Buonasera a tutti, avrei una domanda: sto facendo un percorso psicoterapeutico da ormai un anno, tuttavia solo nella seduta di oggi sono arrivato a parlare con la mia psicologa di sessualità e rapporti sessuali. Da alcune sue frasi ed espressioni mi è venuto il dubbio che possa pensare che io sia omosessuale (a titolo di esempio un commento sul fatto che ho bisogno di un affetto nella mia vita, sia esso uomo o donna). Il punto è che, nonostante io sia una persona fortemente insicura, una delle mie poche certezze è il mio orientamento, assolutamente eterosessuale. Il fatto che possa pensare il contrario da un lato mi fa dispiacere, perché come può pensarlo lei, che al di là dell'essere una psicologa è anche una ragazza, oltretutto della mia età, possono pensarlo anche altre ragazze, e quindi potrebbe esserci un qualcosa in me che le porterebbe a pensare che sia gay; dall'altro mi fa arrabbiare, perché va a "minacciare" una delle poche certezze della mia vita. Ovviamente ne parlerò anche con lei, ma la mia domanda era la seguente: questo mio pensiero può avere un fondamento effettivo? Mi spiego meglio: è solo frutto di una mia paura o di una mia insicurezza o effettivamente potrebbe aver tentato di capire il mio orientamento attraverso delle frasi mirate o delle provocazioni?
Vi ringrazio in anticipo per le risposte e vi auguro una buona serata,
Gabriele
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
6 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Gabriele,
purtroppo la domanda che pone non può ottenere risposta, se non nell'ambito della sua psicoterapia.
Al posto suo stamperei la sua richiesta e la leggerei paro paro alla mia terapeuta.
Se fossi la sua terapeuta, apprezzerei moltissimo, sia da un punto di vista professionale che umano, che lei condividesse con me quanto ha scritto e come è arrivato a farlo.
L'autenticità e la fiducia nell'ambito della relazione terapeutica costituiscono le basi e la componente principale per il percorso che porta al cambiamento ed al benessere.
Le auguro un buon cammino,
14 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Gabriele,
non capisco l'utilità terapeutica di provocare il proprio paziente. Se così non fosse (cosa che mi auguro chiarirà quanto prima) allora ci troviamo di fronte ad uno scenario per Lei ansiogeno del tipo:
"E se pensassero che io sia gay?"
Allora? chiunque può farsi una idea sbagliata del prossimo! A lei non è mai successo?
Il problema è: quanto le idee altrui possono incidere sulla mia stabilità/sicurezza?
Buona terapia!
Cordialmente,
Ivano Ancora
13 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno, ovviamente la cosa migliore è parlarne con lei,è possibile che abbia voluto sottolineare una sua personale apertura anche a rapporti omosessuali, ma ciò che più colpisce è che lei si sia "arrabbiato " per tale tipo di comunicazione ...
7 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Gabriele, escluderei a priori che la sua psicologa abbia interesse a conoscere il suo orientamento sessuale e che per questo motivo cerchi di indagarlo attraverso delle "provocazioni " per eliminare eventuali dubbi personali. A suo avviso, quale vantaggio potrebbe trarre la professionista da questa conoscenza? Forse per soddisfare una sua curiosità dal momento che si tratta di una persona che ha più o meno la sua stessa età? La competenza e la professionalità di una psicologa portano ben oltre queste assurde insinuazioni, mi creda! Mi sembra che lei, al contrario, viva la questione come se si trattasse di qualcosa di disdicevole da cui prendere le distanze; proprio per questo cercherei di affrontare tale argomento nelle prossime sedute per comprendere meglio il motivo di tanto disappunto da parte sua. Cordiali saluti. Dott.ssa Daniela Noccioli.
6 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Caro Gabriele,
l'intento della collega probabilmente era quello di creare un punto di frattura, una lavorare su ciò che definisci "sicurezza". Non è semplice parlare della propria sessualità, e come tu hai accennato c'è voluto un anno per poterlo fare. Non sono importanti i tempi, quanto la necessità di farlo adesso, in questo momento. Mi spiego meglio, a volte abbiamo delle sicurezze su di noi, ma quando gli altri le mettono in discussione ci fanno sorgere paure, emozioni contrastanti,... Insomma, probabilmente è quello che la tua psicologo ha voluto fare. Lavorare sulle tue paure, tirare fuori le insicurezze, provare a costruire un'identità stabile che possa essere vista come punto di partenza.
Queste mie parole sono solo delle ipotesi, ti consiglio di parlare con la tua psicologa e di riflettere con lei.
6 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno,
dalla frase della collega che riporta ho l'impressione che volesse mantenere aperta la possibilità che una persona abbia un orientamento sessuale non per forza eterosessuale, evidenziando un'apertura che eviti l'eterocentrismo forzato. Più che sulle frasi della collega io mi focalizzerei su come mai queste abbiano avuto questo grande effetto su di lei, nonostante la sua sicurezza relativa al proprio orientamento sessuale. Quali sono i suoi timori o cosa le risuona in modo infastidente? Un saluto, Dott.ssa Rachele Broggi
6 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Gabriele,
da quello che riporta leggo nelle parole della sua terapeuta un'apertura verso tutti i possibili orientamenti sessuali, visto che è la prima volta che affrontate questa tematica credo che la collega abbia utilizzato un lessico inclusivo.
Come ha scritto anche lei, la incoraggio a parlarne con la sua terapeuta in modo aperto, raccontandole le sue preoccupazioni e l'importanza di questa sua certezza come ha fatto qua con noi.
6 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Gabriele, grazie per avere scritto.
L'episodio che racconta è un classico esempio in cui le parole che ci vengono in mente come feedback ad una situazione, anziché venir fuori nell'immediato, cercando una risposta, rimangono nella nostra mente a lungo e più ci penso, più il pensiero diventa imponente, tanto più se va a creare insicurezze, tra l'altro su un aspetto per lei molto importante. Cosa fare quindi? Decidere se non sia proprio il caso di parlarne con la dottoressa così da tirar fuori il "rospo" e fare chiarezza. Cosa tra l'altro che aveva già intenzione di fare.
Per rispondere alle sue domande finali, chi risponde può dare la sua opinione, ma sarà solo la sua dottoressa che potrà dirle esattamente qual era il senso che lei aveva dato alle parole dette.
Cordialmente, Dottor Savasta.
6 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Gabriele l'ambito in cui prevalentemente lavoro è quello della sessuologia, Le posso assicurare che avrei considerato discriminatorio se la collega Le si fosse rivolta dando per scontato la sua eterosessualità. Quando entriamo nella sfera sessuale dei Ns pazienti sarebbe un errore dare per scontato il loro orientamento sessuale, quindi trovo adeguata l'espressione della Sua terapeuta. Sarà poi lei, se lo riterrà necessario, a chiarire le sue preferenze sessuali. Quella che a lei è apparsa come un'insinuazione non è stata altro che una forma di rispetto che ogni professionista dovrebbe avere nei confronti della persona che ha difronte.
Probabilmente la Sua reazione è dovuta alla sua insicurezza o/e alla mancanza di conoscenza di quelle che sono le norme deontologiche della professione.
Buon lavoro.
6 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile utente,
sarebbe auspicabile condividere con la sua terapeuta i vissuti descritti.
Non si precluda questa possibilità: anche non parlarne diventa esso stesso materiale preziosissimo su cui lavorare.
Ho l'impressione che il tema della sessualità le risuoni in maniera particolare andando a toccare delle aree molto sensibili.
Restiamo a disposizione per ogni chiarimento in merito.
Cordialmente,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara, Dott.ssa Sonia Simeoli
6 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Gabriele,
credo che la frase che ha riportato della collega, possa essere figlia del voler differenziarsi dalla visione etero centrica per cui le coppie devono essere eterosessuali, almeno per come arriva dalle parole scritte. Io mi chiederei come mai una delle poche certezze della vita, il suo orientamento sessuale le provochi una reazione così importante. Indaghi con la sua terapeuta questi aspetti, che possono portarla a capire meglio il suo modo di vedere sé stesso, gli altri e il mondo.
dott. Marco folla
6 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Gabriele,
sempre più spesso per ruotine, quando si parla di sessualità, anche all'interno di un'aula o davanti a un solo interlocutore, si può non dare per scontato che si parli di sessualità etero per dare un messaggio di non discriminazione e inclusività verso i vari orientamenti sessuali, soprattutto per promuovere un atteggiamento antidiscriminatorio e inclusivo nel conteso sociale. Per questo escluderei frasi mirate o provocazioni.
Cordiali saluti
Dott. Giovanni Iacoviello