Gentili dottori,
Avevo una relazione con un ragazzo da circa 1 anno e mezzo e 6 mesi fa ci siamo lasciati. Lui soffriva di ansia/ attacchi di panico/ agorafobia. Io studentessa universitaria occupata sugli esami e forse un po inesperta in relazioni. Dopo la fine della nostra storia ha scaricato la colpa su di me, mi ha fatto sentire una persona orribile incapace ed immatura. Ha detto che la causa dei suoi mali ero solo ed esclusivamente io che lo avevo rovinato. Ad oggi lui sta con un'altra ragazza ed evidentemente ha superato i suoi problemi e da quello che so è tornato a viaggiare e muoversi (Cosa che non ha fatto solo con me). Mi sento fortemente complessata per non essere riuscita a capire il suo stato di animo e mi sono convinta di aver buttato via una storia.
Devo sentirmi fallita oppure devo perdonarmi ed accettare che non siamo tutti capaci di aiutare gli altri?!
ho paura di rovinare le persone che mi stanno accanto!
Spero di essermi spiegata bene perché sono un po confusa!
Grazie
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28 MAG 2015
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Cara Speranza
penso che il suo ex, una volta superato il momento critico, abbia un pochino (tanto) rimosso i fatti reali e,pertanto, ha voluto addossare a lei la colpa del suo stato di disagio passato non volendo riconoscere le sue profonde fragilità, conflitti e paure.
Credo che la "guarigione" di lui non sia completa fino a che lui abbia bisogno di addossare la colpa agli altri delle cose invece di assumere come propri i suoi stati interiori.
Questo ragazzo è tutto "esterno": se sta male da la colpa a qualcuno, se sta bene da il merito ad altri, il suo "centro" dov'è?
Non cada in questo tranello.
Anche lei deve comprendere pienamente che, se pur un "pochino inesperta nelle relazioni", non è certo lei la causa dei disagi passati per quanto riguardava lo stato emotivo del suo ex.
Un caro saluto
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna
27 OTT 2021
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Buongiorno.
Sono il dott. Massimiliano Castelvedere, di Brescia. Sono tra quei professionisti che ritengono che il cambiamento personale sia un processo lungo e complicato. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un paziente serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi..
Illudersi che si possa fare qualcosa scrivendo in una chat serve solo a perdere tempo e significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Se lei è una persona veramente motivata a capirsi e a cambiare, le do la mia disponibilità per fissare un appuntamento (anche online).
4 GIU 2015
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Sig. Speranza,
credo che lei sia ancora condizionata dai rimproveri, dalle accuse ricevute senza sconti, dal suo ex, che evidentemente ha scaricato all'esterno la responsabilità di un suo problema, di un disagio e di una serie di difficoltà di cui non sa assumersi la paternità. Al momento, nella nuova relazione, pare non ci siano problemi, gli dia un po' di tempo e attacchi di panico, ansia sociale e quanto è correlato, ricompariranno. dal mio punto di vista, gli altri, le persone che ci stanno vicino, non sono responsabili dei ns disagi, dei ns comportamenti problematici. E' fondamentale, semmai, che rispetto a problemi simili, l'interessato/a si chieda chi/che cosa scatena una reazione d'ansia e perché non si riesce a gestirla. Meglio se queste domande si pongono con l'aiuto di un esperto, cercando insieme le risposte relative-
2 GIU 2015
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Salve Speranza, quando una storia finisce non si possono fare processi all'uno o all'altra. Semplicemente in quel momento i bisogni dei due partner sono differenti e non possono trovare una risposta in quella relazione. Può essere confortante dirsi che la colpa è tutta dell'altro se le cose non hanno funzionato, ma le responsabilità non sono mai solo di uno dei due. Se lei dà credito alle accuse del suo ex, gli permette di crearsi un alibi per le sue difficoltà. Piuttosto può esserle utile consolidare la sua autostima e chiedersi che cosa ha cercato in quella relazione e se le sue motivazioni iniziali avevano ancora un senso alla luce degli sviluppi (tra l'altro non dice se è lui che l'ha lasciata o se al contrario l'ha fatto lei). Alcune sedute con uno psicologo possono aiutarla a vedere chiaro in se stessa a prescindere dal giudizio di altri. Buon cammino!
Dott.ssa Anna Maria Deutsch
1 GIU 2015
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Salve anche io sono
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1 GIU 2015
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per il dottor Glielmi: appena avrà un attimo mi spiegherà il senso della domanda retorica...non sono ancora riuscita a capirla e non riesco a rifletterci...
grazie ancora a tutti!!!
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29 MAG 2015
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ci tengo a ringraziarvi tutti per la vostra gentilezza e disponibilità!! Mi siete stati di tantissimo aiuto e non vi ringrazierò mai abbastanza. Le vostre risposte mi hanno tranquillizzata maggiormente è fatto tornare il sorriso.
Grazie mille. Scusate se ho fatto caos con l'inserimento delle risposte.
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28 MAG 2015
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Gentile Speranza,
la situazione che hai descritto denota un profondo stato di sofferenza che ha influito molto su te stessa e a quanto pare continua a farlo adesso. In una coppia la membrana che si viene a creare dovrebbe essere flessibile a tal punto da gestire gli urti esterni e interni che entrano in gioco altrimenti rischia di rompersi anche alla piú piccola vibrazione. Purtroppo i disturbi che hai descritto spesso hanno ragione di esistere anche per 'vantaggi' che hanno la funzione di tenere vicino il partner e disimpegnarsi nei confronti della vita determinando l'instaurarsi di dinamiche errate nella relazione.
Le responsabilità appartengono ad entrambi i partner, non ritenersi esclusivamente responsabile. La fine di una storia oltre alla sofferenza ci espone al senso di colpa, che mina il coraggio di guardare avanti, spostando la nostra attenzione al passato. Rifletta sulle sue risorse e sulle possibilità che le riserva il futuro.
In bocca al lupo
28 MAG 2015
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Salve. Personalmente non credo che si possa circoscrivere la questione spronandosi nell'essere più indulgenti con sé stessi. Non conoscendo gli eventi né le persone è assolutamente improbabile potersi sbilanciare in valutazioni diagnostiche ed è ancor meno consigliabile fornire giudizi di merito. La coppia è un organismo estremamente complesso, una realtà che non ha più nulla a che vedere con i singoli mattoni che la creano, le dinamiche che spingono le persone alla scelta di un determinato partner sono del tutto inconsce e tendo a ripetere modelli di esperienze già vissute nella prima infanzia delle persone, per cui, quando sulla nostra strada incontreremo qualcuno con delle caratteristiche adatte, secondo i nostri soggettivissimi standard di soddisfacimento di bisogni primari, quella ci sembrerà un angelo sceso dal cielo e la sensazione sarà quella di avere trascorso una vita senz'aria fino a quel momento. Ricordati che su tutto questo la fisicità e la piacevolezza estetica giocano un ruolo decisamente marginale.
Per il resto, il senso di colpa è un meccanismo che abbiamo tutti e fondamentalmente è necessario per l'omeostasi delle istanze morali, come ogni struttura funzionale dell'apparato psichico si presenta con molteplici sfumature: qualcuno lo direziona in circostanze ed esperienza verso le quali tu neppure ti sogneresti, altri pestano una formica e trascorrono il resto della giornata recitando novene, l'origine del senso di colpa (come lo chiamiamo in questo caso per essere più chiari), come al solito è ascrivibile alle dinamiche relazionali dei primi momenti della nostra vita (ma non è opportuno addentrarsi in questo argomento in questo contesto) se ti dovessi accorgere che il tuo senso di colpa dovesse assumere proporzioni difficili da gestire o se semplicemente volessi approfondire e comprenderne i punti di origine per gestirli in maniera più matura e consapevole, il mio consiglio è una psicoterapia psicodinamica o una psicoanalisi.
Comunque, considera che innescare un senso di colpa nel partner all'interno di una coppia in separazione è uno strumento utilizzato in moltissime di queste circostanze, senza che per questo si debba correre ad una interpretazione patologica. Molto semplicemente lui si è creato un "alibi protettivo" che gli ha permesso di allontanarsi riducendo i danni della ferita ... tuttavia ha preferito che questo colpo lo incassati tu.
28 MAG 2015
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Non so se sia questo il modo giusto per inserire la mia replica. Il mio ex ha seguito diverse terapie: dapprima con uno psicologo,poi uno psicoterapeuta ed infine uno psichiatra verso la fine della nostra storia che gli aveva prescritto psicofarmaci (Xanax). Evidentemente l'utilizzo di tale medicinale ha prodotto i suoi risultati!! Conosco ben poco del passato di questo ragazzo che peraltro ritengo che talvolta abbia raccontato bugie su alcuni aspetti della sua vita. Da quello che so/ ho potuto vedere mi sembrava un ragazzo sereno con tanta voglia di vivere. In effetti anche durante i nostri primi mesi insieme abbiamo fatto molte cose ma dopo 4/5 mesi sono insorti questi problemi...ed è per questo che ritengo che lui gli abbia "addebitati"a me. Tra l'altro inizialmente la colpa di questi problemi era stata data alla sua precedente ex fidanzata... Cosa che aveva creato in me già sconforto. La nostra storia è finita a casa dei troppi litigi che si erano venuti a creare lui mi ha chiesto una pausa il giorno prima del mio esame universitario(non potete immaginare il caos in quei momenti tra studio intenso è fidanzato da gestire) ed io ho deciso di interrompere del tutto il rapporto. Spero di essere stata chiara.
Grazie mille per la vostra disponibilità.
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28 MAG 2015
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Gentili dottori,
grazie per le vostre risposte. Il mio ex era in cura prima da uno psicologo, poi psicoterapeuta ed infine negli ultimi mesi della nostra storia da uno psichiatra che gli aveva somministrato psicofarmaci (Xanax). Nonostante tutto mi diceva che io non vedevo ed apprezzavo i suoi miglioramenti e non accettavo il suo problema. Insomma comunque le cose venissero viste era sempre colpa mia perché io non ero mai abbastanza corretta nei suoi confronti. Ho sempre fatto il possibile per stare calma e fate finta di non soffrire ma spesso lui era nervoso e talvolta mi veniva da piangere: venivano annullati impegni ed appuntamenti e anche quello che veniva fatto talvolta era controvoglia. A distanza di sei mesi evidentemente le cure e la terapia hanno funzionato. Del suo passato io so ben poco...non è mai stato molto chiaro e credo mi abbia anche mentito su alcune cose. Prima di conoscermi da quel poco che ho visto mi sembrava una persona serena..anche i primi mesi della nostra storia lo sono stati poi dopo 4/5 mesi tutto ha cominciato a peggiorare ed è per quello che lui secondo me ha additato a me la causa dei suoi mali. A meno che (seconda ipotesi) lui li aveva sempre avuti e magari con l'euforia del neo-coinvolgimento per 4/5 mesi era riuscito a tenerli sopiti.
Spero di aver inserito questa replica nel posto giusto
Grazie.
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28 MAG 2015
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Cara Speranza, è molto irrealistico il fatto che in un rapporto alla pari come quello tra due partner, uno abbia tutta la "responsabilità" di come è andata una storia e tantomeno del malessere profondo dell'altro/a.
Se però lei ha voglia può prendersi del tempo per affrontare un percorso di psicoterapia (anche breve) per analizzare quella relazione e mettere a fuoco aspetti di se che potrebbe cambiare.
Tanti auguri per la sua vita!
D.ssa Barbara Paolinelli- Trento
28 MAG 2015
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Buongiorno speranza! PRIMA DI RISPONDERTI vorrei sapere come è finita la vostra storia?
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28 MAG 2015
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Cara Speranza,
In una relazione di coppia,così come in tutti i rapporti,la responsabilità non è mai solo dell'uno o dell'altra. Il suo ex ragazzo aveva dei problemi che lei difficilmente avrebbe potuto risolvergli, perché avrebbe dovuto analizzare le cause che lo portavano ad avere questi attacchi di panico ed essere per lui più che la sua ragazza la sua terapeuta.
Il fatto che lui le dia la colpa del suo malessere è una sorta di difesa che lui mette in atto per evitare di riflettere e prendersi la sua parte di responsabilità per la fine della vostra storia.
Il suo messaggio denota capacità di mettersi in discussione ed è ammirevole!
Il consiglio che mi sento di darle è che se dovesse continuare a sentirsi così confusa potrebbe rivolgersi ad uno psicologo e fare alcuni colloqui!
Il senso di colpa è un sentimento diffuso quando una storia finisce,ma lei non ha colpa e su questo deve cercare di farsi forza!
Un caro saluto,
Dott.ssa Annalisa Foti - Roma
28 MAG 2015
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Buongiorno,
quando entrano i gioco i complessi di colpa, si rende necessario approfondire con un professionista esperto in psicodinamica per ricercarne il 'senso'.. Questo è il tuo caso ( non unico). Nelle relazioni di qualsiasi genere, esiste un senso responsabilità che si basa sul concetto del 'fifty/fifty'. Il fatto che ora il ragazzo ritenga di aver raggiunto il proprio equilibrio nella nuova relazione, se non attraverso il superamento del suo grave disagio con l'aiuto di un professionista, non è indice di un raggiunto equilibrio, ma di una compensazione. E qui ci sarebbe molto da aggiungere: se vuoi possiamo approfondire. Per ora, quello che conta è che il corso dei tuoi studi proceda come tu fin dall'inizio hai desiderato. Un caro saluto.
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta
27 MAG 2015
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Cara Speranza,
L'ansia del suo ragazzo molto probabilmente dipendeva da diversi fattori. Anche ammettendo che la vostra relazione fosse uno dei fattori, non si tratta di una sua colpa. Il suo ex ragazzo ha scelto di liberarsi della sua parte di responsabilita' per mantenere la propria autostima.
Lo faccia anche lei. Se non le riesce sola, si lasci aiutare.
27 MAG 2015
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Cara Speranza,
le domande che si fa sono segno di grande apertura e riflessione rispetto ad un momento difficile della sua vita. Il problema quando una coppia si separa non pende mai unicamente solo da una parte, ma coinvolge tutti e, sicuramente, anche il suo ex compagno (nonostante il suo disturbo) ha la sua parte di responsabilità rispetto alla fine di una storia. Non si senta una fallita, le motivazioni per la fine di una storia vanno distribuite fra lei e il suo ex. Se però questo suo atteggiamento lo ritrova anche in altre relazioni amorose passate, relazioni d'amicizia o familiari, forse lei è pronta ad osservarlo affrontando magari un percorso terapeutico .
27 MAG 2015
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Buonasera Speranza,
proverei a chiedere a Lui come mai le ha dovuto far passare le pene dell'inferno e solo ora è riuscito ad affrontare i suoi problemi! Ovviamente questa mia è una domanda retorica, ma spero che ci rifletta su ...
La vita è un percorso e spesso le strade si intersecano e si dividono.. in quel momento LUI aveva i suoi problemi e come ha giustamente detto la collega: vi sono moltissime concause.
Forse un breve percorso la aiuterà ad approfondire questo suo disagio e senso di frustrazione.
27 MAG 2015
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Buonasera,
non si colpevolizzi non è il caso, i disturbi di ansia come molti altri non hanno mai una sola causa ma più concause. Stare accanto a una persona che soffre di ansia, agorafobia.. è difficile, e ognuno vuole cercare la propria strada per vivere serenamente!