Mio padre è arrabbiato perché ho lasciato l’università

Salve, vi scrivo sia per sfogarmi che per chiedere un parere esperto. Sono una ragazza di 21 anni e ho detto un paio di giorni fa a mio padre che non ho più intenzione di continuare l’università. Partendo dal principio, appena diplomata avevo fatto un concorso nell’esercito come volontaria di un anno e l’avevo passato, ma nel frattempo che attendevo la convocazione non ho lavorato perché appunto sapevo già di avere il lavoro. Arrivato il momento della convocazione ho deciso di non partire più per un insieme di cose. Quindi decido di mettermi a studiare per il test di ingresso all’università (facoltà scientifica), test che passo. Ma appena entrata in università sono entrata ancora di più in depressione perché avevo una relazione tossica che era terminata e ciò mi portava a passare le giornate a piangere e non avere la forza di fare nulla. Nel frattempo però lavoravo nei week end, lavoro che poi lascerò mesi dopo ma comunque non stavo studiando. Il mio era un corso annuale quindi potevo dare gli esami da giugno in poi quindi non ero ancora entrata nell’ottica di dover studiare per dare gli esami. Nel frattempo però riesco a dare un esonero che supero. Arrivato giugno riesco a dare due esami belli pesanti, che passo con 18, voti che accetto per motivi di borsa di studio. Avevo pensato a mollare, ma alla fine decisi di continuare nonostante tutto e di provarci. Poi a settembre del 2023 inizio il secondo anno e mi riprendo un po’ dalla depressione e rinasco, inizio una relazione sana e dopo tanto tempo mi sentivo davvero felice. Però nel frattempo non riesco a dare gli esami, seguivo le lezioni di chimica fisica o di chimica organica che per me erano arabo, ma mi rincuoravo sperando che un giorno le avrei capite. Non riesco a dare esami del secondo e per mesi sono stata sui libri a studiare come una matta e andando a ripetizioni per un esame che mi portavo del primo (uno dei tanti), ogni mese venivo bocciata e alla fine lo sono riuscita a passare con un 21. Dopo di quello non sono più riuscita a dare esami, sia perché sono molto matematici e venendo da un liceo artistico la mia matematica di base è piuttosto scarsa, sia perché la mole e la difficoltà di studio è molto alta (parliamo comunque di esami prettamente basati sulla chimica). Insomma in due anni di università sono riuscita a dare solo tre esami con voti orribili. Il primo anno di università sono riuscita ad avere alloggio e borsa di studio quindi diciamo che non ho fatto pagare quasi nulla a mio padre, mentre quest’anno stavo in affitto da fuori sede quindi comunque è stata una bella spesa per lui. Quindi non vedendo risultati ho deciso di mollare. All’inizio volevo cambiare corso e fare una facoltà triennale e prendere almeno una triennale, ma sinceramente non ho più voglia di perdere tempo. Non riesco a stare tutto il giorno sui libri e non essere indipendente e il fatto di dover ricominciare un’altra facoltà da capo a quasi 22 anni mi fa stare malissimo. Insomma, quando dovrei laurearmi, quando dovrei iniziare a lavorare ed essere indipendente? I miei coetanei sono quasi tutti laureati mentre io dovrei ricominciare a spese di mio padre. Le uniche facoltà che mi interesserebbero hanno la frequenza obbligatoria e io non voglio essere vincolata dal fatto di dover andare a lezione e non poter anche lavorare nel frattempo e mettere qualche soldo da parte. Mi sento persa e mi sento inutile. Da un lato mio padre lo capisco e capisco la sua arrabbiatura, insomma sono passati tre anni da quando ho finito la scuola e non ho ancora concluso nulla nella mia vita anzi. Mi sento un sacco in colpa per avergli fatto spendere tutti quei soldi e l’ho deluso. Da quando gliel’ho detto ho il cuore a mille e la notte non dormo. Mi sento un fallimento come figlia e come persona. Ma allo stesso tempo sono consapevole delle mie potenzialità. Sono una persona a cui piacciono tantissime cose e con tantissime passioni che mi viene difficile capire bene cosa fare. Ma nonostante questi miei casini ho sempre più chiaro cosa voglio fare nella mia vita e questo non include andare all’università perché vorrei un giorno aprirmi una mia attività. Da un lato sono in ansia perché so che a livello sociale non è ben visto lasciare l’università e andare fuori dagli schemi, e ho paura del giudizio dei miei parenti e delle persone che mi stanno intorno, ma allo stesso tempo io ci credo davvero perché penso di averne le capacità. Spero solo che mio padre capisca perché al momento è veramente arrabbiato e penso che abbia anche ragione! Lui è una persona che si innervosisce facilmente. Però non so cosa fare per sistemare le cose. Mi sentirei meglio solo se da un giorno all’altro potessi ridargli indietro tutti i soldi che ha speso per me! :(.