Indipendenza emotiva dai genitori

Inviata da Ele03 · 23 ott 2024 Terapia familiare

Buongiorno, sono una ragazza di 20 anni, frequento il secondo anno di università e fino ad ora ho fatto da pendolare, ma questa situazione non va più bene.
È da quando ho iniziato a frequentare la città dove studio che ho capito che volevo trasferirmi, e sapendo che i miei genitori non riuscivano a sostenermi economicamente ho iniziato a lavorare. È stato un processo abbastanza lungo, ormai è passato un anno ed è tutto pronto, tra una settimana mi trasferisco e non mi sento più in grado.
Ho sempre avuto un rapporto molto stretto con i miei genitori, anche perché i miei parenti sono lontani, ed essendoci trasferiti molte volte loro per me sono stati un punto di riferimento. Ho l’impressione però che non mi abbiano insegnato ad avere anche solo un po’ di indipendenza emotiva, mi sento completamente debole in quel frangente, come se non riuscissi a camminare con le mie gambe nel mondo. Ormai sono terrorizzata, sento di non volermi trasferire più perché non avrei più il loro appoggio per come ce l’ho ora, ma so anche che non è sano per me rimanere, un po’ perché mi chiuderei in una bolla, e un po’ perché io sogno davvero di essere una persona un po’ più forte; vorrei solo che questo distacco fosse un po’ meno difficile, piango tutto il giorno tutti i giorni e neanche mi sono trasferita ancora.
Aggiungo che io attualmente sono in cura da una psicologa, vado da lei perché me la offre la mia città gratuitamente, ma in realtà non mi trovo molto bene, mi critica sempre e sminuisce i miei problemi chiamandomi “bambina”, non so cosa fare

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Miglior risposta 24 OTT 2024

Buongiorno Ele03.
È profondamente comprensibile la sua situazione.
Noi, in linguaggio tecnico la chiamiamo "ambivalenza", cioè quando la nostra psiche è combattuta tra due istanze e sentimenti contrapposti, entrambi validi.
Sembra rappresenti quello che sta vivendo Lei;
- da un lato l'esigenza di diventare autonoma, di diventare 'grande'.
- dall'altra il desiderio di continuare a godere di quell'appoggio e rassicurazione affettiva rappresentati in molti casi dalla famiglia d'origine.

Entrambe queste opportunità hanno però dei punti deboli.
Se Lei opta per l'autonomia, dovrà rinunciare al suo nido caldo e ad un quotidiano "rapporto molto stretto con i genitori",
se sceglie di rimanere in famiglia Lei si blocca in una fase adolescenziale.
E dunque vediamo che ogni scelta comporta dei vantaggi e degli svantaggi, delle gioie e delle fatiche..
Il problema è riuscire a capire se gli svantaggi le fatiche hanno una loro ragion d'essere, se vanno a vantaggio di una maturazione e di una progettualità evolutiva della persona.

Alla luce di tutto ciò sembrerebbe preferibile andare, uscire dal nido; anche se questo comporterà sicuramente fatiche, ansia, lacrime, solitudine iniziale. Ma nella prospettiva di crescere e diventare adulta.
Nell'ambito del Suo Ateneo potrà chiedere aiuto allo sportello psicologico (gratuito, presente in ogni Università), in modo da essere supportata nel primo periodo di ambientamento.
Potrà approfondire questa importante problematica leggendo "Brunialti, La relazione complessa tra figli "giovani adulti" e genitori" (in rete, gratuito).

Un abbraccio. Stia serena.
Dott. Brunialti
Psicologa europea, psicoterapeuta, sessuologa clinica

Dott. Carla Maria Brunialti Psicologo a Rovereto

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IERI, 27 OTT 2024

Cara Ele,
è comprensibile che tu stia affrontando una tempesta emotiva in questo momento di cambiamento. La decisione di trasferirsi per l'università è un passo importante, e le paure e le insicurezze che provi sono del tutto normali. Un legame stretto con i genitori può offrire una grande sicurezza, ma può anche rendere difficile il processo di distacco e di costruzione della propria indipendenza.
Il fatto che tu sia riuscita a organizzare il tuo trasferimento, lavorando per sostenerlo, è un segno di grande determinazione e maturità. Tuttavia, è altrettanto naturale provare ansia di fronte all'ignoto. La tua sensazione di debolezza è un'esperienza condivisa da molti giovani adulti che si trovano a fare il salto verso l'autonomia.
Riconoscere che questo distacco è difficile è un primo passo importante. È possibile che tu stia vivendo una serie di emozioni che meritano di essere esplorate e comprese. La crescita personale richiede tempo, e il fatto che tu desideri diventare una persona più forte è già un segnale di impegno verso te stessa.
In questo periodo, avere un sostegno emotivo è cruciale, soprattutto quando ci si trova di fronte a cambiamenti così significativi. La tua ricerca di indipendenza è un passo importante, e riconoscerlo è fondamentale. Potresti considerare di esplorare nuovi modi per affrontare queste sfide e trovare spazi in cui le tue emozioni siano accolte con comprensione e rispetto.
Non dimenticare che il viaggio verso l’indipendenza è un processo. Anche se al momento può sembrare difficile, ci sono risorse e strumenti che possono aiutarti a costruire la tua sicurezza e a sviluppare la resilienza necessaria per affrontare il cambiamento. È possibile scoprire nuove strategie per gestire l'ansia e i timori, permettendoti di approcciare questa nuova fase con maggiore serenità.
La tua determinazione e il tuo desiderio di crescere sono qualità preziose che ti accompagneranno nel tuo percorso. Con pazienza e impegno, potrai affrontare queste sfide e creare un futuro che rispecchi davvero chi sei e chi aspiri a diventare.
Resto a disposizione, pronta ad offrirti un supporto e un ascolto, nel caso avessi bisogno di approfondire ciò che stai vivendo.
Cordiali Saluti Dott.ssa Bombino Jessica

Jessica Bombino Psicologo a Bra

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25 OTT 2024

Ciao, deve essere molto dura vivere con queste emozioni. Consiglio di parlarne con la tua psicoterapeuta per migliorare il vostro rapporto. Inoltre mi sento di dirti che è naturale provare emozioni spiacevoli dinnanzi a un cambiamento così radicale delle abitudini di vita. Sono a disposizione, un grande abbraccio

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli Psicologo a Palermo

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25 OTT 2024

Gentile Ele, comprendo come per lei possa essere un momento difficile: il trasferimento è spesso un evento che ci smuove emozioni contrastanti (eccitazione per il nuovo, tristezza per ciò che si lascia), soprattutto se, come nel suo caso, potrebbe rappresentare una sorta di uscita formale dal nido familiare verso la vita adulta.
Cerchi di darsi un po' di tempo per assimilare questo cambiamento, consapevole che i suoi genitori saranno sempre pronti a riaccoglierla ogni volta che lei lo desidererà.
Mi spiace che si trovi male con la collega, avete provato a discutere insieme delle criticità che lei ha notato nel percorso condiviso?
Rimango a disposizione per qualsiasi cosa,
Dott.ssa Francesca Gastaldo

Dott.ssa Francesca Gastaldo Psicologo a Milano

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24 OTT 2024

Buonasera Ele,

Quello che sta provando è comprensibile, in quanto il trasferimento rappresenta nella sua vita un passaggio importante verso l’età adulta. Pensieri ed emozioni contrastanti sono normali, poiché questo cambiamento comporta sia un motivo di crescita ma anche di separazione dai suoi genitori.

Mi dispiace che non si trovi bene con la sua attuale psicologa e non conosco il tipo di lavoro che state svolgendo al momento, però è possibile aiutarla ad affrontare questo svincolo familiare, per cui se è interessata rimango disponibile ad essere contattata.

Dottoressa Ilaria De Mola,
Ricevo a Milano in presenza e online.

Dott.ssa Ilaria De Mola Psicologo a Milano

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24 OTT 2024

Buona sera Ele, diventare grandi tante volte è molto faticoso. Chissà come tutti voi avete vissuto il precedente trasferimento. Chissà se i suoi genitori hanno sentito il distacco come fragilità, chissà come lei si è sentita lontano dalla famiglia allargata di origine.
Adesso ha questo sogno che si sta realizzando e sta adesso vivendo le emozioni ad esso legate. Ne ha parlato con i suoi? È importante condividere queste preoccupazioni con chi le sta accanto. Potrete trovare insieme delle soluzioni che le permettono di vivere questo passaggio in modo più dolce: decidere come e quando sentirvi o videochiamarvi, quando lei rientrerà a casa, se i suoi possono venire a trovarla; questi sono alcuni esempi che le daranno chiarezza e l' aiuteranno a gestire con maggiore serenità le emozioni.
Un abbraccio
Michela Romano psicologa psicoterapeuta

Dr.ssa Michela Romano Psicologo a Santorso

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24 OTT 2024

Gentilissima Ele, grazie per la profonda condivisione! Capisco la situazione che descrivi, e comprendo le fatiche che stai vivendo e sperimentando a causa di questa poca indipendenza che senti. Credo che parlare direttamente con la tua terapeuta, essendo già seguita, sia di queste difficoltà che stai vivendo, sia nel non sentirti compresa da lei nell'ambito della vostra terapia.
Resto a disposizione!
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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24 OTT 2024

La situazione nella quale si trova è del tutto normale, non giudico la collega dalla quale è stata seguita, ma non credo assolutamente sia idonea alla sua situazione. Tutti siamo bambini anche nell' età adulta, anzi parliamo di " Fanciullo". Lei sta vivendo per la prima volta il vero distacco emotivo dalla sua famiglia, per di più come specifica ha solo quelli di parenti. Perderli, le sembrerà un dolore enorme, ma sono convinta che lei non perderà mai la sua famiglia. Magari ora sono arrabbiato, hanno paura anche loro del distacco. Parli con loro in modo sereno esponga le sue paure e capirà che infondo sono anche le loro. Segua la sua strada, ma inizi ad istaurare un rapporto più solido con la famiglia, solo ponendo forti radici lei poi dopo potrà volare senza paura di cadere. Cordiali saluti

Dott.ssa Ada Palma Psicologo a Giugliano in Campania

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24 OTT 2024

Cara Ele,
posso comprendere la confusione e la difficoltà della situazione che vive.
Quello che in questo momento sta affrontando è un importante momento di transizione, ed è legittimo sentirsi spaesati, nostalgici o preoccupati; allo stesso modo è legittimo che dubbi e timori distolgano un po' il pensiero dall'entusiasmo per un progetto di vita che sta per concretizzarsi.
Le emozioni che riporta sono importanti, le comunicano che ciò che sta per lasciare ha per lei un grande valore.
Tuttavia è importante ricordare che le relazioni significative non cessano di esistere quando ci si allontana fisicamente, e "casa" può rimanere un luogo in cui tornare anche mentre coltiva altrove il suo desiderio di indipendenza.
Le auguro di potersi prendere cura dei suoi vissuti e pensieri, che non andrebbero sminuiti ma accolti e compresi.
Un caro saluto.
Dott.ssa Diane Zanella

Dott.ssa Diane Zanella Psicologo a Milano

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24 OTT 2024

Buongiorno Ele! Mi sento di dirle questo.
L’esperienza della separazione è un vissuto profondo e difficile da valutare specie in età adulta, a partire da una vera possibilità di sperimentarlo. Se compresa nelle sue manifestazioni ha comunque risvolti transformativi.
Per il suo problema, se vuole può prendere in considerazione il concetto di “angoscia di separazione” come qualcosa di biologicamente determinato. Consideri che è l’espressione della tendenza innata della bambina/o a stabilire un intimo contatto emotivo con la madre o chi si prende cura di lei/ lui , tale angoscia e’ conseguenza diretta della rottura di tale legame. Ma dal momento che lei non è più una bambina la separazione stabilisce, nel suo caso, la capacità di “esser da soli” come una delle conquiste evolutive più difficili, ma al tempo stesso essenziali al raggiungimento della maturità affettiva. Può sembrare paradossale ma è un processo importante e necessario che ha bisogno di un innesco.
E’ un processo graduale da cui formarsi una immagine interna capace di rappresentarsi autonoma senza il bisogno di una figura rassicurante ma capace di tollerare certe frustrazioni che una madre inevitabilmente e senza volontà di nuocere può provocare. A conseguenza di ciò vorrei farla riflettere però che in realtà potrebbe essere proprio un bisogno di sua madre, che difficilmente può tollerare questa separazione fisica da lei, a cui lei stessa, inconsapevolmente, si sente in dovere di aderire. Ma questa è solo una mia ipotesi, su una situazione che andrebbe approfondita con delicatezza fino a quando le ansie ad essa connesse non siano state chiarite. In fondo per sua madre cosa significherebbe una tale separazione? Può una madre separarsi dalla sua bambina che ha cullato e nutrito con tanto amore per tanto tempo?

Un cordiale saluto.
Francesco Maria Tarasi, psicologo.

Dott. Francesco Maria Tarasi Psicologo a Varese

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24 OTT 2024

Gentile Ele03,
Ti ringrazio per aver condiviso con noi questa tua sensazione.
I grandi cambiamenti (e questo lo è!) nascono sempre da un moto di necessità e di crescita che senti nascere dentro di te, come naturale desiderio di evoluzione, ed è esattamente ciò che hai detto esserti successo. Ricorda anche l'impegno che hai dedicato affinché tale cambiamento avvenisse, scegliendo di lavorare e studiare contemporaneamente, è una decisione che richiede grande convinzione.
La paura che stai percependo è il naturale risultato del passaggio da una situazione di certezza, una confort zone, ad una di cui non conosci l'andamento e ti è ignota persino la buona riuscita. Questa situazione comporta un grande stress, che però - voglio rassicurarti - è più che sano percepire, e che si manifesta in differenti modi.
Il timore che hai espresso circa l'educazione all'indipendenza emotiva data dai tuoi genitori è un argomento su cui sarebbe opportuno discutere diversamente, ma, da ciò che racconti, sembra tu sia capace di distinguere il tuo bene da quello degli altri e la debolezza che percepisci di avere ("come se non riuscissi a camminare con le mie gambe") potrebbe essere espressione di una paura che ti immobilizza.
Esattamente come la tua vita, in piena fase di evoluzione e cambiamento, anche il rapporto con i tuoi genitori è arrivato al punto di doversi trasformare nella forma, pur rimanendo lo stesso per intensità e amore. Dovrete imparare nuove forme per esprimere il vostro affetto, ma il risultato sarà sempre lo stesso, se lo vorrete.
Inoltre, se con la psicologa della tua città senti di non riuscire a lavorare nella maniera a te più affine, ti segnalo comunque la possibilità di rivolgerti ad uno di quei professionisti che utilizzano prezzi calmierati per le proprie terapie. Potrebbe essere utile sperimentare un nuovo approccio e vedere se ti è più affine.

Se dovessi aver bisogno di parlarne ancora, sarò lieta di aiutarti in questo percorso.
Un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi

Dott.ssa Claudia Cianchi Psicologo a Roma

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24 OTT 2024

Buongiorno,
Mi dispiace molto per quello che immagino stia vivendo e provando.
Sicuramente alla radice della sua difficoltà ci sono paure - sostenute da pensieri e credenze - specifiche, che necessiterebbero di essere guardate e ascoltate più profondamente e attentamente. Cosa significa per lei il suo "non sentirsi in grado"? Come si immagina trasferita, con quali difficoltà? Sicuramente uno spazio di supporto psicologico potrebbe aiutarla nella misura in cui vada a lavorare sul suo senso di autoefficacia e sull'elaborazione degli aspetti più profondi che strutturano le sue paure.
Ha bisogno di "immaginarsi in grado": di affrontare situazioni e di risolvere eventuali problemi.
Resto a disposizione se necessario (ricevo anche online)
Un saluto,
Dott.ssa Federica Favro

Dott.ssa Federica Favro Psicologo a Busto Arsizio

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24 OTT 2024

Buongiorno gentile Utente, capisco perfettamente quanto il momento che sta vivendo possa essere carico di emozioni intense e contrastanti. Il trasferimento rappresenta un passo importante verso l'indipendenza, ed è naturale sentirsi spaventati, soprattutto se ha sempre avuto un legame stretto con i suoi genitori e non ha ancora sviluppato pienamente l'indipendenza emotiva.

Quello che sta vivendo è un processo di crescita personale che, per quanto difficile, è normale e anche necessario. Spesso, quando si è stati protetti da un ambiente familiare sicuro e accogliente, il pensiero di doversi allontanare può far emergere paure legate all'incertezza e alla solitudine. È come se sentisse di dover rinunciare a quel porto sicuro che i suoi genitori hanno sempre rappresentato per lei.

Un aspetto importante è riconoscere che la paura che sta provando è una reazione naturale di fronte a un cambiamento significativo, e non significa che non sarà in grado di affrontarlo. Al contrario, affrontare queste emozioni difficili è un passo essenziale verso quella crescita che desidera per diventare una persona più forte e autonoma. La paura è spesso un segnale che ci stiamo spingendo oltre la nostra zona di comfort, e questo può essere visto come un indicatore che sta andando nella direzione giusta.

Riguardo al rapporto con la sua psicologa, è fondamentale sentirsi compresi e sostenuti nel percorso terapeutico. Se ha la sensazione che il suo attuale terapeuta non la rispetti o sminuisca i suoi problemi, potrebbe essere il momento di valutare un cambiamento. La terapia dovrebbe essere un luogo sicuro dove poter esplorare le proprie emozioni senza sentirsi giudicati o invalidati. Le suggerisco di discutere apertamente con la psicologa del suo disagio riguardo all’approccio usato, ma se questo non portasse a un cambiamento positivo, potrebbe considerare di cercare un altro professionista con cui si senta più a suo agio.

Infine, tenga presente che trasferirsi non significa rompere il legame con i suoi genitori. La distanza fisica non cambia il fatto che possano continuare a essere un punto di riferimento importante per lei. Il loro supporto potrà esserci anche in forme diverse, e questo trasferimento potrebbe permetterle di scoprire nuove risorse dentro di sé, accrescendo la sua sicurezza e indipendenza.

È normale che il distacco sia difficile, ma col tempo, potrebbe trovare nuove fonti di forza e serenità che oggi non immagina ancora. Le sue emozioni meritano attenzione, e trovare uno spazio terapeutico che la supporti adeguatamente sarà di grande aiuto in questo percorso.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo un caro saluto.
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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24 OTT 2024

Buongiorno Ele,
le sensazioni che sta vivendo sono comprensibili e naturali: lei sta affrontando un grande cambiamento, che la porterà lontano dalla sua famiglia e, come per tanti momenti di passaggio, deve ancora prenderci le misure. Ogni cambiamento richiede tempo per adattarsi ad esso e la sua famiglia sarà, anche se in modo diverso , sempre presente per lei.
Provare ad affrontare una tema così doloroso in terapia è sicuramente la scelta giusta, ma se non si sente capita e sostenuta dall'attuale professionista, provi a guardarsi intorno: non siamo fatti per tutti e sicuramente troverà un professionista più adatto alle sue esigenze.
Saluti,
dott.ssa Alessia Foronchi

Dott.ssa Alessia Foronchi Psicologo a Pesaro

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24 OTT 2024

Buongiorno, è completamente normale sentirsi spaventati di fronte a un cambiamento così significativo come il trasferimento per l’università, soprattutto se hai sempre avuto un forte legame con i tuoi genitori. La transizione verso l’indipendenza può essere molto difficile e spesso comporta sentimenti contrastanti.

È importante riconoscere le proprie emozioni, quindi, accettare e validare i tuoi sentimenti di ansia e tristezza, stai affrontando un grande cambiamento, permetterti di sentire ciò che provi è il primo passo per affrontarlo.
Potrsti considerare di condividere con i tuoi genitori le tue paure riguardo al trasferimento. potrebbero non essere consapevoli di quanto ti senti vulnerabile e potrebbero offrirti il supporto di cui hai bisogno.

Prima di trasferirti, prova a connetterti con altre persone nella tua futura città, come compagni di corso o gruppi studenteschi, le piattaforme social possono esserti molto utili in questo caso. Avere amici e collegamenti nella nuova situazione può rendere la transizione più facile.
Inoltre ti consiglio di stabilire piccoli obiettivi alla volta, quindi invece di vedere il trasferimento come un passo gigantesco, suddividilo in obiettivi più piccoli e gestibili. Ad esempio, potresti concentrarti inizialmente solo sul sistemarti nella nuova casa.

Per quanto riguarda il tuo rapporto terapeutico, se ti senti sminuita dalla tua attuale psicologa, potresti considerare di cercare un altro professionista, la terapia dovrebbe essere un luogo di supporto e comprensione, non di giudizio.

Ultimo e non per importanza prenditi Cura di Te Stessa: Trova attività che ti rilassano e ti fanno sentire bene, come praticare sport, meditare o dedicarti a hobby. Questi momenti possono aiutarti a mantenere un equilibrio emotivo.

Ricorda, la crescita personale spesso richiede tempo e affrontare la paura dell’indipendenza è un passo importante nel tuo percorso. È normale avere dubbi, ma ogni piccolo passo verso la tua autonomia è un passo verso la persona che desideri diventare.

Ti auguro il meglio, cordialmente,
Dott.ssa Velia Morati.

Dott.ssa Velia Morati Psicologo a Nocera Inferiore

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24 OTT 2024

Cara Ele03,

La separazione dalla famiglia è sempre un evento molto delicato, soprattutto quando si tratta di andare a vivere in una città diversa da quella d’origine, lontano dalle proprie radici. Quelle che senti sono preoccupazioni molto comuni ma non per questo di facile gestione per una ragazza della tua età. Sarebbe molto utile capire meglio e approfondire il tema della “indipendenza emotiva” di cui ci hai parlato.
Per quanto riguarda il percorso che stai facendo ti consiglio di parlare in modo aperto con la collega affinché possiate rafforzare la vostra relazione terapeutica e cooperare al raggiungimento di quelli che sono i tuoi obiettivi.

Resto a disposizione per qualsiasi informazione.

In bocca al lupo!
Dott. Cristian Mosti

Dott. Cristian Mosti Psicologo a Massa

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24 OTT 2024

Buongiorno,

Quello che lei descrive è del tutto normale, fa parte del processo ed è importante vivere anche questo dolore per affrontare meglio quello che verrà dopo. Si ricordi sempre della sue motivazioni che la spingono ad andare a vivere da sola nei momenti di difficoltà e poco a poco sono sicura che sarà in grado di costruire la sua autonomia e indipendenza.
Potrebbe anche condividere queste paure con i suoi genitori, che sono certa le ribadiranno la loro presenza così da sentirsi più sicura nel processo di distacco. Le emozioni non sono 2positive2 o "negative", tutte sono valide e tutte hanno bisogno di essere esplorate ed attraversate. Si ricordi che la vita è sempre un processo e che momenti come questo sono fondamentali per la sua crescita personale. Per quanto riguarda la sua psicologa, tenga a mente che questo supporto è necessario proprio per sentirsi ascoltati e compresi, per avere un accompagnamento nei processi della vita, ma senza nessun giudizio (già ognuno è giudice di se stesso ed è abbastanza difficile da gestire). Inoltre, voglio rassicurarla sul fatto che non c'è una graduatoria dei traumi o delle cose meritevoli di attenzione più di altre, con questo voglio dire che se lei vive in questo modo questo processo non è infantile, anzi complimenti per aver esternalizzato queste sensazioni ed essere stata capace di chiedere aiuto.
Le auguro una buona giornata ed un buon processo di cambiamento!
Dott.ssa Martina La Gamma

Dott.ssa Martina La Gamma Psicologo a Castrovillari

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24 OTT 2024

Buongiorno Ele,

capisco bene cosa stai vivendo. Questo è un passo importante e, avendo finora contato sulla presenza costante dei tuoi genitori, è normale che emergano queste paure. 'Sarò in grado di cavarmela da sola?' 'Riuscirò a prendermi cura di me?', immagino questi siano i tuoi interrogativi più frequenti, magari accompagnati dal timore di provare senso di solitudine.

Ma la tua mente profonda già sa qual è la strada giusta per te e sono strasicura che hai tutte le risorse, tutte le carte in regola per farcela. Così, quello che tanto ora stai temendo, si trasformerà sicuramente in una bella avventura che ti permetterà di renderti conto che ce la fai a cavartela da sola.

Tutti i cambiamenti spaventano perché si va incontro a qualcosa di ignoto e, se non si ha fiducia in sé stessi, la credenza di fondo è quella di non farcela. Ricorda che il legame con i tuoi genitori rimarrà bello saldo, nonostante la distanza, e che sicuramente potrai contare su di loro, oltre a costruirti delle relazioni sociali di condivisione e di supporto con altre persone.

Questa è la crescita, che prevede ad un certo punto di lasciare andare la parte bambina di noi bisognosa di essere accudita, per diventare adulti.

In bocca al lupo e un caro saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi

Dott.ssa Claudia Cioffi Psicologo a Ancona

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24 OTT 2024

Gentile Elena, credo sia normale quello che sta provando. Il cambiamento è un processo, un sentiero ricco di tante novità che ci possono condurre verso la direzione che vogliamo prendere.
Ma come ogni cosa nuova, seppure desiderata e tanto attesa, può fare paura.
Si conceda la possibilità di provare ciò che sente. Sia disponibile a muovere un passo alla volta lungo il sentiero che lei vuole percorrere.
E se vorrà rallentare o fermarsi, lo faccia.
Si ricordi sempre che è lei a decidere il passo.

In bocca al lupo per il suo percorso e futuro.

Dott.ssa Vanessa Coccimiglio Psicologo a Bari

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24 OTT 2024

Cara Ele, senza dubbio al momento si trova di fronte a molte sfide. Anche affrontare i nuovi ritmi di studio richiesti dall'università spesso rappresenta di per sé un ostacolo. Lei inoltre si sta trovando a bilanciare la giusta vicinanza e affetto che si può dedicare alla famiglia con il bisogno d'indipendenza. Una tappa obbligata per diventare adulta.
Come psicologa che lavora con molti studenti universitari, le posso garantire che in molti provano queste difficoltà ed è del tutto normale sentirsi spaesati. Il fatto che siano dei problemi comuni certamente non li rende meno importanti, né certamente la rendono infantile o una "bambina".
Tuttavia, sono certa che con il giusto supporto questi ostacoli non siano insuperabili. Riflettendo con calma nel corso di un breve percorso terapeutico potrà riuscire a connettersi meglio con le proprie emozioni e capire come poterle bilanciare. A volte il distacco crea una sofferenza, è anche vero che ci è possibile tollerarla per poter raggiungere i nostri obiettivi.

Resto a disposizione e le auguro un grande in bocca al lupo!
Dott.ssa Giulia Zoratti

Psicologa Giulia Maria Zoratti Psicologo a Trento

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24 OTT 2024

Cara amica,

Capisco perfettamente quanto tu possa sentirti confusa e spaventata in questo momento. Il passaggio dall'essere una pendolare al vivere da sola in una nuova città è un momento cruciale nella vita di chiunque, e il fatto che tu abbia un legame così stretto con i tuoi genitori rende tutto ancora più complesso.

È normale provare paura e ansia. Stai per affrontare un grande cambiamento, e questo è del tutto naturale. È come se stessi per buttarsi in un'acqua profonda, senza sapere cosa ti aspetta. Ma è proprio in questi momenti che si cresce e si scoprono nuove risorse dentro di sé.

Il tuo rapporto con i tuoi genitori è stato fondamentale per te, ma ora è arrivato il momento di costruire la tua autonomia. È come imparare ad andare in bicicletta: all'inizio si ha bisogno delle rotelline, ma poi arriva il momento di toglierle e di imparare a stare in equilibrio da soli.

La paura di non farcela è del tutto comprensibile. Ma ricorda che hai già dimostrato di essere capace di grandi cose: hai lavorato duramente per poterti permettere questo trasferimento, hai affrontato un anno di pendolare e hai trovato la forza di chiedere aiuto alla psicologa.

Per quanto riguarda la tua terapeuta, è importante che tu ti senta a tuo agio e sostenuta durante il percorso terapeutico. Se non ti trovi bene con lei, non aver paura a cercarne un'altra. Un buon terapeuta ti ascolterà senza giudicarti e ti aiuterà a sviluppare gli strumenti necessari per affrontare le tue paure e le tue ansie.

Ecco alcuni consigli che potrebbero esserti utili:

Parlane con i tuoi genitori: Cerca di spiegare loro come ti senti, senza nascondere le tue paure. Il loro sostegno sarà fondamentale in questo momento.
Crea una rete di supporto: Cerca di stringere nuove amicizie nella tua nuova città. Potresti unirti a gruppi o associazioni che condividono i tuoi interessi.
Organizzati: Prima di trasferirti, fai una lista di tutto ciò che devi fare e cerca di organizzarti al meglio.
Prenditi cura di te stessa: Dormi a sufficienza, mangia in modo sano e fai attività fisica.
Celebra i tuoi successi: Anche i piccoli traguardi meritano di essere festeggiati.
Ricorda: sei una persona forte e capace. Questo è solo un momento difficile, ma passerà. E alla fine di tutto, sarai fiera di te stessa per aver affrontato questa sfida.

Dott. Alessandro Cancellieri Psicologo a Genova

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24 OTT 2024

Buongiorno,
Capisco perfettamente il suo stato d'animo. Emanciparsi dal proprio nucleo familiare è sempre un passaggio delicato.
Il fatto che lei se ne renda conto, ma al tempo stesso continui a lavorare su sé stessa per raggiungere l'indipendenza emotiva, vuol dire che quelle gambe che la sostengono sono molto più robuste di quello che lei crede.
Non si giudichi per questo, anzi cerchi di interrogarle queste sue paure.
Cosa dicono di lei? Che vuol dire per lei emanciparsi? Perché pensa che pensare a sé stessa dovrebbe necessariamente comportare una perdita?
Cercare di realizzare un proprio sogno ,non vuol dire perdere l'affetto di chi ci ama come l'allontanarsi fisicamente dalla propria famiglia non vuol dire rinunciare al sostegno, all'affetto e al sentirsi accolti di cui tutti, in quanto essere umani, abbiamo bisogno.
Ha iniziato un percorso su sé stessa ( anche questo indice di maturità emotiva), se la persona che la segue non la fa sentire accolta e compresa, valuti la possibilità di cambiare percorso e rivolgersi ad un altro specialista.
La relazione terapeutica è di per sé un potente elemento di cura e capita di frequente, soprattutto se è la prima volta che si rivolge a qualcuno, di non sentirsi compresi o addirittura di sentirsi giudicati.
Sono sicura che con le sue gambe (forti!) troverà anche quello sguardo empatico di cui al momento è bisognosa.
Per qualsiasi cosa resto a sua disposizione,
Dott.ssa Valentina Monaco.




Dott.ssa Valentina Monaco Psicologo a Roma

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24 OTT 2024

Cara ele,
Grazie per averci raccontato le tue paure in modo così nitido. Cerco di immaginare attraverso le tue parole ciò che stai vivendo e, devo ammettere, mi arriva enormemente.

Credo che i momenti di passaggio siano i più difficili da affrontare, soprattutto quando si fa una scelta importante come la tua. Leggendo le tue righe ho avvertito la sensazione che tu possa sembrare più grande dell’età che hai. Ne hai parlato chiaramente: quando ci si svincola si inizia a costruire la propria indipendenza ed è come se la paura che abbiamo di andare verso avanti in qualche modo ci spinga indietro per continuare a dipendere da tutto ciò a cui siamo stati attaccati.

In questi momenti credo sia fondamentale stare con se stessi ed i propri bisogni, ascoltarsi: se la paura rispetto al tuo futuro ti fa stare in questo modo probabilmente ti sta comunicando qualcosa di profondo di te stessa e sarebbe importante che tu possa avere uno spazio in cui sentirti a tuo agio e parlarne. Ti consiglio di parlare con la collega e comunicarle questa sensazione di disagio e svalutazione che provi; in questo modo potrete vedere cosa emergerà ed eventualmente potrai scegliere insieme a lei di chiudere quel rapporto, prima eventualmente di iniziarne un altro.

L’impressione che hai di non aver ricevuto un insegnamento rispetto all’essere indipendente a livello emotivo potrebbe essere un sentire reale: spesso le famiglie tendono a renderci dipendenti affettivamente da loro e, quando così proviamo a svincolarci, sentiamo di non essere in grado di muoverci da soli a volte a tal punto da bloccarci. In parte certamente le emozioni che provi fanno parte del processo che stai vivendo, ascoltale e cerca di comprendere se la potenza con cui si stanno esprimendo in te ti parla di qualcosa di più profondo come ad esempio quello a cui abbiamo accennato.

Spero di averti dato qualche spunto e, qualora ne volessi parlare insieme, resto a tua disposizione. Ti faccio un enorme in bocca al lupo, a prescindere da ciò che sceglierai per te stessa.
Dott.ssa Giorgia Tanda.

Dott.ssa Giorgia Tanda Psicologo a Roma

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24 OTT 2024

Gentile Ele,
comprendo la difficoltà che prova per questo distacco dai suoi genitori che sempre più si avvicina. Ha dimostrato forza nell'iniziare un lavoro per potersi permettere gli studi. Questa, credo possa essere una dimostrazione che nel mondo riesce a camminare con le proprie gambe quando determina una scelta.
Si sente appoggiata dai suoi genitori nella sua decisione? Forse potrebbe provare a chiedersi se oltre alla paura di un cambiamento questa insicurezza legata al non volersi più trasferire possa essere condizionata da altro. Talvolta, se dall'altra parte non percepiamo fiducia nella nostra riuscita e una capacità nell'altro di poter tollerare un distacco, questo potrebbe farci provare dei sentimenti di colpa nei confronti di chi lasciamo.
Da come ne parla, sembra che i suoi genitori siano presenti e le stiano accanto nei momenti di difficoltà. Con un trasferimento in un'altra città, la vostra relazione avrà dei cambiamenti ma non per questo significa che loro non saranno più presenti nella sua vita qualora ne dovesse avere bisogno. Costruirete insieme delle modalità nuove e probabilmente diverse per aver cura l'uno dell'altro.

Mi spiace e comprendo i sentimenti di tristezza che sta provando in questo momento e dai quali si sente immobilizzata. Sta vivendo il contrario di ciò che aveva deciso di fare (trasferirsi/muoversi). Forse ha proprio bisogno di fermarsi ma con la mente e attraversare emotivamente ciò che sta vivendo per poi poter agire con una maggior consapevolezza.

Lei si sta trasferendo per proseguire con gli studi? Ha tempo davanti a lei e avrà di certo modo per capire se rimanere nella città che per il momento ha scelto, andare in un'altra oppure se tornare a vivere dove è cresciuta.
Ha provato a condividere con i suoi genitori queste sue preoccupazioni? Forse questo potrebbe aiutarla nel farla sentire più tranquilla e sicura nelle proprie scelte e forse questo confronto potrebbe essere d'aiuto anche a loro.
Anche condividerlo con la psicologa che la sta seguendo potrebbe esserle d'aiuto e, in particolare, farle presente come si sente quando ricevere le affermazioni che riporta.

Un caro saluto,

Dott.ssa Maddalena Maggi

Dott.ssa Maddalena Maggi Psicologo a Villafranca di Verona

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24 OTT 2024

i cambiamenti come il trasferimento per l’università fanno sempre paura quando arriva il momento di stare scherzi.

Diversa abitudine, nuovo ambiente, nuove situazioni, nuovi incontri, nuove amicizie nuove responsabilità. Ecc..

Usciamo per costituire da un ambiente a noi conosciuto per iniziare un’avventura a noi sconosciuta.

È normale che ci siano questi pensieri di paura e di scoraggiamento.

Tuttavia i nostri pensieri non sono prove di verità né tantomeno profezie.sono semplicemente pensieri.
Non è assolutamente detto che le cose devono per forza andare male.
Come le dicevo, i nostri pensieri e le nostre paure non sono profezie sono semplicemente pensieri

Che questi pensieri di paura ci siano è normale tuttavia non possiamo scegliere se dall’ascolto i nostri pensieri oppure no

La mente umana produce pensieri in maniera autonoma e noi non possiamo impedirli di pensare. Non possiamo controllare il contenuto dei nostri pensieri e nemmeno possiamo controllare il flusso dei nostri pensieri

Tuttavia, possiamo impedire che il nostro pensiero ci condizioni. Il fatto che il pensiero ci sia non significa che noi dobbiamo per forza dargli ascolto e lasciarci condizionare..

Non ascolta questi pensieri inizi questa nuova avventura e poi vedrà il giorno per giorno come va. Certo, forse all’inizio dovrà abituarsi ad una nuova vita ha delle nuove abitudini che forse prima non aveva

Si fa presto ad abituarsi. Questa esperienza gli offrirà anche belle opportunità di conoscere nuove persone nuovi ambienti nuove amicizie. (nel caso fosse single anche trovare una ragazza).

Non è detto che va male. Non dia retta in automatico a questi pensieri il pensiero non è mai una profezia.

Poi, nella peggiore ipotesi, può sempre tornare a casa e concludere questa esperienza.

Non dia ascolto questi pensieri di scoraggiamento. Non si lasci condizionare da essi. Viva giorno per giorno e valuti nel concreto come va.

A quel punto, potrà decidere se vale la pena continuare o interrompere questa esperienza.


Resto a disposizione, se ha necessità mi contatti

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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