà far chiarezza dentro di se.
12 GIU 2024
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Caro Nik,
quella che descrive sembra essere una reazione comprensibile dato il contesto e le circostanze. Ci sono diverse ragioni per cui potrebbe continuare a ripensare al suo terapeuta:
1. Risposta Incompleta: Quando ha lasciato il suo terapeuta in quel modo, ha lasciato una situazione emotivamente aperta e irrisolta. Questo può creare un senso di incompiutezza che la sua mente cerca di chiudere ripensando continuamente alla situazione.
2. Bisogno di Chiusura: La mancanza di una chiusura adeguata può portare a rimuginare su quello che è successo. Potrebbe sentire il bisogno di chiarire le cose con il terapeuta per mettere un punto finale a quella parte della sua vita.
3. Transfert e Controtransfert: In terapia, è comune sviluppare sentimenti forti verso il terapeuta (transfert) e viceversa, soprattutto in una relazione di 4 anni di terapia. È possibile che il suo legame emotivo con lui sia ancora molto forte, e che il suo bisogno di risposte o di comprensione da parte sua stia alimentando questi pensieri.
4. Rimorso e Vergogna: Sentimenti di vergogna per il modo in cui ha lasciato la terapia possono essere difficili da elaborare da soli. La vergogna e il rimorso possono intrappolare in un ciclo di pensieri negativi che è difficile interrompere.
Per quanto esempi, spero possano aiutarla perlomeno a dare un nome a ciò che le sta succedendo.
Rimango a disposizione
12 GIU 2024
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Gentile utente, cosa le manca nello specifico ? il terapeuta, il suo attento conforto? Si chieda cosa sta attraversando in questo momento e valuti di tornarci. Sono a disposizione, un abbraccio
12 GIU 2024
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Buongiorno.
Partendo dal fatto che se pur reputa che il suo comportamento al tempo fosse "sbagliato" ad onor del vero è molto probabile che il suo terapeuta non lo abbia preso come un attacco personale, è normale dare in escandescenza durante le sedute, e i professionisti sono li anche per permettere a queste emozioni di emergere e di poter poi essere elaborate in modo sicuro, senza giudizi.
Per quanto riguarda il suo pensarci assiduamente, è senz'altro un conto in sospeso con se stesso che ha lasciato aperto, anche solo un messaggio al suo vecchio terapeuta con una spiegazione potrebbe aiutarla a "chiudere" quel capitolo e alleggerirsi, per poi magare cercare un altro professionista.