Problemi psicosociali: come ci influenzano?
In che modo i problemi psicosociali influenzano la società? Cosa possiamo fare per affrontarli? Scopri come affrontare questo problema.
Il 2024 è nuovamente iniziato con una serie di casi di femminicidi. Senza fraintendimenti e con il massimo rispetto verso le tantissime donne uccise, vorrei portare l’attenzione su un aspetto che probabilmente non è ancora stato del tutto affrontato: la violenza in generale senza alcuna distinzione di sesso.
In che modo i problemi psicosociali ci influenzano?
Che la società stia vivendo un’epoca di enorme sofferenza psicosociale è ormai evidente a tutte e a tutti, ciò che invece non si è ancora riusciti a raggiungere è la corretta modalità di prevenzione; ne è una prova la terribile mattanza. Per una volta proviamo a soffermarci su un aspetto cruciale: muoiono persone per femminicidio, per suicidio, per omicidio, per infanticidio. Una sofferenza acuta, pericolosa e purtroppo a volte silente, che, già alle prime avvisaglie ( la coppia che vive un momento di crisi ed uno dei due ventila l’ipotesi di chiudere la relazione) non viene monitorata e di conseguenza supportata per cercare di normalizzare il momento difficile e doloroso che sta vivendo.
Non tutti gestiscono il dolore alla stessa maniera ed è lì che dovrebbe scattare nel più breve tempo possibile l’aiuto alla coppia o al singolo. E se la sofferenza è talmente impattante da condizionare seriamente lo stile di vita della persona, si deve ricorrere alla consulenza psicologica se non addirittura psichiatrica: per il bene della persona e degli altri. I segnali di allarme vanno presi sul serio e non sottovalutati.
Se ci viene detto “Mi voglio ammazzare, voglio uccidermi, voglio farla finita…”, la persona va tranquillizzata e accompagnata al primo Pronto Soccorso, perché ha bisogno di aiuto, di un ascolto professionale e della conseguente gestione in acuto. Va dimostrata piena e sincera empatia e non va lasciata da sola in attesa dell’arrivo in ospedale. Andare in consulenza psichiatrica significa prendersi cura di se stessi e delle vite altrui.
Significa andare a chiedere un supporto medico, come da qualsiasi altro specialista. Significa salvare vite. La salute mentale è un bene preziosissimo, la psiche è vita e va tutelata soprattutto con una prevenzione strutturata e mirata. Partecipare a manifestazioni (fiaccolate, panchine rosse, convegni) deve poi tradursi in risposte concrete e tempestive all’atto di richieste di aiuto e assistenza.
Non è sufficiente parlare di cambiamenti negli uomini se poi non vi è un protocollo chiaro di come gestire una situazione familiare in cui vigono sofferenza, frustrazione e violenza e dove i figli rischiano spesso di rimanere orfani. Il cambiamento non può più procedere a compartimenti stagni, urge un lavoro di rete chiaro, immediato e che faccia sentire le donne, ma anche gli uomini, al sicuro.
Se si vuole arrivare a tutelare intere famiglie, bisogna partire dal maschio, diffondendo il più possibile il messaggio che può ricevere aiuto, che ci sono servizi predisposti al supporto psicologico, sociale e psichiatrico, che la chiusura di una relazione è un ciclo di vita che termina, non un fallimento, una sconfitta. E nemmeno un abbandono. Le famiglie vanno protette, tutelate, fatte sentire al sicuro; devono sapere che possono venire aiutate e che ogni situazione la si può gestire e parlandone la si normalizza.
Le informazioni pubblicate da GuidaPsicologi.it non sostituiscono in nessun caso la relazione tra paziente e professionista. GuidaPsicologi.it non fa apologia di nessun trattamento specifico, prodotto commerciale o servizio.
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