Salve sono un ragazzo di 20 Anni che ha studiato medicina al primo anno da fuorisede (Bologna). Il problema é sopraggiunto questa estate alla fine dell’anno, dove ho iniziato ad avere ripensamenti e paure in merito alla vita da fuorisede. Le mie paure più grandi sono quelle di aver abbandonato la mia famiglia troppo presto e paura di vivere insieme a coinquilini e nel caso di un loro danno di dover rispondere io se non dovessi riuscire a dimostrarmi innocente.( per esempio lasciare il gas accesso e provocare qualche danno). Queste 2 paure mi stanno spingendo a trasferirmi di nuovo In calabria però così facendo perdendomi delle opportunità che all’unibo avrei (soprattuto in vista di un futuro all’estero). Vivo in questa contraddizione di ambizione e paura che non riesco a superare.
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2 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Caro GabriMc
Comprendo le tue paure e preoccupazioni riguardo alla vita da fuorisede. È normale avere dubbi quando ci si trova in una nuova situazione lontano da casa.
Innanzitutto, è importante riflettere su perché hai scelto di studiare a Bologna e vivere da fuorisede. Cosa ti ha spinto a prendere questa decisione? Pensaci attentamente e cerca di ricordare le ragioni per cui hai intrapreso questo percorso.
Parlare apertamente con la tua famiglia riguardo alle tue paure può aiutarti ad affrontarle. Condividere i tuoi sentimenti con loro potrebbe portare a una comprensione reciproca e offrirti sostegno emotivo.
Quando si tratta dei coinquilini, ricorda che non tutti sono problematici. Cerca di conoscerli meglio prima di trasferirti e cerca di stabilire regole chiare per la convivenza. La comunicazione è fondamentale per evitare conflitti.
Per quanto riguarda la sicurezza, investi nella protezione della tua abitazione. Installa dispositivi di sicurezza come allarmi antincendio e controlla regolarmente l'impianto del gas. Queste misure possono darti tranquillità.
Quando condividi una casa con coinquilini, è importante stabilire chiaramente le responsabilità di ciascuno. Un contratto di affitto ben definito può aiutare a gestire questioni legali in modo efficace.
Infine, potresti creare un piano che includa passi pratici per affrontare le tue preoccupazioni immediate e perseguire i tuoi obiettivi a lungo termine, come studiare all'estero.
Spero che tu possa affrontare le tue paure e prendere decisioni che ti portino a una vita più soddisfacente e appagante.
24 OTT 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno
lei non ha abbandonato i suoi genitori poichè si è comportato come tutte le persone che, davanti ad una prospettiva di carriera (nel suo caso studentesca), scelgono un luogo che offra maggiori opportunità. Nel suo caso Bologna si vede che soddisfaceva maggiormente i suoi criteri di scelta per il suo futuro. Lei non ha lasciato i suoi abbandonati, ha solo deciso (con il probabile beneplacito dei suoi) di continuare gli studi in un'altra sede ed i suoi la aiutano a sostenere questa decisione, per cui non si sentono certo abbandonati. E' chiaro che può suscitare un senso di vuoto vedere un figlio che si stacca da casa, ma credo siano attrezzati psicologicamente per affrontare con naturalezza questa situazione. Non é troppo presto in quanto va all'università e non al liceo, e l'età e quella che ha lei, e la sua famiglia infatti l'ha sostenuta nella sua scelta. Forse é lei che in questo momento la vorrebbe fisicamente più vicina ed é comprensibile in quanto ora deve affrontare direttamente gli impegni che comporta la vita fuori il nucleo familiare. Sostenga la sua scelta di andare a Bologna verso sé stesso, in quanto avrà avuto i suoi motivi , ci avrà pensato e valutato i pro e i contro. Aldilà di tutto lei é un maggiorenne consapevole delle sue scelte, motivazioni valide e con dei progetti che necessariamente l'hanno indirizzata nella città dove studia. La paura delle responsabilità nel condividere l'alloggio studentesco, vanno prese per quello che sono,cioé condividere uno spazio con altre persone. Se lei non si trova bene con i coinquilini attuali cambi luogo o cerchi di chiarire meglio gli accordi presi con loro. Non tutti sono scapestrati studenti che non badano a come si muovono nello spazio condiviso, e quanto a responsabilità , queste vanno chiarite molto bene, insieme alle regole di convivenza.
I rischi ci sono sempre in qualunque scelta uno faccia, ma,si affrontano vista la meta alla quale si ambisce. Può anche capitare che involontariamente si facciano danni, l'importante è chiarirne le responsabilità e poi partecipare alla loro risoluzione. In questo anno non mi sembra ci siano stati i problemi per i quali ha paura, per cui, perché pensarci e preoccuparsi ora? A meno che lei non abbia ravvisato nei suoi coinquilini comportamenti a rischio di far succedere quello che lei teme,allora, come le dicevo sopra, cerchi altre persone , più responsabili, con le quali convivere. Di queste paure e ripensamenti ne parli ,se può, con i suoi che probabilmente potrebbero aiutarla a superarle. Nell'università inoltre vi deve essere la possibilità di parlare con un/a professionista nell'ambito psicologico e questo contribuirebbe a superare questo momento che molti passano nello studiare fuori sede e la aiuterebbero a continuare nella scelta che ha ragionevolmente fatta. Come famiglia vi siete dati un'opportunità, la segua e accetti le incognite che riserva a tutti noi, il futuro. Vi é bisogno di menti preparate e competenti per il domani della nostra nazione, lei contribuisca a essere una di queste e lasci da parte paure e ripensamenti e si viva questa esperienza. Questo specialmente perchè nei suoi progetti vi quello di andare all'estero e, necessariamente, vivere distante dalla famiglia, ora si sta esercitando in questo aspetto ed é ottimo presupposto per la sua costruzione mentale in vista di trovare un Paese ove andare per completare gli studi o per esercitare la laurea che otterrà. Forse invece potrà trovare l'occasione di esercitare qui in Italia senza dover andare via se non per motivi di specializzazione o interesse.
Cordialmente
Dr Giancarlo
4 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Gabri,
comprendo bene che i primi allontanamenti dalla propria famiglia d'origine non siano facili, perché significa uscire dal "guscio" e dalla protezione dei propri genitori per cominciare a camminare verso l'autonomia. Questo implica imparare a prendersi cura di sé, iniziare a cavarsela da soli, facendo conto sulle proprie risorse e sulle proprie forze. E' naturale che tutto questo possa spaventarla, soprattutto se alla base c'è poca fiducia nel riuscire a farcela da solo, se pensa di non essere in grado di affrontare le situazioni che le capiteranno, se non si fida di sé e delle sue potenzialità.
Tornando a casa, tuttavia, non farebbe che riconfermare tutte queste insicurezze e questa visione di fragilità che ha di sé. Sperimentarsi e cominciare a cavarsela da solo, invece, significa sfidare ed andare oltre le sue paure, per superarle e scoprire che ce la può fare, che è in grado di badare a se stesso, di prendersi cura di sé. Questa è la strada per crescere e sentirsi soddisfatto di sé.
Sicuramente cominciare a lasciarsi andare, aprendosi agli altri, la aiuterà a sentirsi a suo agio anche lontano da casa, creando delle relazioni di amicizia che possano esserle di supporto.
Dipende da lei darsi questa opportunità e le molte altre che arriveranno in una città come Bologna.
3 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentilissimo,
La prima domanda che mi è venuta in mente leggendo il suo resoconto è: "che cosa è successo questa estate?", perché sembra che sia successo qualcosa che aha innescato la serie di ripensamenti e di paure che espone nel suo testo.
Il momento per lei è faticoso e delicato, svincolarsi dai familiari è uno dei compiti più ardui in questa fase di vita, ma lei ha sicuramente le risorse necessarie per affrontare questo cambiamento.
2 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Caro Gabrimc,
grazie per aver affidato il suo vissuto in questo spazio di condivisione.
La situazione che descrive sembra ben rappresentare un vero e proprio conflitto tra bisogno di indipendenza e paura di lasciare il nido, la famiglia. Ovvero quel dissidio che ci si trova a gestire quando ci rendiamo conto che stiamo crescendo, diventando adulti.
Vivere da fuorisede, poi, significa anche confrontarsi con i coetanei, gli altri, soprattutto gli altri inquilini delle case che condividiamo con cui si innescano dinamiche che richiedono enormi energie e impegno reciproci.
Una riflessione che le chiederei di fare è di pensare perchè questo conflitto sia emerso proprio alla fine del primo anno di studi e non prima. Cosa può essere successo ad aver ingenerato questa dinamica? Come è stato il primo anno di studi? Quali sono i suoi rapporti con la famiglia? Come reagisce questa alla sua lontananza? La incoraggia o si dimostra spaventata dalla sua assenza e lontananza?
Come vede, l'elenco delle domande sarebbe potenzialmente infinito.
Valuti la possibilità di dedicarsi uno spazio e un tempo più estesi in cui dare senso a questa crisi che sta vivendo. Può essere per lei una grande occasione di crescita personale.
2 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera Gabrimc,
trasferirsi per la prima volta lontani da casa, dal luogo in cui abbiamo sempre vissuto, è una tappa evolutiva della vita che porta con sè molte angosce, relative al mondo sconosciuto e ad una parte nuova di se stessi ancora non esplorata. Le sue paure, oltre ad essere comprensibili, sono tappe formative da affrontare specialmete vista la sua giovane età.
La ringrazio della condivisione.
In bocca al lupo.
Dott. Orsolini Stefano.
2 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Capisco che stai affrontando una fase di grande incertezza e paura, ma è importante affrontare queste preoccupazioni in modo razionale per prendere decisioni che siano davvero nell'interesse tuo e della tua crescita personale.
Ecco alcune considerazioni che potrebbero aiutarti a gestire questa situazione:
Valuta le opportunità: Come hai accennato, l'Università di Bologna offre opportunità significative per la tua formazione e il tuo futuro. È importante pesare questi benefici rispetto alle tue paure. Prendi il tempo per riflettere su ciò che veramente desideri e cosa ti porterà più soddisfazione a lungo termine.
Comunicazione: Se hai preoccupazioni riguardo alla convivenza con coinquilini, cerca di affrontare questi timori attraverso una comunicazione aperta. Parla con i potenziali coinquilini in modo da conoscerli meglio e stabilire aspettative chiare su come gestire eventuali situazioni di conflitto o responsabilità nella casa condivisa.
Ricerca sulle norme di sicurezza: Per quanto riguarda le preoccupazioni sulla sicurezza, fai una ricerca approfondita sulle norme di sicurezza relative alla casa in cui vivrai. Conosci i protocolli per prevenire situazioni pericolose e comprendi le tue responsabilità. Essere informato può aiutarti a ridurre l'ansia.
Sostegno sociale: Parla delle tue paure con amici, familiari o consulenti universitari. Avere un sistema di supporto può aiutarti ad affrontare meglio l'ansia e le preoccupazioni, e potrebbe darti prospettive diverse sulla situazione.
Supporto professionale: Se le tue paure diventano sopraffacenti e influenzano negativamente la tua vita quotidiana, considera la possibilità di cercare l'aiuto di uno psicologo. La terapia può essere efficace nel gestire l'ansia e le preoccupazioni.
Piano futuro: Pianifica il tuo futuro con attenzione. Puoi stilare un elenco dei pro e dei contro per entrambe le opzioni (restituire in Calabria o rimanere a Bologna) per avere una visione più chiara delle tue scelte.
Ricorda che è normale avere dubbi e paure in momenti di grandi cambiamenti come questo. Tuttavia, prenditi il tempo per esaminare attentamente le tue preoccupazioni e le tue aspirazioni prima di prendere una decisione definitiva. Non farti guidare solo dalle paure, ma cerca di mantenere una prospettiva equilibrata che includa i tuoi obiettivi e le opportunità che l'Università di Bologna può offrirti.
2 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Gabrimc, intanto grazie per aver condiviso con noi queste tue paure.
La vita da fuori sede comporta molte scelte, si inizia la propria vita da adulto più o meno lontano da casa e bisogna fronteggiare delle situazioni alle quali prima non si era esposti. Questa esposizione, la paura del nuovo e dell’ignoto, la lontananza a da casa e il timore di aver abbandonato la famiglia tutte insieme possono portarci a restare intrappolati nei nostri pensieri, ma ricordiamoci che la realtà non sempre si gioca nella nostra testa! Spesso i nostri pensieri sono solo pensieri. Possono essere invadenti, ripresentarsi spesso, brutti e fastidiosi certamente ma con loro possiamo lavorare per star meglio. Nessuno potrà dirti se le scelte che farai saranno giuste o sbagliate ma con il tempo, un percorso di terapia e l’esperienza si può imparare a fare scelte libere, prove di quel substrato melmoso di pensieri che ti rendono ancorato a questa ambiguità!
In bocca al lupo
2 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno, grazie per la tua condivisione. La tua situazione rappresenta benissimo un conflitto tipico della tua età, ossia lasciare la propria casa con tutte le certezze di una vita per diventare grandi e autonomi. Questo cambiamento può spaventare (ci sono passata anch'io quando mi sono trasferita lontano per studiare), ma se lavori sulle tue paure e sulla tua autostima vedrai che questa contraddizione verrà superata e ti aspetta una vita piena di risorse e soddisfazioni.
Resto a tua disposizione per qualsiasi cosa, e ti ricordo che ricevo sia online che in presenza.
Un saluto
Dr.ssa Chiara Sartori
Psicologa clinica e della Riabilitazione, Criminologa, specializzata in Dipendenza Affettiva e disturbi dell'umore.
2 SET 2023
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Salve,
Lei ha nitidamente rappresentato la situazione di conflitto che sta vivendo. Questo è un vantaggio a livello di consapevolezza. Ora sarebbe importante analizzare quale è il blocco all’origine del conflitto. Analizzarlo, per conoscerlo e superarlo. Ad esempio quali sono gli atteggiamenti dei suoi familiari nei confronti di questa sua scelta di studio a Bologna? Perché si intuisce qualcosa di aggressivo nelle fantasie di danno nella casa fuori sede, nel senso che potrebbe esserci qualcosa di non detto tra di voi che blocca la serenità di una decisione. Oppure potrebbe esserci una sua ancor non elaborata tendenza a non voler trasferirsi e ciò giustamente andrebbe preso in considerazione e con rispetto da lei stesso.
Insomma ci sono molte ipotesi sul tavolo. Bisognerebbe esplorare quali o quale interviene nel vissuto conflittuale interno.
È consigliabile iniziare a fare un check delle ipotesi in campo e capire quale sia la più plausibile per lei e lavorarci su, magari con l’aiuto anche di uno psicoterapeuta.
Saluti
Dott. Pietro Salemme
2 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Gabrimc,
Comprendo la sua preoccupazione, diciamo che ha modificato drasticamente la sua vita ed è normale aver bisogno di tempo per ambientarsi. Vivere con altre persone non è semplice, però mi chiedo, è mai successo qualcosa?una delle sue paure si è mai verificata?
Credo che dietro a questi pensieri,paure, paranoie, ci sia in realtà dell’altro. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico, al fine di comprendere bene la dinamica e non precludersi un percorso universitario più funzionale.
Resto a disposizione
Alice Noseda