Problemi con mio padre che soffre di depressione

Inviata da Giulia · 24 giu 2024 Depressione

Buongiorno a tutti,
Sono Giulia e innanzitutto ringrazio chiunque abbia voglia di rispondermi.
Sono una ragazza di ventitré anni e frequento l’università.
Il mio background familiare è un po’ travagliato: all’età di diciotto anni i miei genitori si sono separati.
Premetto che con mia madre ho sempre avuto un ottimo rapporto basato sulla complicità poiché sin da piccola mi ha aiutato sia dal punto di vista psicologico che economico, mentre con mio padre, seppur sin da piccola io l’abbia vissuto come una figura un po’ assente, non ho mai avuto particolari problemi e comunque gli ho sempre voluto un gran bene.
Ammetto che, se c’erano problemi antecedenti alla mia adolescenza, non ne parlavano mai davanti a me o comunque, per un motivo o per l’altro, la me bambina non ci aveva mai fatto caso. Quando avevo 12/13 anni mio papà ha un incidente che lo terrà in sedia a rotelle per un po’ di mesi e, al tempo stesso, mia mamma decide di licenziarsi dal suo storico lavoro con il quale aveva il tempo indeterminato, sia per problemi legati ad esso, sia per stare dietro a mio papà, ed è una cosa che le rinfaccerà perché pensa tutt’ora che il suo licenziamento fosse una cosa fatta per capriccio.
I veri problemi iniziano un paio di anni prima di separarsi: continuano a litigare per motivi economici, e la mia nonna materna si ammala di cancro.
Nel 2019 c’è la goccia che fa traboccare il vaso e ammetto che qua in parte ne ho colpa anch’io: poiché nell’estate dei miei diciott’anni mio papà torna nel paese della sua regione d’origine, in Sicilia, e in queste settimane mia mamma ospita a casa nostra sua madre malata. Mio papà mi chiama e mi chiede come va: io gli rispondo che c’è un po’ di casino poiché mia nonna si è portata dietro anche i suoi animali domestici. Io stessa amo gli animali e non ne avevo fatto un grande problema, era una frase che avevo detto con un po’ di leggerezza, ma lui non l’ha presa molto bene e una volta tornato su si è arrabbiato con mia mamma.
Hanno avuto una brutta litigata e mia mamma se n’è andata via di casa, andando a vivere a casa di mia nonna. Io per un po’ di mesi vivo con mio papà, e non è stato un bel periodo, perché era un periodo abbastanza insofferente dal mio punto di vista, dato che lui continuava a darmi la colpa per il fatto che lei se n’è fosse andata e che ci avevo messo lo zampino affinché si separassero. Io stufa, vado a vivere con mia mamma e mia nonna e passo da tutto il periodo covid con loro. Non è stato un periodo idiliaco neanche quello, sia appunto per il periodo quarantena sia per il fatto che mia nonna stava sempre più male e aveva bisogno di continua assistenza, e sia io, sia mia mamma che tutta la sua famiglia ovviamente ne soffrivamo. Un anno dopo mi diplomo, e dopo il diploma mia nonna viene a mancare. Nei tre anni seguenti vivo con mia mamma, dove mi prendo un anno sabbatico durante il quale lavoro, e l’anno dopo mi iscrivo all’Accademia di Belle Arti nel corso dove ho sempre desiderato. Durante il primo anno di iscrizione - l’ultimo dei tre nel quale convivo con mia mamma - riesco a dare tutti gli esami in tempo e frequento molto volentieri le lezioni.
Fin qui tutto bene, finché mio papà mi dice che gli manco e che è caduto in depressione perché non ero con lui. Mia mamma a fine estate si trasferisce in Sicilia da mia zia a seguito di motivi economici, mentre io vado a vivere con mio papà. Agli inizi va tutto bene, riesco persino a trovare un lavoro da fare nel week-end in modo tale che combaciasse le lezioni che mi dura per sei mesi. Poi inizia il declino: mio papà, che in tutti questi mesi non è mai andato a lavoro ed è in malattia da più di un anno, va sempre più giù e diventa sempre più nervoso e scontroso. E purtroppo lo divento anch’io: non riesco più a stare concentrata per le lezioni (che aggiungo, sono a frequenza obbligatoria) perdendo un sacco di lezioni, e non riesco con la testa proprio a starci dietro. Eppure non voglio mollare. Essendo sempre stata una persona incline alla smemoratezza e alla distrazione facile, mi sento proprio come un blocco emotivo e senso di colpa che continua ad accompagnarmi appena apro libro, la mia motivazione è molto giù. Io amo i corsi che studio, ma adesso sono indietro di un sacco e vorrei solo ritrovare un po’ di serenità mentale e psicologica, soprattutto con mio papà. Inoltre lui si sta sempre isolando dai suoi contatti sociali e dalle sue stesse sorelle che cercano di spronarlo, ma che lui continua ad allontanare. Non riesco a capire come risolvere la situazione e, soprattutto, se la mia mancanza di motivazione dipenda dal fatto che sono perennemente in quest’aura di negatività o se sia una cosa personale che bene o male devo affrontare da sola.
Nei prossimi giorni ho fissato già un primo appuntamento con una psicologa, ma ho paura di dirlo a mio papà perché temo che si sentirebbe in colpa se scoprisse che ci vado.
Tutto quello che sento in questo momento è un enorme senso di frustrazione, in parte perché non riesco a tenergli testa e in parte perché non riesco a risollevarmi e vedere una via d’uscita.

Chiedo scusa per il muro di testo, volevo solo dare un contesto generale prima di porre la domanda.


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