Pensieri ossessivi & co
mi MUOVO a fatica, non ho voglia di fare niente, nemmeno alzarmi per andare a caricare il cellulare che ha la batteria scarica, preferisco sprofondare nel letto, però appena CHIUDO GLI OCCHI la mia mente inizia a comportarsi come una matta, non ha regole, ne tranquillitá, se ho un pensiero subito dopo arriva un altro pensiero, che mi mette in discussione quello precedente, ma tutto in negativo. Così non riesco a riposarmi. Allora apro gli occhi e mi ritornano le OSSESSIONI: stai respirando continuamente? e se smettessi di pensare? che cos'è la realtá? Come possono le persone a vivere elaborando tutte le informazioni? Non ci riposiamo mai veramente etc etc. Ogni giorno, ogni volta ci sono ossessioni diverse e piú creative, e a volte piú angosciose o allucinanti. ho attacchi di panico a ripetizione sul respiro o su altro. Se mi muovo però la mia mente è occupata e quindi sto meglio, ma non è che le ossessioni mi abbandonano, solo riesco a non farmi prendere dal panico. Voglio stare SOLO CON I MIEI GENITORI ed essere coccolato, MA NON MI BASTA. Come se l'affetto dei miei genitori non mi bastasse. Quando esco fuori di casa le ossessioni si trasformano in ansia sociale o raramente in agorafobia. Non mi rilassano piú nemmeno i film o la musica. Leggere a volte mi aiuta e mi rilassa, mi fa concentrare su qualcos'altro, ma a volte peggiora la situazione. Forse è lo stare nel letto che peggiora tutto, però non so che altro fare, se esco di casa ho paura che gli attacchi di panico prendano il sopravvento e mi blocchino in mezzo ad una strada o tra la gente, o peggio, che mi facciano svenire. ma comunque ho degli esami da dare, non posso uscire di casa, e anche se uscissi di casa non saprei che fare. Penso che i PENSIERI SUICIDARI mi vengano in mente solo perchè ho sentito di gente relativamente vicino a me che si è suicidata, come il fratello di un mio amico o il padre di mio cognato o il padre di un mio amico o una mia amica che ha tentato di suicidarsi con un'overdose di oppiacei. Quindi penso che possa essere una soluzione. Tendo a fare mie tutte le angosce e le paure degli altri: se sento che a uno è venuto un ictus ho paura che venga anche a me, se sento che qualcuno si è suicidato ho paura di commettere anche io il suicidio. E allora ci penso e ci ripenso, e magari ci provo pure, però appena mi metto sul balcone per buttarmi giú la paura dell'altezza mi blocca e se mi metto una corda intorno al collo la tensione esercitata dalla corda stessa mi fa desistere. Credo che in fondo alla mia anima ci sia qualcuno che urli che vada tutto bene, che è solo un momento, che la vita è bella, ma non capisco come mai quella vocina non si faccia sentire quando, ad esempio, sto nel letto, o quando mi sveglio la mattina. Secondo me alla base di questi miei pensieri ossessivi sta la mia IPOCONDRIA, la paura di avere qualcosa che non va come la derealizzazione. non ho INIZIATIVA. Praticamente faccio solo quello che gli altri mi dicono di fare, se non sono troppo stanco, in quel caso vado in camera mia e mi stendo sul letto cercando di pensare alle cose positive che mi sono successe nell'arco della giornata, o della settimana. Ma appena chiudo gli occhi i pensieri ossessivi mi braccano e inizio a preoccuparmi sempre di piú. Non seguono nessun flusso, o se ne seguono uno, lo troncano di detto dopo un po'. Ho letto un libro sulla ipersensibilitá, e in quel libro si parlava di come alcune persone sentissero tutto al massimo grado e pensassero troppo, e io adesso credo di essere un ipersensibile che pensa troppo, e non riesce a smettere di pensare. Ci sono dei momenti in cui è come se realizzassi una grande veritá, che noi non siamo niente di piú che macchine, non abbiamo anima e tutto questo mondo non ha senso. Il problema è che mi sorgono nella convinzione piú totale, proprio come se fosse una VERITÁ ASSOLUTA e INNEGABILE. E in questi momenti il suicidio sembra che sia l'unica soluzione per poter terminare questa esistenza senza senso, e ne sono convinto.