Relazione finita dopo 16 anni

Inviata da Riccardo · 20 mag 2024 Terapia di coppia

Buonasera, sono un ragazzo di 35 anni e la relazione avuta con la mia ragazza di 33 anni è finita un mese fa.
Stavamo insieme da 16 anni e per entrambi è stata la prima storia, primi e unici rapporti sessuali, prime esperienze.
I nostri caratteri e le nostre vite si sono sviluppate quasi in simbiosi e l'uno si è inevitabilmente mescolato all'altro. Abbiamo convissuto per 7 anni. Il mio carattere è sempre stato molto espansivo, attento ai bisogni della famiglia, le finanze, i problemi da risolvere...mentre lei molto silenziosa, più creativa, sognatrice e brava in tutte le cose di casa.
E' sempre stato molto difficile capire i suoi pensieri perchè non li esprimeva ed era sempre molto poco leggibile. Ma oramai avevo capito come prenderla, cosa pensasse anche se non riuscivamo a parlare quasi mai della coppia, dei nostri sentimenti, di dove stessimo andando. Andavamo ad occhio se si può dire. Forse alla lunga mi sono adagiato sui suoi silenzi senza arrabbiarmi e esigere un confronto.
Io sono sempre stato la parte più fredda della coppia e non sempre predisposto alle effusioni ed è sempre stato così a parte i primi anni. E' il mio carattere. Ci sono state alcune crisi rientrate per divergenze e soprattutto la voglia di "evasione" di lei, perché percepiva la sacrosanta volontà di fare le giuste esperienze alla giusta età...però poi è sempre prevalso l'amore e siamo riusciti ad andare avanti. Nei primi anni data la sua insicurezza si è molto aggrappata a me e gli ho fatto quasi da papà, fratello (non riusciva ad aprirsi con i familiari ed ero il suo unico sfogo e consigliere) . Negli ultimi anni i nostri caratteri sono maturati e spesso sono stato io a avvicinarmi alle sue passioni, volontà, decisioni. E' diventata vegetariana e ho cercato di adeguarmi per esempio, una decisione di cui ho capito la sostenibilità e ho fatto senza sacrifici. Siamo stati sempre una coppia che usciva ma non troppo, stavamo bene nella nostra casa a coltivare le nostre passioni, la cucina, il giardino, le serie tv ecc...abbiamo viaggiato tantissimo insieme scoprendo 33 Paesi nel mondo. Poi dallo scorso anno c'è stato un lento e inesorabile allontanamento. Forse dovuto anche al suo lavoro che spesso l'ha portata a lavorare in grandi città e con gruppi di ragazzi molto più giovani, questo forse gli ha fatto fare un confronto, un bilancio della sua vita e ha fatto tornare i vecchi pensieri di aver sacrificato alcune esperienze. I suoi atteggiamento si sono raffreddati sempre di più ed io forse non volendo pensarci ho fatto finta di niente. Anche il sesso ultimamente era più sporadico ma mai mancante...2-3 volte al mese. Si erano innescati in me alcuni blocchi a causa di sue reazioni ai miei baci o avvicinamenti..."era l'ora" oppure "sembro tua sorella" dopo un bacio oppure "non mi ricordo più come si fa" dopo il sesso...tutte frasi o battute ingenue ma che mi hanno reso meno genuino. Spesso non affrontavo più la discussione ed con il senno di poi capisco di aver sbagliato. Se partiva una discussione finiva li dato il suo carattere chiuso e silenzioso...solo 3 anni fa ci fu una discussione in cui mi faceva presente di aver ricevuto meno affetto e chiedendomi di "prometterle" che non sarebbe più successo. Tutte queste situazioni mi hanno creato un blocco come se fossi il giocatore e lei l'arbitro e non 2 giocatori. La difficoltà di esprimere questo concetto ha fatto si di andare avanti fino al mese scorso. Mese difficile perché dopo cena parlavamo solo di problemi che portava a casa e io ero contento di gestire per aiutarla, supportarla, non lasciarla sola...problemi grossi familiari e anche di lavoro...però lo stress mi ha preso in pieno e ho chiesto alcuni giorni per rilassarmi leggendo o altro. Dopo aver prenotato le vacanze estive con volontà di entrambi, fatto progetti per lavori a casa, dire a me ti amo e scambiarci foto tenere...il caos.
Una sera mi chiede se siamo felici, che lei non lo sa più, che sono molti mesi che ci percepisce come coinquilini, che per me ha rinunciato al viaggio di maturità (?), che la fuori c'è un mondo, alle amiche, che stavamo troppo chiusi in casa. Preciso che per quasi 7 anni a causa del suo atteggiamento attendista ha perso contatti con le sue migliori amiche trovandosi spesso sola. Nell'ultimo anno invece ha ritrovato una vecchia amica di lavoro e l'ambiente lavorativo movimentato che spiegavo.
Di punto in bianco tutte le cose che le piacevano fino a un anno fa non gli piacevano piu'.
Dice che si sente bene con le amiche e che sente angoscia nel tornare a casa, si sente richiusa in una grotta buia.
Io percepivo delle frizioni ma queste sue azioni distensive mi davano tranquillità...cioè dobbiamo chiarire ma non avevo percepito la red flag.
Mi dice anche che è molto tempo che gli mancano i miei abbracci e gesti di affetto. Questo è vero ma come ripeto non sono mai cambiato il 16 anni...
Invece dopo questa settimana di separazione in casa in cui ho cercato un riavvicinamento...la decisione era presa...non provo più amore ma grande affetto...ho annientato lati del mio carattere per stare con te e ho rinunciato a cose che mi fanno stare bene. Mi sono persa come coppia ma soprattutto come persona. Non voglio fingere più che vada tutto bene e non voglio avere il terrore di vivere una vita infelice.
A me è crollato il mondo addosso...forse mi sono concentrato in questi mesi più sul supportarla nei suoi problemi, a gestire i problemi di casa e pensare al nostro futuro...forse ho perso di vista il presente facendole mancare alcuni gesti affettuosi.
Io penso che se ci fosse stata volontà di recupero ci sarebbe stata una discussione intermedia, animata, spaccare piatti e andare a dormire dai suoi genitori, per dare uno scossone magari ad alcuni aspetti che avevo tralasciato. Ripeto che ho sempre donato il mio tempo alla famiglia e all'aiuto per lei e le sue continue richieste di supporto.
Invece è come se dal dover affrontare una piccola discussione per aggiustare la rotta della coppia, mi sia trovato davanti ad una voragine di catrame di 100 metri creata nel silenzio del suo carattere, reprimendo tante cose che ha percepito sbagliate o che gli sono mancate e che non è riuscita a dirmi.
Potrei aver notato anche dei segnali tramite social di possibili interessi esterni, ma non ho conferme solo alcuni dubbi galoppanti.
Mi mortifico di non aver avuto la maturità emotiva di capire il suo malessere dai pochi segnali ricevuto, con una crisi intermedia avrei sicuramente migliorato e rivisto alcuni miei atteggiamenti senza alcun dubbio...ma non ne ho avuto la possibilità. Alla mia richiesta "come mai non me lo hai detto prima, potevamo risolvere tutto parlando" mi ha risposto "non lo so".
Dopo aver vissuto una vita con questa persona, aver addirittura sognato di vivere, invecchiare e morire insieme, adesso mi trovo senza di lei, solo e con una casa grande e vuota.
Mi trovo un giorno con la rabbia di essere stato silurato senza aver avuto diritto di parola e replica in una storia dove ho buttato tutto me stesso per 16 anni...e un giorno col senso di colpa perché se avessi capito alcuni suoi segnali forse riuscivo a gestire meglio il tutto e parlarle.
Forse la devo solo lasciar andare...le strade si sono separate e posso uccidermi coi sensi di colpa ma non sarebbe cambiato nulla.
Lei stessa adesso ha trovato la serenità dopo essere andata via di casa e mi continua a dire di non colpevolizzarmi, che se un sentimento finisce non ci sono colpe ma solo accettazione e andare avanti.
Negli ultimi giorni ho tentato gesti disperati, urlare il mio amore, piangere, chiedere una seconda possibilità con fiori e lettere ma niente.
Io però sono devastato...ho iniziato una terapia che però dopo la prima seduta ha ricevuto una stop di 20 giorni causa ferie del professionista.
Non ho mai avuto delusioni di amore da cui imparare prima.
Ho messo anche in dubbio il mio sentimento, era amore, abitudine, dipendenza? Mi manca lei oppure ho solo paura di rimanere solo?
Ad ora non trovo risposte...è sempre stata la mia vita e quella volevo che fosse...

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Miglior risposta 21 MAG 2024

Caro Riccardo,
Innanzitutto vorrei sottolineare che la fine di una relazione così lunga e significativa può generare una gamma di emozioni intense, tra cui dolore, confusione, senso di colpa e disorientamento.

Da quello che scrive, sembra che voi due aveste creato una vita insieme, condividendo non solo gli spazi fisici ma anche i vostri sogni, passioni, progetti futuri e viaggi in tutto il mondo. È normale che con il passare del tempo le dinamiche all'interno di una coppia possano cambiare, e i bisogni di entrambi possono evolversi in direzioni diverse. È anche comprensibile che nel tentativo di supportarla nei suoi problemi e nell'affrontare le sfide quotidiane, potrebbe essersi perso un po' di vista sulle esigenze emotive e affettive fondamentali della vostra relazione.

Il suo desiderio di capire cosa sia andato storto e il senso di colpa che prova per non aver interpretato meglio i segnali che lei stava inviando sono reazioni del tutto normali. È importante per lei ora, oltre che elaborare il dolore, prendersi il tempo di riflettere su cosa desidera per il suo futuro personale e relazionale.

La terapia che ha iniziato è un passo positivo per il suo processo di guarigione. Potrebbe aiutarla a esplorare e comprendere meglio i suoi sentimenti, le sue paure e le sue aspettative per il futuro. È un luogo sicuro dove può esprimere liberamente le sue emozioni, senza giudizio, e ricevere il supporto necessario per affrontare questa fase di transizione.

Questo periodo può divenire importante per permetterle di concentrarsi su di sé, sul recupero della sua stabilità emotiva e sulla ricostruzione di una nuova visione della sua vita. Ciò può includere esplorare interessi personali, rafforzare le amicizie e le relazioni familiari, e prendersi cura della propria salute e benessere.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Diana Sala

Dott.ssa Diana Sala Psicologo a Milano

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21 MAG 2024

Buonasera Riccardo, con la separazione accade che qualcosa di noi si perda nell'altro: ricordi di esperienze, di prime volte, di intimità e condivisione insieme alle aspettative (...) di invecchiare insieme. La sua memoria va ri-accolta, elaborata e lasciata andare: è un elaborazione del lutto che, con il suo percorso di terapia, sarà sicuramente facilitata. Mi colpisce la sua frase "non ho mai avuto delusioni di amore da cui imparare prima" perché mi torna come un segno di adultità importante: si trova nel bel mezzo dell'imparare dall'esperienza. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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21 MAG 2024

Salve Riccardo, le delusioni purtroppo fanno parte della vita e sta a noi se impararne qualcosa o farci trascinare giù. Ciò che è accaduto è molto spiacevole, quanto sarebbe importante prendersi cura di se stessi adesso? Un abbraccio

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli Psicologo a Palermo

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