Pensieri ossessivi, dubbi, non vivo più.
Buonasera a tutti, sono Milena, vi scrivo perché ormai da quasi due anni sono tormentata da pensieri negativi sulla mia relazione che vanno e vengono.
Sono fidanzata da tre meravigliosi anni, con il mio ragazzo, abita ad un'ora di distanza da me, lui 18, io 17, e solitamente ci vediamo i fine settimana.
Ci siamo conosciuti su un social network, io avevo compiuto da poco 14 anni, lui anche 14.
Mi sta regalando i migliori anni della mia vita.
Andiamo d'accordo, mi fa sentire a casa, adoro le sue imperfezioni, è una persona speciale.
Per me è un po' il mio idolo, lo ammiro tanto, mi fa sentire veramente una ragazza speciale.
È romantico, dolce, comprensivo, parliamo di tutto, quando sono con lui mi sento bene, ho una pace profonda nell'anima che provo solo accanto a lui, quando mi stringe, vorrei averlo accanto durante il giorno per vivere la quotidianità insieme a lui, ma per via della distanza non è possibile. È difficilissimo per me descrivere tutte le emozioni che mi ha regalato in tre anni, è il mio primo ragazzo, il mio primo amore, il mio primo bacio, la mia prima volta.
Però, non so dire in quale momento preciso della nostra storia, dopo circa un anno e mezzo quasi, sono sprofondata nell'angoscia.
Non sentendo più il cuore battere a mille, stando bene anche senza averlo accanto, senza disperarmi per la distanza, non pensandolo più 24h su 24, ho iniziato a nutrire dubbi sui miei sentimenti, pensando che allora se non sentivo queste cose non lo amavo più. Il panico totale. Non ne parlai con lui subito, ma stavo sempre male, questi dubbi mi tormentavano, avevo paura di questi pensieri, che potessero essere reali, vedere tutti i miei sogni infranti, i nostri, la vita che sognavamo insieme. Iniziai a star male, ad avere attacchi di panico a scuola, piangevo di continuo. Iniziai a cercare su internet cosa volesse dire provare l'amore vero allora, pensando il mio non fosse abbastanza (sono molto insicura, non ho autostima, mi sento sempre inferiore agli altri e ho spessissimo sensi di colpa, sono super sensibile e ho paura di far soffrire le persone).
Più leggevo cose su Internet, più il mio sentimento diventava qualcosa di razionale, che ora non comprendo più.
Ne parlai con lui, verso giugno del 2016, mi disse che anche lui aveva qualche dubbio, ne parlammo e i suoi svanirono, si rese conto subito con un confronto, io no.
L'ansia che accompagnava questi pensieri li rendeva una minaccia, e mi causava, come da sempre d'altronde, mal di pancia, gastrite, tachicardia, sudorazione, e tremori.
Lessi su Internet del doc da relazione, e iniziai ad aver paura di soffrirne.
A farmi paura erano i miei pensieri, non li volevo, mi sentivo sporca, perché non volevo rovinare un sentimento così bello. Com'è possibile che una relazione andata sempre a gonfie vele, potesse essere finita così, tormentata da dubbi senza motivazioni concrete?
Leggevo di doc omosessuale, e avevo paura di essere lesbica. Avevo paura di qualsiasi cosa mi venisse in mente o leggessi. Per esempio, leggevo di una ragazza:" [...] iniziai ad aver paura di avere il doc omosessuale." Il mio pensiero immediatamente era:" e se venisse anche a me questa paura e mi tormentassi con questi pensieri?" E nella mia testa risuonava "paura di essere lesbica, paura di essere lesbica."
La mia paura era il pensiero che avevo, non il doc in sé, non ho mai avuto dubbi su altri orientamenti sessuali, i rapporti con il mio ragazzo inoltre sono a dir poco stupendi.
Non facevo altro che raccontargli di queste mie paure, questi miei dubbi. Non mi spiego come mi è ancora accanto, come non mi ha lasciato, come ha fatto a sopportarmi tutto questo tempo, logicamente avendo anche lui dei momenti di nervosismo per questo fatto.
Avevo paura di potermi sentire atterrata da altri ragazzi, ho avuto pensieri irrazionali su vari argomenti, e ogni pensiero, e il fatto di pensarli, mi causava ansia.
Ora, quella forte ansia è passata,e anche gli altri miei pensieri, ma i dubbi sulla mia relazione ci sono ancora. Ma non perché io non lo ami, io sono sicura che è lui la mia persona, perché nella sua diversità mi completa, perché senza lui non sarei io, saprei cosa fare. Ma è come se avessi razionalizzato il mio sentimento ormai, non riesco più a riconnettermi al mio cuore.
È questo quello che vi chiedo, come posso ritornare ad ascoltare la mia voce interiore?
Voglio rivivere di nuovo il nostro amore per quello che è, una storia meravigliosa, mi commuovo solo a pensarci.
È perfetto lui, con tutti i suoi difetti, che amo e che non mi hanno mai dato fastidio perché li ho sempre accettati, lui per me è un padre, un fratello, il mio migliore amico, un'amante, tutto.
Ci sono molti casi d'ansia nella mia famiglia, mio padre come persona diretta, iper protettivo, super geloso, ansioso, non mi lascia respirare. Non ho amici, non esco mai, sono sempre a casa a studiare, ho ottimi voti.
Adoro disegnare, dipingere, ballare, cantare, scrivere, ma ho questo velo d'ansia che mi anestetizza tutte le emozioni, vorrei ricominciare a vivere. Sto cercando di lavorare sulla mia insicurezza, che non mi è mai appartenuta, ma è arrivata fra i 13/14 anni, dovuta al giudizio della gente, all'acne, al peso, tutte cose che mi hanno distrutto emotivamente, soprattutto la gente che me le faceva notare. Ho cercato di farvi un quadro generale della mia situazione, e mi scuso per la lunghezza, anche se non basterebbero giorni per raccontarmi.
Quello che vi chiedo è solo qualche consiglio per non dare retta ai dubbi, al pensiero "ma io avevi dubbi sui miei sentimenti", come fosse un promemoria che mi dice di ricordarmene e ricominciare a ragionarci su.
Non avete idea di cos'è il mio ragazzo per me, vorrei riprendere in mano la mia vita, e continuare ad essere felice delle piccole cose, non sono una ragazza che pretende dalla vita, gioisco anche solo perché ho la possibilità di vedere ciò che mi circonda la mattina.
Vorrei solo riconnermi al mio cuore, gli ho sempre dato retta nel bene e nel male, ma sono anche estremamente razionale, cerco una risposta a tutto. Spero possiate aiutarmi, voglio uscire da questa gabbia mentale che non mi fa vedere oltre, vivermi la vita e il mio amore. Quando ne parlo è come se uscisse dalla mia mente questo discorso, e mi sento bene. Però quando sono stressata si ripresenta maggiormente. Non ho più voglia di vivere la mia storia d'amore così, alla ricerca di un amore perfetto, del vero amore, quando in realtà, nonostante l'età, lo vivo già. Vorrei essere felice con lui. Vi ringrazio tantissimo per aver perso tempo a leggere un piccolo frammento della mia vita, spero possiate darmi qualche consiglio concreto, vi ringrazio di cuore.