Disturbi alimentari e di personalità
Salve, sono piuttosto "scoraggiata" penso che davvero morirò con questo disturbo..
Ho 35 anni, mi sono ammalata di anoressia a 13 anni, ha 20 è evoluta in bulimia, a 25 dal disturbo di alimentazione incontrollata e dai 27 alterno periodicamente (come le stagioni) bulimia e anoressia. In 22 anni non sono mai riuscita a risolvere la cosa..dai 15 ai 19 sono stata in cura ambulatorialmente, ma senza risultati (ho pure tentato il suicidio a 14, 17 e 19 anni), in quel periodo oltre all'annoressia mi avevano diagnosticato una forma di depressione, poi a 21 mi hanno cambiato diagnosi, considerando errata quella di prima in disturbo bipolare (curato senza risultati). Quindi dai 21 anni sono stata in cura solo dal csm senza curare i disturbi alimentari.
A 30 anni ci riprovo, mi rivolgo a un centro per DCA, nella città dove vivevo prima, mi diagnosticano bulimia nervosa grave con tratti anoressici e riconfermano il disturbo bipolare, che non so perchè, dopo aver sostituito lo psichiatra della struttura, quello nuovo ha cambiato la diagnosi, ora si parla di un disturbo di personalità (senza però specificare quale), tradotto non sono mai stata ne depressa ne bipolare, cosa che non mi stupisce visto che non sono mai minimamente migliorata...mi piacerebbe che si mettessero d'accordo.
Comunque qui per quasi 4 anni vengo curata ambulatorialmente e per un breve periodo anche in day hospital (2 mesi, andavo 3 volte a settimana ), vedevo lo psicologo ogni 6-7 settimane, la dietista ogni 12 settimane circa e lo psichiatra ogni 9-10 settimane.
9 mesi fa visto, che non guarivo minimamente, dopo 4 anni che ero lì, mi hanno proposto di andare in una struttura riabilitativa, pur sapendo che non ero nella situazione socio-economica di andarci (sono completamente sola, non ho parenti, (avrei un padre, ma è sparito quando avevo 15 anni) ne amici, un fidanzato, ne un lavoro stabile..arranco facendo lavoretti brevi e sottopagati, ho solo due cani (per fortuna che ci sono) non posso quindi permettermi di andarmi a rinchiudere in una struttura per mesi e mesi).
Ovviamente ho detto di no...che non potevo...dopo il mio rifiuto hanno detto che sono, testuali parole "una paziente ostile" e che è inutile continuare la terapia perchè se non sono guarita in questi 4 anni, non guarirò mai (visto che il mio disturbo è presente da decenni)..di fare solo gli esami ematocritici.
Non mi considero ostile, ma realistica..
semplicemente non è un percorso che possa intraprendere. Non potrò lavorare, vivendo al di sotto della soglia di povertà non ho risparmi da parte, nessuno a cui fare affidamento, chi mi tiene i mie cani quando sono li? Chi mi mantiene quando esco intanto che non trovo un'altro lavoro? Può essere che in struttura giarisca, ma sarei una senza tetto senza i miei adorati cagnolini....
Dopo questo ho smesso definitivamente di andarci poi mi sono trasferita e nemmeno faccio gli esami.
Adesso mi chiedo se davvero bastino (in una situazione come la mia, dove il disturbo si è cronicizzato) 4 anni di terapia ambulatoriale a guarire? Se davvero è impossibile che io guarisca dopo tanto tempo e cosa diavolo posso fare nel concreto realisticamente parlando. Non mi posso permettere un percorso da un privato, sempre se servirebbe a qualcosa (nel pubblico non mi sono stati d'aiuto, ho cambiato diverse città e regioni e ho sempre trovato medici che alla fine mi dicono che io ho bisogno di "più" che non possono darmi). Devo seguire il detto "aiutati che dio ti aiuta"?