Mi capita spesso di subire alti e bassi con le mie emozioni e con i miei pensieri, al punto che passo dal “non ce la faccio più” al “che bella giornata”; ho 25 anni e mi sono abituato a questo repentino switch... però mi spaventa il fatto che nei momenti tristi sopraggiungono tanti e tanti pensieri negativi.
Ammetto, e me ne vergogno, che in quei momenti penso spesso al “dovrei farla finita” ...
Di recente ho iniziato un percorso con uno psicologo, ma non sono riuscito ancora ad affrontare questo tema... perché preferisco non pensarci o evitarlo.
Ho deciso di parlarne qui, in forma anonima, perché ne avevo parlato con un amico online... lui mi aveva consigliato di parlarne durante le sedute soprattutto se questo pensiero iniziava ad essere frequente.
Non mi sento mai abbastanza ed è da un bel po’ che non esco di casa, se non per frequentare l’università (sto per laurearmi) e per svolgere gli incontri con lo psicologo... Ogni volta che si presenta la possibilità di un’uscita vengo colto da una forte ansia, che mi prende al petto; così, invento delle scuse e resto a casa, ovviamente poi mi sento peggio (= perché non posso essere come gli altri ragazzi della mia età?).
Inevitabilmente penso sempre al fatto che a 25 anni sono molto diverso dai miei coetanei e purtroppo ho davvero perso molte occasioni e opportunità che non ritorneranno, e così inizia il loop di pensieri negativi.
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31 AGO 2023
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buongiorno,
dalle sue parole emerge tutto il disagio che questo momento di blocco le sta procurando. Sia attraverso pensieri negativi, sia attraverso il corpo, la sua mente le sta mandando segnali che c'è una problematica, una sofferenza, da gestire e questo è il modo migliore che ha trovato al momento. Ha fatto bene a chiedere aiuto a un professionista che potrà sostenerla nell'individuare l'origine, come mai si sta presentando proprio ora e delle strategie per affrontarla.
Nei momenti negativi è normale che certi pensieri negativi siano persistenti: segnalano un pericolo, quindi la nostra mente è più attenta nel ricercarli e più propensa a permanere su di essi (faccio un esempio pratico e banale: se ci fosse un orso nella stanza che potrebbe attaccarla non riuscirebbe certo ad ignorarlo, ma rimarrebbe all'erta). Questo meccanismo è in parte adattivo, ma anche poco funzionale se ci blocca e non ci permette di fare più nulla, come nel suo caso. Inoltre l'evitamento di una situazione mantiene il circolo vizioso dell'ansia: si allevia sì la preoccupazione per quella situazione, ma si rinforza in noi la convinzione che abbiamo fatto bene ad evitarla in quanto "pericolosa" e quindi la volta successiva genererà una quota di ansia ancora maggiore.
Comprendo bene la difficoltà nel parlare di questo e dei suoi pensieri negativi sul farla finita come unica via d'uscita: esprimono una vulnerabilità e fragilità che si ha paura di mostrare e di mettere in mano ad una persona esterna. Tuttavia, noi professionisti siamo nella stanza con voi e per voi, non giudichiamo, anzi insieme cerchiamo di capire come mai sono sopraggiunti questi pensieri, che disagio esprimono, e come è possibile farvi fronte nel modo migliore. Se se la sente, cerchi di parlarne con il suo psicologo, che la aiuterà al meglio delle sue competenze.
Resto a disposizione. Cordialmente,
1 MAG 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile utente,
generalmente il tono dell'umore non ha un andamento lineare ma ha delle oscillazioni fisiologiche in relazione ai diversi eventi e a volte anche senza che ci sia alcun cambiamento negli eventi stessi.
Quando però l'ampiezza delle oscillazioni è eccessiva, essa può rappresentare un problema da risolvere con la psicoterapia e, se necessario, con integrazione farmacologica.
Dunque, per correggere gli sbalzi di umore, la bassa autostima e l'ansia sociale ha fatto bene ad intraprendere una psicoterapia ma col terapeuta bisogna costruire un rapporto di fiducia e di alleanza evitando omissioni e menzogne perchè allo psicologo non interessa dare giudizi ma comprendere le cause del disagio manifestato e fornire gli strumenti per superarlo.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
25 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentilissimo,
Mi dispiace che lei stia attraversando questo momento di difficoltà.
Ha già compiuto un passo importante nel cominciare un percorso con uno psicologo, si senta libero di condividere con lui i temi che più la spaventano, e quando si sentirà pronto anche questo tipo di pensieri.
La condivisione è un atto con il quale può dividere un peso con un’altra persona.
5 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile utente, mi dispiace per la sua sofferenza. Come ha condiviso qui su questa piattaforma il mio consiglio è quello di parlarne con il suo psicologo, lo psicologo non la giudicherà anzi…potrà aiutarla in questo senso e questo aprirsi potrà solo portare giovamento alla sua terapia che deve essere costruita sulla fiducia perché sia efficace per lei. In bocca al lupo.
1 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno,
inizierei con il sottolinearle che l'essere riuscito ad esplicitare così chiaramente questo suo malessere, mettendolo "nero su bianco" anche se in forma anonima, è un ottimo punto di partenza. La sua spinta a migliorare la sua attuale condizione è ciò che serve per un terreno fertile verso un benessere maggiore.
Non si deve vergognare se talvolta si sente sopraffatto da questi pensieri, sta vivendo un momento di transizione che può essere importante. Si ricordi che evitare il problema è una strategia che risulta funzionale solamente nel breve termine e neanche sempre: pertanto le consiglio di parlare con il suo terapeuta, secondo le modalità e tempistiche che più la fanno sentire a suo agio, proprio per cercare strategie funzionali nel lungo termine, che possano aiutarla a ritrovare un equilibrio soddisfacente, autostima e tornare a godersi le occasioni e le opportunità da qui in avanti. L'ansia è un sintomo di qualcosa di più profondo che cerca di emergere, non la causa primaria del suo malessere, pertanto non si concentri su questa poichè andrà via quando sarà più consapevole di ciò che realmente la blocca.
Augurandole il meglio,
Dott.ssa Calvi Martina
1 SET 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Anonimo ragazzo di 25 anni,
sembrerebbe che tu effettivamente non sia proprio come la maggior parte dei tuoi coetanei e probabilmente quello che ti contraddistingue è la maggiore profondità con cui ti approcci alla vita.
La tua sensibilità (forse eccessiva) ti fa ammirare anche gli aspetti meno piacevoli della vita, mentre per altre persone quegli stessi aspetti sono sorvolati dalla loro coscienza.
Per un condizionamento culturale, però, questa eccesiva sensibilità può far sentire svantaggiati, sbagliati, difettosi, malati.
E se imparassi ad accettarla e gestirla in modo diverso? Potrebbe essere questo un argomento da affrontare nel percorso di miglioramento personale che hai già scelto di intraprendere.
31 AGO 2023
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Salve anonimo
Comprendo che possano esserci delle difficoltà a lasciarsi andare in terapia.
Tuttavia, anche questo può essere un argomento di discussione con il suo terapeuta.
Non crede che evitando di parlare dei problemi che la affliggono, evita anche la possibilità di ricevere un supporto da chi può darglielo?
31 AGO 2023
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Buongiorno Cara
Il tuo problema è ansia generalizzata.
Parla con la collega di questa tua problematica.
Noi non giudichiamo nessuno, il nostro compito
E di aiutare le persone, in difficoltà
Tante persone hanno le stesse tue problematiche
E si fanno aiutare
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
31 AGO 2023
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Gentile anonimo, il percorso intrapreso la aiuterà senz'altro (...). Immagino quanto sia difficile per lei raccontare ciò che la spaventa e vergogna di più, a fronte anche dell'ansia che la porta ad evitare situazioni dove si sente di perdere il controllo. La costruzione di un'alleanza con il proprio terapeuta è importante e sarà fondamentale proprio nel suo svelarsi ed affidarsi a lui/lei. Un caro saluto. Maria dr. Zaupa
31 AGO 2023
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Ciao,
iniziare un percorso psicologico è stata una decisione importante per affrontare questo tuo malessere e potrebbe realmente aiutarti affrontare questo argomento con la tua psicologa. E' importante che chi ti segue ne sia a conoscenza affinchè possa aiutarti. Cosa temi possa accadere parlandone? In questo momento sarebbe prioritario affrontare questo aspetto con la tua terapeuta affinchè tu non sia solo a confrontarti con i tuoi pensieri negativi.
Dott.ssa Livia Costa
Psicologa ad orientamento cognitivo-comportamentale
31 AGO 2023
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Due modalità switch, “non ce la faccio più” al “che bella giornata”, e due modalità di richiesta di aiuto, quella con lo psicologo che tace il problema più grande e quella che ha scritto qui in modo molto trasparente. Che bel conflitto..Lei é ambedue queste facce, una vuole essere aiutata, vuole farcela, vuole esplorare il mondo l'altra tace , si annulla perché teme..., cosa? Io proverei a portare questa ipotesi al suo psicologo..da dove viene questo conflitto? Questa dualità?
31 AGO 2023
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Buongiorno, sicuramente parlarne in un contesto protetto e sicuro ti può permettere di affrontare i momenti di chiusura sociale dettati dall’ansia e di portare alla luce ( nel tempo) di questi stati dicotomici ( euforia/ malinconia).
Rimando dunque a parlarne nei tuoi colloqui psicologici in quanto proprio in quest’ultimi può risiedere la chiave della scoperta e del cambiamento.
31 AGO 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno,
grazie per il suo doloroso vissuto che porta con coraggio. Ho letto con attenzione e quello che posso dirle è che cambiare durante una giornata altalenando momenti di gioia e tristezza può essere adattivo. Mi spiego la mente quando c'è qualcosa che non va ci invia dei segnali che possono essere attraverso il corpo (ansia) oppure con pensieri intrusivi come quelli della morte. A volte i pensieri di morte sono salvisici, sopraggiungono come diversa. Quello che potrebbe fare è cercare in qualche modo con i suoi tempi questo tema al suo psicologo. Non ci sono tempi in psicoterapia, a mio avviso, durante un percorso avviene spontaneo aprirsi se di instaura una buona allenza terapeutica e fiducia.
Alla sua domanda del perché si sente diverso e come può migliorare rispondo dicendole che lo siamo tutti e il paragone cessa quando si riesce ad accettare la propria identità.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento e informazione anche online.
Un caro saluto
Dott.ssa Cecilia Cicchetti
31 AGO 2023
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Buongiorno, credo sia fondamentale che parli dei suoi pensieri suicidari al suo psicologo, non solo per prevenire il rischio, ma anche per lavorare sul senso di vergogna. E' fondamentale che lavori sull'accettazione di sé e sul fatto che pur avendo delle difficoltà dettate dalla sua predisposizione all'ansia può vivere una vita bella. Lei stesso riconosce che ci sono anche belle giornate nella sua vita ed è su queste che può focalizzare l'attenzione per nutrirsi delle emozioni positive che ci sono in quelle giornate.
Fondamentale anche che non si confronti con gli altri, ma con se stesso: confrontandosi con gli altri che, apparentemente, escono senza difficoltà, svilupperà pensieri negativi e la sua autostima sarà messa in crisi.
Si concentri sui progressi che fa e tragga la sua autostima dalle tante cose che fa nonostante la sua vita sia resa più complicata dal problema dell'ansia.
31 AGO 2023
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Ciao, succede a volte di non sentirsi pronto a “ vuotare il sacco” in terapia perché certe tematiche sono dolorose e si preferisce evitarle. Intanto ti consiglio di non paragonarti agli altri, quello che si vede esternamente non rispecchia necessariamente una realtà; ci possono essere coetanei e non che vivono difficoltà simili o comunque altre problematiche. Concentrati su te stesso, se si è creato un rapporto di fiducia con il tuo psicologo arriverà il momento in cui riuscirai ad aprirti anche su questo tema che è importante affrontare e non rifuggire .
31 AGO 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Anonimo,
Mi sembra che ci sia un forte senso di inadeguatezza e ansia sociale che blocca ovviamente l’aspetto evolutivo. Ha fatto molto bene ad intraprendere un percorso ed è anche normale all’inizio essere un pó evitanti, tuttavia per stare bene è necessario affrontare l’argomento con il terapeuta. Più evita e più l’ansia vincerà.
Cordiali saluti
Alice Noseda