La consapevolezza nel momento presente: cos'è e come allenarla
Cosa vuol dire essere consapevoli nel momento presente e perché tale consapevolezza migliora il nostro benessere, riducendo ansia e stress e rendendoci più attivi e partecipi nella vita?
Sempre più spesso sentiamo parlare di problemi di "consapevolezza del presente" o di "difficoltà a prestare attenzione al momento presente", o ancora ci rivolgiamo ad uno psicologo e nell'esprimere le nostre difficoltà, collegate all'ansia o ad altro, ci invita ad "essere più consapevoli nel momento presente" e magari prova ad insegnarci come potenziare la nostra naturale capacità di prestare attenzione a ciò che ci circonda e a sganciarci più facilmente da quello che ci passa per la testa: pensieri, problemi, emozioni spiacevoli, ricordi, preoccupazioni, scadenze a breve e lungo termine...Ma cosa vuol dire?
Faccio una breve premessa: il termine consapevolezza rimanda ad una molteplicità di significati e di funzioni, che aumentano esponenzialmente quando tale concetto viene trattato in psicologia.
Per tale motivo, anticipo che all'interno di questo articolo mi riferirò principalmente alla consapevolezza del momento presente, termine utilizzato per promuovere un processo che nasce e si sviluppa a partire dalla filosofia orientale e che trova terreno fertile nelle pratiche meditative, ma che negli ultimi vent'anni circa è diventato molto caro nel campo della psicologia, nello specifico nella terapia cognitivo comportamentale di terza generazione (basti pensare alla Mindfulness e all'Acceptance adn Committment Therapy, ACT).
Per citare Russ Harris (uno dei principali esponenti dell'ACT), la consapevolezza del presente corrisponde all'essere pienamente partecipi nel qui ed ora, cogliere a 360 gradi l'esperienza che stiamo vivendo in questo momento, inibendo ogni forma di automatismo, mentale e fisico, e di giudizio che porta spesso l'individuo a perdere una buona percentuale della propria esperienza. Vuol dire vivere l'esperienza nella sua totalità.
Il pilota automatico che guida la nostra routine
Ognuno di noi è ormai assoggettato ad una personale routine: svegliarsi, prepararsi per andare a scuola / lavoro, mangiare, fumare, fare sport, dormire, stare con gli amici. Ma per tutte queste esperienze siamo sempre attenti e consapevoli? Spesso ci affidiamo ad un pilota automatico che ci guida nel fare le cose in maniera rapida, automatica ed "economica": usciamo per andare a lavoro, entriamo in macchina, attiviamo la nostra mappa mentale e ci mettiamo in viaggio, sperando di arrivare il prima possibile e di non trovare traffico. In questa situazione quanto siamo realmente presenti?
Accendiamo la radio, ascoltiamo un po' di musica ma capiterà che la nostra mente possa catapultarci nel futuro facendoci pensare a tutto ciò che dovremmo fare una volta arrivati allo studio: utenti, clienti, pazienti, scadenze, bollette da pagare, stipendio, il collega che non sopportiamo...Oppure potrebbe capitare di rivolgere la nostra attenzione al passato ripensando al litigio con il nostro partner avvenuto la sera prima ed in questo caso veniamo ripiombati in un vortice di ruminazione. Poi ritorniamo ad essere catapultati nel futuro, poi pensiamo che il traffico ci farà fare tardi e potrebbero comparire alcuni pensieri catastrofici: "oggi andrà malissimo, lo sapevo, tutte a me! Non ne va una giusta..." ed intanto continuiamo a trovarci all'interno della nostra routine, schiavi dell'abitudine e della nostra mente in una modalità che aumenta il nostro stress e le nostre preoccupazioni.
Vivere qui e ora: cosa significa?
La consapevolezza del momento presente vuol dire imparare a disinnescare il pilota automatico e a vivere e cogliere l'esperienza con maggiore consapevolezza e pienezza: vuol dire riuscire a sganciarsi dai pensieri che in quel momento invadono la nostra mente e a cogliere ciò che stiamo facendo e dove ci troviamo, ci invita ad accettare quando un pensiero ci passa per la testa ma allo stesso tempo ci insegna a ritornare nel qui ed ora. Così facendo, anche la solita strada che percorriamo per andare a lavoro può diventare un'esperienza realmente vissuta, meno stressante e più intensa: potremmo accorgerci di particolari che prima ci sfuggivano (negozi, panchine, persone, rumori e odori) pur avendo fatto quella strada migliaia di volte, ogni volta diventa un'esperienza nuova e unica.
La pratica della consapevolezza può essere applicata praticamente ad ogni azione della nostra vita, di solito si comincia con quelle azioni routinarie quali lavarsi i denti, farsi la doccia, lavare i piatti, fumare una sigaretta, accarezzare il proprio animale domestico. Sono tutte esperienze che comunemente caratterizzano la nostra vita ma che spesso facciamo in automatico, senza rendercene conto e dando a queste poca importanza, perdendo quella ricchezza e quella pienezza che l'esperienza stessa ci sta dando.
Come tutte le cose nuove, va allenata ed esercitata e ci si renderà conto che all'inizio non sarà molto semplice, e tutto ciò è assolutamente normale. Potremmo sforzarci ad essere presenti ma la nostra mente ci aggancerà facilmente: in queste circostanze l'importante è non accusarsi, non fare in modo che la nostra mente prenda il sopravvento e che si attivino stati d'animo e pensieri negativi che ci facciano sentire incapaci e buoni a nulla, ma accettare e riprovare.
L'allenamento alla consapevolezza del presente è molto utilizzato nelle condizioni di ansia e depressione, caratterizzati da forte rimuginio e ruminazione. L'attenzione al presente è utilizzata anche nel trattamento degli stati dissociativi. Ma ci tengo a precisare che è una pratica volta al benessere della persona e, in quanto tale, tutti possono praticarla. Chiunque senta la necessità di rendere la propria vita più ricca e piena.
Articolo del dottor Dario Tufano, iscritto all'Albo degli Psicologi della regione Campania
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