Salve, da circa 8 mesi sto affrontando un periodo molto complesso dominato giornalmente dalla mia ansia che si è acutizzata improvvisamente a seguito di un incidente familiare. Per colpa di questo incidente ho iniziato a preoccuparmi quasi ossessivamente della salute dei miei genitori e ho piano piano iniziato a mettere da parte la mia. Nonostante loro siano i primi a dirmi di mettere me al primo posto e non pensare troppo a loro (dato che sono attualmente in grado di badare a loro stessi) io continuo sempre a preoccuparmi e a pensare solo al loro bene, perdendo di vista il mio.
Sono una studentessa universitaria ma non riesco più a mettere mano ad un libro e a studiare seriamente come ho sempre fatto e questo mi fa stare malissimo. E' come se avessi perso completamente il focus sulla mia vita e non riuscissi più a gestire le mie cose, senza pensare costantemente ad altro. Come posso uscirne?
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29 FEB 2024
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buonasera!
È comprensibile sentirsi così a seguito di un' evento traumatico che ha visto comunque coinvolte persone a lei care, e sicuramente adesso avere questa forte attenzione è legata ad una sua preoccupazione di poter perdere nella peggiore delle ipotesi qualcuno!
Ma avendo razionalmente compreso che loro stanno bene, e che la vita comunque sta riprendendo a procedere normalmente deve staccarsi da questo circolo ossessivo di pensieri impegnandosi in altro. Sicuramente un impegno fisico come una corsa, lo yoga o attività simili può essere più utile soprattutto in una fase iniziale per riuscire a trovare la giusta concentrazione su se stessa, così da potersi nuovamente, poi, dedicarsi allo studio.
Le auguro un buon proseguimento e per qualsiasi informazione o dubbio può tranquillamente contattarmi!
Cordialmente, dott.ssa Di Costanzo Maria Luisa.
1 APR 2024
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Gaia,
come lei stessa ammette indirettamente, è andata incontro ad una riacutizzazione di uno stato d'ansia precedente all'incidente che l'ha fatta preoccupare per la salute dei suoi genitori.
Probabilmente, il fatto di essere ancora una studentessa e quindi non godere di autonomia ha amplificato insicurezze ed ansie facendole diventare pervasive e destabilizzanti.
Il suggerimento è di intraprendere quanto prima una psicoterapia cognitivo-comportamentale con supplemento di tecniche di rilassamento e mindfulness per superare gradualmente questo periodo di turbamento.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
7 MAR 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Gaia Abis,
Comprendere le cause di quest'ansia potrebbe aiutarla ad emanciparsi dalla sua paura, che è plausibile si sia intensifcata per l'inaccettabilità e la minacciosità di un evento delicato come un incidente, attorno al quale l'ossessione rischierebbe d'esercitare un controllo - che ora manca nella sua vita - sull'evento traumatico, dato da un'incessante opera di monitoraggio. Un percorso terapeutico individuale le sarebbe potenzialmente d'aiuto per far recuperare la sua centralità individuando i motivi precipui di questa sua ansia.
Resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti,
Dott. Giancarlo Gramaglia
4 MAR 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Gaia, grazie per aver condiviso con noi una parte così importante di sè. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso da un lato alle preoccupazioni circa la salute dei suoi genitori e dall'altro al non riuscire più ad avere un focus su se stessa e le sue necessità. Prendersi cura di sè è importante e fondamentale per poter poi avere cura degli altri tuttavia non è sempre così semplice realizzare questo obiettivo.
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nel ritrovare i suo obiettivi di vita e perseguirli.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
25 FEB 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Gaia,
mi trova d'accordo con i miei colleghi, ha bisogno di uno spazio sicuro dove prendersi cura di sè
Comprendere l'origine dell'ansia, elaborarla e guarire.
Resto a disposizione
Alice Noseda
23 FEB 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Gaia,
può accadere che un evento come un incidente abbia un impatto sul mondo emotivo di ognuno. Quello che è stata brava a notare è che per lei questo impatto si sta protraendo a tal punto da iniziare ad avere conseguenze su altre aree della sua vita (come lo studio o la sua salute in generale). Trovo saggio porsi degli interrogativi su come spezzare il circolo della preoccupazione e ritengo che il primo passaggio utile per modificare questo stato sia proprio quello di osservare quello che accade in lei, come già sta facendo. Le consiglierei poi di affidarsi ad un supporto terapeutico mirato per poter lavorare sulle preoccupazioni riferite.
Rimango a disposizione,
Antonella Manigrasso
22 FEB 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Gaia,
La sua reazione ad un evento forte è comprensibile.
L’ansia e la preoccupazione costante le alimentano dei pensieri sempre più intrusivi e, come da lei percepiti, quasi ossessivi.
Paradossalmente, più cerchiamo di eliminare pensieri e/o preoccupazioni, più queste aumentano, ed ogni tentativo messo in atto risulterà essere vano.
Le consiglio un percorso con un professionista per riuscire a riprendere il focus e tornare a vivere serenamente.
Resto a disposizione per qualsiasi info (anche online).
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Silvia Brandini
21 FEB 2024
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Gaia
È normale che l'ansia che si è acutizzata in seguito ad un incidente familiare le abbia creato uno squilibrio emotivo anche se i suoi ora stanno bene.
Puó riprendere il focus praticando uno sport regolarmente, coltivando delle amicizie e , soprattutto ora, facendosi supportare da un terapeuta , piuttosto che facendo delle sedute di ipnosi e mindfulness per allontanare il vissuto negativo e riacquistare serenità e benessere psicofisico.
Resto a disposizione per qualsiasi necessità
Cordiali saluti
Paola von korsich Giardini
20 FEB 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentilissima Gaia, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo quanto possa per lei essere difficile da gestire quest'ansia così pervasiva che la accompagna, facendole anche perdere il focus e il contatto con la sua vita. Credo che intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutarla ad esplorare ed elaborare non solo la sua ansia, bensì anche l'incidente o le altre situazioni traumatiche che le sono accadute.
resto a disposizione!
AV
20 FEB 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Gaia, ciò che ha vissuto è comprensibilmente traumatico; l'essersene presa carico la 'riempie' di tensioni e di pensieri intrusivi. Un percorso di terapia, quella che sente più comoda per lei, l'aiuterà senz'altro a prendersi cura di lei. Se ha domande più specifiche rimango a disposizione, anche on line. Un caro saluto, Maria dr. Zaupa
20 FEB 2024
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Salve Gaia, porta una situazione per nulla facile.
Sarebbe sicuramente utile avere ulteriori informazioni per farsi un quadro piú completo della sua situazione. Sembrano essersi configurati dei pensieri molto pedanti che le impediscono di vivere la sua vita.
Sembra, da come dice, che i suoi genitori rivestano un ruolo molto importante e spazioso nella sua economia psichica, e che il presentarsi dell'eventualità di perderli la abbia messa in uno stato di allarme massimo.
Questa idea - che mi pare di aver capito che é un'idea dato che dice che i suoi genitori sono completamente autosufficienti - la mette forse davanti alla percezione che senza di loro lei non potrebbe esistere, e la loro vita quindi diventa piú importante della sua. Sembra anche rendersi conto della sproporzione di questi pensieri, che però nonostante ciò persistono.
In un percorso psicologico forse lei potrebbe trovare il coraggio di permettersi di cercare un nuovo modo di essere piú "autosufficiente", e ritrovare un suo personale focus. (autosufficiente é tra virgolette perché il significato di questa parola va trovato, perché può variare da persona a persona e da situazione a situazione). Questo non vuol necessariamente dire che lei dovrebbe abbandonare i suoi genitori a loro stessi, solo trovare un modo di rendere la relazione tra voi piú rilassata e meno pervasa da ansie e doverizzazioni.
20 FEB 2024
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Gentile Gaia, se ho compreso ciò che scrive, lo stato ansioso ed il periodo di vita complicato sono antecedenti l’incidente dei suoi genitori. Potrebbe essere che tale vissuto ansioso pre-esistente abbia preso come oggetto l’incidente poiché è stata un’esperienza emotivamente molto forte. Tale vissuto potrebbe aver esasperato il tema del controllo che spesso è in gioco negli stati ansiosi, portandola a sviluppare un pensiero ossessivo volto a riaffermare il controllo sulla situazione, ad esempio cercando di prevedere tutto quello che potrebbe accadere. Oltre il tema del controllo potrebbero emergere in questi casi i temi della responsabilità e della colpa che il pensiero ossessivo ha lo scopo di evitare proteggendoci dal vivere stati che percepiamo come intollerabili e fonte di grande angoscia. Invece da un punto di vista esistenziale l’esperienza vissuta potrebbe per la prima volta averla portata a confrontarsi con il tema della morte causandole forte angoscia. Tali considerazioni vogliono essere solo spunti di riflessione, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia che le permetta di fare chiarezza su ciò che sta vivendo e riprendere il controllo sulla sua vita che ora sembra sfuggirle. Cordialmente, Dott.ssa Laura Della Ratta
20 FEB 2024
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Buongiorno
Per uscire dal disturbo ossessivo è possibile attraverso la terapia breve strategica che fornisce indicazioni pragmatiche che aiutano la persona attraverso delle esperienze concrete a mettere in dubbio le credenze patologiche.