Perché siamo così pessimisti?

Nonostante le statistiche positive abbiamo l'impressione che il mondo vada sempre peggio.

9 GEN 2017 · Tempo di lettura: min.
Perché siamo così pessimisti?

Lo studioso Steven Pinker prova a spiegare le cause del pessimismo.

Molti di noi guardano al futuro e al presente con pessimismo. A volte ci sembra che la situazione possa solamente peggiorare. Eppure, secondo le statistiche, ci troviamo in uno dei momenti migliori per il pianeta: più democrazia, meno violenza, meno povertà, più ricchezza e meno analfabetismo. Dovremmo sentirci dunque più fortunati e ottimisti rispetto ai nostri genitori o ai nostri nonni, invece guardiamo al mondo con disincanto e pessimismo.

Secondo uno studio dell'Istituto Motivaction, infatti, l'87% della popolazione mondiale pensa che la povertà sia peggiorata negli ultimi 20 anni o si trovi allo stesso livello.

Perché siamo ancora così pessimisti? A questa domanda ha cercato di rispondere Steven Pinker, scienziato cognitivo e professore presso l'Università di Harvard, in un'intervista al quotidiano spagnolo El Pais sulle cause del pessimismo. Ecco, secondo lo studioso, alcune delle cause della nostra visione negativa.

Il pericolo prima di tutto

Solitamente prestiamo molta più attenzione alle notizie negative che a quelle positive (e forse anche i media si concentrano più su questo genere di notizie). Secondo Pinker questa scelta sarebbe legata alla questione della sopravvivenza. Il cervello, infatti, cerca di captare innanzitutto quelle notizie che possono trasformarsi in una minaccia o un pericolo per la nostra vita. Per questo, in proporzione, reagiamo in maniera molto più rilevante di fronte a una notizia negativa che a una positiva.

Le fasi della vita

Guardiamo il mondo proiettando su di esso la nostra storia. Ciò vuol dire che guardiamo all'evoluzione del pianeta attraverso la nostra vita. Questo normalmente ci fa vedere il passato come un'epoca migliore - che coincide con quella della nostra infanzia - dove tutto era più facile e sicuro. Al contrario, entrando nell'età adulta, le difficoltà aumentano e non sempre la vita è semplice. Questa percezione viene spesso proiettata sulla nostra visione del mondo.

L'avvento della tecnologia

L'arrivo della radio, della televisione e soprattutto di internet ha cambiato la maniera in cui ci informiamo. Le notizie arrivano sempre più velocemente sui nostri schermi e si diffondono massivamente. Ciò permette alle notizie più negative di raggiungere immediatamente e massicciamente il nostro smartphone, mostrandoci soprattutto il lato più catastrofico degli eventi.

La forza di agire

In un certo modo negare il presente ci permette di andare avanti, o per meglio dire ci porta ad agire. Sapere che possiamo avere una vita migliore o un mondo più giusto ci spinge a darci da fare. Pinker fa l'esempio dell'architetto: se un architetto viene a casa nostra, non avrà bisogno di molto tempo per affermare che potremmo vivere molto meglio in uno spazio disegnato in modo diverso.

Secondo Pinker, conoscendo questa naturale tendenza che ci porta al pessimismo, abbiamo l'opportunità di correggerla. L'ottimismo, infatti, ci può aiutare ad essere più felici e, allo stesso tempo, ci può permettere di raggiungere le nostre mete sul medio-lungo periodo. Questo atteggiamento si può ottenere sia cercando di essere più realisti sul progresso dell'umanità ma anche avendo una visione più ottimista sul nostro futuro e sull'esito dei nostri obiettivi.

Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti in crescita personale.

PUBBLICITÀ

psicologi
Scritto da

GuidaPsicologi.it

Il nostro comitato di esperti, composto da psicologi abilitati, si impegna a fornire informazioni e risorse accurate e affidabili. Tutte le informazioni sono supportate da evidenze scientifiche e sono contrastate per garantire la qualità dei loro contenuti.
Consulta i nostri migliori professionisti specializzati in autorealizzazione e orientamento personale
Lascia un commento

PUBBLICITÀ

ultimi articoli su autorealizzazione e orientamento personale

PUBBLICITÀ