Dolore da relazione finita e dubbi

Inviata da Giulia · 30 nov -1 Terapia di coppia

Buongiorno,

vi scrivo perché sto avendo un periodo molto difficile.
Ho avuto una storia lunga di 9 anni che è finita. Ho 34 anni e ho paura per il futuro.
Ho deciso di porre fine a questa relazione perché stavo molto male.
Dall'inizio non è stata una bella relazione perché ho dovuto fare molte rinunce in amicizie e libertà personali perché il mio ragazzo mi diceva che era giusto cosi. Ho rinunciato a degli amici perché lui aveva litigato con una persona e io non potevo in nessun modo trovarmi in un luogo dove c'era questa persona per rispetto nei confronti del mio ragazzo, e cosi ho perso tutta la compagnia dei miei amici. Lui era molto controllante voleva sempre sapere che facevo durante la giornata e chi avevo sentito. Dopo un anno andiamo a convivere e la le cose vanno peggio.
Un giorno gli stavo chiedendo di cancellare dei video intimi delle sue "ex" che teneva sul Pc e lui in presa alla rabbia mi ha tirato uno schiafo. Più volte mentre litigavamo mi ha presa per il collo. Una volta mi ha umiliata davanti alla sua famiglia al mare chiamandomi persona di merda e tirando un calcio al materasso gonfiabile. Non potevo accetare un offerta di lavoro lontano dalla mia città neanche uno stage perché lui diceva che una storia a distanza non la voleva ed era meglio che ci lasciassimo. I primi 4 anni sono stati i più difficili e molto burrascosi. Dopodiché avevamo trovato un nostro equilibrio dove le cose sembravano migliorassero. Io ho iniziato la terapia 3 anni fa per risolvere i miei traumi personali. Lui non era molto pro a questa cosa e un giorno in cucina mi disse "ma poi mi lascerai"? Ad ogni modo la mia terapia va avanti e la esce tutto, ma non raccontavo mai alla mia terapeuta del mio ragazzo. Credo dentro di me lo protegessi. Un giorno eravamo in un bar e lui si infuria perché non ero abbastanza felice per lui che aveva comprato la nuova macchina e mi lascia la. Io lo inseguo e lui per strada inzia a dirmi "che ero una persona di merda". Quando arrivo a casa non ci ho visto più e ho lanciato le chiavi per terra. Lui mi sputta adosso e io lo colpisco dicendoli che non poteva trattarmi cosi. Gli ultimi anni sono stati molto impegnativi sia per causa mia perché ho avuto troppi problemi famigliari, sia per causa sua perché non capiva. Con la terapia ho iniziato ad allontanarmi perché mi sono resa conto di accontentarmi e si è creata una sorta di distacco. Arriviamo a giugno dove vado per una fiera per lavoro e la provo attrazione per un altro ragazzo(collega che lavora all'estero). Inizio a crecare cose stupide su internet come "cosa significa se ti manca il respiro se pensi a un altro", e avevo cercato anche questo ragazzo su internet. il mio ragazzo lo viene a sapere, ci rimane malissimo e mi dice che "gli faccio schifo, lo disgusto" e che no nsa se supereremmo sta cosa. Io gli chiedo di riflettere e di pensarci perché non era niente. Lui dopo qualche giorno mi dice ok ma che lui non vuole che io abbia a che fare più con questa persona e vuole che cambio lavoro. Per nn perderlo gli ho detto ok anche se dentro di me sapevo che non era la scelta giusta. gkli ho chiesto di fare una terapia di coppia cosa che gli avevao già chiesto nel passato ma lui mi ha sempre detto che non credeva negli psicologi e che lui sta bene con se stesso. Dopo qualche giorno mentre sto riposando lui arriva e mi chede "quidi stai cercando lavoro, hai qualche dimostrazione da darmi?". Io gli ho detto che per adesso no. E lui mi risponde "si ma io ti avevo chiesto questo, e lo pretendo". Iniziamo a battiecarci e mentre continua gli chiedo di fermarsi perché non sto bene "gli stringo il braccio e gli dico, basta perché mi stai ferendo". Lui si alza mi guarda e mi dice "chiedimi subito scusa, inginocchiati e chiedimi scusa troia traditrice". Poi va via e mi dice che quando torna non mi vuole trovare a casa. io rimango e cerco di parlarci e lui mi dice che se vogliamo stare insieme devo subito smettre di lavorare dove lavoro perché lui soffre. in tutto questo però non voleva in nessun modo chiedermi scusa per avermi offeso perché a detta sua era una reazione di rabbia. Accetto ma dentro di me si è rotta qualcosa. Inizio a stare molto male. Vado dalla mia terapeuta e le racconto tutto anche degli episodi passati e le dico che non voglio più rimanere in questa relazione e che qualsiasi cosa io le dica nelle sedute successive vorrei che lei mi tenesse su questa decisione. Comunico al mio ragazzo la decisione e gli dico che mi aveva ferito tantissimo negli anni e che quetso era il mio limite e in più non mi ha neanche chiesto scusa. Mi ha ferita anche molte volte dicendomi che nessuno mi avrebbe amata. Piangevo e stavo molto male e lui dopo un po' mi ha detto "va bene facciamo la terapia". Io ero confusa e non sapevo cosa dirgli perché non mi fidavo più e non credevo più, mi è sembrato che mi stesse dando l'ennesimo accontentino. Quando vado in terapia la mia psicologa mi dice che io ero arrivata a realizzare tutto e che ero arrivata in un punto di rottura e che cmq la terapia di coppia non sarebbe stata sufficiente purché lui lavorasse su se stesso ma che sopratutto doveva arrivara da una presa di conscenza e dalla voglia di un cambiamento e non dalla paura che aveva lui di perdermi. Ho chiesto al mio ragazzo che accanto alla terapia di coppia lui facesse anche un terapia individuale cosi era la cosa migliore e che stessimo per un po' in case separate cosi per avere un nuovo inizio. Lui mi ha detto che lui non voleva andare dallo psicologo e mettersi la a parlare dei fatti suoi. Ma allora cosa pensava di fare in terapia di coppia? in più un giorno la mattina mi ha detto "che qualsiasi fosse la mia decisone, lui cmq era felice anche se ci lasciavamo, perché la vita è cosi". Io non gli ho creduto più e non ho creduto al fatto che lui volesse andare in terapia di coppia o migliorare e gli ho detto che me ne andavo. La lui mi ha detto "che era molto meglio cosi, perché lui era l'unica persona che ci voleva lavorare e ci credeva, mentre io sono una persona negatia". Sono tornata dopo 2 giorni a casa per dirgli che magari ci lavoriamo e lui mi ha detto che ormai era tardi perché io l'avevo lasciato e lui era molto ferito. Adesso a distanza di 10 giorni mi chiedo se ho fatto bene o se magari con la terapia di coppia avremmo superato il tutto. Sento di aver perso una persona che mi amava e con cui avevo un progetto di vita, quella di fare una famiglia e un figlio. Ho fatto un casino e vorrei tornare indientro in tempo. Continuo a chiedermi come sarebbe stato.

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