Sto insieme ad un ragazzo ma non riesco a dirlo ai miei genitori

Inviata da Anna · 8 apr 2022 Terapia di coppia

Sto insieme ad un ragazzo da quasi un anno ma non riesco a dire questa cosa ai miei genitori.
Ho paura che loro non lo accettino, che non gli piaccia. Io mi fido molto del loro giudizio, ho paura che delle osservazioni potrebbero ferirmi e rovinare il rapporto mio con questo ragazzo. Vivo nella paura che i miei vengano a trovarmi a casa (ho 30 anni e vivo da sola) e capiscano che io non dorma da sola.
Non sono mai stata fidanzata, ho frequentato un ragazzo verso i 18 anni e loro mi hanno detto di lasciarlo perdere e non uscirci, un po' per gelosia un po' per timore che mi distraessi dallo studio.
Tutte queste bugie stanno però rovinando anche il mio rapporto con il mio ragazzo, che non capisce perché non voglio dire niente e perché non voglio conoscere la sua famiglia e i suoi amici. Lui non sa di tutti questi problemi.
Non so come riuscire a trovare il coraggio di dire tutto e ad acquisire la sicurezza di non essere influenzata dal loro pensiero, che so che sarebbe sbagliato anche se fatto a fin di bene.

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Miglior risposta 11 APR 2022

Gentile utente,
sarebbe molto utile in questo momento uno spazio in cui poter elaborare i vissuti descritti, anche in relazione alla sua famiglia.
Riconosce che gli aspetti descritti attengono al suo modo di stare in relazione di modo si palesa per la possibilità per lei di lavorare su aspetti suoi interiorizzati che ripetuti nel tempo generano malessere e disagio, anche in relazione al suo modo di stare in una relazione di coppia.
Provi ad ascoltare la sua voce e non solo quelle interne (dei suoi genitori) che le parlano e le dicono cosa fare.
Sono certa che troverà il modo migliore per prendersi cura di stessa.
Restiamo a sua disposizione per qualsiasi chiarimento in merito.
Saluti,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara, Dott.ssa Sonia Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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12 APR 2022

Gentile Anna, lei non si è mai svincolata dalla sua famiglia d'origine ed Il fatto di vivere da sola non ha assolutamente modificato il suo atteggiamento, francamente adolescenziale, nei loro confronti. Ciò che maggiormente mi sorprende è la sua scarsa consapevolezza riguardo alla questione della dipendenza da loro., nel senso che il problema che le sta a cuore è trovare il coraggio di riferire a loro come stanno le cose e non quello di raggiungere la piena autonomia riguardo alle sue scelte personali che, in alcun modo dovrebbero riguardare i suoi genitori, data la sua età (30 anni). Le suggerisco di intraprendere un percorso psicoterapico ad approccio sistemico relazionale, che la possa aiutare a a svincolarsi dal suo sistema familiare e a rafforzare la sua autostima e la sua capacità di decidere liberamente. Le faccio tantissimi auguri e resto a disposizione, senza alcun impegno, per ulteriori consigli e suggerimenti.
Dott.ssa Daniela Noccioli.

Dottoressa Daniela Noccioli Psicologo a Cascina

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12 APR 2022

Buonasera Anna,
che dispiacere leggere della sua sofferenza, immagino sia faticoso architettare la propria vita con questo peso sulle spalle!
Sarebbe importante capire il come mai il giudizio dei suoi genitori (positivo o negativo) ha ancora tanta importanza nelle scelte che dovrebbe prendere per se stessa e per il suo benessere. Sicuramente con l'aiuto di un professionista potrebbe fare chiarezza, trovare il significato di questa profonda insicurezza ed aiutarla a rinforzarsi, dando valore e dignità alle sue sensazioni, emozioni, pensieri, e quindi alle sue scelte. Merita di riposizionarsi al centro della sua vita, di modo da poterne essere l'autrice, e non scriverla con il pensiero di compiacere altri. Un caro saluto e tanti auguri.

Dottoressa Viola Michel Psicologo a Trezzano sul Naviglio

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11 APR 2022

Cara Anna, sarebbe importante capire come mai ancora il giudizio dei suoi genitori pesa così tanto per lei. Credo sarebbe opportuno approfondire la questione, magari rivolgendosi ad uno psicologo che l'aiuti ad analizzare il rapporto con i genitori e la paura del loro giudizio.
A 30 anni è importante poter decidere a prescindere dal loro giudizio, per crearsi una propria identità di donna, oltre che di figlia. Inoltre, se questa è per lei la decisione che la fa star bene, c'è qualche ragione per cui i genitori dovrebbero impedirlo? Ci rifletta..
Un caro saluto.

Dott.ssa Sara Pieri Psicologo a Campi Bisenzio

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11 APR 2022

Salve, le paure che abbiamo spesso sono collegate a convinzioni, ricordi e fantasie che possono e devono essere desensibilizzati./rileborati. Non vi è ragiona alcuna per cui a 30 anni, età in cui un uomo o una donna dovrebbe essere pienamente autonoma non solo sul piano lavorativo ma anche emotivo-affettivo, debbe avere questa paura che di fatto limita molto la sua vita e la qualità delle sue relazioni. Perchè non farsi aiutare da un professionista a risolvere, il prima possibile, questa paura? Dal suo messaggio tra l'altro sembra che il problema PAURA non riguardi unicamente il rapporto con i suoi genitori, ma anche il suo ragazzo al quale non dice nulla, per timore forse di rifiuto o per vergogna?. Per fortuna, esiste la psicologia ed esistono gli psicologi che questi problemi li affrontano e li risolvono, spesso anche in tempi brevi. Per ulteriori chiarimenti non esiti a contattarmi. Mi rendo disponibile sempre per un breve colloquio telefonico gratuito o per un breve colloquio su skype o altra piattaforma.

Dott. Enrico Rizzo Psicologo a Palermo

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11 APR 2022

Buongiorno Anna,
il parere ed il giudizio che i suoi genitori le hanno dato a 18 anni non è detto che avvenga ancora, con i medesimi contenuti, ad oggi che lei ha 30 anni. Questa preoccupazione di raccontare qualcosa di lei ai suoi genitori deve costarle molta fatica, come un peso e un pensiero costante che si porta dietro. La cosa migliore che lei può fare è essere sincera. Per arrivare ad esserlo con più serenità può chiedere aiuto, per capire come mai ha paura del giudizio dei suoi e che questo giudizio possa sovrastare i suoi pensieri e desideri, ancora adesso che è uscita di casa e alla sua età.
Se ha bisogno, rimango a sua disposizione.
Dott.ssa Federica Landi

Dott.ssa Federica Landi Psicologo a Erba

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11 APR 2022

Buongiorno Anna,
Le consiglio di rivolgere queste sue paure all'interno di uno spazio a lei dedicato con un esperto. A 30 anni si merita di essere la protagonista della sua vita senza che l'influenza dei genitori ne cambi il copione. Le auguro di poter vivere la sua vita autenticamente senza la paura del giudizio sulle sue scelte di mamma e papà.
Un caro saluto.
Dott.ssa Claudia Tedde

Dott.ssa Claudia Tedde Psicologo a Cagliari

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11 APR 2022

Cara Anna,
mi dispiace leggere questa situazione che ti crea difficoltà, vedo che confronti una situazione avvenuta a 18 anni, in tutt'altro contesto, mentre studiavi ed eri a casa con i genitori, alla tua condizione attuale di vita indipendente, con una età ben più adulta. l'unica cosa in comune è il fatto di avere un ragazzo. Credo che hai fatto molta strada dalla ragazza che eri a 18 anni, ti sei resa indipendente a livello concreto dai tuoi, a livello emotivo vedo ancora delle difficoltà, che serve affrontare in un percorso. A disposizione anche online.

un caro saluto
dottor Marco Folla

Dottor Marco Folla Psicologo a Trieste

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9 APR 2022

Cara Anna,
La sua situazione dev'essere pesante da sopportare. Credo che lei si senta ancora troppo "figlia", tenuta all'obbedienza e a seguire alla perfezione quanto dicono i suoi genitori; dovrebbe lavorare su di sé per sentirsi finalmente un'adulta di trent'anni, capace di fare le proprie scelte in autonomia e di assumersi le proprie responsabilità senza sentire il peso dei giudizi dei suoi genitori. In un percorso, potrebbe avviare un processo di svincolo da questi legami troppo condizionanti, senza assolutamente tagliare fuori i suoi genitori, ma creando con loro un legame tra adulti... Vedrà che anche i suoi genitori in fondo potranno capire che la loro figlia ormai è cresciuta e in grado di scegliere la propria strada. E di ciò ne beneficerà la sua relazione sentimentale.

Se vorrà, sono a disposizione per aiutarla in questo percorso, anche online.
Dr Lucrezia Ferrante

Anonimo-185775 Psicologo a Melfi

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9 APR 2022

Anna cara,
le tue parole sono come gocce di un vaso che sta per traboccare, sento quanto tu stia vivendo una sofferenza intensa e pervasiva, per questo ti restituisco tutta la mia empatica comprensione. La frattura identitaria che percepisci tra la donna che sei, con un compagno e una propria dimensione vitale e quella che i tuoi genitori hanno di te non ti permette di nutrire l'integrità della tua esistenza, ecco perchè sento di consigliarti un percorso personale dove poter esplorare gli antichi timori che ti ancorano alle aspettative dei tuoi genitori, per riscoprire quella naturale sicurezza, coraggiosa, vitale e preziosa alla tua autorealizzazione. Anna, scoprirai che queste paure, di deludere i tuoi, di ricevere il loro tagliante giudizio sono forse, timori che non provengono da reali possibilità ma si sono nutriti delle tue insicurezze e nell'affrontarli rimarrai piacevolmente stupita di quanto siano solo effimere convinzioni personali. Questo è il tuo tempo, il tempo di sceglierti e mostrare ai tuoi genitori che sei la donna che responsabilmente hai scelto d'essere.
Io resto quì, disponibile anche online se vorrai.
Ti abbraccio cara, un saluto.
Dott.ssa G. Clarissa

Dott.ssa Clarissa Guercioni Psicologo a San Benedetto del Tronto

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9 APR 2022

Salve Sara, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Capisco l'importanza delle opinioni dei genitori tuttavia non può incentrare la sua vita sull'evitare determinate (e normali) esperienze di vita per paura di ciò che loro potrebbero pensare; sarebbe meglio farsi coraggio ed affrontare in maniera serena la situazione sapendo che l'obiettivo non deve essere convincerli bensì valorizzare le sue scelte e metterli al corrente delle sue scelte.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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